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Ha emozionato tutti con la sua storia e la sua rincorsa. Dall’incredibile ritorno a Wrestlemania 38 fino all’epico momento di Wrestlemania XL in cui ha spodestato Roman Reigns, ponendo fine al suo regno di 1316 giorni, e “finendo la sua storia”. Ma per Cody Rhodes da quella magica notte sono passati oltre duecento giorni. E probabilmente ne passeranno ancora altri. Ora viaggia a vele spiegate verso il completamento di un anno completo di regno da campione indiscusso WWE, ma già questi oltre duecento giorni sono sufficienti per un primo bilancio. Che campione è stato finora l’ ‘American Nightmare’?

Il problema dei face è più o meno sempre lo stesso. Le loro rincorse sono sempre bellissime, affascinanti, coinvolgenti. Spesso anche travolgenti. Ma poi, quando il cattivo di turno è finalmente sconfitto e il titolo è finalmente conquistato, inizia il bello, o il brutto, a seconda dei punti di vista. Perché, finita la rincorsa, il buono deve continuare a farsi amare, senza avere però più il fascino del predatore, ma assumendo il ruolo assai meno affascinante della preda. E qui è importante il lavoro del booking team. Vanno trovati gli avversari giusti, vanno scritte le storie giuste, vanno realizzati i match giusti. Per fare un esempio: ricordate il regno da campione universale di Seth Rollins nel 2019? Si è ritrovato a difendere quel titolo da Baron Corbin per mesi; una faida tirata per le lunghe, che ha finito con l’appiattire il regno. Eppure Seth veniva da un 2018 e un inizio 2019 incredibili. Eppure Seth è tutt’altro che un atleta mediocre. Eppure anche lui da ‘face’ è incappato in questo inconveniente, con i fan che in quella fase l’hanno rigettato, rendendo necessario un temporaneo turn heel, che l’ha rilanciato.

Tiriamo, però, un sospiro di sollievo, per ora, parlando di Cody Rhodes. Con lui questo errore non è stato commesso. La prima faida è stata con AJ Styles: storia semplice, ma l’esperienza dell’atleta e le sue abilità in ring hanno permesso a Rhodes di mantenere uno status importante e di difendere ben due volte il titolo in due match ottimi. Eccellente il primo, un po’ più in ombra il secondo, ma certamente un livello alto. E si sa che per tenere alto lo status di un campione, soprattutto se face, c’è bisogno di match di qualità. Su questa stessa linea si inserisce la difesa titolata contro Logan Paul. L’influencer non è una star navigata di questo mondo, ma è davvero bravo sia nel rendersi antipatico nelle storyline ed è un ottimo performer in ring. Infatti la sfita tra Cody e Logan è stata una piacevolissima sorpresa. Poi è arrivata la faida con la nuova Bloodline di Solo Sikoa, che ha tenuto ancora altissimo lo status di Cody, riesumando un vecchio feud contro la stable samoana, sebbene rinnovata.

Ma da qui iniziano, se non i problemi, almeno le prime perplessità. A Summerslam l’ ‘American Nightmare’ si conferma campione battendo Solo Sikoa, ma lo fa grazie al ritorno di Roman Reigns che, mosso da altri motivi, fa una scelta e aiuta il rivale di sempre. Col ritorno di Roman, Cody, pur mantenendo uno status altissimo tra i fan, inizia a finire un po’ in secondo piano. La difesa titolata contro Kevin Owens di Bash in Berlin è abbastanza deludente. Il main event di Bad Blood, che lo vede affiancato a Roman Reigns contro la nuova Bloodline, è in un certo senso un incontro in cui Cody, pur comportandosi bene, fa solo da sfondo. È Roman il vero protagonista e la vittoria arriva grazie ad un altro ritorno, quello di Jimmy Uso, un fedelissimo dell ‘OTC’, non certo di Rhodes.

Nelle settimane che seguono abbiamo assistito ad un graduale declassamento di Cody nelle storyline. Certo, c’è stata quella di Crown Jewel con Gunther, per il primato dei campioni, che ha portato al match vinto proprio da Rhodes. Certamente è stato un ulteriore tassello sul suo status: altro buon match (anche se sotto le aspettative, ndr) contro un ottimo avversario. Ma non contava niente. Del Crown Jewel Championship, marchetta per il mercato saudita, già non si ricorda più nessuno. Nelle storyline di SmackDown è la vicenda della Bloodline a farla da padrona. Con Roman Reigns che si sta riappacificando con vecchi alleati e che prepara il war games contro Sikoa e il suo team. L’ ‘American Nightmare’ forse avrà da dire qualcosa a Kevin Owens, dopo che il canadese ha infortunato l’amico Randy Orton, oppure finirà anche lui nella faida samoana per il war games. Ma in entrambi i casi finisce in secondo piano. In un caso perché la sua eventuale nuova faida sarebbe secondaria rispetto alla vicenda della Bloodline. Nell’altro perché sarebbe solo un alleato, per quanto di prestigio, del team di Roman Reigns.

In sintesi, in che situazione ci troviamo con Cody e che giudizio diamo al suo regno per ora? Diciamo che è ancora acclamatissimo, non subisce alcun rigetto dei fan, e quando chiamato in causa sul ring tira fuori comunque prestazioni certamente di buon livello. E questo è già un grandissimo risultato, non affatto scontato per un campione face. Il problema semmai è la sua centralità nelle storie. È stato il protagonista indiscusso almeno fino a Summerslam. Ma il ritorno di Roman Reigns l’ha un po’ oscurato. Ci sta, però è certamente un campanello d’allarme. La compagnia dovrà essere brava, dopo Survivor Series War Games, a gestire questa situazione. Perché va bene l’effetto ritorno di Roman e la situazione della Bloodline. Per qualche mese ci può anche stare. Ma se il campione WWE finisce sistematicamente in secondo piano, allora diventa un problema e si corre il rischio di un rigetto dei fan che un atleta dedito al lavoro, passionale e davvero bravo come Cody non merita.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns