La Road to Wrestlemania ha regalato un nuovo passaggio importante. Dalla chamber femminile è uscita vincitrice Asuka, che sfiderà, quindi, Bianca Belair per il titolo femminile di Raw allo ‘Showcase of Immortals’. Sfida tutt’altro che scontata: la ‘EST’ è una campionessa straordinaria e dominante come poche e il suo regno non sembra dare segni di cedimento; la ‘Empress of Tomorrow’, in compenso, oltre ad essere una rivale credibile, è davvero pericolosa in questa sua nuova (o vecchia se guardiamo fuori dalla WWE, ndr) veste. Analizziamole meglio, guardando anche i loro trascorsi a Wrestlemania.
Bianca Belair: tre anni al top. Per la ‘EST’ è la terza Wrestlemania e ancora una volta in un match titolato. Ma stavolta dall’altra parte della barricata. Due anni fa si è consacrata vincendo la Royal Rumble, andando nel main event della prima serata contro Sasha Banks e strappandole il titolo femminile di SmackDown. Un anno fa si è guadagnata la title shot vincendo la chamber e ottenendo la tanto agognata rivincita contro Becky Lynch, stavolta per il titolo femminile di Raw, battendola in un match grandioso. Da allora Bianca è rimasta campionessa, resistendo agli assalti di tante rivali: Carmella, ancora Becky Lynch, Bayley e, ultima, Alexa Bliss. Davvero dominante come poche, tanto che il suo regno per durata a Raw è secondo solo al lunghissimo regno di Becky Lynch pre-maternità. Se a NXT era una delle più promettenti stelle, nel main roster ci ha messo pochissimo ad imporsi e in tre anni ha letteralmente lasciato il segno. Se c’è una che più di tutte è riuscita ad equiparare le Four Horsewomen della Women’s Revolution in WWE, quella è senza dubbio la Belair. E a Wrestlemania andrà ancora una volta a recitare un ruolo da protagonista, meritatissimo
Asuka. Parte I: dal top di NXT al flop del main roster. Beh qui il discorso è molto più complesso. Chi l’ha seguita nelle indies e in Giappone l’ha conosciuta come Kana, con facepaint e tecnica mostruosa. Si è fatta largo fino a ottenere il pass per approdare a NXT. Qui è stata letteralmente la campionessa più dominante del roster di sviluppo. Qualche anno dopo Shayna Baszler e Rhea Ripley hanno fatto qualcosa di simile con i loro ottimi regni, ma Asuka è andata oltre. Gli anni di NXT sono stati i migliori: imbattuta e imbattibile, undefeated streak e un regno infinito, chiuso solo per un improvviso infortunio. Sotto questa stella la ‘Empress of Tomorrow’ è approdata nel main roster nella seconda metà del 2017. Sebbene più limitata nel personaggio, ha mantenuto quella sua aura nella prima fase, tanto da essere la prima di sempre a vincere una Royal Rumble femminile e tanto da approdare a Wrestlemania 34 da imbattuta contro nientemeno che Charlotte Flair per il titolo femminile di SmackDown. Ma qui iniziano i dolori. Charlotte, in un match fin troppo sottovalutato ma davvero bellissimo, la batte, confermandosi campionessa. La stella di Asuka si eclissa. Va per il titolo contro l’improbabile Carmella (che incassando il MITB l’ha strappato a Charlotte intanto, ndr), ma clamorosamente perde sempre. Il titolo femminile di SmackDown arriva solo grazie a un’interferenza di Ronda Rousey a TLC 2018, in una sfida a tre con Charlotte e Becky Lynch. Ma Asuka è solo la campionessa di transizione in un feud ben più grande. Tanto che in prossimità del primo grande main event al femminile della storia di Wrestlemania, la giapponese cede ancora il titolo a Charlotte Flair
Asuka. Parte II: dalle Kabuki Warriors alla svolta pseudo-comedy. Svanito il tentativo di fare di Asuka la rivale delle Four Horsewomen, la giapponese si reinventa. Fa coppia con Kairi Sane ed insieme conquistano i titoli di coppia femminili e poi, quando Kairi lascia, torna in singolo e lo fa con un personaggio bizzarro, che grida spesso a caso e parla in modo incomprensibile. La scelta porta comunque a qualcosa di buono: Asuka vince il Money in the Bank e il giorno dopo scopre che nella briefcase c’è già la cintura di campionessa femminile di Raw, cedutale da Becky Lynch che va in maternità. Sebbene ben lontana dall’atleta dominante che avevamo conosciuto in passato, Asuka riesce ad affermarsi con un regno più che discreto e ben difeso, almeno fino alla sconfitta contro Sasha Banks. Si riprende il titolo a Summerslam, battendo proprio la ‘Legit Boss’ e stavolta il regno è autorevole. Ma che non sia lei la star su cui punta la compagnia è chiaro e a Wrestlemania 37, la nipponica perde il titolo contro Rhea Ripley.
Asuka. Parte III: la rinascita. Il resto della sua carriera nel main roster va avanti nel segno di un personaggio sempre a metà tra l’ottima performer e la superstar ai limiti del comedy per i suoi strani modi di atteggiarsi. Ma il paradosso è proprio questo. Asuka è troppo brava per essere relegata a personaggio secondario. In vari triple treath match lo dimostra. Poi un infortunio la tiene lontana dal ring, ma quando l’abbiamo vista tornare alla Royal Rumble nelle vesti che richiamano il suo periodo dominante dei tempi delle ‘indies’, allora abbiamo capito che forse la musica sta cambiando. Le ultime prestazioni dominanti e la chamber lo confermano. Questa Asuka è tutta un’altra cosa e per la prima volta nel main roster, forse, sembra davvero un ostacolo molto difficile da superare per chiunque. Sconfiggere questa Bianca Belair non sarà facile, ma lo stesso può dirsi al contrario. Sarà questa la volta buona per vedere una grande Asuka in WWE? O sarà solo l’ennesimo grande ostacolo che Bianca Belair supererà?