Anche Night of Champions passa agli archivi e noi chiudiamo il cerchio con le nostre immancabili pagelle.
Prima il solito flash sui pronostici. Chiudiamo con un 5-2. Errori nei match di Cody Rhodes e di Bekcy Lynch. Su Cody siamo stati tratti in inganno dall’ultima puntata di Raw, che l’abbiamo interpretata come funzionale alla costruzione del Cody indistruttibile e invece è servita solo a “coprire” la sua sconfitta; fino a poche ore prima eravamo pro Lesnar. Su Becky invece abbiamo sbagliato perché credevamo che questo potesse essere l’unico capitolo del feud con Trish e non avevamo neanche lontanamente pensato alla variabile Zoey Stark. Detto questo, vediamo i voti ai match.
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Seth ‘Freakin’ Rollins v AJ Styles: 7,5
Non siamo forse ai livelli molto molto alti di Money in the Bank 2017, ma è stato comunque un match ben combattuto da entrambe le parti. Due atleti di alto livello che sfoderano una prestazione tecnica, atletica e solida. Alla fine vince colui che se lo meritava di più. AJ ha fatto vedere che può meritare una run nel giro che conta, ma la vittoria doveva andare a Rollins, se non altro per il lavoro immenso fatto da un anno e mezzo a questa parte. Vittoria giusta dopo un opener godibilissimo
Trish Stratus v Becky Lynch: 7,5
Becky Lynch è la solita straordinaria ‘The Man’, bravissima sia quando deve condurre sia quando deve “vendere” le mosse dell’avversaria. Ma è davvero un piacere vedere Trish che si muove ancora bene nel ring. Qualche sbavatura non è mancata, ma il match ha avuto un suo perché grazie anche ai vari near falls e alle varie sottomissioni che le due si sono sapientemente scambiate. Bella anche la trovata dell’inserimento di Zoey Stark in aiuto della canadese, che apre a nuovi scenari narrativi in questa faida. Bene anche qui
Gunther (c) v Mustafa Ali: 7
Prevedibile la scrittura. Si sapeva che Ali, giocando in casa, magari non avrebbe vinto ma certamente avrebbe sfoderato la prestazione da brividi. E diciamo che ha saputo farlo benissimo. Bene anche Gunther nel lavoro di selling. Il match è stato quello che doveva essere, ma i due interpreti sono stati bravi a renderlo godibile
Bianca Belair (c) v Asuka: 5,5
Dopo quanto visto a Wrestlemania ci duole dire che questo è stato forse il punto più basso della serata. Erano partite anche bene, ma poi hanno clamorosamente rallentato. Il pubblico è sembrato poco coinvolto. Non ci è sembrata una contesa degna di nota. Il finale sarà anche servito a “coprire” la fine del regno di Bianca Belair, ma è stato oggettivamente bruttino. Ci sarà certamente una rivincita, speriamo migliore di questa
Rhea Ripley (c) v Natalya: SV
Anche qui poca roba, ma almeno rimaniamo nel campo dell’invalutabilità. Squash di pochi minuti, oggettivamente non sottoponibile ad alcun giudizio
Cody Rhodes v Brock Lesnar: 6,5
Si è lasciato seguire, vero. Ma l’andamento è stato abbastanza prevedibile. Lesnar che fa il leone sull’avversario infortunato. Cody che getta il cuore oltre l’ostacolo provando a lottare e a vincere con un braccio malandato. Non è bastato, ma alla Kimura non ha ceduto. Questa è la carta che potrà giocarsi per la rivincita decisiva. Scorre tutto, per carità, ma non c’è stata alcuna imprevedibilità nel copione
Kevin Owens/Sami Zayn (c) v Bloodline: 8
Il momento più alto dello show. Sul lottato poco da dire. Incontro solido. Nulla da far gridare al capolavoro, ma neanche da far gridare allo scandalo. Strutturato in modo classico: gli heel che dominano e i face che vivono nell’attesa dell’hot tag. Il vero momento clou è quando l’arbitro va ko ed entrano in scena gli Usos. Il malinteso con Roman Reigns, Jey che prova a mantenere la calma, Jimmy che sbotta e si ribella al ‘Tribal Chief’, sancendo la fine della Bloodline. Sami e Kevin che ne approfittano e vincono. L’implosione della Bloodline è la vera notizia e il vero momento che oscura il resto del match. Narrativamente è stato fatto un altro capolavoro. La storyline della Bloodline non annoia mai. Anche quando sembra la stiano portando per le lunghe, riesce sempre a sorprenderci
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voto complessivo a Night of Champions: 7
Il vero capolavoro, più per storytelling che per quanto effettivamente visto nel ring, è il main event. Il resto è uno show solido che vive una prima metà di buonissimo livello con i primi tre incontri e che cala nei successivi tre che precedono il main event. Deludenti i match per i titoli femminili (brutto il primo, ingiudicabile il secondo). Ma lo show tutto sommato è riuscito a scorrere. Diciamo che il main event alza di molto l’asticella, ma allo stesso tempo non lo si può considerare un evento brutto. Ma ora ci aspettiamo molto dai prossimi Money in the Bank e Summerslam