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Siamo giunti al momento dell’anno in cui si tirano le somme sull’annata in casa WWE. Eccoci ai nostri personalissimi WWE Mania Awards, edizione 2024.

Spieghiamo prima un po’ di regole. Ci sarà prima una carrellata di premi in cui a partire da quest’anno inseriremo anche il premio del miglior PLE. Premio, quest’ultimo, che c’è sempre stato ma per il quale abbiamo sempre dedicato una top 10 a parte. Invece, da quest’anno semplifichiamo il tutto, inserendo questo premio nella prima “carrellata” piuttosto che nella top 10 specifica.

Avremo invece tre top 10 separate, dedicate alle migliori donne, ai migliori uomini e ai migliori match. Ora, però, godiamoci i vari premi.

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Judgement Day (Liv Morgan, Dominik Mysterio, Finn Balor, Carlito, JD McDonagh)

Best tag team/stable – Judgement Day [2]

Cambiano gli interpreti ma il Judgement Day resta secondo noi, anche quest’anno, la stable dominante. Un anno fa c’erano Rhea Ripley e Damian Priest. C’erano anche quest’anno, ma poi sono stati sostituiti con l’ingresso soprattutto di Liv Morgan, che ha dato un taglio ancor più scorretto al team. A Wrestlemania si è toccato il punto più alto della vecchia gestione, con Rhea che si  conferma campionessa mondiale femminile, raggiungendo un anno intero da campionessa, e con Damian Priest che incassa il MITB e diventa campione mondiale. Il resto dell’anno, con il forfait di Rhea, ha vissuto di tante cose: il regno più che buono di Damian Priest da campione mondiale, Liv Morgan che ha minato gli equilibri dalle fondamenta, conquistando Dominik Mysterio e tutti gli altri, prendendosi poi anche il titolo mondiale femminile. Aggiungiamoci anche Finn Balor e JD McDonagh campioni mondiali di coppia e Carlito che entra nel team e abbiamo di nuovo la stable dominante già vista un anno fa. Il tutto fino a condurci ai voltafaccia di Summerslam, con Rhea e Damian traditi da Dominik e Balor e di fatto estromessi dal team che ha in Liv Morgan la sua nuova leader. Una narrazione che non mina neanche lontanamente un concetto: quello che stable come il Judgement Day non ce ne sono ad oggi in WWE

C’è qualcosa da segnalare, certamente, come alcuni tag team interessanti venuti fuori sul finire dell’anno, come i Motor City Machine Guns. O anche la nuova Bloodline, che però, onestamente suona un po’ di ripetitivo ed è palesemente una creazione volta ad avere un confronto con la vecchia senza averne lo stesso fascino

Negli anni precedenti
2017 – Cesaro/Sheamus
2018 – The New Day (Kofi Kingston/Big E/Xavier Woods)
2019 – The Viking Raiders (Erik/Ivar)
2020 – The Street Profits (Angelo Dawkins/Montez Ford)
2021 – The Usos (Jimmy Uso/Jey Uso)
2022 – The Usos (Jimmy Uso/Jey Uso) (2)
2023 – Judgement Day (Rhea Ripley/Damian Priest/Finn Balor/JD McDonagh) 

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Best feud – CM Punk v Drew McIntrye

L’avevamo accennato in un nostro vecchio post. La rivalità tra CM Punk e Drew McIntyre è stata fantastica. E la cosa più bella è che è nata per caso. Drew era uno dei migliori heel della compagnia già ad inizio anno, ma non si sapeva cosa la WWE avrebbe fatto con lui per Wrestlemania. CM Punk era da poco rientrato e stava chiaramente indirizzando le sue attenzioni verso Seth Rollins per una sfida, magari in uno dei due main event di Wrestlemania XL. Poi però è arrivata la Royal Rumble, dove Drew infortuna Punk, estromettendolo realmente non solo dal main event ma proprio da Wrestlemania. La WWE è stata furba a sfruttare questo evento per costruirci la storyline dell’anno. Si è lavorato prima sulla psicologia con Drew che ha provocato il ‘Chicago Made’ dicendo di aver salvato lo ‘Showcase of Immortals’, dove sfidando Rollins si sarebbe andato a prendere quel titolo che doveva essere suo. Poi si è lavorato sugli attacchi alle spalle. A Wrestlemania Drew batte Rollins ma commette l’errore di provocare Punk sparandosi le pose dinanzi a lui con il titolo appena conquistato, venendo poi attaccato e subendo l’incasso del MITB da Damian Priest. Quindi gli attacchi di Punk che costano l’ingresso nel King of the Ring, la vittoria del titolo in Scozia a Clash at the Castle e l’incasso del MITB appena conquistato nell’omonimo evento. Senza dimenticare anche la risposta di Drew con l’attacco a Punk in casa sua a Chicago. Poi si è definitivamente alzato il livello con i match. Uno meglio dell’altro. Prima Summerslam, poi lo strap match di Bash in Berlin e per concludere un incredibile hell in a cell a Bad Blood. Una sfida bellissima, tra le migliori di sempre con questa stipulazione. Una degna conclusione di una faida brillante, narrata benissimo. CM Punk protagonista come ai vecchi tempi, ma grandissimo merito va dato a Drew McIntyre, una vera gemma in questa compagnia

Negli anni precedenti
2017 – Roman Reigns v Braun Strowman
2018 – Becky Lynch v Charlotte Flair
2019 – Kofi Kingston v Daniel Bryan
2020 – Bayley v Sasha Banks
2021 – Edge v Seth Rollins
2022 – Cody Rhodes v Seth ‘Freakin’ Rollins
2023 – La disgregazione della Bloodline

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Best PLE – Wrestlemania XL

Ancora una volta, anche quest’anno, il premio va allo ‘Showcase of Immortals’. A mani basse, a tratti bassissime, il miglior premium live event di questo 2024.  Straordinaria. Un’edizione che tiene testa ad alcune edizioni grandiose del passato e che con ogni probabilità finisce dritta nella top 10 delle più belle di sempre. Edizione che conferma il trend positivo ed in costante crescita qualitativa delle edizioni dello ‘Showcase of Immortals’ dal 2019 ad oggi. Infatti, a nostro modo di vedere, dopo il mezzo flop del 2018, la crescita è stata costante, compreso nell’edizione senza pubblico del 2020. Un anno fa era andata in scena un’edizione per qualità molto simile a quella di quest’anno, ma secondo noi leggermente inferiore per due motivi. Il primo è rappresentato dal fatto che in quella appena conclusa individuiamo una sola delusione nel match tra gli Usos, ma per il resto tutto si incastra benissimo tra match ottimi e incontri che rendono godibilissimo il midcard. Più di un anno fa abbiamo due opener davveri belli (mentre l’anno scorso forse gli opener, soprattutto quello della prima serata, erano stati sottotono). Come un anno fa abbiamo due bellissimi main event, ma entrambi col finale giusto. L’anno scorso ci eravamo illusi la prima sera con la sconfitta degli Usos che lasciava pregustare la fine della Bloodline; ma la sera dopo la vittoria di Reigns aveva lasciato l’amaro in bocca per la brusca frenata nella corsa di Cody Rhodes verso il titolo. Quest’anno l’opposto. Prima la vittoria degli heel che mette tutto in salita per l’ ‘American Nightmare’. Poi quella di Rhodes in un incontro conclusivo in cui si concentrano emozioni che solo il wrestling sa regalare. Il finale è straordinario, come tutte le Wrestlemania a cifra tonda ci insegnano. La decima edizione fu quella della consacrazione di Bret Hart, la cui scena tra l’altro è citata anche in questa edizione quando varie superstar portano Cody in trionfo, così come accadde trent’anni fa all’ Hitman. La ventesima fu quella dell’epico abbraccio tra Chris Benoit ed Eddie Guerrero, resa ancor più magica dalla loro tragica fine di qualche anno dopo. La trentesima fu quella dello Yes Movement e del momento epico di Daniel Bryan, campione scelto dal popolo. Se l’obiettivo di Wrestlemania è lasciare qualcosa ai posteri, lasciare il segno, scrivere la storia della compagnia e del wrestling in genere, beh, non giriamoci troppo intorno, questa edizione c’è riuscita! Pareggiarla non sarà facile e ce la ricorderemo in futuro

Anni precedenti
2017 – Royal Rumble
2018 – Survivor Series
2019 – Wrestlemania 35
2020 – Royal Rumble
2021 – Money in the Bank
2022 – Wrestlemania 38
2023 – Wrestlemania 39

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Tiffany Stratton

Breakout Star – Tiffany Stratton

Una piccola novità rispetto ai premi precedenti: abbiamo cambiato il nome del premio da “rookie” a “breakout star”, per evidenziare come più che premiare il “novellino dell’anno” vogliamo premiare la superstar che ha saputo stupire in poco tempo e che ha grandi prospettive future. Su questo premio talvolta ci abbiamo preso, altre volte meno, ma quest’anno lo diamo ad un’atleta che secondo noi lo merita davvero. Parliamo di Tiffany Stratton. Le sue grandissime potenzialità si erano già viste a NXT nella faida con Becky Lynch. Ma nel 2024 ha fatto vedere di che pasta è fatta. Prima con una gran bella prestazione nella Royal Rumble. Poi con un impatto deciso e dirompente a SmackDown, coronato con la vittoria del Money in the Bank. E proprio con la valigetta ha definitivamente sfondato, assumendo il ruolo della falsa amica opportunista e sempre pronta a sfruttare l’occasione quando le si presenta davanti. Un ruolo che si adatta benissimo al suo personaggio. Senza dimenticarci delle qualità tecniche mostrate nei vari match che l’hanno vista protagonista. Ha un grande futuro davanti e la divisione femminile presto potrebbe vederla davvero come grande protagonista

Lasciamo però anche qualche menzione d’onore. Certamente merita una considerazione Bron Breakker: capace in pochi mesi di entrare con prepotenza nel midcarding, andando a prendere e poi anche a riconquistare il titolo intercontinentale. O anche Lyra Valkyria, finalista del Queen of the  Ring, sebbene poi si siano un po’ perse le sue tracce. O ancora i Motor City Machine Guns. Insomma, del materiale di prospettiva ce n’è

Negli anni precedenti
2017 – Asuka
2018 – AOP (Akam/Rezar)
2019 – Ricochet
2020 – Dominik Mysterio
2021 – Damian Priest
2022 – Gunther
2023 – Grayson Waller

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Best come back – Roman Reigns a Summerslam 

Era un’assenza breve. Dopo aver perso il titolo universale a Wrestlemania XL, Roman Reigns si è allontanato per un periodo di pausa. Nel frattempo la sua Bloodline si è sfaldata. Solo Sikoa ha preso il comando autoproclamandosi ‘Tribal Chief’. Paul Heyman e Jimmy Uso sono stati cacciati in malo modo. Sono entrati Jacob Fatu, Tama Tonga e Tanga Loa, che hanno dato un taglio violento alla stable. Ma quando a Summerslam ha fatto il suo ritorno Roman il pubblico è andato in delirio. L’acclamazione da ‘face’ che gli è sempre mancata, finalmente eccola qui. Ormai da anni era apprezzatissimo, ma continuava ad avere il suo ruolo da heel. Solo ora gli viene dato il giusto riconoscimento al grandissimo lavoro svolto. Roman torna a Summerslam, aiuta, anche se a malincuore, il suo rivale storico Cody Rhodes, e attacca Solo Sikoa perché la leadership della famiglia è più importante. Il “pop” ricevuto dall’ ‘OTC’ è il più grande segno di riconoscimento nei confronti di questa star che ha segnato e sta segnando quest’epoca

Ci sarebbero i vari ritorni di The Rock, tutti acclamatissimi. Il primo a Raw Day 1, dove preannuncia un suo ruolo da protagonista nella Road to Wrestlemania. Poi quello a SmackDown post Royal Rumble, dove sembra doversi sostituire a Cody Rhodes nella sfida a Roman Reigns, salvo poi dover fare un passo indietro per la volontà popolare. Quindi quello di Bad Blood, dove senza dire nulla dice tantissimo, lasciando presagire che qualcosa “bolle in pentola”, che sia verso Cody verso Roman o verso entrambi. Tutti ritorni ad effetto, certo, ma il fatto di averne visti troppi, forse, fa perdere un po’ quel senso di “wow” che li rende unici. Segnaliamo anche il ritorno di John Cena a Money in the Bank, con l’annuncio ad effetto del tour di addio che vedremo nel 2025.

Negli anni precedenti
2017 – The Hardy Boyz a Wrestlemania 33
2018 – Rey Mysterio alla Royal Rumble
2019 – Roman Reigns a Raw del 25/02
2020 – Edge alla Royal Rumble
2021 – John Cena a Money in the Bank
2022 – Bray Wyatt ad Extreme Rules
2023 – CM Punk a Survivor Series War Games

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Best moment – Cody Rhodes finisce la sua storia

Non poteva che essere questo il momento dell’anno. Costruito fin dalla Wrestlemania precedente e forse ancor prima. Cody Rhodes, da stella decaduta e incompresa, che nel 2022 torna in WWE e lo fa da protagonista iniziando a ritagliarsi il suo spazio verso quel titolo che suo padre non ha mai conquistato. E da qui la vittoria della Royal Rumble del 2023 che lo porta al grande scontro con Roman Reigns a Wrestlemania 39. Ma proprio allo ‘Showcase of Immortals’ arriva  la doccia fredda: Cody perde, contro ogni pronostico, e deve ricominciare. E lui ricomincia. Feud dopo feud, match dopo match. Resta a galla nel 2023 e arriva nel 2024 dove vince ancora la Rumble. La gente lo rivuole contro Roman Reigns a tal punto da cambiare i piani della compagnia. Cody sembrava rinunciare alla title shot per Wrestlemania contro Roman Reigns, destinato allo scontro con The Rock, ma a furor di popolo ci ripensa e riprende la sua faida contro la Bloodline. E così si arriva al main event epico di Wrestlemania XL, dove finalmente l’ ‘American Nightmare’ conquista quel titolo tanto atteso nella grande rivincita contro Roman Reigns. Spodesta il campione assoluto che da quasi 1316 giorni deteneva quel titolo e “finisce la sua storia”, scrivendo una delle pagine indimenticabili della storia della compagnia e mettendo il punto esclamativo sulla sua rivincita e sulla sua carriera

Negli anni precedenti
2017 – Goodbye Taker: l’addio (poi smentito, ndr) di The Undertaker dopo la sconfitta contro Roman Reigns a Wrestlemania 33
2018 – il saluto del ‘Big Dog’: Roman Reigns lascia WWE e titolo universale a causa della leucemia a Raw del 22/10
2019 – KofiMania: Kofi Kingston campione WWE a Wrestlemania 35
2020 – “I’m gonna be a mother”: l’addio di Becky Lynch
2021 – Il trionfo del ‘Tribal Chief’: Roman Reigns schiena contemporaneamente Edge e Daniel Bryan nel main event di Wrestlemania
2022 – Sami Zayn tradisce l’amico Kevin Owens e sceglie la Bloodline
2023 – Kevin Owens e Sami Zayn campioni di coppia a Wrestlemania

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns