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La Royal Rumble è uno degli eventi clou dell’anno in WWE e tra i suoi match quello principale è senza dubbio la rissa reale: il Royal Rumble match. Dedichiamo allora il nostro tempo alla più classica delle top 10. Ecco quelli che secondo noi sono i dieci Royal Rumble match più belli di sempre, dal decimo al primo.

Segnaliamo qualche menzione d’onore doverosa: la rissa vinta da Brock Lesnar nel 2003, l’affermazione di Triple H al rientro da un serio infortunio nel 2002, la prima storica vittoria dell’amatissimo Hulk Hogan nel 1990 o le storiche affermazioni di Shawn Michaels e di Edge nel 1995 e nel 2021 entrando col numero 1; oppure tra le donne, la rissa vinta da Becky Lynch nel 2019. Ma ora ecco la top 10.

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#10 – Men’s Royal Rumble match del 2023. Apriamo la nostra top 10 proprio dall’ultimo capitolo della storia della rissa reale. Quello dell’anno scorso. Ebbene sì, l’edizione passata è stata tra le più riuscite. Se l’obiettivo era far meglio dell’anno precedente, questo è stato ampiamente raggiunto. Al netto dell’esito forse un po’ scontato, visto che alla vigilia un po’ tutti pronosticavano la vittoria del figliol prodigo Cody Rhodes. Una rissa che ha avuto i suoi momenti comedy, come l’eliminazione di Baron Corbin o il falso scontro tra i due New Day. Ha avuto le sue storie interne: Lashley che elimina Lesnar; Edge che torna e fa la rissa col Judgement Day; Dominik Mysterio che impedisce a suo padre di entrare nel match. Ha avuto le sue prestazioni super. Come la mezz’ora di Johnny Gargano o i 53 minuti circa di Sheamus, ma soprattuto il record di permanenza in ring di Gunther. Ha avuto la sua leggenda di ritorno con Booker T. C’è stato anche lo spot della serata con lo scontro in flying clothesline tra Ricochet e il sempre ottimo Logan Paul. Bel lavoto fatto nel finale con lo scontro tra il n.1 e il n.30, il primo e l’ultimo ad entrare. Gran bel duello tra Cody e Gunther, chiusosi con il sogno del ‘Ring General’ spento all’ultimo ostacolo dall’ ‘American Nightmare’

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#9 – Royal Rumble match del 2010. Una rissa ben strutturata e realizzata ottimamente. Certamente la cosa più bella che risalta è la prestazione eroica e incredibile di Shawn Michaels. Il grande favorito è lui, che promette a tutti di vincere per guadagnarsi sul campo quella rivincita che Undertaker, campione mondiale in carica, non vuole dargli. ‘HBK’ è commovente nella sua prestazione e lo è ancor di più per la sua determinazione, che lo porta perfino a eliminare il suo storico amico e partner della DX, Triple H. Ma il sogno si infrange quando viene eliminato e prova goffamente a salvarsi. La sfida con Taker la otterrà, ma per altre vie. Altri momenti interessanti sono due: il sermone di CM Punk in piena rissa e l’ingresso di Beth Phoenix, seconda donna di sempre a prendere parte a una rissa maschile, con tanto di eliminazione nientemeno che a Great Khali. Ma l’evento topico è quando, come penultimo ingresso, torna Edge, che era fuori da diversi mesi per infortunio. Finale incredibile con Edge che elimina l’amico Chris Jericho e John Cena che fa fuori Batista. Il duello conclusivo è tra due eterni rivali come Edge e John Cena, con Edge che riesce ad avere la meglio e a vincere la rissa. Si ripeterà undici anni dopo, addirittura entrando come numero 1, ma questa vittoria e questa rissa sono assai più belle

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#8 – Men’s Royal Rumble match del 2018. Rissa davvero bella. A renderla ancor più bella è stato forse il fatto che da almeno 5-6 anni prima del 2018 non se ne vedeva una davvero così avvincente. Certo, gli ultimi due rimasti erano i favoritissimi della vigilia: Roman Reigns era lanciato verso la futura sfida a Brock Lesnar per il titolo universale, così come lo era Shinsuke Nakamura per quella contro AJ Styles per il titolo WWE. Ma il duello tra i due ha reso il tutto molto più piacevole. E poi vogliamo parlare di tutto l’incontro? Il clamoroso ritorno dopo anni di Rey Mysterio. La fantastica prestazione di Finn Balor, entrato come numero 2 e rimasto quasi fino alla fine, arrivando tra gli ultimi quattro. I vari duelli generazionali con Balor-Nakamura-Reigns che fronteggiano i veterani Orton-Cena-Mysterio o il duello tra i beniamini “imposti” Cena-Reigns contro i beniamini reali Balor-Nakamura. I divertenti siparietti con il povero Heath Slater malmenato da tutti. Gran bella rissa.

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#7 – Royal Rumble match del 2008. Rumble molto bella quella che va in scena al MSG di New York. Apertura indovinatissima. I due protagonisti dello splendido finale dell’anno precedente, The Undertaker e Shawn Michaels, danno inizio al match ed è subito spettacolo. Vari momenti ben gestiti, come anche i momenti nostalgici con tanto di duello tra Roddy Piper e Jimmy Snuka. Ma a fare la differenza è l’ingresso numero 30. Non se l’aspettava proprio nessuno di vedere John Cena. Il bostoniano a ottobre del 2007 aveva dovuto cedere il titolo WWE per via di un grave infortunio e si era parlato di uno stop forzato molto lungo. Neanche i rumors smentiscono questa notizia. Ebbene, quando risuona la sua musica, la folla esplode in un boato che lo stesso John non riceveva dai suoi esordi. Proprio Cena alla fine la spunta eliminando per ultimo Triple H e mettendo il punto esclamativo sul suo ritorno.

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#6 – Royal Rumble match del 2005. Un pezzo di storia e l’inizio di tutto. La rissa in sé è ben fatta, con vari momenti ottimamente gestiti e da ricordare. Su tutti l’inizio della faida tra Shawn Michaels e Kurt Angle, che porterà a fantastici incontri tra i due, o la pericolosissima eliminazione di Paul London ad opera di una violenta Clothesline di Gene Snitsky, che per poco non lo ‘decapita’. Ma il top si tocca col finale. Due autentiche leggende del futuro, in quel momento astri nascenti, come Batista e John Cena si fronteggiano. Finiscono per eliminarsi entrambi contemporaneamente. Errore che fa saltare tutto il copione. Lo stesso Vince McMahon arriva infuriato sullo stage perché i piani sono saltati: non era prevista questa doppia eliminazione. Nella foga cade e si frattura un ginocchio. Alla fine, nel caos generale, i due sono bravi a ricostruire su due piedi il finale dell’incontro. Prima fanno un po’ di scena eliminandosi a vicenda con gli arbitri di Raw che considerano vincitore ‘The Animal’ e quelli di SmackDown che premiano Cena. Alla fine si riparte davvero ed è Batista a vincere. Due autentici mattatori, Batista e John Cena, che qualche mese dopo coroneranno la loro scalata a Wrestlemania 21.

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#5 – Royal Rumble match del 2001. Signori che rissa! Star power clamoroso e incertezza totale sul vincitore. Big Show, The Undertaker, Kane, The Rock e Stone Cold Steve Austin. Cinque potenziali favoriti. Partenza bomba con gli Hardy Boyz costretti a combattere l’uno contro l’altro perché Jeff entra come numero 1, Matt come numero 3, ma il secondo (Bull Buchanan) viene eliminato praticamente subito. The Rock tifatissimo, che però esce di scena per penultimo. Momento simpatia prima con il conduttore Drew Carey, che spaventato da Kane, si autoelimina, e poi con la leggenda anni Ottanta, The Honky Tonk Man, letteralmente distrutto dalla ‘Big Red Machine’ al termine della sua esibizione rock and roll. Kane che ne elimina 11 mettendo un record che resisterà fino al 2014. Ma non basta. A vincere sarà un lanciatissimo Stone Cold Steve Austin, che vince per la terza volta in carriera la Rumble, la terza in quattro anni. Ancora oggi nessuno come lui.

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#4 – Royal Rumble match del 2020. Negli ultimissimi anni avevamo assistito a risse reali maschili più che buone e altre al massimo carine. Ma con l’edizione del 2020 è stato fatto centro. Rumble maschile grandiosa. La si può quasi dividere in due parti. La prima che racconta del dominio assoluto di Brock Lesnar, che entra come primo convinto di arrivare fino alla fine e vincere. E sembra davvero possibile perché ne elimina tredici così. Ma poi entra Drew McIntyre che aveva promesso di eliminarlo e incredibilmente ci riesce, quando manca ancora poco meno della metà degli ingressi. Inizia qui una nuova rissa, quella non più monopolizzata da un solo grande uomo, ma quella più vicina a ciò che assistiamo ogni anno. Ma molto più emozionante. Tanta battaglia e le sorprese; una su tutte, la più grande: ingresso numero 21, risuona dopo anni la musica di Edge. ‘The Ultimate Opportunist’ è tornato e ci regala una buona prestazione e anche un’alleanza con Randy Orton, che ricorda i bei tempi dei Rated-RKO. Alleanza che naufraga quando Edge elimina Orton, che pure stava pensando di tradirlo ed eliminarlo. Finale mozzafiato col duello McIntyre-Reigns, chiuso con Roman che mette in bacheca l’ennesima “quasi-vittoria”, uscendo di scena per ultimo, lasciando a Drew McIntyre il trionfo. Lo scozzese vince la rissa e va dritto a Wrestlemania, pronto per dare un altro dispiacere a Brock Lesnar. 

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#3 – Royal Rumble match del 2007. Senza dubbio una delle risse più complete di sempre. Star power da paura, scrittura che alterna ottimi momenti comedy, nostalgici e di scontri tra big. C’è di tutto. Bella l’idea di mandare sul ring nella fase centrale vari ‘ECW originals’ come Tommy Dreamer, Sabu e Mr Sandman. Ma il finale è qualcosa di unico. Sul ring rimangono i migliori: Undertaker, Shawn Michaels, Edge e Randy Orton, questi ultimi due uniti allora in coppia come Rated-RKO. I due che dominano la rissa, prima di andare incontro alle prime crepe, per poi riunirsi e quasi far fuori i due rivali. Ma Shawn Michaels li elimina entrambi e da questo momento inizia uno dei finali più belli di sempre. Un match nel match. ‘HBK’ e il ‘Deadman’, ultimi rimasti, danno vita a uno spettacolo incredibile, che si conclude con la prima storica affermazione di Taker alla Royal Rumble, che coincide anche con la prima storica volta in cui a vincere è stato un atleta entrato per ultimo. Alla faccia di chi dice che l’ingresso numero 30 sia il migliore. Che momento epico.

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#2 – Royal Rumble match del 1992. Un autentico simbolo della Golden Era del wrestling. Tutti i migliori, o quasi (mancherebbe The Ultimate Warrior, ndr) della prima metà degli anni Novanta sono qui. The British Bulldog, ‘Million Dollar Man’ Ted DiBiase, Ric Flair che entra come terzo, un già ottimo Bret Hart, un giovanissimo Shawn Michaels, The Undertaker già mattatore, Sgt Slaughter, Jake ‘the Snake’ Roberts, ‘Macho Man’ Randy Savage, Sid Justice e, ovviamente, l’immancabile Hulk Hogan. Il meglio del meglio. Rissa scritta benissimo e arricchita dal fatto che in palio c’è il titolo WWF. Fantastico il finale con Sid che tradisce l’amico Hogan, che stava dominando, e lo elimina. Ma l’Hulkster prova a trascinarlo con sé e il furbissimo Ric Flair gli dà una mano, andando a vincere. Primo storico titolo WWF per il ‘Nature Boy’ dopo i tantissimi trionfi degli anni Ottanta in NWA e i futuri in WCW. Uno dei momenti più epici dell’età della prima grande espansione del wrestling nel mondo.

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#1 – Royal Rumble match del 2004. Qui scende la lacrimuccia. Che notte quella notte. Entra come primo, rimane fino alla fine e vince. Chris Benoit entra nella storia e la sua affermazione rimarrà per anni iconica. Il fatto che per ovvi e giustissimi motivi etici la WWE faccia di tutto per non citarla è un altro paio di maniche, ma concentrandoci solo sulla prestazione e sul match non si può non amare questa vittoria di un atleta che in quel tempo era un beniamino dei fan, oltre che un atleta completo. Ma è tutta la rissa che è uno spettacolo. Partenza con Benoit e Randy Orton, all’epoca promettente campione intercontinentale. I due a lungo rimangono sul ring, resistendo a chiunque. La rissa di Orton finisce per mano di un inatteso Mick Foley, che entra solo con lo scopo di eliminare il ‘Legend Killer’ e lo fa eliminando anche sé stesso. Il dominio di Kane che viene interrotto bruscamente quando si spengono le luci e si sente un rintocco di campana, che lascia pensare che a nulla è servito seppellire Undertaker qualche mese prima perché il ‘Deadman’ sta per tornare. Un promettente John Cena, che fa la sua figura fino all’eliminazione per mano di Big Show. Il favoritissimo Goldberg che entra per ultimo e distrugge tutti, regalandoci anche un momento epico con una Spear che ‘taglia’ letteralmente in due il povero Nunzio. L’arrivo di Brock Lesnar, che attacca Goldberg, causando l’eliminazione del favorito. Il finale con Big Show, Chris Jericho, Chris Benoit e Kurt Angle. E poi il miracolo del ‘Rabid Wolverine’, che fa leva sulle corde evitando la sua eliminazione e spedendo fuori dal ring Big Show, per vincere il match. Momento unico. Ma non sarà il punto più alto della carriera del canadese. Qualche mese dopo a Wrestlemania XX ci sarà un altro momento straordinario.

Di Mario Grasso

giornalista pubblicista, laureato in Giurisprudenza e potenziale avvocato. Da sempre appassionato di wrestling. Tra i suoi miti 4 nomi si tutti: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome