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Era il dicembre del 2013 quando, in un pessimo TLC match tra Randy Orton e John Cena, il titolo mondiale pesi massimi veniva definitivamente ritirato dopo 11 anni di vita. Il titolo veniva inglobato del titolo WWE, che per qualche anno è tornato ad essere l’unico titolo mondiale, almeno fino al nuovo brand split e all’introduzione del titolo universale. Acqua sotto i ponti ne è passata, ma oggi la ‘Big Gold Belt’ è tornata e a Night of Champions sarà riassegnata in un match che si preannuncia interessantissimo tra due straordinari performer come Seth Rollins e AJ Styles.

La prima volta. La sua prima introduzione risale al settembre 2002. La WWE per la prima volta nella sua storia decide di dividere il suo roster separando gli atleti tra lo show di Raw e quello di SmackDown. Lo show blu si era assicurato l’esclusiva del titolo indiscusso WWE, che altro non era che il titolo WWE che aveva assorbito a fine 2001 anche il titolo WCW. A Raw viene così introdotto questo nuovo titolo, che viene rappresentato dalla celebre ‘Big Gold Belt’, la cintura tutta d’oro che era stata un tempo rappresentativa del titolo mondiale NWA e poi WCW. 

La gloria. Per diversi anni il titolo mondiale pesi massimi, grazie anche a personalità come Triple H o Batista, che hanno avuto l’onore di detenerli per lungo tempo, è stato per prestigio ed importanza pari al più antico titolo WWE, addirittura elevandosi a titolo principale in varie occasioni. Non dimentichiamoci che i main event delle edizioni 20, 21 e 24 di Wrestlemania hanno visto come protagoniste proprio questo titolo e non l’altro. Un titolo che non ha perso prestigio neanche nel 2005 con lo switch da Raw a SmackDown. 

La decadenza e la scomparsa. Semmai la sua importanza è venuta meno dal 2009 in poi, quando ha subito vari cambi di guardia, dovuti a regni non proprio all’altezza. I primi regni di CM Punk non sono stati al livello del suo grande regno del 2011 (che però era col titolo WWE in vita); i due regni di John Cena tra il 2009 e il 2010 poca roba rispetto a quanto ha fatto vedere il bostoniano con l’altra cintura; gli stessi regni di Sheamus non sono stati esaltanti; per non parlare di Alberto Del Rio. Fondamentalmente dopo l’ultima grande faida tra Edge e Undertaker nel 2008, questo titolo ha vissuto di alti e bassi senza avere un vero padrone. Salvo poche eccezioni, come magari il regno di Undertaker tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010. Un’importanza che si è affievolita nel tempo e che forse è tramontata definitivamente con il ritiro (anche se nove anni dopo è tornato, ndr) da campione di Edge nel 2011. Con la fine della prima divisione in brand era inevitabile una riunificazione dei titoli, terminata con il titolo mondiale inglobato nel titolo WWE

Il ritorno e il futuro. Ma con la compagnia in questione sappiamo che nulla è mai definitivo. Così nel 2016 ecco la nuova divisione in brand. Il titolo WWE che va in un roster, il titolo universale che viene introdotto. E poi arriviamo ai giorni nostri e a Roman Reigns che li ha unificati. Per un anno titolo WWE e titolo universale sono stati sotto lo stesso tetto e sotto lo stesso padrone. Ma quando si è deciso di portarli solo a SmackDown è stato inevitabile ridare ai fan quel titolo mondiale pesi massimi che da un po’ di tempo stavano chiedendo. Ma la domanda che si pongono molti è se sia solo un contentino. In termini più semplici: se a SmackDown abbiamo Roman Reigns campione da quasi tre anni (oltre un anno con i titoli unificati, ndr), a Raw avremo il titolo di chi non ce l’ha fatta? La risposta non è né sì né no. Vero che con un Reigns così dominante sembra quasi imbarazzante affermare che ci sia anche un altro campione mondiale. Ma è anche vero che tutto sta nella scelta giusta del campione che dovrà per primo indossare quella cintura. Seth Rollins è l’uomo giusto. Pensateci. A Raw da anni è un autentico mattatore. Acclamato, bravissimo, con una presenza scenica incredibile. Inoltre è l’unico che contro Roman Reigns, quando è andato all’assalto del titolo universale (Royal Rumble 2022, ndr) non ha realmente perso. Anzi, ha vinto per squalifica. Non c’è stato seguito a quella faida, ma c’è il dato di fatto che se c’è un atleta che ha mantenuto una sua credibilità perché non realmente sconfitto dal ‘Tribal Chief’ quello è proprio il ‘Visionary’. Insomma, se il titolo lo si dà a lui, magari dopo un match a cinque stelle contro AJ Styles, avversario giusto per farlo, allora forse questo titolo mondiale pesi massimi parte bene. Il resto dovrà farlo il booking con le scelte giuste. 

Seth lo sa. Nel 2015, quando è stato campione WWE da heel, è stato “bookato” egregiamente. Nel 2019 quando da face è stato campione universale ha subito il trattamento contrario, subendo anche fischi dei fan, riconquistati solo grazie alla sua grandissima capacità di reinventarsi. Insomma, la strada tracciata potrebbe essere quella giusta. Individuare l’uomo giusto, dopo un grande match di assegnazione, scrivendogli però le giuste storie.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns