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Uniondale, New York

I match

  • Drew McIntyre batte Sami Zayn
  • Liv Morgan (c) batte Iyo Sky e rimane Women’s World Champion
  • Gunther (c) batte Finn Balor e Damian Priest in un triple treath match e rimane World Heavyweight Champion
  • Chelsea Green batte Michin nel Women’s United States Title tournament final match e diventa Women’s United States Champion
  • Cody Rhodes (c) batte Kevin Owens e rimane Undisputed WWE Champion

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Storyline

Grande ritorno per lo storico Saturday Night’s Main Event. Apertura affidata alla sfida tra Drew McIntyre e Sami Zayn. Il canadese sembra carico e sulle prime mette in seria difficoltà Drew con il suo dinamismo. Le cose cambiano quando lo scozzese intercetta un Crossbody e lo lancia contro il tavolo di commento. Le cose sembrano mettersi male per Zayn anche perché nel ring McIntyre intercetta anche un contrattacco, mettendo il rivale ko con un Glasgow Kiss seguito da una Powerbomb. Ma è solo conto di due. Drew insiste e prova a chiuderla con la White Noise, ma Sami sfugge via e piazza una Sunsetflip Powerbomb. Conto di due anche per lui. La sfida prosegue e lo scozzese sembra riprendere le redini tanto da arrivare a chiamare la Claymore. Ma Sami la intercetta con un Big Boot e poi connette con la Blue Thunder Bomb. Ma è ancora solo conto di due. La sfida prosegue fuori dal ring, ma appena si rientra, dal nulla arriva la Claymore decisiva di Drew, che lo porta alla vittoria

Secondo match della serata è la sfida per il titolo mondiale femminile tra la campionessa, Liv Morgan, e la sfidante, Iyo Sky. Gran partenza della giapponese, che contrattacca colpo su colpo alle azioni della ‘Miracle Girl’. Quando la sfida si sposta fuori dal ring, Iyo è brava ad evitare una Sunsetflip Powerbomb, colpendo la Morgan con un calcione e lanciandosi poi in Springboard Moonsault su di lei. Iyo sembra inarrestabile quando connette in sequenza prima col Suicide Dive e poi con uno Springboard Dropkick, che sembrano tramortire Liv. Il conteggio, però, si ferma al due. La nipponica prova ad insistere e quando Liv la butta giù dal paletto, lei reagisce colpendo il braccio della campionessa sulle corde. Ma fallisce nell’ennesima mossa dalle corde, per via della gamba dolorante dopo la caduta precedente, Liv ne approfitta e connette con la Codebreaker. Ma il conteggio si ferma al due. Iyo reagisce e va a segno con varie mosse, ma quando prova a chiuderla con il Moonsault, Liv alza le ginocchia e fa fallire la manovra. Iyo cerca riparo verso le corde, ma facendo così spiana la strada alla ObLivion della Morgan, che va a segno. È la fine. Liv Morgan vince e si conferma campionessa mondiale femminile. A fine match però risuona la musica di Rhea Ripley. La ‘Mami’ la fissa e le fa capire che i loro conti non sono stati ancora regolati e presto tornerà alla carica

Altro titolo in palio. Stavolta è quello mondiale pesi massimi detenuto da Gunther. Il ‘Ring General’ è chiamato alla difesa nel triple treath match contro Finn Balor e Damian Priest. Parte benissimo Priest, che mette all’angolo entrambi i rivali e piazza anche una Old School su Gunther seguita da una Facebuster su Balor. Il conteggio si ferma al due. Il match prosegue e più tardi sembra, invece, essere l’austriaco a prendere le redini della sfida, colpendo Damian mentre sta per connettere con la Razor’s Edge su Balor. Ma quando prova a piazzare la Powerbomb su Priest, quest’ultimo riesce ad evitarla. Damian tenta lui la Powerbomb, ma Finn va alla carica su di lui con la Slingblade e poco dopo Balor ne piazza una anche su Gunther. Sfida in equilibrio, ma il campione riesce ancora a trovare il modo di prendere il comando delle operazioni, chiudendo Priest nella Sleeper. Il portoricano soffre, ma alla fine ce la fa e si libera. Quindi passa al contrattacco connettendo con la South of Heaven. Ma non ha neanche il tempo per lo schienamento perché alle sue spalle arriva Balor, che lo mette al tappeto. Sfida intensa con i tre che arrivano a guerreggiare all’angolo del ring. Priest solleva Gunther e lo stende con la Razor’s Edge, mentre Balor va a segno con la Coupe de Grace. Per l’austriaco sembra finita. Ma il conteggio si ferma al due con Priest che interrompe tutto, togliendo la gioia della vittoria a Finn. Balor rischia di subire la Razor’s Edge, ma la evita con un roll-up, ma è ancora conto di due. Ma Damian non si dà per vinto e piazza la South of Heaven. Sembra fatta ma il conto si ferma al due con Gunther che si risveglia dal torpore e interrompe tutto. L’austriaco trascina Damian fuori dal ring e piazza una Powerbomb su di lui sui ringstep, quindi rientra nel ring e mette a segno un Dropkick su Balor, chiudendo poi i giochi con la Powerbomb. Gunther ce la fa. Resiste anche al triple treath match e si conferma campione mondiale

Arriviamo adesso alla finale del torneo per la prima storica assegnazione del titolo statunitense femminile. Con grande sorpresa le finaliste sono Chelsea Green e Michin. La californiana parte meglio, ma l’inerzia della sfida cambia quasi subito perché, non vista dall’arbitro, Piper Niven attacca Michin fuori dal ring mettendola ko con un Uranage. Ma Michin riesce a riprendersi e va vicina alla vittoria dopo una combinazione di due German Suplex e un Tornado DDT. Chelsea sembra in balia della rivale, ma riesce a reagire con un Enzenguri Kick. Solo conto di due, ma Chelsea ci crede e prova a lanciarsi sulla rivale in Spear. Michin, però, si sposta e Chelsea finisce in pieno contro Piper Niven. Le due non fanno neanche in tempo a riprendersi, che vengono centrate in pieno da una Swanton Bomb di Michin dall’apron ring. Michin piazza anche la It Defeat sulla Niven per metterla definitivamente fuori gioco. Ma è un errore. Infatti dà alla Green il tempo di riprendersi e appena rientrati nel ring viene “accolta” da una ginocchiata. Chelsea poi chiude la sfida con la Unprettier e scrive la storia. È lei la prima storica campionessa statunitense femminile

Ed eccoci ora al main event. Cody Rhodes difende il titolo indiscusso WWE dall’assalto di Kevin Owens. Per l’occasione Cody in vita porta non la classica cintura, bensì la ‘Winged Eagle Belt’, ossia la cintura del campione WWE utilizzata fino all’inizio della Attitude Era. È però lo sfidante a partire meglio portando subito la sfida sui binari della rissa. Qualche Superkick fuori dal ring e il tavolo di commento viene sgomberato per schiantarci su il campione. Ma l’ ‘American Nightmare’ reagisce e addirittura connette con una RKO sul tavolo di commento, citando il suo amico Randy Orton, infortunato proprio da Owens. Si torna sul ring e Rhodes piazza anche la Cody Cutter. Ma il conteggio si ferma al due. La sfida torna in equilibrio, ma succede qualcosa ad un certo punto. Owens tenta la Stunner, Cody la evita e prova la Cross Rhodes. Anche Kevin la evita e spinge Cody contro l’arbitro, che finisce ko. Il ‘Prizefighter’ poco dopo connette con la Stunner e in teoria il conteggio arriverebbe anche al tre, ma l’arbitro è tramortito fuori dal ring e non può contare. Ne arriva un altro, ma è già troppo tardi perché Cody si riprende e si salva al due dal conteggio. Il match prosegue, ma anche un altro arbitro finisce ko quando Owens schiva un Crossbody del campione, che finisce in pieno contro l’arbitro. Il canadese approfitta dell’assenza dell’arbitro per giocare sporco e va a prendere una sedia. Ma non riesce ad utilizzarla perché l’ ‘American Nightmare’ schiva il colpo e connette con la Cody Cutter. Quindi piazza anche la Cross Rhodes sulla sedia. Nel frattempo rinviene il primo arbitro, appena in tempo per il conteggio decisivo. In un match alquanto confuso, Cody riesce ancora ad avere la meglio, confermandosi campione WWE. Il 2024 è stato il suo anno

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns