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Questa ottima edizione di Wrestlemania passa agli archivi tra sorprese, emozioni e ottimi match. Ma ora tocca a noi dare i voti

Andiamo a vedere, però, prima come sono andati i nostri pronostici. Escludendo i match di The Miz, non previsti in origine, tra i match pronosticati chiudiamo con un 10-3. Nella prima serata unico errore nello Showcase maschile, dove sebbene credessimo anche negli Street Profits avevamo puntato su Strowman/Ricochet. Sbagliamo di più nella seconda serata, dove toppiamo nel match tra Bianca Belair e Asuka, dove avevamo puntato sulla giapponese, e nel main event, dove eravamo certi della vittoria di Cody Rhodes, la cui sconfitta ha sorpreso praticamente tutti

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Austin Theory (c) v John Cena: 6-
Alla fine, pensandoci bene, l’hanno gestito nell’unico modo possibile. Cena deve essere protetto da pericolosi bump che potrebbero condizionarne la carriera cinematografica (un po’ il motivo per cui The Rock ‘pacca’ sempre sul suo ritorno, ndr). Il dispiacere rimane, però. Theory aveva bisogno di un grande match che ne elevasse lo status, contro un avversario che in avvio di carriera ha avuto un percorso simile. Ma alla fine è venuto fuori un match da compitino, con un finale classico: arbitro distratto, colpo basso del heel e vittoria sporca. Troppo poco per elevare Austin

men’s Wrestlemania Showcase match: 7+
Poco hype, ma gli interpreti hanno saputo intrattenere alla grande. Match breve, in cui si sono concentrati spot, voli, ritmo. Davvero godibile. Ha alzato il ritmo dello show, senza portarla per le lunghe in un match che non metteva nulla in palio. Un 10 e lode lo meriterebbe Ricochet. Una sola piccoal delusione: un bel team come gli Street Profits che vince col minimo sforzo e senza i soliti voli stratosferici di Montez Ford. Ma va bene così. Questo match doveva divertire senza stancare e l’ha fatto

Seth ‘Freakin’ Rollins v Logan Paul: 8+
Qui si alza decisamente il livello. Logan Paul è un talento incredibile. Tra i non wrestler forse è l’unico ad aver dimostrato un potenziale enorme, stupendo in ogni suo match. Questo di Wrestlemania non fa eccezione, grazie anche a quel fenomeno del ring che è Seth Rollins. Match bello, dinamico, anche divertente a tratti. Davvero bene

Becky Lynch/Lita/Trish Stratus v Damage CTRL: 6
Con qualche minuto in meno forse avrebbe meritato almeno mezzo punto in più. Ma la realtà è che questo match è stato tirato un po’ troppo per le lunghe. Delle due hall of famer delude Lita, va meglio Trish. Il livello viene alzato da Becky Lynch e dall’atletismo di Iyo Sky. Un incontro sufficiente, ma nulla di più. A un certo punto, però, tutti si sono chiesti quando sarebbe finito

Rey Mysterio v Dominik Mysterio: 7,5
Bene anche qui. Si rialza il livello con un incontro solido, ben costruito. Anche le interferenze sono state gestite bene così come le interazioni con la famiglia. Ha convinto Dominik, ma ha fatto bene il suo lavoro anche Rey con una bella prova. Si poteva ottenere qualcosa in più da questa sfida, ma ha raccontato bene la sua storia

Charlotte Flair (c) v Rhea Ripley: 9
Ormai ogni anno la WWE ci delizia con un supermatch femminile a Wrestlemania. Così dopo i grandissimi Sasha-Bianca di WM37 e Becky-Bianca di WM38 ecco il capolavoro. Charlotte Flair e Rhea Ripley confermano la loro alchimia straordinaria. Se la loro sfida di tre anni fa fu giù bellissima, ma penalizzata dall’assenza di pubblico, e quella di Money in the Bank 2021 lo fu altrettanto, ma è passata ingiustamente inosservata, questa sfida è davvero sensazionale. Pathos, interpretazione, colpi duri. Non è mancato nulla e quel finale con la Super Riptide è la ciliegina sulla torta. Doveva essere la consacrazione di Rhea Ripley (oltre che la rivincita) con un grande match. Lo è stato. Caspita se lo è stato. Bravissime entrambe

Pat McAfee v The Miz: SV
Va valutato per quello che è. Un angle più che un match. L’incontro in sé è Miz che subisce botte per 3-4 minuti e perde facilmente. Il segmento però stato simpatico e soprattutto utile perché dopo un match come quello tra Rhea e Charlotte, andava abbassata l’adrenalina del pubblico prima del main event

Usos (c) v Kevin Owens/Sami Zayn: 9-
Stellare. Un main event stellare. Uno dei match di coppia più riusciti di sempre. Gli Usos a dare qualità e ritmo, Sami e Kevin a dare intensità e interpretazione. I near falls che si sono susseguiti sono stati un colpo al cuore continuo e hanno fatto sussultare gli spettatori. In termini di lottato forse è un gradino sotto a Charlotte-Rhea, ma in termini di storytelling è un capolavoro. Fatto davvero bene con emozioni continue, come deve essere un main event di Wrestlemania. La vittoria di Sami e Kevin, amici da una vita, è il grande riconoscimento al loro percorso. L’abbraccio finale è l’immagine della serata

voto alla prima serata: 8,5
Che dire?! Una prima serata a tratti quasi perfetta. Non diamo un voto più alto solo perché l’opener, pur sufficiente, ha deluso un po’ e perché il tre contro tre femminile ha spezzato un po’ troppo il ritmo della serata. Ma c’è davvero tanta roba. Il main event grandioso. Charlotte contro Rhea un’autentica gemma. Due match, questi, che si candidano alla palma di match dell’anno. Molto bene anche Rollins contro Logan Paul e la sfida tra i Mysterios ha fatto il suo. Lo spettacolo in generale è stato più che buono e lascia ben sperare per la seconda serata

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Brock Lesnar v Omos: 6
Ci si aspettava poco o nulla e invece l’hanno gestita benissimo. Piuttosto che piazzarlo nel mezzo, come match da “pausa bagno”, l’hanno inserito a inizio card, quando l’attenzione è massima. La durata è stata giusta. Il tempo che occorreva a Omos per mettere paura a Lesnar e il tempo che occorreva a Brock per il suo ‘come-back’ e per la F5 sul gigante. Pochi minuti in cui hanno raccontato quello che il match doveva raccontare. Dovendo scegliere, ha avuto più coerenza questo opener che quello della serata precedente. Ma comunque diamo 6 e non di più. I match belli sono altri. Questo prendiamolo come un buon aperitivo prima dei piatti forti

women’s Wrestlemania Showcase match: 6,5
Inferiore alla controparte maschile andata in scena la sera prima, ma sicuramente sopra la sufficienza. E’ stato un buonissimo match, dove quasi tutte hanno recitato bene la loro parte. Chi con spot e mosse (Liv Morgan, Raquel Rodriguez, Natalya), chi con teatralità e interpretazione del personaggio (Chelsea Green ad esempio). Anche qui durata giusta, in modo da intrattenere senza stancare lo spettatore a cui di questo match importa poco. Anche qui, come nel match maschile, un piccolo neo: vince chi fa meno. Shayna Baszler si è vista poco, Ronda Rousey non si è vista per nulla se non per la Armbar finale. Ma la loro vittoria ci stava

Gunther (c) v Sheamus v Drew McIntyre (triple treath): 9
Ora si fa sul serio. Caspita se si fa sul serio. Ecco il match della serata. Il triple treath per il titolo intercontinentale è qualcosa di incredibile. Gunther è un talento innato: mai banale e bravo in ogni suo match. Drew McIntyre e Sheamus sono delle certezze. L’irlandese soprattutto è davvero in una fase di carriera inattesa: mai visto così bene neanche quando vinceva i titoli mondiali. La parte più bella e intensa è forse quella finale dove Gunther, paradossalmente, è assente. Ma è coerente col personaggio, che vince sfruttando i due pretendenti che si annichiliscono tra loro. Chop, finisher varie, intensità, colpi pesantissimi. Applausi. Solo applausi

Bianca Belair (c) v Asuka: 8
Non saremo al livello della grande sfida precedente o della sfida tra Charlotte e Rhea della sera prima (per rimanere in tema donne, ndr). Ma signori, che bel match che hanno tirato fuori ste due. Il finale lascia forse qualche dubbio perché Asuka aveva forse la credibilità giusta per spodestare la ‘EST’. Ma la costruzione scarna l’ha forse limitata e giustifica la difesa di Bianca. Belli i minuti finali. Bianca non ripete forse i capolavori contro Sasha Banks e contro Becky Lynch delle due precedenti Wrestlemania, ma consolida la sua ‘streak’ vincendo ancora e facendolo in un match assolutamente bello

Shane McMahon v The Miz: SV
Come la sera prima va valutato come un angle più che come un match. Ma a differenza della sera prima fallisce il suo obiettivo. Purtroppo oltre a non essere un’idea originale quella di indire di nuovo un match per l’impreparato The Miz, ci si è messa anche la sfiga dell’infortunio di Shane McMahon. Snoop Dog bravo a correre ai ripari improvvisando e sostituendosi nel match. In quel momento dello show ci stava, ma il segmento ha funzionato meglio la sera precedente. Ad ogni modo valutiamo il “match” e come tale è ingiudicabile

Edge v ‘Demon’ Finn Balor (hell in a cell): 7,5
Saremo forse impopolari, ma non ci sentiamo di arrivare a 8. Sia chiaro, hanno fatto benissimo entrambi gli atleti. Si è anche vista la cattiveria tipica di un hell in a cell. Ma c’è stata, almeno a parere personale, nel corso del match quella sensazione che mancasse qualcosa. Bello, solido, ma non un capolavoro. La vittoria di Edge ci sta, è arrivata nel modo giusto per chiudere la storia (narrativamente parlando, ndr), l’avevamo anche pronosticata, ma effettivamente ci eravamo convinti che forse una vittoria di Balor poteva anche starci. La sconfitta, soprattutto in versione demone, lo affossa di brutto. Il ‘Demon’ sarà difficilmente ripresentabile. Da imbattibile che era, raccoglie la seconda sconfitta dopo quella di Extreme Rules 2021 contro Roman Reigns (che però ci sta di più). Finn dovrà reiventarsi, ancora una volta

Roman Reigns (c) v Cody Rhodes: 9-
Il finale sarà tra i più discussi di sempre. Era la storia di Cody Rhodes. Era il match di Cody Rhodes. Ma era soprattutto la Wrestlemania di Cody Rhodes. Lui ha fatto un match incredibile. Roman ha saputo elevarne lo status con un ottimo lavoro di selling, ma Cody è stato grandioso. Tutto, ma proprio tutto lasciava pensare alla sua vittoria. Anche dopo la Spear decisiva credevamo che all’ultimissimo decimo di secondo prima del “tre”, la spalla dell’ ‘American Nightmare’ si sarebbe sollevata. E invece no. Ha vinto Roman, come sempre, ancora una volta. Ma delusione a parte per una storia giusta, mandata all’aria, non possiamo dire che non sia stato un grande match. Un main event davvero bello. Un po’ come la prima sera, non è il match della serata per lottato (tutt’altro che brutto comunque), ma lo è per intensità. Anche le interferenze di Usos, Owens e Zayn non hanno disturbato perché non sono state quelle ad aver influito sull’esito finale, ma sono state una parentesi in una fase confusionaria del match. I near falls, la resistenza di Cody durante la Guillottine, le facce assurde di Rhodes e di Reigns nel vedere il rivale alzare la spalla prima del ‘tre’. Sono stati momenti epici. Il finale rovina la storia, certo. Ma il main event è stato degno, più che degno, di Wrestlemania

voto alla seconda serata: 8,5
Per alcuni è stata inferiore alla prima serata. Forse sì, ma alla fine le diamo lo stesso voto. In fin dei conti punti realmente deboli non ce ne sono. Abbiamo anche qui due match candidati a match dell’anno: un main event bellissimo ed intenso e un incontro a cinque stelle come il triple treath per il titolo IC. Hell in a cell solido, match per il titolo femminile anche. I riempitivi che hanno riempito bene la card. Onestamente, tanto inferiore alla prima serata non ci sembra. Magari sì, ma di poco. E quel poco non lo consideriamo: 8,5 anche qui

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voto a Wrestlemania: 8,5
E il voto finale non può che essere lo stesso dato ad entrambe le serate. Non tragga in inganno la delusione per alcuni finali discutibili della seconda serata. Asuka forse era quella giusta per battere la Belair; Edge non doveva battere e affossare ‘Demon’ Balor; ma soprattutto Roman Reigns non doveva battere Cody Rhodes. Vero, tutto vero. Ma la delusione non deve contaminare il giudizio su questa Wrestlemania. E’ stata una gran bella Wrestlemania, che ci ha regalano quattro supermatch: due dal punto di vista del lottato, due (i main event) dal punto di vista della scrittura e dell’intensità. Oltre a questi almeno altri quattro incontri ben al di sopra della sufficienza e soprattutto nessun match al di sotto. Davvero pochi punti deboli. Una Wrestlemania come non la si vedeva da tempo. Alzata ancora l’asticella della qualità, migliorando ulteriormente il bel lavoro fatto con le edizioni 37 e 38. Se doveva essere il canto del cigno della WWE vecchia maniera, prima dell’imminente vendita e fusione con la UFC, è stata davvero grandiosa. Per noi può entrare nella top 10 di sempre. Magari non in una posizione molto alta, ma sicuramente in top 10

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns