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E adesso andiamo a vedere chi sarà l’uomo dell’anno. Ma facciamolo con la nostra top 10 partendo dal basso.

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‘Dirty’ Dominik Mysterio

n. 10 – Dominik Mysterio

Scegliere con chi iniziare la top 10 è stato un po’ complicato, ma abbiamo scelto di premiare la crescita di Dominik Mysterio. Atleticamente bravo, ma ciò che di ‘Dirty’ Dom impressiona di più è senza dubbio la sua attitudine: spocchioso, codardo, bravo a sentirsi al sicuro sotto la protezione della sua ‘Mami’ Rhea Ripley. Non si scompone quando viene subissato dai fischi dei fan in ogni arena. E ha saputo ritagliarsi il suo spazio, andandosi a prendere il titolo di seconda fascia, quello nordamericano, a NXT. In mezzo a un roster di squali, la crescita di Dominik è sotto gli occhi di tutti e per questo lo premiamo inserendolo al gradino più basso della nostra top 10

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Jey Uso

n. 9 – Jey Uso

Il cugino ribelle. Jey in singolo è la vera novità del 2023. Molto bene nella scrittura del suo personaggio, sempre combattuto tra gli eventi intorno a lui e il dovere di fedeltà verso la Bloodline. Inizia l’anno, ad esempio, finalmente da amico di Sami Zayn; ma quando Sami finalmente si ribella a Roman Reigns, Jey pur comprendendo rimane fedele alla causa della Bloodline, dando vita insieme a Jimmy alla faida contro Kevin Owens e Sami Zayn, culminata nel grandioso incontro di Wrestlemania. Poi è stato di nuovo messo alla prova quando a ribellarsi al ‘Tribal Chief’ è stato proprio suo fratello Jimmy. Stavolta ha scelto il suo sangue: uscendo dalla Bloodline. Ma è andato oltre: è stato il primo ed unico in tre anni a schienare Roman (nel match di coppia di Money in the Bank), arrivando a sfidarlo per il titolo a Summerslam, sfiorando la vittoria. Ma l’incomprensibile dietro-front di Jimmy gli ha impedito la gloria e se n’è andato a Raw. Qui si è ritrovato nuovi e vecchi amici (Cody Rhodes e Sami Zayn) e nuovi nemici (il Judgement Day), trovando allo stesso tempo l’acclamazione dei fan. Certamente un’annata da protagonista e non all’ombra di qualcuno e l’impressione è che di annate così ce ne saranno altre.

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Kevin Owens

n. 8 – Kevin Owens

È un discorso quasi speculare a quello di Sami Zayn. La prima parte del 2023 è stata davvero di alto livello. Faida con Roman Reigns e la Bloodline prima. Poi l’avvicinamento di Sami Zayn, prima respinto, poi accolto, fino al trionfo del main event della prima serata di Wrestlemania. Ma il regno da campioni tag team suo e di Sami non è stato esaltante. Neanche brutto, certo, ma non esaltante. Il personaggio ne ha risentito e si è affievolito. Buona la trovata di separarlo da Zayn e portarlo a SmackDown, dove nel suo feud con Grayson Waller e Austin Theory può dire la sua e aiutare anche gli altri due a migliorarsi. È sempre una certezza, ad ogni modo, anche se forse, per una svolta potrebbe anche starci un turn heel in futuro.

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Sami Zayn

n. 7 – Sami Zayn

Da gennaio ad aprile è stato semplicemente magnifico. Prima nelle vesti di membro della Bloodline malvisto dal capo. Poi da ribelle, che non ha resistito ai soprusi della Bloodline ai danni del suo amico Owens. Avrebbe meritato di vincere il titolo, forse, ad Elimination Chamber, ma lo status di Roman Reigns è quasi da intoccabile. In compenso ha ottenuto un riconoscimento grandioso: insieme all’amico Kevin Owens ha fatto coppia nel main event della prima serata di Wrestlemania, battendo gli Usos e alzando al cielo i titoli tag team indiscussi. Il culmine (per ora) della sua carriera. Da quel momento, però, sebbene sempre acclamatissimo dai fan, la fiamma di Sami Zayn si è via via affievolita. Il regno da campione tag team con Owens è stato buono, ma non straordinario, come spesso accade nei regni face. Il resto del 2023 è stato più che altro di gestione. Passando da SmackDown a Raw ha trovato nel Judgement Day i nuovi rivali, dopo la Bloodline, senza però rubare la scena ai partner di questa sua battaglia, uno su tutti, Cody Rhodes.

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Damian Priest

n. 6 – Damian Priest

La vera grande sorpresa di questo 2024. Bel personaggio, atleta solido, credibile, pericoloso. Il suo percorso è stato una crescita continua, che l’ha portato alla conquista del Money in the Bank. Da lì è stato interessante seguirlo nei vari tentativi di incasso, che non si sono mai concretizzati, forse per presunti sabotaggi dei suoi stessi partner del Judgement Day. E’ stato bello vederlo campione di coppia insieme a Finn Balor, con cui ha creato un team davvero solido. Bello anche vederlo provare ad ergersi a leader del Judgement Day, dove è l’unico che prova a contrastare Rhea Ripley. Ma c’è anche la nota dolente. Bravo, credibile, forte, ma il Money in the Bank come lo gestiamo? Può incassare da un momento all’altro, ma ancora non riesce a farlo e non ha forse ancora lo status per un regno lungo. Con l’arrivo di CM Punk, la crescita di Gunther e altre star di livello nel roster, vediamo complicato un incasso di successo. Ma intanto il tempo passa e la cosa dovrà essere gestita. Forse incasserà su un titolo secondario, come fatto (anche se senza successo) da Theory un anno fa, ma la cosa rischia di far perdere di importanza il MITB che possiede. Vedremo. Intanto complimenti all’ ‘Archer of Infamy’ per l’ottima annata

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Cody Rhodes

n. 5 – Cody Rhodes

L’inizio del 2023 sarebbe se non da primo posto almeno da podio. Ma il resto, bah. Il piano sembrava chiaro: vincere la Royal Rumble dopo esser tornato da un infortunio durissimo e andare a spodestare Roman Reigns a Wrestlemania. Ma questo clamorosamente non è successo. Il piano da allora è stato comunque abbastanza chiaro. Fallito l’assalto al titolo, bisognava trovare un modo da quel momento alla prossima Wrestlemania per tenere Cody alto come status e riproporlo in modo credibile per il titolo universale nel 2024. Piano riuscito? Tutto sommato sì, ma le faide condotte dall’ ‘American Nightmare’ hanno lasciato a desiderare. Certo, ne è uscito vincitore contro Brock Lesnar, ma dopo un feud bruttino e con un solo match buono (non ottimo) su tre. Poi si è impelagato nella battaglia personale contro il Judgement Day, con una brevissima run da campione di coppia con Jey Uso, e con una vittoria da capitano del war games. Certamente è in rampa di lancio per un 2024 da protagonista, ma personalmente per noi ci sono state superstar decisamente più in vista di lui. Decisione impopolare la nostra, ma più del quinto posto non gli diamo.

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Gunther

n. 4 – Gunther

Spettacolare. Meriterebbe forse il podio, ma, forse pentendocene, lo mettiamo appena a ridosso dello stesso. Il ‘Ring General’ è stato fantastico. Ha iniziato l’anno da campione intercontinentale, con un regno che già durava da un bel po’. Ha piazzato subito la prima piccola gemma, entrando da numero 1 nella Royal Rumble e arrivando fino alla fine, venendo eliminato per ultimo e andando ad un passo dal main event di Wrestlemania. E vogliamo parlare proprio di Wrestlemania e di quel fantastico triple treath in cui si è confermato campione intercontinentale contro Drew McIntyre e Sheamus? Il resto è stata gestione. E che gestione. Dominante come leader dell’Imperium e come campione, tanto da raggiungere il record straordinario di campione intercontinentale più longevo di sempre. Chiaro che quel titolo potrà tenerselo stretto ancora a lungo, ma è anche chiaro che uno così non può non essere preso in considerazione per altri piani. Merita qualcosa di più grande ancora e sappiamo che potrà ottenerla

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LA Knight

n. 3 – LA Knight

Meriterebbe di più? Meriterebbe di meno? E’ una domanda a cui è difficile rispondere. Ciò che non può essere trascurato, però, è il sensazionale e inatteso impatto che la ‘Megastar’ ha avuto. Quasi dal nulla, senza una vera spiegazione logica, LA Knight è stato letteralmente osannato dai fan. Lui ci ha messo del suo con delle più che buone abilità al microfono e un bell’impatto scenico. Talmente over che è stato impossibile non considerarlo in eventi importanti. A Summerslam non aveva un match e pur di dargli una vetrina si sono dovuti inventare una battle royal, che ha vinto. Da lì una crescita costante fino alla faida con la Bloodline, culminata con lo scontro con Roman Reigns a Crown Jewel. Vincere il titolo universale indiscusso, spodestando il ‘Tribal Chief’, però, forse era troppo. Ma si sono certamente messe le basi per una crescita ancora maggiore nel 2024. Potremmo vederlo protagonista alla Royal Rumble, a Wrestlemania e magari vedergli vincere anche qualche titolo secondario. Finché sarà così over e saprà gestire bene questa situazione il futuro non potrà che essere roseo per la ‘Megastar’

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Roman Reigns

n. 2 – Roman Reigns

Meno presente, ma per quel poco non possiamo certamente trascurarlo. Il 2023 di Roman Reigns è stato meno appariscente, ma è stato una conferma. Nella prima parte dell’anno è stato il vero protagonista. Sempre più leader della Bloodline, ha avviato l’esclusione di Sami Zayn, prima provocandolo nelle aggressioni a Kevin Owens e nella mattanza di Royal Rumble, poi andando proprio contro Sami in un match ricco di pathos ad Elimination Chamber. Ma la vera perla, Roman, l’ha regalata a Wrestlemania. Quando tutti credevano, anche per la storia raccontata, che avrebbe finalmente ceduto lo scettro a Cody Rhodes, il ‘Tribal Chief’, in un match fantastico, ha vinto ancora, consolidando il suo regno. Da quel momento in poi si è fatto vedere di rado, ma quando l’ha fatto è stato determinante. Ha provocato gli Usos, scaturendone la loro uscita, fino alla ribellione di Night of Champions e alla “civil war” di Money in the Bank, per poi giungere alla resa dei conti nel Tribal Combat di Summerslam contro Jey Uso. L’ultimo acuto è stata la vittoria su LA Knight, la stella del momento, a Crown Jewel. Insomma, un anno dove lo si è visto meno, ma quando è successo ha lasciato il segno. E il campione universale indiscusso è ancora lui. Da quel 30 agosto 2020 nessuno l’ha spodestato. Anche i regni inarrivabili del passato sono ormai alla portata.

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Seth ‘Freakin’ Rollins

MAN OF THE YEAR – Seth ‘Freakin’ Rollins

L’uomo dell’anno non può non essere lui. Il visionario, il rivoluzionario, Seth ‘Freakin’ Rollins. Il suo 2023 è stato veramente di alto livello. Personaggio clamoroso, attrattivo, coinvolgente. Protagonista fin dall’inizio dell’anno con una buona prestazione alla Royal Rumble e un bel feud, coronato con un gran match a Wrestlemania contro Logan Paul. Ma poi è andato oltre. L’introduzione del titolo mondiale pesi massimi a Raw ha fatto subito capire che presto quel titolo sarebbe stato suo. Così è andata e lui ha vinto quel titolo e l’ha legittimato con grandi incontri e ottime prestazioni. Molto bello il match contro AJ Styles a Night of Champions, così come quello contro Finn Balor a Summerslam, o il last man standing contro Nakamura a Fastlane o ancora quello contro Drew McIntyre a Crown Jewel. Insomma, in molti dei match migliori dell’anno c’è lui. Non è un caso. Il suo regno, poi, è la giusta via di mezzo tra il magnifico regno da campione WWE del 2015 (da heel, forse inarrivabile, ndr) e gli scialbi regni da campione universale del 2019 (da face, ndr). E il 2024 cosa ci riserverà? Una faida con CM Punk? Sarebbe fantastico.

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Anni precedenti
2017 – Roman Reigns
2018 – AJ Styles
2019 – ‘The Fiend’ Bray Wyatt
2020 – Drew McIntyre
2021 – Roman Reigns [2]
2022 – Roman Reigns [3]

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns