Poche ore e la WWE si preparerà al ritorno del Saturday Night’s Main Event e c’è attesa anche perché la card sembra interessante.
Non è un PLE in senso stretto. Non è neanche un tv show comune come Raw e SmackDown. Il Saturday Night’s Main Event è un po’ un mondo a sé stante. A cavallo tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, negli anni della Golden Era dell’allora WWF, è stato un appuntamento abbastanza frequente. Negli anni in cui spopolavano i vari Hulk Hogan, Randy Savage, Ultimate Warrior, Andre The Giant, Ted DiBiase, non esisteva un tv show che si ripeteva settimanalmente. C’erano i primi pay per view e c’erano i vari live event, i cui match spesso venivano raccolti e mandati in onda nel primordiale show settimanale Prime Time Wrestling. Quest’ultimo era a metà tra una raccolta di match andati già in scena negli house show (gli odierni live event, ndr) e gli attuali Raw e SmackDown, perché comunque a PTW si costruivano le storyline. E poi di tanto in tanto, due o tre volte l’anno, c’era il Saturday Night’s Main Event. Un evento dal vivo, ma non in pay per view.
Con l’arrivo di Raw e la presenza di uno show settimanale live, affiancato anni dopo da SmackDown e con l’incremento della programmazione mensile dei pay per view, il STNME è stato accantonato. Ma i vintage ha sempre il suo fascino e così a cavallo tra il 2006 e il 2008, nella seconda ondata d’oro del wrestling, l’abbiamo visto tornare in auge per poi essere definitivamente accantonato. Oggi Triple H lo fa risorgere, annunciandone già anche un altro, che andrà in scena appena una settimana prima della prossima Royal Rumble. E la card non è inferiore a quella di un vero e proprio PLE. Non essendo un comune Raw o SmackDown e non essendo neanche un PLE, lo presentiamo proponendovi un format più light, ma sulla falsariga delle nostre presentazioni dei premium live event. Iniziamo.
La finale del torneo per il titolo femminile statunitense. Quando vi scriviamo deve ancora andare in onda il prossimo episodio di SmackDown, che ha in programma le due semifinali del torneo per la prima storica assegnazione del titolo femminile US. Tutte sono papabili almeno per la finale. Sulla vittoria c’è già più da ragionare. Andiamo con ordine. In una semifinale ci sono Bayley e Chelsea Green. La Green è quella che, sebbene meno dotata tecnicamente, ha un personaggio interessante. Non è materiale da titolo mondiale, ma un titolo secondario su di lei potrebbe starci bene, dando importanza al titolo con la classica immagine della campionessa heel codarda che tiene la cintura “in ostaggio” e creando nello spettatore hype per la conquista di qualcuno più meritevole. Bayley ci sta come finalista (a patto che l’altra finalista sia una heel, ndr); un po’ meno come vincitrice perché è talmente affermata che non ne ha bisogno. A meno che non la si “usi” o per creare la classica face che faccia da fighting champion o per farla turnare heel da campionessa. L’altra semifinale è una sfida tra Michin e Tiffany Stratton. Qui abbiamo due che ci possono stare in finale, ma che non vediamo come campionesse. Prendiamo Michin. La californiana non ha lo status per vincere e detenere questo titolo. Il suo push sarebbe una sorpresa. Più probabile al massimo vederla in finale, ma diciamolo onestamente, la sua presenza non genera hype per l’evento. Chi genera più hype è sicuramente Tiffany Stratton, ormai prossima al turn face visto quanto sia over. Ma ha già il Money in the Bank e si appresta ad incassare. Ha senso farle vincere il titolo US? Forse può avere più senso una dinamica in cui l’amica Nia Jax magari le impedisca la vittoria, generando in lei la convinzione di tradirla definitivamente per andare ad incassare il MITB.
Sami Zayn contro Drew McIntyre. Match annunciato appena pochi giorni fa, nell’ultimo episodio di Raw. Quasi dal nulla. Diciamo che, visto l’ottimo background di entrambi, può essere l’incontro messo lì per dare più spettacolo. Potrebbe essere anche l’inizio di una faida che potremmo vedere a lungo nei primi mesi del 2025. Drew è tornato attaccando tutti coloro che si sono schierati insieme al nemico storico CM Punk nel war games. Riprendere la faida con Punk, ora che il feud tra quest’ultimo e Seth Rollins sembra pronto a partire, non ha senso. Ma se è vero, come si vocifera, che presto a Raw potrebbe arrivare anche Roman Reigns, riformando tutta la OG Bloodline, allora potrebbe essere questo il primo tassello di un feud tra lo scozzese e l’ ‘OTC’. Vedremo
Liv Morgan contro Iyo Sky per il titolo mondiale femminile. E’ purtroppo scritto in caratteri cubitali “match di transizione”. Le atlete sono brave, fisicamente anche simili. Questo potrebbe essere un aspetto positivo per il match. Ma la storia va proprio da un’altra parte. Iyo è qui solo perché diverse settimane fa ha ottenuto la title shot, ma da qui a strappare il titolo alla ‘Miracle Girl’ ce ne passa. Il piano è chiaro: quel traguardo spetta a Rhea Ripley, con cui però si temporeggerà presumibilmente fino a Wrestlemania per la grande resa dei conti con Liv Morgan. Non tragga in inganno il faccia a faccia al termine dell’ultimo Raw tra la ‘Mami’ e la ‘Genius of the Sky’. Solo fumo negli occhi per sviarci un po’, ma questa è la storia più chiara del mondo: Rhea Ripley si prenderà la sua rivincita su Liv Morgan a Wrestlemania. Quindi Liv resterà campionessa ancora per un bel po’
Il triple treath per il titolo mondiale pesi massimi. Modificato all’ultimo momento, ma coerentemente con la storia che stanno raccontando, c’è interesse per il triple treath in cui Gunther dovrà difendere il suo titolo mondiale dall’assalto sia di Damian Priest che di Finn Balor. L’esito crediamo sia scontato. Priest e Balor, analogamente a Liv Morgan e Rhea Ripley, hanno diversi conti in sospeso, che probabilmente risolveranno in uno scontro a Wrestlemania. Il titolo del ‘Ring General’ fa solo da sfondo, ma è difficile che possa passare di mano. Balor è stato responsabile prima della perdita della cintura di Priest a Summerslam e poi della mancata riconquista del portoricano alle Survivor Series. Se fosse stato, come in origine, solo un match tra Balor e Gunther sarebbe stato facilissimo prevedere che Damian avrebbe “restituito” il favore all’irlandese. Nel triple treath sono tutti in gioco, ma tutto lascia pensare alla classica dinamica in cui tra i due litiganti il terzo gode. La complementarità dei tre atleti, però, autorizza a prevedere un match molto interessante
Cody Rhodes contro Kevin Owens per il titolo indiscusso WWE. E poi c’è quello che, con ogni probabilità, sarà il main event, ossia lo scontro tra gli ex amici, ora grandi rivali, Cody Rhodes e Kevin Owens. Il canadese è andato di matto quando ha visto Cody allearsi con l’arcinemico Roman Reigns a Summerslam e poi soprattutto a Bad Blood, avendo entrambi in Solo Sikoa e nella New Bloodline dei nemici comuni. Owens è stato uno, se non il principale, rivale dell’ ‘OTC’ durante gli anni del suo regno e ha sostenuto Cody nel suo ‘finish the story’. Non ha digerito quell’alleanza, anche se temporanea. Se l’è presa con tutti, anche con chi, come Randy Orton, ha provato a farlo riflettere. E proprio l’attacco a Randy Orton, amico e mentore di Cody, ha scatenato l’ ‘American Nightmare’. Una rissa, poi un’altra ed eccoci qua. Titolo in palio e scontro tra i due. Ottimi atleti, che hanno preso le misure nel match di Bash in Berlin. Potrebbero tirar fuori una grande contesa. L’esito, però, ahinoi, ci sembra scontato. Cody è troppo over per perdere il titolo. Adesso, poi, non avrebbe molto senso. All’orizzonte c’è quantomeno una difesa fino a Wrestlemania. Poi chissà. Quanto a Owens, magari ci andrà vicino, ma non ce la farà. E chissà, magari torna Orton e si riapre la faida tra i due?
Ed ora non ci resta che goderci lo spettacolo. Che il Saturday Night’s Main Event abbia inizio.