‘Showcase of Immortals’, ‘Grandaddy of them All’. L’evento dei sogni. Ma è sempre stato così? Abbiamo deciso di ripercorrere le varie edizioni di Wrestlemania valutandole e dando un nostro giudizio una per una, dalla prima all’ultima. Iniziamo il nostro viaggio. La strada è lunga.
***
Wrestlemania. La prima storica edizione dello ‘Showcase of Immortals’ è senza dubbio un successo. Una novità: un vero show di intrattenimento, capace di catalizzare le attenzioni mondiali, grazie anche alla presenza di stelle dell’arte e dello spettacolo. Cindy Lauper, i Rockettes e soprattutto il pugile Mohammed Ali nel ruolo di arbitro esterno speciale del main event. Insomma, un successo planetario e un pezzo di storia per la WWE. Eppure se la si guarda bene, anche confrontandola con altre edizioni, la qualità non è poi così alta. Momenti da ricordare comunque ce ne sono. Wendi Richter che vince il titolo femminile battendo una leggenda come The Fabulous Moolah; Andre The Giant che vince la Bodyslam Challenge contro Big John Studd e festeggia lanciando al pubblico il denaro appena vinto, almeno finché non arriva Bobby ‘the Brain’ Heenan a strappargli la borsa con 15 mila dollari all’interno. Ma l’attesa è tutta per il main event, dove l’attore Mr T fa coppia con il campione WWF Hulk Hogan per sfidare Roddy Piper e Paul Orndorff. Non un gran match, ma contribuisce a rendere quell’edizione un successo.
Anno: 1985
Location: Madison Square Garden, New York City, New York
Match a cinque stelle: –
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: Hulk Hogan/Mr T v Paul Orndorff/Roddy Piper [Pat Patterson e Muhammad Ali special referee]
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania 2. La seconda edizione di Wrestlemania potenzialmente nasce per essere planetaria. A suo modo è un successo, ma oggi, a distanza di qualche decennio, possiamo dire che il successo è dovuto solo all’effetto novità dell’evento e alla hype generata dall’esperimento della tripla location. Ma oggi questa è una ‘Mania abbastanza debole e dispersiva. Non mancano presenze speciali come Ray Charles, invitato a cantare l’inno in apertura. Così come l’evento si fa ricordare anche per alcuni incontri: quello in cui ‘Macho Man’ Randy Savage si conferma campione intercontinentale battendo George ‘the Animal’ Steele, o la vittoria della Battle Royal a venti uomini da parte di Andre The Giant o il match di boxe tra Mr T e Roddy Piper, di nuovo rivali un anno dopo, e terminato stavolta per squalifica in favore dell’attore dopo che ‘Hot Rod’ non riesce a resistere alla voglia di esibire il suo repertorio da wrestler, realizzando una Bodyslam sul rivale. Il main event è uno steel cage match in cui Hulk Hogan riesce a confermarsi campione WWF battendo il temibile King Kong Bundy, che poche settimane prima l’aveva infortunato.
Anno: 1986
Location: Nassau Veterans Coliseum, Uniondale, New York | Rosemont Horizon, Rosemont, Illinois | Los Angeles Memorial Sports Arena, Los Angeles, California
Match a cinque stelle: –
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: basso
Main event: Hulk Hogan (c) v King Kong Bundy, steel cage match per il WWF Championship
Valutazione: 5
***

Wrestlemania III. La storia. Il Wrestlemania Moment per eccellenza: Hulk Hogan che solleva e schianta al tappeto un avversario di oltre 200 chili come Andre The Giant, con la folla dei 93 mila del Pontiac Silverdome incredula e delirante. Location da paura, sold out. Hype per il main event, eretto a simbolo della lotta tra bene e male: il gigantesco Andre The Giant che tradisce l’amico di sempre Hulk Hogan per invidia per i suoi successi e lo sfida per il titolo WWF. Settimane di attacchi gratuiti e un Hogan che sembra destinato a soccombere. Ma nel main event accade l’incredibile: la favola diventa realtà, il gigante viene sconfitto e l’Hulkamania corre selvaggia, forse per sempre. Certamente mai così selvaggia come quella notte. Eppure Wrestlemania III è un capolavoro anche nella card, che riserva un incontro sensazionale, antesignano del wrestling per come lo intendiamo oggi: quello per il titolo intercontinentale tra ‘Macho Man’ Randy Savage e Ricky ‘the Dragon’ Steamboat. I due danno vita a uno spettacolo incredibile con colpi di scena continui. Nel mezzo simpatici momenti come la sfida coi capelli in palio tra Adrian Adonis e Roddy Piper e la presenza di star dello spettacolo, come l’oscuro Alice Cooper a sostegno di Jake Roberts, e come la celebre Aretha Franklin, che cantò l’inno con la sua sublime voce. Un simbolo della Golden Era del wrestling.
Anno: 1987
Location: Pontiac Silverdome, Pontiac, Michigan
Match a cinque stelle: Randy Savage (c) v Ricky Steamboat per il WWF Intercontinental Championship | Hulk Hogan (c) v Andre The Giant per il WWF Championship
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Hulk Hogan (c) v Andre The Giant per il WWF Championship
Valutazione: 8,5
***

Wrestlemania IV. La nascita dei Mega Powers. Già. Un evento clamoroso, tra i più celebri della Golden Era del wrestling. Ma togliendo il finale del main event, questa Wrestlemania non regala grandi emozioni. La quarta edizione nasce nel segno del torneo per la riassegnazione del titolo WWF, vacante dopo le vicende legate alla cessione del titolo da Andre The Giant a Ted DiBiase dopo pochi istanti dalla conquista da parte del gigante. Il torneo vede in programma il rematch dell’anno prima tra Hulk Hogan e Andre The Giant, ma stavolta termina per doppia squalifica e i due favoriti sono subito eliminati. Ad arrivare alla finale sono ‘Million Dollar Man’ Ted DiBiase, a suon di furbate, e ‘Macho Man’ Randy Savage, con tre ottime prestazioni. Il main event vede DiBiase contare sull’appoggio esterno di Andre The Giant, che sembra favorirlo decisamente, almeno finché non entra in scena Hulk Hogan. Il beniamino decide di schierarsi apertamente al fianco di ‘Macho Man’, lanciandolo verso la vittoria. Savage campione WWF per la prima volta in carriera e nascita del sodalizio tra due icone dell’epoca. Ma a conti fatti, a parte il main event, comunque non spettacolare, il torneo non lascia in eredità incontri da sogno, così come tutto l’evento, che vive condizionato dall’andamento del torneo, fatta eccezione per l’enorme pop ricevuto dall’astro nascente The Ultimate Warrior, che, in un match “fuori concorso”, batte Hercules mandando in delirio il pubblico.
Anno: 1988
Location: Historic Atlantic City Convention Hall, Atlantic City, New Jersey
Match a cinque stelle: –
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: basso
Main event: Randy Savage v Ted DiBiase, finale del torneo per l’assegnazione del WWF Championship
Valutazione: 5,5
***

Wrestlemania V. ‘The Mega Powers explode’. Mai slogan più indovinato per sintetizzare questa Wrestlemania. Edizione che vive tutta nella spasmodica attesa dell’inedito main event tra due icone assolute del tempo. Da una parte il campione WWF, ‘Macho Man’ Randy Savage, accecato dalla folle gelosia per le presunte eccessive attenzioni del suo tag team partner nei confronti della sua donna Elizabeth. Dall’altra il beniamino delle folle, l’eroe, il capopopolo, il più grande di tutti: Hulk Hogan. Ma prima ci sono altri interessanti eventi: il siparietto tra milionari con Ted DiBiase e il futuro presidente statunitense Donald Trump, all’epoca “solo” un imprenditore di grande successo; il simpatico match tra Jake ‘the Snake’ Roberts e Andre The Giant, concluso con Roberts che mette in fuga il gigante lanciandogli addosso il suo pitone, Damien, di cui Andre ha una folle paura; il divertentissimo ‘Piper’s Pit’ in cui Roddy Piper attacca con un estintore l’attore Morton Downey Jr; la prima sorprendente sconfitta di Ultimate Warrior, ormai sempre più popolare e amato, nel match per il titolo intercontinentale contro Rick Rude. E poi il main event, che non tradisce le aspettative. Tecnicamente gradevole, grazie alla presenza di un ottimo performer come Savage; ottimo nello storytelling, dove sensazionale è Hogan, la cui vittoria manda in estasi i fan. L’Hulkamania correva selvaggia ormai da anni.
Anno: 1989
Location: Atlantic City Convention Hall, Atlantic City, New Jersey
Match a cinque stelle: Randy Savage (c) v Hulk Hogan per il WWF Championship
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: Randy Savage (c) v Hulk Hogan per il WWF Championship
Valutazione: 7
***

Wrestlemania VI. Prima storica edizione del ‘Grandaddy of them All’ fuori dai confini statunitensi. Lo SkyDome di Toronto, Canada, ospita la sesta Wrestlemania. L’attesa è tutta per il main event, che esce fuori dai canonici schemi ‘heel v face’. Due beniamini del pubblico vanno uno di fronte all’altro. Due campioni che mettono entrambi i loro titoli in palio: Hulk Hogan il titolo WWF, The Ultimate Warrior il titolo intercontinentale. L’esperimento è stato fatto qualche mese prima alla Royal Rumble, quando a un tratto Hogan e Warrior, grandi amici e amatissimi entrambi dai fan, si ritrovano uno di fronte all’altro, costretti a lottare per vincere la rissa. E’ stata la prova generale. Wrestlemania VI è, a conti fatti, forse inferiore all’edizione dell’anno prima, ma è così alta l’attesa per la sfida tra i due amatissimi del pubblico, che l’atmosfera di quell’evento è unica. Prima dell’ultimo capitolo della serata si segnalano il ritorno ‘face’ di Andre The Giant, che volta le spalle a Bobby Heenan al termine del match perso dai suoi Colossal Connection contro i Demolition per i titoli di coppia. Oppure la sfida tra Jake Roberts e Ted DiBiase, due icone di quel periodo. Quando si arriva all’equilibratissimo main event il pubblico non è più nella pelle. Incontro che non dà nulla in termini di tecnica, ma che è un capolavoro di storytelling. Emozionante e vibrante come pochi. Il finale con Warrior che unifica i titoli e con Hogan che gli consegna la cintura di campione WWF, abbracciandolo, è qualcosa di unico. Dovrebbe essere il passaggio di consegne. Non sarà così in realtà, ma quella notte è stata perfetta ed è sembrato l’inizio di un’era nuova, l’era dell’ ‘ultimo guerriero’.
Anno: 1990
Location: Sky Dome, Toronto, Ontario (Canada)
Match a cinque stelle: Hulk Hogan (c) v The Ultimate Warrior (c), title v title match per il WWF Championship e il WWF Intercontinental Championship
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Hulk Hogan (c) v The Ultimate Warrior (c), title v title match per il WWF Championship e il WWF Intercontinental Championship
Valutazione: 7,5
***

Wrestlemania VII. Nel nome dell’America. Potrebbe sintetizzarsi così il tema di questa Wrestlemania a dir poco avventata. La WWE decide di puntare forte sullo spirito patriottico degli americani, rilanciando nel main event il loro eroe Hulk Hogan per mandarlo contro una superstar tornata nella compagnia con un personaggio rivisitato. Si tratta di Sgt Slaughter, il sergente di ferro, che non è più l’eroe patriottico di un tempo, ma è tornato dalla Guerra del Golfo con simpatie per l’Iraq di Saddam Hussein. Solo storyline, certo. Ma molti la presendono sul serio, soprattutto quando molti soldati muoiono in quella guerra. La compagnia è addirittura costretta a cambiare all’ultimo minuto la location, passando dal monumentale Memorial Coliseum di Los Angeles alla vicina e decisamente più piccola Memorial Sports Arena. Questo per via minacce di atti terroristici e minacce di morte nei confronti di Sgt Slaughter. I più maligni invece ritengono che quest’ultimo è stato solo il motivo per coprire la realtà, che sarebbe quella di non aver fatto il sold out perché fondere il wrestling con la dura realtà storica non sarebbe stata una grande idea. A prescindere da tutto l’evento in sé non fu nulla di che. Ad alzare il livello è essenzialmente lo splendido incontro tra Ultimate Warrior e Randy Savage, con la carriera dei due in palio, che termina con la sconfitta e la fine della carriera di ‘Macho Man’ (vedremo che in realtà non sarà così, ndr), che però dopo anni si riconcilia con Miss Elizabeth per la gioia di tutti. Il main event, l’atteso (ma neanche tanto, ndr) Hogan contro Slaughter, termina con la prevedibilissima vittoria dell’Hulkster, che diventa campione WWF per la terza volta in carriera. Epilogo ‘telefonato’ ma basta a raggiungere l’obiettivo di mandare in estati il pubblico al grido di ‘USA USA’.
Anno: 1991
Location: Los Angeles Memorial Sports Arena, Los Angeles, California
Match a cinque stelle: The Ultimate Warrior v Randy Savage, retirement match
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: Sgt Slaughter (c) v Hulk Hogan per il WWF Championship
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania VIII. Buona edizione, quella del 1992, ma penalizzata da due fattori. Il primo: l’improvviso e inspiegabile cambio di piani, che vede la WWE rinunciare a quello che sarebbe stato un match epico tra Ric Flair e Hulk Hogan, lo storico campione NWA ora campione WWF contro lo storico campione WWF. Il secondo: il main event a dir poco brutto. Si punta forte sulla storia del doppio main event: da una parte il match per il titolo WWF tra il neocampione Ric Flair e Randy Savage, tornato a lottare (alla faccia del match perso con la carriera in palio dell’anno prima, ndr); dall’altra la sfida tra i due storici ex amici, ormai in conflitto, Sid Justice e Hulk Hogan, pubblicizzato come l’ultimo match della carriera dell’Hulkster. Mai bugia è stata più grande visto che Hogan ha avuto una carriera ancora molto lunga negli anni a venire. Prima si segnala un gran bel match per il titolo intercontinentale che segna il passaggio di consegne generazionale tra Roddy Piper e Bret Hart, ormai pronto al grande salto. Bellissima la sfida titolata tra Ric Flair e Randy Savage, arricchita dalla storia che narrava di un ‘Nature Boy’ mostrato in alcune foto insieme alla manager e moglie di Savage, Elizabeth. ‘Macho Man’ ebbe la meglio, tornando dopo anni campione WWF, ma subisce il linciaggio di Flair e del suo entourage, sotto gli occhi di un’incredula Elizabeth. E poi il main event. Sfida senza particolari sussulti tra Hogan e Sid, rovinata ulteriormente da un finale per squalifica dovuto all’interferenza di Harvey Wippelman e all’arrivo di Papa Shango contro Hulk. Il ritorno sulle scene di Ultimate Warrior, arrivato a salvare Hogan, serve solo a chiudere l’evento col lieto fine, ma a conti fatti questo è ancora oggi uno dei main event più brutti di sempre dello ‘Showcase of Immortals’.
Anno: 1992
Location: Hoosier Dome, Indianapolis, Indiana
Match a cinque stelle: Ric Flair (c) v Randy Savage per il WWF Championship
Match ottimi: Roddy Piper (c) v Bret Hart per il WWF Intercontinental Championship
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: Hulk Hogan v Sid Justice
Valutazione: 6,5
***

Wrestlemania IX. La prima Wrestlemania disputata in una location all’aperto. La prima con un tema, in questo caso l’Antica Roma. Il ritorno a sorpresa di Hulk Hogan, che sembrava fuori dai piani. Eppure a nostro modo di vedere è la peggiore. Passi il tema dell’Antica Roma, sebbene venga ancora oggi da chiedersi il perché della scelta. Ma la qualità degli incontri è davvero scarsa. The Undertaker che disputa il peggior match di sempre della sua leggendaria streak contro il pessimo Giant Gonzalez. Un numero incredibile di finali ‘sporchi’. Un match di apertura che se fosse stato più corto sarebbe forse anche carino, ma che risulta noioso, quello tra Shawn Michaels e Tatanka per il titolo intercontinentale. E poi vogliamo parlare del main event? Il finale è senza dubbio a effetto: Hulk Hogan, che aveva già lottato prima, arriva per fare giustizia sulla sconfitta subita da Bret Hart e che in pochi istanti batte Yokozuna, diventando per la quinta volta campione WWF mandando in visibilio i fan del Ceasars Palace. Eppure oggi la vediamo come una forzatura. Nulla da dire su Hogan: leggenda senza tempo e motivo di amore per il wrestling per chi sta scrivendo. Ma effettivamente quello era il momento in cui si doveva puntare su qualcuno e qualcosa di nuovo. Bret Hart era l’uomo giusto, ma l’allora WWF, in quel momento preferisce, in modo ormai totalmente anticlimatico, puntare sull’usato sicuro, nonostante il canadese stesse facendo benissimo da campione. Che bisognava puntare con decisione sull’ ‘Excellence of Execution’ la compagnia lo capirà solo un anno dopo.
Anno: 1993
Location: Caesar’s Palace, Paradise, Nevada
Match a cinque stelle: –
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: pessimo
Main event: Bret Hart (c) v Yokozuna per il WWF Championship
Valutazione: 4
***

Wrestlemania X. Un autentico gioiello. Edizione bellissima, la decima, quella che consacra al mito ‘the Excellence of Execution’ Bret Hart. Il canadese riottiene (e con gli interessi) ciò che gli era stato tolto l’anno prima. Vinse ex-aequo con Lex Luger la Royal Rumble. Per sorteggio è stato deciso che il primo a sfidare Yokozuna per il titolo WWE deve essere proprio Luger (in un match dimenticabile tra l’altro, ndr), ma per non avvantaggiare troppo ‘Hit Man’, viene deciso di fargli aprire la serata mettendolo contro un avversario bravissimo: suo fratello Owen Hart. Ne venne fuori un incontro tecnicamente clamoroso, ancora oggi tra i migliori mai visti su un ring della WWE. Eppure non è l’unico. La serata offre anche lo splendido Ladder match per il titolo intercontinentale tra Razor Ramon e Shawn Michaels, che danno vita a uno spettacolo incredibile. Il main event è la rivincita dell’anno precedente tra Bret Hart e Yokozuna, stavolta con i ruoli di sfidante e campione invertiti. Nulla di eccezionale, ma Bret che diventa campione WWF e viene celebrato da tutto il roster, ergendosi a nuovo simbolo della compagnia, rende unico questo grandissimo evento.
Anno: 1994
Location: Madison Square Garden, New York City, New York
Match a cinque stelle: Razor Ramon (c) v Shawn Michaels, ladder match per il WWF Intercontinental Championship | Bret Hart v Owen Hart
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Yokozuna (c) v Bret Hart per il WWF Championship
Valutazione: 9
***

Wrestlemania XI. Se non è la peggiore poco ci manca. L’undicesima edizione di Wrestlemania arriva in un momento particolarmente duro per la WWE, priva di star di punta del passato. Per l’occasione si punta forte sulle personalità extra-wrestling. Così vediamo un match per il titolo WWF, unico match degno di nota, tra l’altro, dove Diesel e Shawn Michaels vengono accompagnati da Pamela Anderson e Jenny McCarthy. Incontro buono, sebbene non eccelso, che però non cancella un evento di livello alquanto basso. Anche la scelta del main event è singolare. Si punta anche qui sul tirare in ballo star esterne al mondo del wrestling con il linebacker di New York Giants di NFL, Lawrence Taylor, che sfida l’emergente Bam Bam Bigelow in un match in cui a sostegno di Bam Bam c’è il Million Dollar Team e a sostegno di Taylor varie stelle della NFL. Spettacolo davvero povero, che in parte segna negativamente la carriera di Bigelow, che subisce da qui in poi un brusco stop. Male anche altri match: scialbo il quarto successo della streak di Undertaker ai danni di King Kong Bundy, brutta copia del mostro che mise paura ad Hulk Hogan otto anni prima; brutto l’ I quit match tra Bret Hart e Bob Backlund, con quest’ultimo che ‘botcha’ il finale non riuscendo a dire ‘io cedo’. Poca roba davvero.
Anno: 1995
Location: Hartford Civic Center, Hartford, Connecticut
Match a cinque stelle: –
Match buoni: –
Livello card/spettacolo: pessimo
Main event: Lawrence Taylor v Bam Bam Bigelow
Valutazione: 4
***

Wrestlemania XII. La dodicesima edizione dello ‘Showcase of Immortals’ è iconica per il suo grandioso main event. Un Iron Man match di un’ora, dove due fenomeni del ring come Bret Hart e Shawn Michaels si fronteggiano in una sfida senza sconti, dove per tutti i sessanta minuti sfoggiano tutto il loro straordinario e immenso repertorio tecnico. Finisce 0-0. In un’ora nessuno dei due è mai riuscito a far cedere il rivale. Neanche la Sharpshooter finale di Bret, che molla la presa solo perché finisce il tempo e non perché Michaels ha ceduto. Ma l’epilogo è leggendario: viene indetto un overtime perché ci deve essere un vincitore (there’s must be a winner, ndr) e qui ‘HBK’ regala alla platea le due Sweet Chin Music forse più belle e significative della sua carriera, che lo portano a diventare campione WWF. Va, però, anche detto, che tolta questa ora (e oltre, ndr) di autentico spettacolo, questa edizione di Wrestlemania non ha offerto nulla. Si può ricordare per l’esordio di Stone Cold Steve Austin in un dimenticabile match contro Savio Vega. O il fugace ritorno di The Ultimate Warrior, che in un minuto e mezzo squasha un certo Hunter Hearst Helmsley, noto qualche anno dopo come Triple H. O ancora l’ennesima vittoria di The Undertaker a Wrestlemania, stavolta ai danni di Diesel. Ma stiamo parlando di incontri tutt’altro che da ricordare. Il main event ha salvato un intero show. Caspita se l’ha salvato.
Anno: 1996
Location: Arrowhead Pond of Anaheim, Anaheim, California
Match da ricordare: Bret Hart (c) v Shawn Michaels, 60-minute iron man match per il WWF Championship
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: Bret Hart (c) v Shawn Michaels, 60-minute iron man match per il WWF Championship
Valutazione: 6,5
***

Wrestlemania 13. Nella lista delle Wrestlemania non indimenticabili inseriamo la tredicesima edizione. Certo, anche qui abbiamo qualcosa da salvare. Questo qualcosa è il sensazionale Submission match andato in scena tra Bret Hart e Stone Cold Steve Austin, evoluzione di una gran bella faida e punto di svolta con il turn heel di Bret e il turn face di Stone Cold, dettato soprattutto dal mutamento di atteggiamento dei fan. E vogliamo parlare del match? Un mix di rissa, tecnica ed emozioni, con la scena epica di Austin con il volto coperto di sangue che non cede alla Sharpshooter, o meglio lo fa indirettamente perché sviene. Ma non è tutto rosa e fiori. L’evento si segnala per una serie di incontri trascurabili, se non per dati statistici: infatti è qui che va in scena la prima apparizione a Wrestlemania di una leggenda come The Rock, all’epoca ancora chiamato Rocky Maivia, che vince contro The Sultan (qualche anno dopo noto come Rikishi, ndr). Main event senza particolari sussulti se non per la confusa sequenza finale, dove Undertaker batte Sid e diventa campione WWF.
Anno: 1997
Location: Rosemont Horizon, Rosemont, Illinois
Match a cinque stelle: Bret Hart v Stone Cold Steve Austin, submission match
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: Sycho Sid (c) v The Undertaker, no disqualification match per il WWF Championship
Valutazione: 5,5
***

Wrestlemania XIV. Edizione che ha segnato la storia. Per molti è l’inizio della Attitude Era. La fine del periodo di transizione e l’inizio di quel percorso in cui grazie a un atteggiamento cruento, impersonificato da personalità come The Rock e Stone Cold Steve Austin, porterà l’allora WWF a tornare a primeggiare nel panorama wrestling, battendo definitivamente la concorrenza di ECW e soprattutto WCW. Wrestlemania XIV è il punto di inizio grazie al grandissimo main event in cui si consacra la stella di Stone Cold Steve Austin, che batte Shawn Michaels e scalza la D-X, festeggiando a fine match con il pugile Mike Tyson, per l’occasione special enforcer. ‘Iron Mike’, alleato della D-X durante la storyline, volta le spalle alla stable rifilando un gancio dei suoi a ‘HBK’. Ma si ricorda anche l’ottimo incontro tra The Undertaker (ancora una volta vincitore, ndr) e suo fratello Kane, venuto alla ribalta da poco con una storia avvincente e oscura. Il buon match con tanto di finale controverso, dove The Rock, che sembrava aver perso, vince per squalifica contro l’ex stella delle MMA Ken Shamrock e conserva il titolo intercontinenale. Il divertente Dumpster match dove le leggende dell’hardcore Mick Foley (come Cactus Jack, ndr) e Terry Funk (come Chainsaw Charlie, ndr) fanno coppia insieme e battono i New Age Outlaws conquistando i titoli tag team.
Anno: 1998
Location: FleetCenter, Boston, Massachusetts
Match a cinque stelle: Shawn Michaels (c) v Stone Cold Steve Austin per il WWF Championship [Mike Tyson special enforcer]
Match ottimi: The Undertaker v Kane | The Rock (c) v Ken Shamrock per il WWF Intercontinental Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Shawn Michaels (c) v Stone Cold Steve Austin per il WWF Championship [Mike Tyson special enforcer]
Valutazione: 7,5
***

Wrestlemania XV. Passi l’ottimo main event tra The Rock e Stone Cold Steve Austin per il titolo WWF, ma questo evento lascia davvero molto a desiderare. Se, infatti, proviamo a omettere l’ultimo incontro dalla card, ne viene fuori uno spettacolo davvero soporifero. Due potenziali ottimi match terminati per squalifica, come quello tra Kane e Triple H e quello Mankind e Big Show per decretare l’arbitro speciale del main event. Un tutt’altro che emozionante Hell in a Cell match dove Undertaker vince in scioltezza su Big Boss Man, mettendo un altro tassello alla sua streak. E poi vogliamo parlare dell’atto conclusivo del Brawl For All? Un torneo con le regole della boxe non predeterminato, che infatti causa numerosi infortuni tra i wrestler in competizione. Bart Gunn, battendo per KO Bradshaw in finale, si è guadagnato la sfida contro un pugile professionista, ossia Butterbean, allo ‘Showcase of Immortals’. Dura appena 35 secondi, dopo essere steso da un gancio devastante. Divertente da raccontare, un po’ meno per chi l’ha subito, visto che stavolta si faceva sul serio. Meno male che l’ultimo atto ha salvato la faccia grazie a due icone del ring di quei tempi come il ‘Texas Rattlesnake’ e il ‘Great One’, con tanto di finale con Austin trionfante nella notte più importante dell’anno ai danni della Corporation dei McMahon.
Anno: 1999
Location: First Union Center, Philadelphia, Pennsylvania
Match a cinque stelle: The Rock (c) v Stone Cold Steve Austin, no disqualification match per il WWF Championship [Mankind special referee]
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: The Rock (c) v Stone Cold Steve Austin, no disqualification match per il WWF Championship [Mankind special referee]
Valutazione: 5,5
***

Wrestlemania 2000. Affascinante il tema dello scontro tutto interno alla famiglia McMahon progettato per il main event. Stephanie al fianco del marito e campione WWF, Triple H. Il chairman Vince al fianco di The Rock, l’amatissimo campione del popolo. Il giovane Shane a sostegno del gigante Big Show. La saggia Linda, moglie di Vince, che fa uscire Mick Foley dal ritiro e lo porta dritto nel main event. Sfida carina e raro finale di un heel che chiude Wrestlemania trionfante, con Triple H che si conferma campione grazie al tradimento di Vince McMahon su The Rock, che si riconcilia con entrambi i figli ai danni del ‘People’s Champion’. Ma a conti fatti è un main event guardabile e nulla di più. Il vero punto forte di un’edizione senza sussulti e che risente dell’assenza di due icone come The Undertaker e Stone Cold Steve Austin, è il Triangle Ladder match per i titoli di coppia. I Dudley Boyz, gli Hardy Boyz ed Edge e Christian mettono le basi per i futuri TLC con una sfida senza soste e davvero intensa. Carino anche il Two Falls match dove Kurt Angle senza essere schienato perde sia il titolo intercontinentale da Chris Benoit sia quello europeo da Chris Jericho.
Anno: 2000
Location: Arrowhead Pond of Anaheim, Anaheim, California
Match a cinque stelle: –
Match ottimi: The Dudley Boyz (c) v The Hardy Boyz v Edge/Christian, triangle ladder match per il WWF Tag Team Championship
Livello card/spettacolo: discreto
Main Event: Triple H (c) v The Rock v Big Show v Mick Foley, four way elimination match per il WWF Championship
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania X-Seven. Senza ombra di dubbio l’edizione di Wrestlemania più bella, più riuscita, più emozionante, più sconvolgente di sempre. Un simbolo dell’era moderna del wrestling, ma destinata a entrare nell’olimpo di tutte le edizioni di questo evento. Non ci sono punti deboli. Anche gli incontri ‘riempitivi’ si rivelano ottimi. Ma ci sono almeno quattro supermatch. Il trionfo della tecnica nel match tra Chris Benoit e Kurt Angle. L’epico scontro tra The Undertaker, in versione ‘American Bad Ass’, e Triple H, conclusosi con un’altra fantastica vittoria di Taker dopo un incontro combattuto e selvaggio. E poi il fantastico TLC per i titoli di coppia tra Edge e Christian, i Dudley Boyz e gli Hardy Boyz, con tanto di interferenze, condito da un’incredibile serie di spot, tra cui il più iconico di tutti: la Spear di Edge dalla cima di una scala, in volo contro Jeff Hardy, sospeso in aria per afferrare le cinture. Ma mancava forse ancora qualcosa. Cosa sarebbe Wrestlemania X-Seven senza il main event? Senza lo straordinario No Disqualification match per il titolo WWF tra le due icone del tempo: Stone Cold Steve Austin e The Rock, nelle vesti del campione. Sfida epica. Che risulta ancora più epica per il suo shockante finale, con l’interferenza decisiva di Mr McMahon e Austin che, dopo anni di guerra e battaglie, si allea col nemico di sempre, vincendo il titolo WWF e sconvolgendo migliaia di fan presenti nell’arena. Un capolavoro di scrittura che rende questa edizione unica nel suo genere. Forse inarrivabile.
Anno: 2001
Location: Reliant Astrodome, Houston, Texas
Match a cinque stelle: The Dudley Boyz (c) v The Hardy Boyz v Edge/Christian, triple treath TLC tag team match per il WWF Tag Team Championship | The Rock (c) v Stone Cold Steve Austin, no disqualification match per il WWF Championship
Match ottimi: The Underaker v Triple H | Chris Benoit v Kurt Angle
Livello card/spettacolo: eccellente
Main Event: The Rock (c) v Stone Cold Steve Austin, no disqualification match per il WWF Championship
Valutazione: 10
***

Wrestlemania X8. La diciottesima edizione è quella che vive nell’attesa dello scontro tra icone di due diverse generazioni. Il campione del popolo della Golden Era contro quello di quel tempo. Da una parte Hulk Hogan, nella sua versione heel della NWO (quindi sarebbe meglio dire ‘Hollywood’ Hulk Hogan, ndr); dall’altra The Rock. Il pubblico che esce dai piani della storyline e non acclama il proprio beniamino The Rock, che pure è amatissimo in quel periodo, ma sceglie di tifare Hogan, al suo ritorno a Wrestlemania dopo ben nove anni. Questo solo per far capire l’atmosfera elettrizzante che circonda questo incontro e questo evento. La vittoria di Rocky e il passaggio di consegne finale nello stesso posto in cui 12 anni prima, lo stesso Hogan era stato protagonista di un altro passaggio di consegne, quello verso Ultimate Warrior, rendono il tutto iconico e indimenticabile. Ma non solo questo. Questa edizione dello ‘Showcase of Immortals’ regala anche un ottimo No Disqualification match dove Undertaker batte nientemeno che uno stoico e leggendario Ric Flair, centrando il decimo successo della sua streak. Meno bello ma comunque da segnalare il successo di Stone Cold Steve Austin su Scott Hall (ex Razor Ramon, ndr), che a suo sostegno aveva Kevin Nash (ex Diesel, ndr). Vittoria che, unita a quella di The Rock, segna la fine prematura della NWO versione WWE. Buonissima edizione, penalizzata, forse, da un main event abbastanza debole. Triple H in un’inedita versione face, che corona il suo ‘come back’ dopo l’infortunio dell’anno prima, mettendo fine al regno di Chris Jericho e diventando campione indiscusso WWF. Sarebbe anche un incontro buono, ma il fatto di aver ‘rubato’ la scena come main event all’ ‘Icon v Icon’ tra Hogan e The Rock in pochi l’hanno mandata giù. Neanche noi.
Anno: 2002
Location: Sky Dome, Toronto, Ontario (Canada)
Match a cinque stelle: The Rock v Hollywood Hulk Hogan
Match ottimi: Ric Flair v The Undertaker, no disqualification match
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Chris Jericho (c) v Triple H per il WWF Undisputed Championship
Valutazione: 8+
***

Wrestlemania XIX. La diciannovesima edizione del ‘Grandaddy of them All’ è un piccolo capolavoro, ricco di incontri di ottima fattura. La prima edizione con i brand divisi, regala emozioni e ottimi match. A partire da quello che vede una leggenda come Shawn Michaels tornare a calcare un ring a Wrestlemania dopo ben cinque anni e tornare a farlo con una vittoria e un grandissimo match contro Chris Jericho. Undertaker che supera l’ostacolo di ben due avversari, tenendo intatta la sua streak battendo nello stesso incontro sia Big Show che A-Train. La bella vittoria di Triple H, che si conferma campione mondiale pesi massimi contro Booker T. La resa dei conti tra i due che hanno fatto la storia di questa discplina: Hulk Hogan contro Mr McMahon in un avvincente e cruento Street Fight match. L’ultimo spettacolare incontro tra The Rock e Stone Cold Steve Austin, vinto stavolta dal ‘Brahma Bull’, in quello che è l’ultimo match della carriera del ‘Texas Rattlesnake’. E infine il grandissimo main event, dove si consacra definitivamente Brock Lesnar, che batte Kurt Angle e diventa campione WWE al termine di una sfida sensazionale e nonostante un durissimo infortunio subito a seguito di una Shooting Star Press ‘botchata’. Impresa riconosciuta dallo stesso ‘Olympic Hero’, che si congratula con ‘The Next Big Thing’ al termine del match.
Anno: 2003
Location: Safeco Field, Seattle, Washington
Match a cinque stelle: Shawn Michaels v Chris Jericho | Kurt Angle (c) v Brock Lesnar per il WWE Championship | Stone Cold Steve Austin v The Rock
Match ottimi: Hulk Hogan v MrMcMahon, street fight match | Triple H (c) v Booker T per il World Heavyweight Championship
Livello card/spettacolo: eccellente
Main Event: Kurt Angle (c) v Brock Lesnar per il WWE Championship
Valutazione: 9,5
***

Wrestlemania XX. E come dimenticare la ventesima edizione? Quella col finale più strappalacrime di sempre. Chris Benoit ed Eddie Guerrero insieme festanti con le rispettive cinture di campioni mondiali, al centro del ring, circondati da coriandoli e dal pubblico estasiato del MSG di New York. Edizione con pochissimi punti deboli, motivo di amore per questa disciplina per chi scrive, che ricordandola non può fare a meno che ripercorrere con la mente quei bellissimi momenti. John Cena che mette un altro tassello sulla sua ascesa nell’olimpo, aprendo l’evento e conquistando il titolo statunitense contro Big Show. The Rock e Mick Foley che tornano a far coppia per sfidare la Evolution, con gli astri nascenti Randy Orton e Batista che insieme all’esperto Ric Flair vincono al loro esordio a Wrestlemania. Il bellissimo match per il titolo WWE tra Eddie Guerrero e Kurt Angle, dove ‘Latino Heat’ non mette in mostra solo il suo repertorio tecnico, dove tra l’altro anche Angle non è affatto da meno (anzi!), ma anche la sua furbizia, slacciandosi lo stivale dove era intrappolato il piede su cui Kurt stava applicando la Ankle Lock e sorprendendo poi il campione con un Roll-Up. Che momento. E vogliamo parlare del ritorno di Undertaker in versione ‘Deadman’, con tanto di vittoria sul fratello Kane, che l’aveva seppellito qualche mese prima. Il punto debole purtroppo è a sfida sulla carta attesissima tra le macchine da guerra Brock Lesnar e Goldberg, che risente però dell’heat del pubblico che aveva appreso che entrambi avrebbero lasciato la WWE dopo quell’incontro. Neanche la presenza di Stone Cold come arbitro speciale servì a placare i ‘boo’ del pubblico. Ma è l’unico evento trascurabile della serata. Il main event poi. Che spettacolo! Rarità a Wrestlemania: un Triple Treath match. In palio il titolo mondiale pesi massimi tra il campione Triple H, la leggenda Shawn Michaels e l’amatissimo Chris Benoit. Il ‘Rabid Wolverine’ vince e corona un sogno dopo anni di onorata carriera. Festeggia e poi scoppia in lacrime quando l’amico Eddie Guerrero compare alle sue spalle e i due si abbracciano. E’ incredibile pensare che qualche anno dopo saranno accomunati da due tristissimi suicidi. Dinamiche diverse: triste quella di Eddie, shockante quella di Chris. Ma quella notte fu tutto così perfetto. Da groppo in gola.
Anno: 2004
Location: Madison Square Garden, New York City, New York
Match a cinque stelle: Triple H (c) v Chris Benoit v Shawn Michaels, triple treath match per il World Heavyweight Championship | Eddie Guerrero (c) v Kurt Angle per il WWE Championship
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: eccellente
Main Event: Triple H (c) v Chris Benoit v Shawn Michaels, triple treath match per il World Heavyweight Championship
Valutazione: 10
***

Wrestlemania 21. La ventunesima edizione è un pezzo di storia di questo sport-spettacolo. L’inizio vero di una nuova era con due future stelle che si consacrano e diventano campioni. Stiamo parlando di John Cena e di Batista. Cena pone fine al lunghissimo regno da campione WWE di JBL, conquistando il primo di una lunga serie di titoli WWE ed ergendosi a simbolo della compagnia. Sarà lui il vero volto negli anni a venire. Ma il main event se lo prende Batista, vincitore della Rumble, nella sfida contro il suo ex capo nella Evolution, Triple H; sfida bella, dove ‘The Animal’ si consacra diventando campione mondiale pesi massimi per la gioia dei presenti. Ma se le affermazioni di Cena e Batista hanno una loro importanza, sebbene arrivate in incontri appena sufficienti, il resto della card di Wrestlemania 21 è qualcosa di unico. Il primo bellissimo Money in the Bank match, che oltre a rivelarsi un’altalena incredibile di spot ed emozioni, vanta uno star power quasi mai pareggiato negli anni a venire (Chris Benoit, Chris Jericho, Christian, Edge, Shelton Benjamin e Kane, ndr). Il bellissimo match di apertura tra Rey Mysterio ed Eddie Guerrero, che da partner e campioni di coppia si sfidano in un match da avversari, primo di una lunga serie dell’ultima grande faida di Eddie prima di lasciarci. Ma soprattutto il grandissimo, bellissimo, match tra Kurt Angle e Shawn Michaels. Un incontro da vedere e rivedere milioni di volte senza mai stancarsi. Un piccolo neo è il Sumo match durato appena un minuto tra Big Show e il celebre lottatore di sumo, Akebono. Ma è solo una piccola macchia in un grandissimo evento.
Anno: 2005
Location: Staples Center, Los Angeles, California
Match a cinque stelle: Shawn Michaels v Kurt Angle | Edge v Chris Benoit v Christian v Chris Jericho v Kane v Shelton Benjamin, Money in the Bank ladder match | Rey Mysterio v Eddie Guerrero
Match ottimi: Rey Mysterio v Eddie Guerrero | Triple H (c) v Batista per il World Heavyweight Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Triple H (c) v Batista per il World Heavyweight Championship
Valutazione: 8,5
***

Wrestlemania 22. Grandissima edizione, la ventiduesima. Anche se, a onor del vero, nel periodo che va dall’edizione numero 17 alla numero 24, dove sfornare una Wrestlemania bellissima era una consuetudine, questa forse è quella più ‘debole’ del lotto. Debole si fa per dire perché regala emozioni clamorose. La bellissima vittoria del Money in the Bank da parte di Rob Van Dam; un gran bel match femminile (dal punto di vista del lottato oggi non stupirebbe, ma nella prima decade dei Duemila non era affatto una consuetudine, ndr) tra Mickie James e Trish Stratus per il titolo femminile; un divertente No Holds Barred match vinto da Shawn Michaels su Mr McMahon; Undertaker che difende con successo la sua streak battendo Mark Henry in un Casket match. Ma soprattutto i momenti da ricordare sono due. Il piccolo Rey Mysterio che, dopo l’impresa della Rumble, ne fa una ancora più grande: batte Kurt Angle e Randy Orton e per la prima volta in carriera diventa campione mondiale. Bellissima la festa con la famiglia del suo grande amico scomparso, Eddie Guerrero. L’altro è il bel main event tra John Cena e Triple H, dove il leader della Cenation conserva il titolo WWE e consacra la sua stella con una vittoria importantissima contro una leggenda della compagnia.
Anno: 2006
Location: Allstate Arena, Rosemont, Illinois
Match a cinque stelle: Mick Foley v Edge, hardcore match
Match ottimi: Kurt Angle (c) v Rey Mysterio v Randy Orton, triple treat match per il World Heavyweight Championship | Rob Van Dam v Bobby Lashley v Finlay v Matt Hardy v Ric Flair v Shelton Benjamin, Money in the Bank ladder match | Trish Stratus (c) v Mickie James per il WWE Women’s Championship | John Cena (c) v Triple H per il WWE Championship
Livello card/spettacolo: medio-alto
Main Event: John Cena (c) v Triple H per il WWE Championship
Valutazione: 7+
***

Wrestlemania 23. Una delle migliori edizioni di sempre di Wrestlemania. La differenza la fanno i due match per i due titoli principali, che alzano tantissimo il livello di uno show che già di suo è davvero molto bello. Il Money in the Bank vinto da Mr Kennedy si rivela essere uno dei più riusciti di sempre, grazie anche alla presenza di specialisti dei match estremi come Edge e Jeff Hardy e al fantastico spot della RKO dalla scala di Randy Orton su CM Punk. Da ricordare la ‘Battle of the Billionaries’ dove si confrontano indirettamente il chairman Mr McMahon e il miliardario e futuro presidente statunitense, Donald Trump. I due si affidano rispettivamente a Umaga e Bobby Lashley e mettono in palio la loro folta chioma. Il tutto arricchito dalla presenza di Stone Cold Steve Austin come arbitro speciale. Finale divertente con Lashley che batte Umaga e McMahon circondato da Lashley, Trump e Austin, che lo rasano a zero. Ma dicevamo dei due match titolati. Fantastico quello tra Batista e The Undertaker, dove il ‘Deadman’ difende con successo la sua streak e batte ‘The Animal’ in un incontro equilibrato che lo incorona campione mondiale pesi massimi. E poi il main event: John Cena e Shawn Michaels, campioni di coppia insieme, che si sfidano per il titolo WWE in un match fantastico. Forse è il migliore mai disputato da Cena a Wrestlemania ed è la definitiva consacrazione del bostoniano nell’olimpo del wrestling con una vittoria clamorosa al termine di un match tra i più memorabili di sempre. Pensate che questa sfida non è nulla in confronto alla rivincita (stavolta senza titolo in palio, ndr) che gli stessi Cena e Michaels metteranno in scena qualche settimana dopo in una ‘semplice’ puntata di Raw. Epico.
Anno: 2007
Location: Ford Field, Detroit, Michigan
Match a cinque stelle: John Cena (c) v Shawn Michaels per il WWE Championship | Batista (c) v The Undertaker per il World Heavyweight Championship
Match ottimi: Randy Orton v Jeff Hardy v Matt Hardy v Edge v Mr Kennedy v Finlay v King Booker in un Money in the Bank Ladder match | Bobby Lashley v Umaga in un Hair v Hair Battle of Billionaries match (special referee Stone Cold Steve Austin)
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: John Cena (c) v Shawn Michaels per il WWE Championship
Valutazione: 8,5
***

Wrestlemania XXIV. Una Wrestlemania forse sottovalutata, ma certamente molto valida. Quella del 2008 contiene tanti episodi da ricordare. Un gran bel Money in the Bank, vinto da un sempre più in ascesa CM Punk; un gradevolissimo incontro tra Umaga e Batista; il divertente No Disqualification match in cui Big Show sfida il celebre pugile Floyd Mayweather Jr. Certo, c’è anche un discutibile Triple Treath match per il titolo WWE dove Randy Orton si conferma campione battendo sia John Cena che Triple H. Ma questa Wrestlemania ha due incontri epocali al suo interno. Uno è quello dove Ric Flair mette in palio la sua carriera contro Shawn Michaels. Sfida bellissima, dove il ‘Nature Boy’ sfodera alla veneranda età di 59 anni una prestazione da brividi, accompagnata dall’altrettanto splendida prova di Michaels. Finale che resterà negli annali quando Shawn prima di rifilare a uno stremato Ric la decisiva Sweet Chin Music, esclama “I’m sorry, I love you” (scusa, ti amo, ndr). Spettacolare ovazione a fine match per il 16 volte campione del mondo Flair. Il secondo grande incontro è quello per il titolo mondiale pesi massimi tra Edge e The Undertaker, che si rivela essere uno dei più bei main event di sempre nella storia di Wrestlemania. Sfida bellissima dove Edge va vicinissimo alla difesa del titolo con annessa rottura della streak del ‘Deadman’. Ma Taker lo chiude a sorpresa nella Hell’s Gate, costringendolo a cedere, con un finale tra i più imprevedibili di sempre.
Anno: 2008
Location: Florida Citrus Bowl, Orlando, Florida
Match a cinque stelle: Shawn Michaels v Ric Flair, retirement match | Edge (c) v The Undertaker per il World Heavyweight Championship
Match ottimi: Chris Jericho v CM Punk v John Morrison v Mr Kennedy v MVP v Shelton Benjamin v Carlito in un Money in the Bank Ladder match
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Edge (c) v The Undertaker per il World Heavyweight Championship
Valutazione: 8,5
***

The 25th Anniversary of Wrestlemania. Molti storceranno il naso, ma proviamo per un attimo a pensare cosa sarebbe questa edizione di Wrestlemania, quella delle ‘nozze d’argento’, senza l’epico match tra Undertaker e Shawn Michaels. Ne rimarrebbe davvero poco. Edizione partita con hype clamoroso, rivelatasi poi un mezzo flop. Certo, non mancano i momenti da ricordare: CM Punk che vince per la seconda volta consecutiva il Money in the Bank (record ancora oggi ineguagliato, ndr), lo scontro tra i fratelli Hardy, Rey Mysterio che torna a conquistare un titolo (quello intercontinentale, ndr) e soprattutto John Cena che solleva contemporaneamente Big Show ed Edge per una AA, sebbene in un match trascurabile. Ma, tralasciando che i citati episodi si sono verificati durante match bruttini, non mancano gli episodi da dimenticare: Santino Marella che si traveste da donna e vince una Battle Royal femminile, Chris Jericho che vince contro tre leggende che a mala pena si reggono in piedi (Ricky Steamboat, Roddy Piper e Jimmy Snuka, ndr) e poi il pessimo main event, tra i più brutti di sempre, contrassegnato da una lentezza disarmante: quello tra Triple H e Randy Orton. Davvero, se non fosse, per lo straordinario spettacolo offerto da Undertaker e Shawn Michaels, forse oggi di questo evento non ricorderemmo proprio nulla.
Anno: 2009
Location: Reliant Stadium, Houston, Texas
Match a cinque stelle: The Undertaker v Shawn Michaels
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: Triple H (c) v Randy Orton per il WWE Championship
Valutazione: 5,5
***

Wrestlemania XXVI. Ripetersi sullo stesso livello dopo un incontro grandioso appena un anno prima non è da tutti. Shawn Michaels e Underaker ci sono riusciti. Costruzione perfetta, incontro grandioso. Un main event bellissimo, che forse solo per pochissimo non riesce ad eguagliare la sfida che ‘HBK’ e il ‘Deadman’ hanno messo su l’anno prima. Il finale, poi, con Michaels stremato che pur di non arrendersi lotta fino alla fine e schiaffeggia The Undertaker è qualcosa di epico. La Tombstone finale e il gesto di rispetto di Taker, che lascia la standing ovation per lo ‘Show-Stopper’, che come da stipulazione è costretto a chiudere la propria carriera straordinaria. Ma se l’anno prima la sfida tra i due è stata forse l’unico episodio da salvare in un evento discutibile, quella del 2010 è certamente una Wrestlemania buona. Non solo Taker contro Michaels, infatti. Gran bel match anche quello dove John Cena torna campione WWE battendo Batista, anche se nella loro fantastica faida del 2010 questo, pur bello, si rivelerà essere il peggiore dei loro incontri. Il ritorno sul ring di Bret Hart, che batte Mr McMahon in uno Street Fight match. La gran bella sfida messa in scenda da Edge e Chris Jericho, con quest’ultimo che vince e rimane campione mondiale pesi massimi. L’altrettanto ottimo match tra Rey Mysterio e CM Punk. Insomma, una buonissima Wrestlemania.
Anno: 2010
Location: University of Phoenix Stadium, Phoenix, Arizona
Match a cinque stelle: The Undertaker v Shawn Michaels, no disqualification no countout streak v career match
Match ottimi: Batista (c) v John Cena per il WWE Championship | Chris Jericho (c) v Edge per il World Heavyweight Championship | Rey Mysterio v CM Punk
Livello card/spettacolo: medio-alto
Main Event: The Undertaker v Shawn Michaels, no disqualification no countout streak v career match
Valutazione: 7,5
***

Wrestlemania XXVII. Un solo grande match all’interno di un evento quantomai scialbo. A penalizzare il tutto è anche la pubblicizzazione dello stesso, annunciato come il più grande evento di sempre, vista anche la presenza di The Rock, dopo otto anni di latitanza, nelle vesti di special guest host dell’evento. Ma il tutto si rivelerà un flop clamoroso. Edge che disputa il suo ultimo match della carriera (prima del clamoroso ritorno di Wrestlemania 36, ndr), vincendo una sfida senza infamia e senza lode contro Alberto Del Rio e rimanendo campione mondiale pesi massimi. I commentatori Michael Cole e Jerry Lawler protagonisti di un imbarazzate match tra loro; un midcarding noioso e a tratti scadente. Il ritmo sembra cambiare con lo straordinario No Holds Barred match tra Triple H e The Undertaker, che offrono l’unico spettacolo davvero degno di Wrestlemania. Ma è solo una goccia nel mare. Lo show prosegue male e finisce peggio con il brutto main event per il titolo WWE tra The Miz e John Cena, terminato la prima volta con un finale altamente anticlimatico (doppio countout) e poi ripartito per decisione dello special host The Rock, che sfrutta il momento per attaccare Cena e mettere le basi per la loro epica sfida dell’anno successivo. Ma il finale con The Rock trionfante per la gioia dei fan, oscurando i protagonisti del main event, di certo non migliora il giudizio generale su un evento scadente.
Anno: 2011
Location: Georgia Dome, Atlanta, Georgia
Match a cinque stelle: The Undertaker v Triple H, no holds barred match
Match ottimi: –
Livello card/spettacolo: discreto
Main event: The Miz (c) v John Cena per il WWE Championship
Valutazione: 5,5
***

Wrestlemania XXVIII. ‘End of an Era’ e ‘Once in a Lifetime’. Basterebbero questi due slogan per identificare non solo due match di questa Wrestlemania, ma l’intero evento. La ventottesima edizione è una delle più riuscite di sempre nella storia dello ‘Showcase of Immortals’. Parte in sordina con un’inspiegabile gestione del match per il titolo mondiale pesi massimi, dove Sheamus diventa campione in appena 18 secondi contro Daniel Bryan. Ma poi lo show decolla con tre incontri che alzano il livello. Il primo è il fantastico Hell in a Cell match con arbitro speciale Shawn Michaels, dove si sfidano Triple H e The Undertaker. Tre leggende nello stesso ring per un match che deve chiudere un’epoca, non a caso denominato ‘End of an Era’. Incontro bellissimo, con Taker che difende la sua streak, vincendo per la ventesima volta consecutiva su altrettante apparizioni al ‘Grandaddy of them All’. Straordinario il finale con i tre insieme sullo stage a raccogliere l’ovazione della folla. Poi il gran bel match per il titolo WWE tra i due ‘best in the world’, dove CM Punk si conferma campione su Chris Jericho al termine di un ottimo incontro. E poi il main event. Costruito un anno prima e che si concretizza in un’epico scontro generazionale tra due icone di diverse epoche del wrestling: The Rock e John Cena. ‘Once in a Lifetime’. Non sarà così, vista la rivincita dell’anno successivo, ma quella notte a Wrestlemania XXVIII l’atmosfera che si respirava, fin dagli ingressi dei due atleti, era quella dell’unica volta. Incontro bello, ma che forse a un’attenta osservazione risulta criticabile per alcuni aspetti. Ma l’atmosfera e il coinvolgimento lo rendono unico. Ben scritto il finale, con il ‘Great One’ che sorprende un Cena lanciato verso la vittoria e che trionfa a otto anni dall’ultima apparizione in-ring allo ‘Showcase of Immortals’. The Rock entra nella storia per aver battuto a Wrestlemania tre icone come: Hulk Hogan (WM 18), Stone Cold Steve Austin (WM 19) e John Cena.
Anno: 2012
Location: Sun Life Stadium, Miami, Florida
Match a cinque stelle: The Undertaker v Triple H, hell in a cell match [Shawn Michaels special referee] | The Rock v John Cena
Match ottimi: CM Punk (c) v Chris Jericho per il WWE Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: The Rock v John Cena
Valutazione: 8,5
***

Wrestlemania 29. Non da dimenticare, ma neanche da ricordare. Di incontri belli davvero ce n’è sostanzialmente solo uno. Quello tra Undertaker e CM Punk, che è anche l’ultimo della streak vincente del ‘Deadman’, che avrà fine l’anno dopo. Gran bell’incontro tra due grandissimi atleti. Il resto è un mix tra incontri trascurabili e altri buoni, ma non eccezionali. Si segnalano: l’esordio dello Shield, il Team Hell-No che conserva i titoli di coppia, Alberto Del Rio che rimane campione mondiale pesi massimi superando Jack Swagger. Ma soprattutto si segnala il ritorno a Wrestlemania di Brock Lesnar, che viene però clamorosamente sconfitto (pur dominando a lunghi tratti, ndr) da Triple H, in un match in cui la carriera di ‘The Game’ era in palio. Il main event? Si sceglie di ripresentare alla folla, stavolta col titolo WWE in palio, la sfida tra The Rock e John Cena, andata in scena nell’edizione precedente. Ma non è la stessa cosa. Un anno prima c’era l’atmosfera dell’unica volta (il ‘once in a lifetime’, ndr). Aver riproposto il tutto è sembrato una forzatura. Anche come si è arrivati al match: The Rock che torna dal nulla e mette fine al bellissimo regno di oltre un anno di CM Punk, John Cena che vince una delle più ‘telefonate’ Royal Rumble degli ultimi anni. L’incontro in sé non è neanche da buttare, anche se lascia quella sensazione di ‘già visto’. Finale comunque a effetto con The Rock che lascia l’ovazione dei fan a John Cena, segnando il passaggio di consegne definitivo da una generazione a un’altra.
Anno: 2013
Location: MetLife Stadium, East Rutherford, New Jersey
Match a cinque stelle: The Undertaker v CM Punk
Match ottimi: The Rock (c) v John Cena per il WWE Championship | Brock Lesnar v Triple H, no holds barred match
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: The Rock (c) v John Cena per il WWE Championship
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania XXX. Se guardiamo agli ultimi dieci anni è certamente la Wrestlemania più riuscita ed emozionante. La corsa all’oro di Daniel Bryan, spinto dal suo ‘Yes Movement’ gioca sicuramente un ruolo essenziale, ma è tutta la serata a godere di pochi punti deboli. Partenza con l’effetto nostalgia. Si parte con un promo che vede sul ring tre icone storiche come Hulk Hogan, The Rock e Stone Cold Steve Austin. Tutte insieme nello stesso ring a ricordare i grandi momenti di 30 anni di storia dello ‘Showcase of Immortals’. Poi l’inizio della grande serata di Daniel Bryan, che batte l’acerrimo nemico, Triple H, in un match grandioso e guadagnandosi l’accesso al main event per sfidare Randy Orton e Batista per il titolo mondiale WWE. Gradevoli gli episodi delle vittorie dello Shield e di John Cena, ma shockante è quella di Brock Lesnar. ‘The Beast’ riesce dove nessuno era riuscito prima: mette fine alla ‘streak’ di Undertaker, battendo il ‘Deadman’ a Wrestlemania e chiudendo sul 21-1 il record del ‘Phenom’. Nessuno dimenticherà mai il silenzio surreale dell’arena a fine match: nessuno voleva crederci. Ma il main event è il punto più alto. Daniel Bryan sfodera un’altra prestazione eroica, rialzandosi dopo essere stato schiantato sul tavolo di commento con un’azione combinata tra Batista Bomb e RKO. L’ ‘American Dragon’ torna sul ring e riesce a far cedere Batista, ponendo fine a mesi di soprusi e chiudendo la serata come nuovo campione mondiale WWE. L’intera Mercedes Benz Arena festeggia con gli ‘yes’ che si ripetono all’infinito. Un momento epico e clamoroso. Il punto più alto dello ‘Yes Movement’ e di tutta la carriera di Daniel.
Anno: 2014
Location: Mercedes-Benz Superdome, New Orleans, Louisiana
Match a cinque stelle: Daniel Bryan v Triple H | Randy Orton (c) v Batista v Daniel Bryan, triple treath match per il WWE World Heavyweight Championship
Match ottimi: John Cena v Bray Wyatt | The Undertaker v Brock Lesnar
Livello card/spettacolo: eccellente
Main Event: Randy Orton (c) v Batista v Daniel Bryan, triple treath match per il WWE World Heavyweight Championship
Valutazione: 9
***

Wrestlemania 31. Quando un main event può salvare tutto. L’edizione del 2015 di Wrestlemania, fino all’ultimo atto dello show, è scorsa tranquillamente come uno show di buon livello, con qualche picco e qualche flop. Bello il Ladder match per il titolo intercontinentale, vinto da Daniel Bryan al suo ultimo acuto prima del ritiro (che in realtà si è rivelato solo temporaneo, ndr), così come bello è anche i match tra Seth Rollins e Randy Orton, con ‘The Viper’ che realizza una delle RKO stilisticamente più belle della sua carriera. Match dimenticabili, ma da ricordare per i loro segmenti sono: quello che vede John Cena tornare campione statunitense mettendo fine all’imbattibilità del fino ad allora terribile Rusev (non la macchietta di oggi, ndr); così come il ritorno alla vittoria allo ‘Showcase of Immortals’ di Undertaker ai danni di Bray Wyatt, a un anno dallo shock della fine della streak. C’è poi il primo storico match in WWE di Sting, perso contro Triple H, ma rovinato più che dalla sconfitta, dalle interferenze senza senso di D-X da una parte e NWO dall’altra, nella ‘sagra del vecchiume’. C’è anche il bel segmento con protagonisti The Rock e la stella delle MMA, Ronda Rousey, che fanno piazza pulita sul ring durante un promo di Triple H e Stephanie McMahon. Ma poi c’è il main event. Scrittura perfetta. Brock Lesnar contro Roman Reigns per il titolo WWE. Prima il lungo dominio di ‘The Beast’ e la resistenza stoica del ‘Big Dog’; poi il ‘come back’ di Reigns, che fa sanguinare l’avversario. Poi il colpo di scena: tutti ko ed ecco arrivare Seth Rollins per l’incasso del Money in the Bank, che trasforma la sfida in un Triple Treath match, con tanto di vittoria di ‘The Architect’. Momento magico.
Anno: 2015
Location: Levi’s Stadium, Santa Clara, California
Match a cinque stelle: Brock Lesnar (c) v Roman Reigns per il WWE World Heavyweight Championship
Match ottimi: Randy Orton v Seth Rollins | Bad News Barrett (c) v Daniel Bryan v Dean Ambrose v Stardust v Luke Harper v R-Truth v Dolph Ziggler per il WWE Intercontinental Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event: Brock Lesnar (c) v Roman Reigns per il WWE World Heavyweight Championship
Valutazione: 7,5
***

Wrestlemania 32. Forse di critiche ne ha prese più di quante realmente ne meritasse. Però allo stesso tempo bisogna ammettere che non è certamente tra le edizioni più riuscite dello ‘Showcase of Immortals’. L’edizione del 2016 è ricordata oggi soprattutto per uno dei main event più brutti e lenti mai realizzati, quello che vede trionfare Roman Reigns nel suo match per il titolo WWE contro Triple H, che pochi mesi prima aveva dopo anni riconquistato l’alloro alla Royal Rumble. Main event da dimenticare, ma tutto lo show ha riservato almeno tre incontri degni di nota. Il più bello forse il Triple Treath match tra Charlotte Flair, Becky Lynch e Sasha Banks per la prima storica assegnazione della nuova versione del titolo femminile (che qualche mese dopo diventerà titolo femminile di Raw, ndr), che sostituisce il defunto Divas Championship. Grande match che segna per la prima volta il sorpasso qualitativo della divisione femminile sui colleghi uomini in WWE. Ma non si può certo dimenticare l’intenso Hell in a Cell match tra Shane McMahon e The Undertaker o la prima storica apparizione a Wrestlemania di AJ Styles, sconfitto da Chris Jericho al termine di un incontro combattuto e avvincente. Deludente il resto, compresa la vittoria di Brock Lesnar su Dean Ambrose in un dimenticabilissimo No Holds Barred match.
Anno: 2016
Location: AT&T Stadium, Arlington, Texas
Match a cinque stelle: Charlotte Flair v Becky Lynch v Sasha Banks per il WWE Women’s Championship
Match ottimi: The Undertaker v Shane McMahon, hell in a cell match | AJ Styles v Chris Jericho
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: Triple H (c) v Roman Reigns per il WWE World Heavyweight Championship
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania 33. Incontri di qualità abbastanza elevata, anche se forse il supermatch è solo uno, il primo. AJ Styles e Shane McMahon, il cui incontro non era atteso da molti, stupiscono tutti con un grande opener. Tra gli altri eventi segnaliamo il ritorno degli Hardy Boyz, che diventano subito campioni di coppia di Raw. Ma anche John Cena che chiede pubblicamente a Nikki Bella di sposarlo dopo la vittoria di un match a coppie miste contro The Miz e Maryse. O la resa dei conti tra Triple H e Seth Rollins in un Unsanctioned match in cui l’ex pupillo dell’Authority dà una lezione alla dirigenza; buon match ma al di sotto delle aspettatice. Brock Lesnar e Goldberg si riaffrontano col titolo universale in palio, dopo 13 anni dal deludente incontro di Wrestlemania XX, riuscendo a farsi perdonare quella debacle: i due performer in cinque minuti rendono onore alla loro pluridecorata carriera con un match poco tecnico ma molto intenso e aggressivo. E se il main event in sé è brutto, con un Undertaker palesemente fuori forma e un Roman Reigns che ‘botcha’ diverse mosse, è certamente ad effetto il finale, con il ‘Deadman’ che si spoglia delle sue armi da guerra e sembra far capire a tutti che si sta ritirando (non sarà esattamente così, ma non pensando al dopo è certamente un finale da incorniciare, ndr).
Anno: 2017
Location: Camping World Stadium, Orlando, Florida
Match a cinque stelle: AJ Styles v Shane McMahon
Match ottimi: Seth Rollins v Triple H, unsanctioned match | Goldberg (c) v Brock Lesnar per il WWE Universal Championship
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: The Undertaker v Roman Reigns, no holds barred match
Valutazione: 6,5
***

Wrestlemania 34. Edizione dai due volti quella di Wrestlemania 34. Prima parte quasi perfetta. Ottimo opener per il titolo intercontinentale con tre ottimi performer come Finn Balor, Seth Rollins e The Miz. Spettacolo puro con Charlotte Flair che mette fine alla ‘undefeated streak’ di Asuka, confermandosi campionessa femminile di SmackDown e con il buonissimo esordio di Ronda Rousey, ex stella del judo e delle MMA, al fianco di Kurt Angle contro Triple H e Stephanie McMahon. Da qui in poi, però, il livello cala. Potrebbe rialzarsi con l’ottimo angle del ritorno sul ring di Undertaker, stuzzicato fin troppo da John Cena, e tornato per dare una lezione al bostoniano. Ma invece che il match dei sogni che tutti attendevamo, abbiamo avuto uno squash di 2 minuti e mezzo, solo per rendere onore al ‘Deadman’. Bello il ritorno sul ring dopo 4 anni di assenza di Daniel Bryan, al fianco di Shane McMahon, contro Kevin Owens e Sami Zayn, in un incontro però solo carino e nulla di più. Pur essendo un buon match, delude le attese il match attesissimo tra AJ Styles e Shinsuke Nakamura per il titolo WWE. Davvero male, invece, il main event tra Brock Lesnar e Roman Reigns per il titolo universale, solo lontano parente della sfida di tre anni prima. Peccato perché la partenza dello show faceva davvero ben sperare.
Anno: 2018
Location: Mercedes-Benz Superdome, New Orleans, Louisiana
Match a cinque stelle: Charlotte Flair (c) v Asuka per il WWE SD Women’s Championship
Match ottimi: Kurt Angle/Ronda Rousey v Triple H/Stephanie McMahon, mixed tag team match | The Miz (c) v Seth Rollins v Finn Balor, triple treath match per il WWE Intercontinental Championship
Livello card/spettacolo: buono
Main Event: Brock Lesnar (c) v Roman Reigns per il WWE Universal Championship
Valutazione: 6-
***

Wrestlemania 35. Edizione ben riuscita e che rimane nella storia per essere stata la prima di sempre con un main event tra donne: consacrazione definitiva della Women’s Revolution in casa WWE. Il main event è la sfida a tre che vede coinvolte l’ex leggenda delle MMA, Ronda Rousey, contro la stella assoluta Charlotte Flair e la popolarissima e tifatissima Becky Lynch, con entrambi i titoli femminili in palio. Match che nei mesi precedenti viene caricato tantissimo e che a conti fatti si rivela una delusione. E’ assolutamente un bel match, ma non straordinario come ci si sarebbe aspettato. E’ comunque il finale tutto per Becky a rimanere impresso come uno dei più grandi Wrestlemania moments di sempre. Ma c’è tanto altro. Anzitutto lo stupendo match tra Daniel Bryan e Kofi Kingston, con l’atleta del New Day spinto dal calore del pubblico, che va a vincere il suo primo titolo WWE in carriera al termine di un incontro straordinario. Ma abbiamo anche l’ultimo epico scontro tra leggende Triple H contro Batista in un no holds barred match combattuto, che vede per la prima volta ‘The Game’ battere ‘The Animal’ nella sua carriera. E che dire dell’inizio bomba con Seth Rollins che batte Brock Lesnar e diventa campione universale. Oppure dell’apparizione di John Cena in versione ‘Doctor of Thuganomics’. Nel mezzo altri gradevoli match: AJ Styles contro Randy Orton; il falls count anywhere tra The Miz e Shane McMahon; il fatal four way per i titoli di coppia di SmackDown. Nota stonata della serata il brutto ultimo match della carriera di Kurt Angle, che perde contro Baron Corbin in un incontro davvero brutto.
Anno: 2019
Location: MetLife Stadium, East Rutherford, New Jersey
Match a cinque stelle: Daniel Bryan (c) v Kofi Kingston per il WWE Championship
Match ottimi: Ronda Rousey (c) v Charlotte Flair (c) v Becky Lynch per il Raw Women’s Championship e per lo SmackDown Women’s Championship, triple treath winner takes all match | The Miz v Shane McMahon, falls count anywhere | Triple H v Batista, no holds barred match
Livello card/spettacolo: medio-alto
Main Event: Ronda Rousey (c) v Charlotte Flair (c) v Becky Lynch per il Raw Women’s Championship e per lo SmackDown Women’s Championship, triple treath winner takes all match
Valutazione: 7
***
Wrestlemania 36. La trentaseiesima edizione è certamente la più strana e sfortunata di sempre, ma nonostante tutto riesce a essere unica e a lasciare un buon ricordo. In origine doveva svolgersi al Raymond James Stadium di Tampa Bay, ma l’emergenza sanitaria del “coronavirus”, che impone distanze sociali e quarantene, rischia quasi di farla saltare. Alla fine si fa, ma la WWE ripiega su uno show senza pubblico al Performance Center, per di più registrato e mandato in onda due settimane dopo. Ma fa qualcosa di nuovo: divide l’evento in due giorni e realizza due match “innovativi”. Mossa indovinatissima. Il boneyard match tra Undertaker e AJ Styles, main event della prima serata, è un esperimento cinematografico: un film ambientato in un cimitero più che un match di wrestling, dove Taker torna in versione biker e seppellisce il rivale. Il firefly funhouse match della seconda serata tra John Cena e ‘The Fiend’ è un viaggio nella carriera di Cena e su cosa sarebbe stata se fossero successe alcune cose che Bray Wyatt, nel suo mondo in cui trascina il rivale, fa accadere, fino a sconfiggere Cena in quello che non è un vero e proprio match. Non è wrestling ma funziona benissimo. C’è comunque anche tanto wrestling in questa edizione ed è anche di qualità. La prima sera il top è rappresentato da Kevin Owens che batte Seth Rollins in un incontro equilibrato e bellissimo; ma ci sono anche l’ottimo ladder match per i titoli di coppia di SmackDown e il successo di Becky Lynch, che si conferma campionessa femminile di Raw contro la temibile Shayna Baszler. Quanto al titolo universale, difeso nella prima sera, Braun Strowman diventa campione squashando il leggendario Goldberg. La seconda sera è aperta da un altro match stupendo: quello in cui Charlotte Flair vince il titolo femminile di NXT battendo Rhea Ripley. Ma c’è anche il fantastico last man standing match che vede il ritorno, vincente, sul ring di Edge contro Randy Orton. Gradevole anche il fatal five way per il titolo femminile di SmackDown, vinto da Bayley che si conferma campionessa. Chiusura col main event in cui Drew McIntyre fa l’impresa e batte Brock Lesnar diventando per la prima volta campione WWE. Edizione che smentisce gli scettici e fa centro. Un solo rammarico. Una così bella edizione come sarebbe stata se ci fosse stato il pubblico? C’è una certezza: in una situazione difficilissima e di emergenza è stato fatto un miracolo.
Anno: 2020
Location: WWE Performance Center, Orlando, Florida
Match a cinque stelle: Rhea Ripley (c) v Charlotte Flair per il NXT Women’s Championship | Kevin Owens v Seth Rollins
Match ottimi: John Morrison (c) v Kofi Kingston v Jimmy Uso per lo SmackDown Tag Team Championship, triple treath ladder match | The Undertaker v AJ Styles, boneyard match | John Cena v ‘The Fiend’ Bray Wyatt, firefly funhouse match | Becky Lynch (c) v Shayna Baszler per il Raw Women’s Championship | Edge v Randy Orton, last man standing match
Livello card/spettacolo: medio-alto
Main Event night 1: The Undertaker v AJ Styles, boneyard match
Main Event night 2: Brock Lesnar (c) v Drew McIntyre per il WWE Championship
Valutazione: 7,5
***
Wrestlemania 37. Una gran bella edizione, degna del nome Wrestlemania. Dopo un anno di stop al pubblico e agli stadi, causa pandemia, per due notti tornano i fan in uno stadio vero, il Raymond James Stadium di Tampa, dove doveva svolgersi un anno prima questa ottima edizione dello ‘Showcase of Immortals’. Confermata la formula della doppia serata, che regala ottimi momenti di spettacolo. Prima notte sorprendente: ottimo match per il titolo WWE tra Bobby Lashley e Drew McIntyre; fantastico scontro tra Cesaro e Seth Rollins; divertenti sia il match per il titolo di coppia di Raw che lo steel cage tra Braun Strowman e Shane McMahon sorprendente il match di coppia dove The Miz e John Morrison vengono battuti da Damian Priest e dal rapper Bad Bunny, capace di sfoderare ottimo repertorio, contro ogni aspettativa. E poi il gran bel main event al femminile che consacra la stella di Bianca Belair contro Sasha Banks nel match per il titolo femminile di SmackDown. Seconda sera che parte lenta con il discutibile match tra Randy Orton e The Fiend, ma che poi decolla con altri ottimi incontri : Kevin Owens contro Sami Zayn; Sheamus contro Riddle per il titolo statunitense; Rhea Ripley che si prende la sua rivincita e diventa campionessa femminile di Raw ai danni di Asuka. Ma l’apice di entrambe le serate viene raggiunto dal fantastico e incredibile main event. Un concentrato di tecnica, rissa, furia, pathos. C’è davvero tutto nell’incredibile triple treath match dove Roman Reigns si conferma campione universale ai danni di due straordinari atleti come Edge e Daniel Bryan. Una sola parola per definire questo main event: fantastico!
Anno: 2021
Location: Raymond James Stadium, Tampa, Florida
Match a cinque stelle: Roman Reigns (c) v Edge v Daniel Bryan in un triple treath match per l’Universal Championship | Sasha Banks (c) v Bianca Belair per lo SmackDown Women’s Championship | Cesaro v Seth Rollins
Match ottimi: Bobby Lashley (c) v Drew McIntyre per il WWE Championship | Riddle (c) v Sheamus per l’United States Championship | Kevin Owens v Sami Zayn | Asuka (c) v Rhea Ripley per il Raw Women’s Championship | Damian Priest/Bad Bunny v The Miz/John Morrison
Livello card/spettacolo: alto
Main Event night 1: Sasha Banks (c) v Bianca Belair per lo SmackDown Women’s Championship
Main Event night 2: Roman Reigns (c) v Edge v Daniel Bryan in un triple treath match per l’Universal Championship
Valutazione: 8
***
Wrestlemania 38. Edizione di ottimo livello, probabilmente la migliore dal 2014 o 2015. Viene impostata tutta incentrata sul main event tra Roman Reigns e Brock Lesnar che mettono in palio i loro titoli mondiali per l’unificazione degli stessi. Ma andiamo con ordine. Prima serata pazzesca: dove vediamo prima lo youtuber Logan Paul fare una grandissima figura in coppia con The Miz, nella sfida contro i Mysterios; poi assistiamo a un superlativo match dove Bianca Belair stappa il titolo femminile di Raw dalla vita di Becky Lynch in uno dei match tra donne più belli di sempre; quindi vediamo il fantastico ritorno di Cody Rhodes, che batte Seth Rollins in un match grandioso. E se delude la sfida tra Charlotte Flair e Ronda Rousey per il titolo femminile di SmackDown, la vera grande sorpresa è il main event. Il leggendario Stone Cold Steve Austin torna come ospite dello speciale ‘KO Show’ di Kevin Owens, che durante il talk lo sfida un no holds barred match. Il ‘Texas Rattlesnake’ accetta e fa il grande ritorno sul ring in una sfida assolutamente piacevole. La seconda serata regala grandissimo divertimento col match tra Sami Zayn e il comico Johnny Knoxville, ma anche ottimo wrestling come nel triple treath per i titoli di coppia di Raw. Bello anche l’angle che vede coinvolto il commentatore ed ex giocatore NFL, Pat McAfee, che supera Austin Theory, salvo poi finire con l’essere malmenato da quest’ultimo e dal chairman Vince McMahon. Piccola delusione la sfida tra Edge ed AJ Styles. Quanto al main event, la sfida tra Brock Lesnar e Roman Reigns non passa alla storia come il ‘biggest main event ever’, come pubblicizzato. Ma è comunque una tappa importante per la carriera del ‘Tribal Chief’, che si consacra definitivamente vincendo e unificando i due titoli massimi della compagnia.
Anno: 2022
Location: AT&T Stadium, Arlington, Texas
Match a cinque stelle: Becky Lynch (c) v Bianca Belair per il Raw Women’s Championship | Cody Rhodes v Seth ‘Freakin’ Rollins
Match ottimi: Sami Zayn v Johnny Knoxville in un anything goes match | AJ Styles v Edge | RK-Bro (c) v Street Profits v Alpha Academy in un triple treath match per il Raw Tag Team Championship | Charlotte Flair (c) v Ronda Rousey per lo SmackDown Women’s Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event night 1: Stone Cold Steve Austin v Kevin Owens in un no holds barred match
Main Event night 2: Brock Lesnar (c) v Roman Reigns (c) in un winner takes all championship unification match per il WWE Champioship e per l’Universal Championship
Valutazione: 8
***
Wrestlemania 39. Edizione grandiosa come non se ne vedevano da tempo. Il trend di ottime Wrestlemania prosegue e sale ancora di livello con un’edizione emozionante. Tutto gira intorno alla lotta contro la stable dominante della Bloodline, chiamata nei due main event delle due serate a difendere i titoli indiscussi in possesso dei suoi membri. Prima serata bomba: si parte col ritorno di John Cena, che però delude non solo perché perde contro il campione statunitense Austin Theory, ma anche perché il suo match non impressiona. Ma è un falso allarme perché i match che seguono sono davvero incredibili. Divertente e dinamico lo showcase tra tag team vinto dagli Street Profits; sorprendente il match che Seth Rollins vince contro Logan Paul, che conferma le sue ottime doti. C’è spazio anche per ritorni nel ring illustri , come Trish Stratus e Lita che fanno squadra con Becky Lynch; e per la sfida padre contro figlio tra Rey e Dominik Mysterio. Ma il vero top della serata lo si raggiunge con lo splendido scontro tra Charlotte Flair e Rhea Ripley per il titolo femminile di SmackDown, vinto da Rhea; uno dei più belli incontri femminili di sempre. E poi il monumentale main event con Sami Zayn e Kevin Owens che coronano il loro sogno e strappano i titoli indiscussi di coppia agli Usos. La seconda serata cala un po’ nella qualità ma comunque regala alcuni ottimi match come quello vinto da Bianca Belair contro Asuka per il titolo femminile di Raw o l’hell in a cell vinto da Edge contro Finn Balor. Ma la perla è il triple treath per il titolo intercontinentale, vinto da Gunther contro Drew McIntyre e Sheamus dopo un incontro pazzesco. E poi il gran finale. Cody Rhodes che ad un anno dal suo ritorno prova a realizzare il suo sogno contro Roman Reigns, ma quando è ad un passo dalla vittoria, viene clamorosamente sconfitto, con il ‘Tribal Chief’ che tiene alta la bandiera della Bloodline e si conferma campione universale indiscusso.
Anno: 2023
Location: SoFi Stadium, Inglewood, California
Match a cinque stelle: Usos (c) v Kevin Owens/Sami Zayn per l’Undisputed WWE Tag Team Championship | Charlotte Flair (c) v Rhea Ripley per lo SmackDown Women’s Championship | Gunther (c) v Sheamus v Drew McIntyre in un triple treath match per l’Intercontinental Championship | Roman Reigns (c) v Cody Rhods per l’Undisputed WWE Universal Champioship
Match ottimi: Seth Rollins v Logan Paul | Bianca Belair (c) v Asuka per il Raw Women’s Championship | Edge v Finn Balor in un hell in a cell match
Livello card/spettacolo: alto
Main Event night 1: Usos (c) v Kevin Owens/Sami Zayn per l’Undisputed WWE Tag Team Championship
Main Event night 2: Roman Reigns (c) v Cody Rhodes per l’Undisputed WWE Universal Champioship
Valutazione: 8,5
***
Wrestlemania XL. La quarantesima edizione è un capolavoro, che entra di diritto tra le più grandiose di sempre. Gira tutta intorno alla grande rincorsa per la rivincita di Cody Rhodes, che però deve fare i conti con la Bloodline, rinnovata anche dalla presenza di The Rock. Nella prima serata assistiamo ad alcuni match incredibili come quello che vede Rhea Ripley confermarsi campionessa mondiale femminile contro Becky Lynch o la fantastica impresa di Sami Zayn, che mette fine al regno record da campione intercontinentale di Gunther. Bello anche il ladder match in cui Finn Balor e Damian Priest perdono entrambi i titoli di coppia. Ma il vero spettacolo è il main event, in cui The Rock e Roman Reigns superano Cody Rhodes e Seth Rollins e, come da stipulazione, stabiliscono le regole per il main event della sera successiva. La seconda notte è quelle che innalza definitivamente il valore di questa Wrestlemania. A partire dal bellissimo match di apertura in cui prima Drew McIntyre conquista il titolo mondiale battendo Seth Rollins dopo una battaglia, e poi lo perde subendo l’incasso del MITB da parte di Damian Priest, grazie anche all’attacco subito da CM Punk. Altri ottimi match si susseguono: su tutti il triple treath per il titolo statunitense, che vede la conferma del titolo in favore di Logan Paul, e quello in cui Bayley conquista il titolo femminile WWE battendo la sua ex pupilla Iyo Sky. Ed infine il magnifico main event, in cui Cody Rhodes “finisce la sua storia”, vendicando la sconfitta di un anno prima e superando anche l’ostacolo delle Bloodline rules, sconfiggendo Roman Reigns e mettendo fine al suo regno record da campione universale indiscusso di 1316 giorni.
Anno: 2024
Location: Lincoln Financial Field, Philadelphia, Pennsylvania
Match a cinque stelle: Cody Rhodes/Seth ‘Freakin’ Rollins v The Rock/Roman Reigns | Roman Reigns (c) v Cody Rhodes in un Bloodline rules match per l’Undisputed WWE Universal Champioship | Seth ‘Freakin’ Rollins (c) v Drew McIntyre per il World Heavyweight Championship | Gunther (c) v Sami Zayn per l’Intercontinental Championship
Match ottimi: Rhea Ripley (c) v Becky Lynch per il Women’s World Championship | Iyo Sky (c) v Bayley per il WWE Women’s Championship | Logan Paul (c) v Kevin Owens v Randy Orton in un triple treath match per l’United States Championship
Livello card/spettacolo: alto
Main Event night 1: Cody Rhodes/Seth ‘Freakin’ Rollins v The Rock/Roman Reigns
Main Event night 2: Roman Reigns (c) v Cody Rhodes in un Bloodline rules match per l’Undisputed WWE Universal Champioship
Valutazione: 9-