Salutiamo Summerslam con le nostre pagelle. Un evento assolutamente positivo, che non ci ha affatto annoiato o deluso e dove non sono mancati i colpi di scena.
Capitolo pronostici: prima però vediamo come ce la siamo cavata con le previsioni. Diremmo molto bene: chiudiamo con un perentorio 7-1. L’unico errore era su Ronda Rousey, che avevamo pronosticato come vincitrice e invece ha perso. Non consideriamo errore il pronostico su Charlotte nel triple treath. Questo perché avevamo indicato anche una seconda strada, ossia l’incasso di Iyo Sky su una qualsiasi delle vincitrici. Quindi per noi è un pronostico indovinato.
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Dei tre capitoli della loro scialba faida, questo è stato certamente il migliore. Se non altro per interpretazione dei contendenti, che hanno fatto in modo che non risultasse noiosa una contesa che essenzialmente non ha avuto molto da dire. Struttura molto prevedibile: Cody che resiste stoicamente alla furia del potente rivale e che alla fine riesce ad avere la meglio, tanto da guadagnarsi la sua stima. Nulla di che, ma almeno l’hanno raccontato coinvolgendo. Ora però vogliamo capire e vedere cosa faranno con Cody, visto che la sua ascesa verso il trono è ufficialmente ripartita
Ha vinto l’uomo più giusto (LA Knight è davvero troppo over per non essere considerato, ndr). Non è stata male e si sono viste alcune ottime prestazioni al suo interno (Chad Gable su tutti, ndr). Ma in fin dei conti è una battle royal, confusionaria, caotica, come ovvio che sia una battle royal. Non ci siamo annoiati e questo vale una sufficienza piena
Insieme all’opener si gioca il ruolo di top match della serata. Va detto che i due non riescono ad eguagliare la sfida di sette anni fa proprio a Summerslam, ma riescono certamente a migliorarsi dopo la mezza delusione di Money in the Bank. Bella l’interpretazione cattiva e decisa di Balor, altrettanto ottimo Rollins tanto nel selling, quanto nell’azione. Anche tecnicamente abbiamo assistito a una gran bella contesa e i vari near fall l’hanno davvero esaltata. Inutile dire, però, che il livello del match lo alza il clima di indecisione e pathos creato dall’arrivo di Damian Priest e dal suo “incasso-non incasso”, che mette in difficoltà proprio Balor, che alla fine, paradossalmente, viene penalizzato dal partner di stable. Si apre un bell’arco narrativo adesso: Damian Priest come si porra verso Rollins e soprattutto verso il Judgement Day?
Altro gran bel match. Tre ottime atlete che tengono alto il ritmo della contesa, che non stanca mai. Anni luce lontana rispetto all’altro capitolo femminile della serata. Questo triple treath è davvero un gran match, dove si vedono ottime proposte tecniche e continui cambi di situazione. L’infortunio di Bianca è stato il momento clou. Lei bravissima a non far capire se fosse davvero andato qualcosa storto nella contesa o se era tutto ampiamente scritto. Anche il segmento finale davvero bello: Charlotte che sta per far cedere Bianca, Asuka che sputa il veleno su Charlotte e fa per colpire Bianca, che invece la sorprende e la schiena, vincendo. Davvero ottimo finale di un ottimo incontro
Telefonato? Forse, viste le interazioni tra Iyo e le contendenti del triple treath che ci sono state nell’ultimo mese. Ma allo stesso tempo è stato bello e soprattutto giusto per lanciare un’ottima atleta come Iyo nel roster. Ma, al di là del bel momento, parlando del match, è oggettivamente invalutabile. Suona la campana, Moonsault, schienamento, fine. Non può essere giudicato
Sulla falsariga dei vari match di Roman Reigns degli ultimi tempi. Lento, tecnicamente non esagerato, ma emotivamente coinvolgente. Questo perché è coinvolgente la storia. E quello che abbiamo visto apre a nuovissimi scenari. Solo Sikoa che si ribella al suo leader dopo un colpo fortuito, tanto da decidere di non eseguire i suoi ordini nel momento clou. Jey che comunque non lo ringrazia e va all’attacco tanto del fratello quanto del ‘Tribal Chief’ sfiorando la vittoria. E poi? E poi il tradimento dei tradimenti: Jimmy che tradisce Jey. Gli Usos non esistono più. Una delle coppie più dominanti, se non la più dominante di sempre, che si smembra. E poi proprio per colpa di Jimmy, che era stato il primo a far partire la ribellione nella Bloodline. A metà tra una scelta pazza e incomprensibile e una scelta geniale. Il tutto comunque porta ad apprezzare il match. Bel main event
Tanti bei match: l’opener, Rollins contro Balor, il triple treath femminile con tanto di incasso del Money in the Bank. Un main event assolutamente godibile e avvincente e con colpi di scena. Un solo vero punto di demerito nel pessimo MMA rules match con protagonista Ronda Rousey. Un midcarding più che buono. Insomma un buon Summerslam. Non era stato costruito benissimo, a parte alcuni match, ma la card ha saputo rispondere bene alle attese dei fan. Chi temeva può stare tranquillo. Il ‘Biggest Party of Summer’ non ha deluso