Un anno fa costruivano la loro personalissima Road to Wrestlemania riunendo le forze e sfidando gli Usos per i titoli di coppia indiscussi, vincendoli al termine di un bellissimo main event. Oggi Sami Zayn e Kevin Owens si avvicinano a Wrestlemania come pretendenti ai due titoli secondari della compagnia. E’ un passo indietro?
Beh da un lato potrebbe esserlo. Un anno fa erano al centro della loro faida contro la Bloodline e insieme a Cody Rhodes hanno costruito la loro battaglia contro i samoani. Quest’anno sono fuori dal giro del main event. Ma è anche vero che Sami e Kevin sono due ottimi atleti in singolo, prestati alla categoria tag team un anno fa. I titoli individuali sono il loro reale habitat e in questa Wrestlemania tornano a competere per la loro conquista. Non saranno i titoli principali, ma a ben vedere hanno forse più chance con i titoli intercontinentale e statunitense.
Partiamo da Kevin Owens. Dopo essersi spostato a SmackDown era chiaro che un altro feud con Roman Reigns non lo avremmo visto. Di sfide tra il ‘Prizefighter’ e il ‘Tribal Chief’ per il titolo universale ne abbiamo già viste tante e ripetersi ancora non avrebbe avuto senso. E poi era Cody il prescelto, probabilmente fin dalla scorsa Wrestlemania. Certo, con questa divisione in roster non così netta, non ci saremmo stupiti di vederlo competere per il titolo mondiale, ma un nuovo passaggio a Raw sarebbe stato troppo “no-sense”. Ma per il titolo statunitense ha decisamente più chance. Logan Paul è l’attuale campione, che viene utilizzato principalmente per vendere, ma che a Wrestlemania dovrebbe arrivare alla conclusione del suo regno. Randy Orton è l’altro avversario, ma parliamo di un atleta noto, che ha il compito di elevare con la sua presenza di creare hype per l’incontro. Ma Kevin è per la storia raccontata l’uomo che dovrà uscire col titolo da Wrestlemania. E’ lui che da mesi è in faida con Logan, è lui che è stato derubato del titolo alla Royal Rumble ed è sempre lui che si prenderà la sua rivincita.
Più complesso il discorso per Sami Zayn. Lui una title shot contro Seth Rollins l’avrebbe anche meritata. In fin dei conti il ‘Visionary’ ha difeso il titolo contro tutti nel roster e dopo il forfait di CM Punk poteva starci puntare sull’ ‘Underdog from the Underground’ piuttosto che sul terzo match tra Rollins e McIntyre. Ma, vuoi perché Drew è di fatto il cattivo principale, vuoi perché una sfida tra Rollins e Zayn avrebbe obbligato un turn heel di qualcuno, la WWE questa strada ha preferito non percorrerla. In compenso c’è Gunther, campione intercontinentale record, col regno più duraturo di sempre col titolo di seconda fascia in vita. Batterlo equivarrebbe ad un’impresa titanica. Il fatto che sia stato Sami ad ottenere questa opportunità è indicativo di quanto la compagnia lo tenga ancora in grande considerazione. Se ce la farà, questo è un po’ più complicato dirlo. Propendiamo per il sì perché Gunther ha ormai detto tutto e deve ora puntare a qualcosa di più, ossia al titolo mondiale. Quindi una sconfitta del ‘Ring General’, ben costruita e contro un atleta amatissimo come Zayn, può starci. Tuttavia potrebbe anche starci l’ennesima conferma, col regno di Gunther portato avanti ancora qualche mese in attesa del punto cruciale per il salto di qualità dell’austriaco. Ma rimane il dato di fatto che Zayn ottenendo questo match non è stato affatto declassato.
In sintesi ci sentiamo di dire che, sebbene non li rivedremo festanti al centro del ring dopo aver vinto un main event come un anno fa (punto più alto della loro carriera, ndr), Sami Zayn e Kevin Owens sono pronti a vivere un’altra Wrestlemania da protagonisti e vederli ancora una volta uscire con dei titoli in vita non è così lontano dalla realtà che potrebbe prospettarsi.