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La Royal Rumble è archiviata e noi passiamo allora a tirare le somme con le nostre pagelle

Capitolo pronostici: impattiamo con un 3-3. Toppiamo la rumble femminile, dove non avevamo previsto il ritorno con vittoria di Ronda Rousey (se ne parlava, ma non eravamo così sicuri); toppiamo su Lashley, che giudicavamo perdente contro Lesnar; e toppiamo in parte nell’opener, dove a vincere tecnicamente è Seth Rollins e non Roman Reigns, anche se è quest’ultimo a uscire da campione avendo perso solo per squalifica. Nella rissa maschile avevamo previsto l’entrata con vittoria di uno tra Reigns e Lesnar ed è quello che è successo

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Universal Championship – Roman Reigns (c) v Seth ‘Freakin’ Rollins – voto 8,5
pronostico: NO (però indoviniamo in parte, visto che Roman Reigns esce comunque da campione dal match)
Match of the night senza se e senza ma. Peccato solo per il finale per squalifica, che comunque ha un suo senso. Reigns e Rollins (soprattutto Seth, che è magnifico) hanno deliziato il pubblico in tutto. Fin dall’ingresso del ‘Visionary’ in stile Shield. C’è stato storytelling con citazioni alla storyline, come quando Seth ha schivato più volte il rivale (come fatto nei vari promo per dimostrare che Roman è prevedibile) o come quando Rollins più volte ha provocato Reigns anche dopo aver subito colpi per farlo innervorsire. Storytelling anche nelle citazioni al passato: al passato in-ring, con riprese di spot di incontri vecchi (esempio la Spear intercettata e trasformata in Pedegree come a Money in the Bank 2016); e al passato Shield, non solo per entrata, theme e ring-attire di Rollins, ma anche per le sediate di Reigns al rivale, uguali, ma a parti invertite, a quelle con cui Seth pose fine alla stable attaccando Roman alle spalle. Dicevamo peccato per il finale per squalifica, ma entrambi dovevano essere coperti. Non si poteva far uscire Roman da campione facendolo vincere e quindi penalizzando ancora Rollins. Si doveva far vincere Rollins, ma senza privare Reigns del titolo. Non c’era altra soluzione

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women’s Royal Rumble match – voto 7,5
pronostico: NO
Una gran bella rissa, probabilmente la migliore di sempre in campo femminile. Ben costruita, con ruoli ben definiti per ogni partecipante. Con ritorni e sorprese piacevoli e mai invasive. Spot divertenti: come Ivory in versione Right to Censor; Melina che torna e prova a tener testa a Sasha Banks che la elimina subito; lo scontro tra le supereroine di ieri e di oggi, Nikki ASH e Mighty Molly. Bella la prestazione diversa dal solito di Bianca Belair: due anni fa e l’anno scorso regalò tante eliminazioni, stavolta solo una ma offre una gran resistenza, risultando la più presente nel ring. Sulla stessa falsariga anche Liv Morgan e Natalya. Solita ottima figura di Charlotte Flair, non male anche Rhea Ripley, che però anche stavolta non riesce a vincere. Bella anche la “citazione” a ruoli invertiti in casa Bella Twins, con Brie che elimina Nikki vendicando l’eliminazione del 2018. Delude solo l’eliminazione precoce di Sasha Banks, che era partita fortissimo. Eppure un neo questa rissa ce l’ha e il neo è quello che, paradossalmente, è anche il suo punto forte. Il ritorno di Ronda Rousey. Quando è entrata abbiamo immediatamente capito che avrebbe vinto. Non è un dramma. Anzi, molto spesso i grandi ritorni nelle risse anticipano delle vittorie (Cena nel 2008, Edge nel 2010, Triple H nel 2016), ma possono anche esserci delle eccezioni (Edge nel 2020). Ma l’arrivo di ‘Rowdy’ Ronda appiattisce un po’ il finale, con una raffica di eliminazioni e il classico “last four” che diventa troppo breve, con l’ex stella UFC che elimina rapidamente Bianca Belair e Shayna Baszler e al primo contatto fa già fuori Charlotte Flair, ultima rimasta. Se non fosse per questo finale sbrigativo, che non compensa il fatto che fosse anche telefonato, forse il giudizio finale sarebbe anche più alto. Rimane comunque una gran bella rissa

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Raw Women’s Championship – Becky Lynch (c) v Doudrop – voto 6,5
pronostico: SI
Sfida di transizione, finale scontato, ma è andata meglio del previsto. Storytelling coerente: Doudrop più grossa che diventa minuto dopo minuto sempre più insormontabile come ostacolo per Becky Lynch. ‘The Man’ però sorprende tutti non vincendo con furbizia e neanche provandoci. ‘The Man’ vince in modo pulito, ma nel modo pulito più credibile. Non avrebbe mai piazzato una Man Handle Slam sollevando una rivale che pesa il doppio. L’ha fatto dalle corde, sfruttando altezza e forza di gravità. Certamente più credibile rispetto a un qualsiasi altro modo pulito per vincere. Non ha annoiato. Ce ne dimenticheremo presto, ma ha fatto il suo

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WWE Championship – Brock Lesnar (c) v Bobby Lashley – voto 8
pronostico: NO
Grandioso. Volevate vedere botte da orbi e uno scontro tra colossi? C’è stato. Breve ma intenso. Prima i due German Suplex reciproci, poi la fase pro Lashley, poi quella pro Lesnar. Quindi la Hurt Lock che quasi fa cedere ‘The Beast’ e poi il finale che copre quest’ultimo. La F5 che sarebbe stata decisiva, ma non lo è perché l’arbitro è ko. L’arrivo a sorpresa di Reigns, il contro-tradimento di Heyman e Lashley che vince nel modo più inatteso. Colpo di scena che narrativamente è davvero spettacolare. Ma se è utile alla riuscita di questo match, è dannoso per quello che verrà poco dopo. Con questa sconfitta, in questo modo, tutti o quasi abbiamo capito che la serata di Lesnar non era certamente finita e avrebbe avuto ben diverso epilogo nella rissa reale

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mixed tag team match – Edge/Beth Phoenix v The Miz/Maryse – voto 6+
pronostico: SI
Come per Becky-Doudrop, questo match, su cui pesava anche la banalità della costruzione, non delude. Non fa gridare al miracolo, ma ha la giusta durata e ha il pregio, tutt’altro che scontato, di non annoiare. Alla fine si sapeva che con un’azione combinata la ‘Grit Couple’ avrebbe avuto la meglio, ma le furbate di Maryse e quella Skull Crushing di Miz quando tutto sembrava perso hanno saputo sorprendere. Incontro trascurabile, ma non insufficiente

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men’s Royal Rumble match – voto 6,5
pronostico: SI
Cosa dire? Dopo Lesnar-Lashley tutto portava a un ingresso con vittoria di ‘The Beast’. Provate a dire il contrario? Star power di partenza basso: 22 atleti annunciati, ma pochissimi con lo status per il colpaccio. Chiaro che a questo punto a vincere sarà uno che non è nella lista e che entrerà a sorpresa. Ma se fai perdere il titolo WWE a Lesnar e glielo fai perdere con un’interferenza del campione universale, Roman Reigns, è chiaro che l’ingresso a sorpresa sarebbe stato Brock. Difficilmente una rumble è talmente brutta da esser insufficiente e questo non è il caso, ma ci sono tante falle. Narrativamente è piatta in molte fasi. Non costruisce rivalità, semmai ne consolida alcune (vedi McIntyre con Corbin e Moss). Regala pochi momenti da ricordare, su cui comunque ci sarebbe da dire qualcosa. Ad esempio, lo scontro Knoxville-Zayn è carino ma non esaltante e troppo breve. Oppure il dominio e la successiva eliminazione di Omos, divertente, ma quante volte abbiamo visto che in una rissa gli atleti si coalizzano per far fuori il più grosso? C’è il momentum di Bad Bunny, molto bello, ma anche poco credibile (un non wrestler messo al pari degli altri, con tanto di eliminazioni). Salviamo il ritorno a sorpresa di Drew McIntyre, che non ci aspettavamo di vedere già alla Rumble. E salviamo anche la straordinaria prestazione di AJ Styles, entrato come primo e recordman della serata sia per permanenza nel ring che per eliminazioni. Ecco, il ‘Phenomenal One’ ci ha fatto credere per un po’ che forse avremmo visto un altro finale. Eliminato lui, sapevamo già tutto. Ma, tornando alle falle del match, c’è il finale. A quattro ingressi dalla fine, l’unico già annunciato ancora non entrato era Randy Orton, per il resto vi erano ben tre slot libere. E come le hanno sfruttate? Numero 27 Bad Bunny, un rapper. Numero 28 Shane McMahon, che fa sempre piacere ma non è un top name e solo occasionalmente veste i panni del wrestler. Numero 30 Brock Lesnar, per cui ci stavamo solo chiedendo quale sarebbe stato il suo numero di entrata. Con ‘The Beast’ la rissa perde anche nel pathos (già poco in realtà). In 2 minuti e mezzo elimina tutti. Anche il one on one con McIntyre termina in un lasso di tempo brevissimo. Non la bocciamo in toto, ma forse era dall’edizione del 2015 (vinta tra i fischi da Roman Reigns) che non vedevamo una rumble maschile così debole. Le edizioni del 2016, 2018 e 2020 (soprattutto) ci avevano abituato bene

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voto finale a Royal Rumble – voto 7
Special event assolutamente godibile. Nessuna insufficienza grave, semmai qualche match che non va oltre lo scoglio della sufficienza, ma certamente non va neanche al di sotto. Assolutamente i due match per i titoli mondiali risultano essere i migliori della serata. Soprattuto l’opener, nonostante il finale per squalifica, ma anche lo scontro Lashley-Lesnar per i suoi colpi di scena. Le due risse hanno delle falle, soprattutto quella maschile. Le donne vanno decisamente meglio, ma l’ingresso di Ronda Rousey, per carità, graditissimo, toglie la magia e rende il finale troppo telefonato. Unico neo in una rissa ben costruita. La rumble maschile, invece, delude. Poche rivalità create nella rissa, pochi momenti iconici e/o comedy e soprattutto poche sorprese da urlo. Nel finale avevamo almeno tre nomi non annunciati e ci siamo ritrovati con un rapper (Bad Bunny), un dirigente (Shane McMahon) e Brock Lesnar, di cui anche un bambino avrebbe previsto ingresso e vittoria, dopo aver perso in quel modo contro Lashley. Se quella delle donne è stata telefonata, la rissa degli uomini è stata scontatissima. Gli altri due match della card non fanno gridare al miracolo, ma certamente non deludono. In sintesi se non fosse stato per la rissa maschile, non brutta, ma certamente sottotono rispetto a quelle degli ultimi sette anni, il voto sarebbe più alto. Tuttavia non ci lamentiamo, la Road to Wrestlemania inizia bene

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns