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San Juan, Porto Rico

I match del main show

  • Bianca Belair (c) batte Iyo Sky e rimane Raw Women’s Champion
  • Seth ‘Freakin’ Rollins batte Omos
  • Austin Theory (c) batte Bobby Lashley e Bronson Reed in un triple treath match e rimane United States Champion
  • Rhea Ripley (c) batte Zelina Vega e rimane SmackDown Women’s Champion
  • Bad Bunny batte Damian Priest in un San Juan street fight match
  • Bloodline [Solo Sikoa/Jimmy Uso/Jey Uso] battono Kevin Owens/Sami Zayn/Matt Riddle in un six-men tag team match
  • Cody Rhodes batte Brock Lesnar

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L’evento in sintesi

San Juan a Porto Rico è in estasi per Backlash. L’evento ha inizio con la sfida per il titolo femminile di Raw tra la campionessa, Bianca Belair, e la sfidante, Iyo Sky delle Damage CTRL. Prima parte in cui le due rivali “flexano” le loro doti atletiche e acrobatiche, strappando gli applausi del pubblico. Poi si fa sul serio e inizia la battaglia. Bianca gioca sulla potenza, Iyo sull’agilità ma trova anche un punto debole nel braccio sinistro della ‘EST’ su cui insiste molto. Tanto equilibrio e qualche ottimo spot, come una Powerbomb di Iyo, che più tardi esce al conto di due anche da una tremenda Avalanche Powerbomb dal paleetto della Belair. La Sky evita una KOD e reagisce mandando la rivale fuori dal ring. Poi in soccorso della Sky arrivano anche le altre due Damage CTRL, Bayley e Dakota Kai. Bianca respinge gli assalti di entrambe, ma la distrazione favorisce la giapponese, che riesce a piazzare vari Dropkick con cui la campionessa viene stordita. Bayley distrae l’arbitro, mentre Dakota piazza un Enzenguri Kick, che spiana la strada a Iyo. La giapponese si prepara per l’Over the Moonsault, mentre Bayley disturba Bianca tirandole la treccia, distraendo l’arbitro. Ma la cosa è totalmente inutile perché Iyo ha il match in pugno e questa mossa di Bayley, fa perdere secondi preziosi alla nipponica. Infatti, quando esegue la sua finisher, Bianca si scansa e contrattacca con la KOD decisiva. Bianca Belair vince, ma Iyo ha tanto da recriminare. La leader della sua stable ha grandi responsabilità sulla sua sconfitta

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Si passa ora al match tra Seth Rollins e Omos. Come prevedibile il ‘Nigerian Giant’ comanda le operazioni, forte della sua incredibile stazza. Seth fa il possibile per sfruttare la lentezza del rivale e contrattaccare con qualche calcio. Rollins subisce anche una Double Chokeslam, ma esce al conto di due. Il contrattacco del ‘Visionary’ comunque c’è e sembra arrivare al momento chiave con lo Stomp. Ma Omos fa resistenza con le braccia e lo evita. Torna all’attacco il gigante, con Seth che torna a subire, ma ancora una volta riesce a riprendere in mano la situazione. Nel momento decisivo prima piazza un Superkick su MVP, che provava a distrarre l’arbitro, poi riesce finalmente a centrare Omos con lo Stomp. Ma non basta. Omos esce al due, anzi quasi all’uno dal conteggio. Rollins è incredulo, ma sa che può farcela. Allora sale sul paletto e da lì piazza il Super Stomp che decide la sfida. Altra grande vittoria per Seth Rollins, che ora punta deciso il prossimo obiettivo, che non potrà essere che il reintrodotto titolo mondiale pesi massimi

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Ora c’è il triple treath per il titolo statunitense. Il campione, Austin Theory, deve difendersi dall’assalto di ben due pezzi grossi, ossia Bobby Lashley e Bronson Reed. Ben presto Austin si accorge dei suoi limiti fisici nei confronti dei due rivali e allora studia la strategia, alleandosi con Reed nell’aggredire Lashley. La cosa funziona per un po’, poi Bronson attacca Theory. Lashley contrattacca mettendo fuori causa ‘The Colossal’ e colpendo Theory con la Spear. Reed però tira via ‘The All Mighty’ durante il conteggio. Lashley resiste alla nuova carica di Reed e torna nel quadrato, dove chiude Austin nella Hurt Lock. Ma il campione ribalta la presa in roll-up e per poco non beffa tutti. Torna alla carica Bronson Reed, che mette a segno una 747 Splash su Lashley, ma Theory interrompe il conteggio. Bobby riprende le redini dell’incontro, ma subisce un nuovo attacco da Reed, che piazza anche la Scoop Slam su Theory. ‘The Colossal’ prova a chiudere con il Moonsault, ma va a vuoto e si becca dal nulla una Spear da Lashley. Ma Theory è furbissimo: colpisce Lashley, mandandolo fuori dal ring e rubandogli lo schienamento vincente. Austin Theory si conferma campione US ancora una volta in modo rocambolesco.

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Ultimo match titolato della serata. Stavolta in palio c’è il titolo femminile di SmackDown. Da una parte la campionessa, Rhea Ripley del Judgement Day, dall’altro la tifatissima portoricana Zelina Vega della LWO. Match che in realtà sembra avere poca storia. Troppo forte Rhea per la piccola Zelina. Eppure la ‘Muneca’ ha un sussulto d’orgoglio quando dopo esser stata vittima di una pesante sottomissione. Zelina sembra capitolare con la Riptide, ma come fatto vedere a SmackDown di recente, riesce a evitare la finisher piazzando un Tornado DDT. Zelina ci crede e connette anche con la 619 seguita dalla Meteora. Ma la ‘Eradicator’ esce al due dal conteggio e riprende l’attacco, che stavolta Zelina non riesce a sostenere. La Riptide chiude ogni gioco. Rhea Ripley si conferma campionessa. Per la Vega c’è solo la consolazione della standing ovation del pubblico di casa, che la fa commuovere

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Eccoci ora all’attesissimo street fight match tra il celebre artista, Bad Bunny, contro Damian Priest del Judgement Day. Damian ha più forza e lo dimostra fin dall’inizio, ma Bunny utilizza kendo stick e sedie per provare a dire la sua e riesce anche a piazzare alcune mosse a sorpresa, come una bella Body Slam o la Michinoku Driver o ancora la Broken Arrow. E’ comunque Priest che sembra sul punto di spuntarla quando riesce a connettere con la South of Heaven. Ma proprio Damian alza la spalla del rivale perché intenzionato a massacrarlo, non solo a sconfiggerlo. La sfida si sposta fuori dal ring, dove vediamo Bunny cimentarsi in un bellissimo Cross Body, ma anche subire una devastante Falcon Arrow da un’impalcatura con lui che atterra brutalmente contro un tavolo. Tornati verso il ring le cose cambiano. Bunny schiva uno Spinning Heel Kick, con Damian che si infortuna alla gamba e Bunny che insiste a colpire la medesima. A questo punto interviene il Judgement Day. Ma quasi subito l’aggressione a Bad Bunny è fermata dall’arrivo di Rey Mysterio e poi anche a sorpresa di Carlito. I due mettono in fuga Dominik e Balor, che però si trovano circondati perché sullo stage arriva prima la vecchia gloria, Savio Vega, seguito a ruota dal resto della LWO. Rissa che mette i due fuori causa. Sul ring Bad Bunny insiste ancora sulla gamba di Priest, chiudendolo nella Figure 4, da cui Damian esce a fatica. Bunny insiste e piazza la Sliced Bread #2. Solo conto di due. Ma non è finita qui: Priest si becca una sediata in faccia e poco dopo anche una Bunny Destroyer, che vale la vittoria. L’artista portoricano celebra la sua vittoria insieme al resto della LWO, col pubblico in estasi

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Passiamo al tre contro tre che mette di fronte da un lato la Bloodline, rappresentata dagli Usos e da Solo Sikoa, e dall’altro Matt Riddle insieme ai campioni indiscussi di coppia, Kevin Owens e Sami Zayn. La cosa che risalta fin dall’inizio è l’indifferenza di Solo verso Jimmy e Jey, con poca interazione e qualche tag preso autonomamente. Zayn subisce molto grazie ai continui cambi nella Bloodline, che non gli danno tregua. Qualcosina cambia quando entrano Owens e Riddle, ma per poco. Jey rischia comunque grosso dopo una Popup Powerbomb di ‘KO’, ma esce al due dal conteggio. Segue una fase di confusione, ma gli Usos sembrano uscirne meglio di tutti, con una bella azione combinata su Zayn, pronto a capitolare. Ma quando Jey Uso sta per chiudere, ecco che Sikoa gli ruba il tag. Ma Jey non lo accetta e fa altrettanto. I dissidi interni alla Bloodline costano caro ai samoani. Zayn carica la Helluva Kick e centra in pieno Sikoa, piazzando poi Exploder Suplex e Helluva Kick su Jey. Sikoa salva tutto al conto di due. Gran confusione e spam di finisher tra tutti i coinvolti. Ma ad un tratto Solo Sikoa quasi sembra voler regolare i conti su Jey, caricando un Samoan Spike, ma l’arrivo dei rivali lo ferma. Altra fase di confusione, che vede un nuovo confronto tra Jey e Riddle. Durante una fase di questo scontro, Sikoa ruba ancora il tag a Jey. Mossa decisiva. Infatti Riddle riesce a piazzare la Bro Derek sul rivale, ma l’arbitro non effettua il conteggio perché Jey Uso non è l’uomo legale. Entra, dunque, Sikoa, che subito piazza la Samoan Spike che regala la vittoria al trio Bloodline. A fine match gli animi sembrano tesi con Solo che non sembra accettare il fatto che gli Usos stiano celebrando una vittoria ottenuta solo per merito suo. Ma alla fine desiste dall’attaccare i suoi fratelli e festeggia con loro

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Siamo ora al main event. Cody Rhodes affronta Brock Lesnar. Ottima la strategia di Cody, che prima ancora dell’inizio del match aggredisce subito Brock con dei Suicide Dive. Ma una volta saliti sul quadrato, dopo un iniziale momento favorevole di Rhodes, Lesnar riesce a contrattaccare con i soliti Suplex. Disaster Kick di Rhodes, con risposta di Brock con un German Suplex. ‘The Beast’ torna palesemente al comando delle operazioni, vanificando l’ottima strategia di partenza dell’ ‘American Nightmare’. La svolta del match sembra esserci quando Brock espelle i cuscinetti da un angolo del ring, ma non riesce a colpire l’avversario, che per tutta risposta lo lancia contro il turnbuckle, facendolo sanguinare. Brock è una maschera di sangue e Cody ne approfitta piazzando una Cutter e un Disaster Kick. Altra Cody Cutter, che precede ben due Cross Rhodes. Sembra fatta, ma Lesnar esce stoicamente al due dal conteggio. Rhodes ci riprova, ma stavolta si becca la F5. Non basta. Anche Cody esce al due dal conteggio. Lesnar sorprende il rivale chiudendolo nella Kimura Lock. Rhodes soffre maledettamente, ma con le ultime energie ribalta in roll-up mentre subisce ancora la presa. Lesnar finisce col perdere e Cody Rhodes la spunta in modo rocambolesco

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns