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E chiudiamo i nostri WWEMania Awards del 2024 con l’ultima top 10, la più attesa, quella dei 10 migliori match dell’anno. Scaliamo la classifica e vediamo a chi va questo nostro premio per quest’anno

Prima, però, qualche menzione d’onore:

  • men’s Royal Rumble match (Royal Rumble)
  • women’s Royal Rumble match (Royal Rumble)
  • men’s Elimination Chamber match (Elimination Chamber)
  • Rhea Ripley (c) v Nia Jax per il Women’s World Championship (Elimination Chamber)
  • Rhea Ripley (c) v Becky Lynch per il Women’s World Championship (Wrestlemania XL)
  • Seth ‘Freakin’ Rollins (c) v Drew McIntyre per il World Heavyweight Championship (Wrestlemania XL)
  • Gunther v Sheamus in un King of the Ring tournament match (Raw del 06/05)
  • Cody Rhodes (c) v Logan Paul per l’Undisputed WWE Championship (King and Queen of the Ring)
  • Damian Priest (c) v Drew McIntyre per il World Heavyweight Championship (Clash at the Castle)
  • women’s Money in the Bank ladder match (Money in the Bank)
  • Ilja Dragunov v Bron Breakker (Raw del 10/06)
  • CM Punk v Drew McIntyre (Seth Rollins special referee) (Summerslam)
  • Liv Morgan (c) v Rhea Ripley per il Women’s World Championship (Summerslam)
  • Gunther (c) v Randy Orton per il World Heavyweight Championship (Bash in Berlin)
  • CM Punk v Drew McIntyre in uno strap match (Bash in Berlin)
  • Bianca Belair v Iyo Sky (Raw del 16/09)
  • Braun Strowman v ‘Big’ Bronson Reed in un last monster standing match (Raw del 30/09)
  • Cody Rhodes v Gunther per il Crown Jewel Championship (Crown Jewel)
  • Team Rhea v Team Liv in un women’s war games match (Survivor Series War Games)
  • Bron Breakker (c) v Sheamus v Ludwig Kaiser in un triple treath match per l’Intercontinental Championship (Survivor Series War Games)

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10 – Kevin Owens/Randy Orton v Solo Sikoa/Jacob Fatu in uno street fight tag team match (Backlash)

Bellissima l’idea di partire Backlash con uno scontro selvaggio, che spinge la dirigenza a trasformare un semplice match di coppia in uno street fight match. Se le sono suonate di brutto. Tama Tonga ok al debutto, tra attitude selvaggia e bump incredibili che ha subito. Owens e Orton protagonisti sia quando hanno dovuto strappare applausi con le loro manovre, sia quando hanno subito. E poi il finale con l’arrivo di un altro personaggio per la nuova Bloodline. E ancor più incredibile è vedere le espressioni tra il preoccupato e il succube di Paul Heyman. Incontro a dir poco straordinario

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09 – Sami Zayn (c) v Chad Gable per l’Intercontinental Championship (Clash at the Castle)

Una perla di tecnica e intensità. Gable conferma ancora una volta quanto sia bravo sia come interprete sia come atleta. Sami sa adattarsi benissimo ad ogni situazione e ad ogni avversario, non sfigurando praticamente mai. L’incontro è condotto benissimo. Volendo trovare il pelo nell’uovo, sta nel fatto che praticamente fin dall’inizio si sapeva che nulla si sarebbe concluso senza un coinvolgimento di Otis e degli Alpha Academy in generale. Così è stato, ma in fin dei conti la storia raccontata nelle settimane passate è questa. Gable che fa da boss prepotente con i suoi, con Otis soprattutto che prova a non eseguire gli ordini. Alla fine la cosa è esplosa nel match contro Sami. Per quanto prevedibile possa sembrare, è tutto coerente col racconto

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08 – Iyo Sky (c) v Bailey per il WWE Women’s Championship (Wrestlemania XL/night 2)

Fino al voltafaccia di Bayley alle Damage CTRL e al conseguente annuncio di sfidare Iyo per il titolo femminile WWE, questo incontro aveva generato attesa. Ma il fatto di aver ottenuto tutto questo appena cinque giorni dopo la Royal Rumble, ha fatto venir meno tutta quell’attesa perché la faida aveva già raccontato tutto. Ci hanno marciato un po’ sopra con il tradimento anche di Dakota Kai, che tra la ‘Role Model’ e il trio giapponese ha scelto queste ultime. Ma ben presto la faida è finita in secondo piano, facendo calare la hype per il match. Eppure l’incontro, sebbene inferiore alla controparte di Raw della sera prima, è assolutamente bello, ben raccontato e ben lottato. Iyo superlativa con i suoi voli e con la capriola con cui evita la prima Roseplant. Ma anche Bayley ci delizia con qualche atletismo niente male. Pubblico coinvolto e questo è il grande merito delle due interpreti. Volendo trovare un difetto, ci fa strano come nessuna delle Damage CTRL abbia almeno provato a venire in soccorso della ‘Genius of the Sky’, soprattutto dopo averla accompagnata sul titantron per poi sparire. Non erano bandite dalla ringside area, quindi potevano esserci. Ma nel complesso va bene così. 

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07 – Damian Priest (c) v Gunther per il World Heavyweight Championship (Summerslam)

Match fatto di colpi pesantissimi, tra due atleti clamorosi, che hanno fatto benissimo. E poi Finn Balor che tradisce Damian Priest, mostrando tutta la sua invidia e tutta la sua recriminazione per il rifiuto dell’aiuto più volte manifestata dall’amico. Gunther devastante come sempre che raccoglie i frutti dei suoi anni dominanti nel main roster, prendendosi ciò che merita. Bravissimi tutti. Un nuovo grande regno prende il via, esattamente come prende il via un bel feud che sancisce la rottura finale del Judgement Day

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06 – Gunther (c) v Sami Zayn per l’Intercontinental Championship (Wrestlemania XL/night 1)

Sami contro Gunther nel ring ha riportato ciò che si è raccontato nella storia. Zayn che doveva superare un ostacolo insormontabile e che doveva saper resistere e soffrire prima di scagliare il colpo decisivo. E così è stato. Abbiamo visto il solito devastante Gunther, che però fa i conti con la resistenza incredibile dello sfidante, che non molla un centimetro, incassa e resiste. E quando l’austriaco sente la vittoria in tasca, ecco che Sami sferra l’attacco improvviso e decisivo. La Superbrainbuster che precede la Helluva Kick è fantastica. È uno schema che alla lunga annoia, sia chiaro, ma che a Wrestlemania, coerentemente con la storia raccontata e col personaggio di Sami funziona bene. Complimenti poi ad entrambi per l’interpretazione dei ruoli. Non un capolavoro di tecnica, ma un ottimo storytelling, che è il sale del wrestling

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05 – Team OG Bloodline v Team New Bloodline nel men’s war games match (Survivor Series War Games)

Una sola parola. Spettacolo. Sono stati bravissimi tutti a recitare la loro parte. Innanzitutto bella anche la sequenza di ingressi. Tra gli heel era difficilmente prevedibile che Reed e Jacob sarebbero entrati nella contesa prima di Tonga Loa, che essendo insieme a Tama l’anello debole del gruppo, era prevedibile vederlo entrare in scena prima. Più lineare la sequenza tra i face, ma lì l’elemento in più sono stati gli attriti tra Roman Reigns e CM Punk. Ed è proprio su questo che si è basata tutta la narrazione dell’incontro. La sfida interna alla Bloodline ha fatto da sfondo a quella che via via è diventata la vera trama del match: Roman e Punk che non vanno d’accordo, con l’ ‘OTC’ che è diffidente e con Punk che, sebbene provocato ed irritato, tiene fede alla promessa fatta a Paul Heyman e aiuta la OG Bloodline nella conquista della vittoria. Ma tutto ha un prezzo e il segmento conclusivo in cui tutti alzano l’indice al cielo, in segno di riconoscimento di Roman, tranne Punk, che fa il suo gesto del “go to sleep” per ben due volte, quasi a ribadire il concetto, è un chiarissimo riferimento al futuro. CM Punk è tornato per fare un favore a Paul Heyman, che però ora gliene deve uno. Che Roman c’entri qualcosa? Inoltre non è del tutto un male non aver visto né The Rock né Seth Rollins. Per The Rock forse ha più senso un ritorno in avvio di 2025 per costruire bene i piani suoi e della Bloodline (non si sa di quale, ndr) per Wrestlemania. Per Rollins è coerente l’assenza. Aveva un feud aperto con Bronson Reed, odia Roman Reigns tanto da non accettare di unirsi al suo team, ma vuole prendere a calci nel sedere anche CM Punk. Chi avrebbe dovuto attaccare? E come avrebbe giustificato il tutto? Troppo complicato. 

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04 – Cody Rhodes/Seth ‘Freakin’ Rollins v Roman Reigns/The Rock (Wrestlemania XL/night 1)

Signori, che spettacolo. Quattro protagonisti eccellenti. L’unico neo di questo main event è forse la prima parte eccessivamente lunga. Ma è comunque giusta per creare il clima che ci vuole. L’impostazione è quella della rissa, con i protagonisti che combattono anche fuori dal ring per molto tempo. Ma è nella seconda parte che la sfida decolla davvero e lo fa senza interferenze. Assistiamo a cose incredibili. Il doppio Pedegree di Seth e Cody, gli Stomp di Rollins, le Cross Rhodes di Cody, i Superman Punch e le Spear di Reigns, Cody che anticipa un People’s Elbow per piazzare la Cody Cutter. E poi quel finale mozzafiato, dove succede di tutto. Cody che frantuma il tavolo di commento schiantandoci The Rock con la sua stessa Rock Bottom; neanche il tempo di realizzare che Roman travolge Rollins con una Spear sulle barricate; pochi secondi e Cody prende in consegna Reigns e quasi lo sconfigge. Ma c’è spazio per la citazione memorabile al finale dell’anno scorso. Cody che piazza due Cross Rhodes su Roman, ma prima della terza si becca una cinturata da The Rock, che anticipa la fine. Spear di Roman e poi il ‘Final Boss’ che conclude l’opera con la combo Rock Bottom-People’s Elbow. Quasi a voler ricordare a tutti che la Bloodline comanda tutto e Cody non può farcela. Magnifico. E se su Rhodes, Rollins e Reigns avevamo pochi dubbi, facciamo un grandissimo applauso a The Rock, che a distanza di 8 anni dalla sua ultima apparizione in ring, si mostra in forma, si prende bump importanti, ma soprattutto si conferma un maestro di interpretazione. La seconda parte thriller, almeno secondo noi, compensa e “perdona” pienamente una prima parte giusta, ma che effettivamente poteva durare un po’ meno

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03 – Cody Rhodes (c) v AJ Styles per l’Undisputed WWE Championship (Backlash)

Che match! Potremmo discutere sul preferire la linea prettamente sportiva o quella più incentrata sullo storytelling, ma è indiscutibile la qualità messa in scena dai due protagonisti. Bellissimo vedere AJ Styles sfoderare finalmente una prestazione all’altezza del suo nome, che non vedevamo da diverso tempo. Cody straordinario sia nell’esecuzione delle manovre, sia nel selling e nell’interpretare il ruolo del campione che getta il cuore oltre l’ostacolo. Se si voleva far partire il regno di Rhodes con una difesa degna di nota, possiamo dire che è stato fatto centro. Incontro davvero molto bello

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02 – CM Punk v Drew McIntyre in un hell in a cell match (Bad Blood)

Doveva essere la degna conclusione, epica, di una bellissima faida e lo è stata. Caspita se lo è stata! Un hell in a cell duro, selvaggio, cattivo. La grinta, l’aggressività e l’interpretazione straordinaria di Drew e Punk sono stati la colonna portante di questo incontro grandioso. Uno dei migliori hell in a cell di sempre, certamente il migliore dell’ultimo decennio. Una conferma del grandissimo valore di Drew McIntyre e un piacere nel rivedere il CM Punk dei tempi migliori. Fantastico il climax che porta al finale, con lo scozzese che distrugge il braccialetto di famiglia del ‘Best in the World’, ma che con questo gesto scatena la reazione violentissima del ragazzo di Chicago, che getta il cuore oltre l’ostacolo e va a vincere quella che è stata un’autentica battaglia. Se a Summerslam e a Bash in Berlin avevamo visto già di cosa fossero capaci questi due atleti uno contro l’altro, qui a Bad Blood abbiamo visto il trionfo delle loro incredibili doti

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MATCH OF THE YEAR – Roman Reigns (c) v Cody Rhodes in un Bloodline rules match per l’Undisputed WWE Universal Championship (Wrestlemania XL/night 2)

Mamma mia! Signori, mamma mia! Che match è stato? Tutto straordinario. Le entrate: Cody che bacia sua moglie prima di tuffarsi nell’ultima battaglia; Roman introdotto da cori e orchestra, quasi a volerci dire che il suo regno è (è stato, ndr) epocale e merita un’entrata trionfale. E poi la sfida. Roman e Cody si dilungano sì nella fase centrale, ma senza tirarla troppo per le lunghe e senza annoiare. Si rubano le finisher a vicenda, se le danno, ma resistono, regalandoci i primi bei near falls. Poi la parte clou. Qui qualcuno potrebbe storcere il naso perché è oggettivo che c’è stato overbooking. La girandola di interferenze, tuttavia, era prevedibilissima. Era un Bloodline rules match: come si poteva pensare che i membri della Bloodline non avrebbero messo il bastone tra le ruote all’ ‘American Nightmare’? E poi, Cody aveva degli alleati come Jey Uso e Seth Rollins, perché mai avrebbero dovuto lasciarlo solo nella serata più importante della sua carriera? Ci sta tutto. E comunque tutto è stato gestito bene, senza influenzare il match. Rhodes in particolare fa emozionare tutti quando resiste alla combo Samoan Spike-Spear di Solo Sikoa e Roman Reigns. Poi l’arrivo di John Cena e The Rock, con tanto di citazione al ‘Once in a Lifetime’. Rollins che arriva con musica e attire dello Shield, quasi a provocare e riaprire una ferita mai chiusa in Roman Reigns. E la sorpresa di Undertaker, per mettere fine all’interferenza di The Rock. Avremmo forse preferito Stone Cold Steve Austin, vero rivale storico del ‘Final Boss’, ma va bene così. Overbooking sì, ma che non decide nulla né in favore dell’uno né dell’altro. O meglio lo fa indirettamente ai danni di Reigns. Infatti il finale è qualcosa di poetico. Roman ha una sedia in mano e deve scegliere se colpire Cody e chiudere definitivamente la questione o colpire Seth Rollins e farlo alle spalle, come fece il ‘Visionary’ su di lui quando tradì lo Shield. E Roman mette da parte il titolo, Cody, la gloria, il regno, per vendicarsi di qualcosa che a distanza di anni fa ancora male. Seth che sa di aver provocato il ‘Tribal Chief’ e che si sacrifica per un bene più grande, far vincere Cody, che se lo merita. Ed infatti Seth si prende il colpo, Roman si vendica, ma paga questa scelta subendo le tre Cross Rhodes decisive che finalmente portano Cody a finire la sua storia, regalandoci uno dei finali più iconici di sempre di Wrestlemania. Magnifico! Magnifico!

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Anni precedenti
2017 – AJ Styles (c) v John Cena per il WWE Championship (Royal Rumble)
2018 – Becky Lynch (c) v Charlotte Flair in un last woman standing match per lo SmackDown Women’s Championship (Evolution)
2019 – Daniel Bryan (c) v Kofi Kingston per il WWE Championship (Wrestlemania 35)
2020 – Edge v Randy Orton (Backlash)
2021 – Edge v Seth Rollins in un hell in a cell match (Hell in a Cell)
2022 – Cody Rhodes v Seth Rollins in un hell in a cell match (Hell in a Cell)
2023 – Usos (c) v Kevin Owens/Sami Zayn per l’Undisputed WWE Tag Team Championship
(Wrestlemania 39)

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns