Riyadh (Arabia Saudita)
I match del pre-show
- The Usos [Jimmy Uso/Jey Uso] (c) battono The Hurt Business [Cedric Alexander/Shelton Benjamin] e rimangono SmackDown Tag Team Champions
I match del main show
- Edge batte Seth Rollins in un hell in a cell match
- Mansoor batte Mustafa Ali
- RK-Bros [Randy Orton/Riddle] (c) battono AJ Styles/Omos e rimangono Raw Tag Team Champions
- Zelina Vega batte Doudrop in un Queen’s Crown final match e vince il Queen’s Crown
- Goldberg batte Bobby Lashley in un no holds barred falls-count anywhere match
- Xavier Woods batte Finn Balor in un King of the Ring final match e vince il King of the Ring
- Big E (c) batte Drew McIntyre e rimane WWE Champion
- Becky Lynch (c) batte Bianca Belair e Sasha Banks e rimane SmackDown Women’s Champion
- Roman Reigns (c) batte Brock Lesnar e rimane Universal Champion
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L’evento in sintesi
Dopo il pre-show (in cui nell’unico match gli Usos si confermano campioni di coppia di SmackDown battendo gli Hurt Business) si dà inizio a Crown Jewel e si parte subito con uno dei match più attesi. Resa dei conti tra Edge e Seth Rollins, che si affrontano in un hell in a cell. Fin da subito i due si scambiano varie mosse molto dure. Mat Slam di Edge contro le corde, risposta di Rollins con uno Springboard Knee Strike. Parete della gabbia e gradoni d’acciaio sono un’arma contundente per entrambi. Edgecution del canadese, risposta del ‘Visionary’ con Slingblade. Seth riesce a prendere le redini, ma quando vuole piazzare una Chair to Chair usando delle sedie, viene chiuso nella Crossface, con Edge che fa leva con un pezzo di ferro della sedia. Rollins ne esce e ribalta provando ad accecare il rivale. Seth ci crede e arriva a piazzare un Frog Splash. Non basta. Allora prende un tavolo e prova a schiantarci Edge. Ma invece, poco dopo, viene spinto ed è lui che si fracassa contro il tavolo. Non basta per vincere e allora Edge porta sul ring i gradoni d’acciaio e connette con la Edge O’Matic, quindi vola su Rollins con le sedie. Ancora solo pin di due. Prova a chiudere con la Spear, ma si becca un Superkick e poi un improvviso Pedegree. Ma ancora niente da fare. Rollins tenta lo Stomp, ma Edge lo bracca e connette con la Buckle Bomb. Pin di due. Edge prende anche una scala, che diventa un’arma con cui i due si feriscono. Rollins sembra avere la meglio e prova il Superplex dalla scala su un tavolo. Edge resiste, ma si prende comunque una Sunset Flip Powerbomb, finendo contro il tavolo. Ormai è finita. E invece no. Edge esce al pin ancora al due. Il ‘Visionary’ non si dà per vinto e da una cassetta attrezzi prende una catena, che mette intorno a un piede. Quindi centra in pieno il rivale con un Superkick. Edge è stordito. Manca solo il colpo di grazia: lo Stomp con la catena intorno al piede. Ma Edge incredibilmente schiva e con la sedia colpisce Rollins nelle parti basse. Quindi è lui a partire con una raffica di Superkick. Seth non reagisce e viene chiuso nella Crossface. Sta per cedere, ma Edge incredibilmente molla la presa. Ha un’altra idea, finire il rivale con la sua stessa mossa finale. Posiziona una sedia sotto la testa di Rollins e piazza lo Stomp che chiude i giochi. Fantastico opener, uno dei più belli hell in a cell degli ultimi anni. Edge chiude in trionfo
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Secondo match della serata è la sfida con protagonista l’idolo di casa, Mansoor, che affronta l’ex partner Mustafa Ali. Mansoor sulel prime sembra soffrire il rivale, che arriva in fondo a piazzare un Tornado DDT. Ali inizia ad urlare all’avversario che è un perdende te insiste, ma Mansoor risponde con uno Step Up Enzenguri, un Reverse Atomic Drop e uno Spinebuster. Nuova reazione, però, di Ali, che evita un Suicide Dive e connette con un Dropkick. Tenta allora un 450 Splash, ma Mansoor schiva e piazza un Belly to Belly Suplex. Ali reagisce ancora con un Coji Clutch, ma Mansoor riesce a uscire dalla presa e dopo aver evitato un altro 450 Splash, piazza uno Slingshot Neckbreaker, che risulta vincente. Mansoor vince e la gente di Riyadh fa festa. Ma Ali a fine match attacca il rivale. Ma dal backstage arriva un uomo col volto coperto, che sale sul ring e si rivela essere Tarek Hamdi, atleta arabi medaglia d’argento nel karate nelle ultime olimpiadi di Tokyo. Mustafa prova a trattare, ma Tarek risponde a tono con un Karate Kick, che mette ko Ali. Finale tutto per Mansoor e Hamdi, che festeggiano insieme
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Passiamo ora al match per i titoli di coppia di Raw. AJ Styles e Omos vanno ancora all’assalto dei camponi di coppia RK-Bros. Spettacolare l’ingresso di Riddle, che entra a bordo di un cammello sotto lo sguardo perplesso del partner Randy Orton. Nella prima fase AJ Styles da solo prova a fronteggiare sia Orton che Riddle, ma poi fa entrare in scena Omos, che inizia a dominare con la sua stazza. Finché non entra in scena AJ, che però soffre l’azione di Riddle. I due si danno un botta e risposta a suon di Pelé Kick. Entra anche Orton, che piazza una Powerslam su Styles, seguita dal Silver Spoon DDT. Omos prova a venire in soccorso attaccando ‘The Viper’, ma Riddle fuori dal ring e lo manda fuori. Randy, però, viene attaccato da AJ, che prova a lanciarsi col Phenomenal Forearm. Ma Orton si riprende e connette con una fantastica RKO al volo. Quindi cambio ancora per Riddle, che chiude i giochi col Floating Bro. Gli RK-Bros rimangono campioni
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Segue il momento legato alla lotta contro il cancro al seno, con Natalya e Titus O’Neil che da ambasciatori accolgono e premiano sul ring alcune donne saudite che hanno lottato e vinto la loro battaglia
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Si riprende col lottato ed eccoci alla finale del Queen’s Crown. Zelina Vega affronta Doudrop. Sfida palesemente impari vista la stazza decisamente più grossa della scozzese. La ‘Muneca’ prova ad attaccare con le armi a sua disposizione e con l’agilità. Ma Doudrop spesso la schianta al tappeto facilmente. Neanche un Grounded Dragon Sleeper di Zelina basta perché Doudrop lo rovescia. La Vega evita un Cannonball e reagisce con una Codebreaker e un Running Knee Strike, ma poco dopo si becca una Spinning Sidewalk Slam. Zelina esce clamorosamente al due dal pin. E lo fa anche dopo un Alley Oop e una Running Senton. Prova a chiuderla col Crossbody, ma stavolta la ‘Muneca’ evita e piazza un Code Red improvviso, che vale la vittoria. Incredibilmente Zelina Vega diventa la regina del ring e si porta a casa il Queen’s Crown, celebrando il momento salendo sul trono sullo stage e indossando la corona
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E ora il no holds barred tra Bobby Lashley e Goldberg. Alla stipulazione già nota viene aggiunta quella del falls-count anywhere match, con schienamenti e sottomissioni possibili in qualsiasi punto dell’arena, oltre il ring. Lashley gioca subito sporco e dal costume tira fuori una catena con cui colpisce ‘Da Man’. Inizia un costante attacco con ‘The All Mighty’ che insiste sul rivale anche con vari Chop Block. Quindi posiziona un tavolo a un angolo del ring per finire l’avversario con la Spear. Ma Goldberg si scansa all’ultimo e Bobby centra in pieno il tavolo, fracassandolo. Goldberg passa al contrattacco. Spear e Jackhammer a segno, ma non chiude. Anzi si toglie i guanti e manda Lashley fuori dal ring. Bobby si rifugia intorno alle barricate ma qui si becca una Spear devastante che distrugge le barricate. Golbderg, imbufalito, prova anche a colpire con i ringstep il rivale e lo costringe a fuggire verso la rampa. Qui, però, arrivano gli Hurt Business, armati di kendo stick. Goldberg non si intimorisce e mette subito ko sia Alexander che Benjamin. Quindi torna a duellare con Lashley, colpendolo ripetutamente con i kendo stick. ‘The All Mighty’ rimane dolente sul ciglio della rampa. Qui Goldberg rifila il colpo di grazia: Spear che fa volare entrambi oltre la rampa contro un tavolo. Pin decisivo e Golbderg esulta. Ha vendicato il vile attacco di Lashley a suo figlio a Summerslam
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Passiamo ora alla finale del King of the Ring. Finn Balor affronta Xavier Woods del New Day. L’irlandese tiene bene il controllo nella prima parte, ma Woods reagisce ottimamente, anticipando Finn evitando un Missile Dropkick e rispondendo con un Superkick. Xavier sembra più in palla, ma Balor riesce a controbattere. Tentativo di 1916, ma Woods lo sorprende con un roll-up quasi vincente. Nuova reazione del membro del New Day, che va a segno con un Superplex, ma è solo pin di due. Prova anche un Elbow, ma Balor intercetta e parte con Missile Dropkick. Prova a chiuderla con la Coupe de Grace, ma Woods la evita e va ancora con un roll-up. Niente da fare, ma connette poco dopo con un Vertical Gutbuster e con un fantastico Elbow Drop dalla terza corda. Stavolta è fatta. Vince Xavier Woods che diventa il nuovo re. E’ lui il King of the Ring e festeggia incoronandosi sul trono presente sullo stage
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Eccoci ora al match per il titolo WWE. Il campione, Big E, affronta Drew McIntyre. Match molto equilibrato fin dalle prime battute. Nella fase centrale la sfida si accende. Belly to Belly Suplex di Big E, a cui ne segue uno di Drew che intercetta un Big Splash. McIntyre prova a piazzare anche una Future Shock, ma il campione evita e piazza prima un altro Belly to Belly Suplex e poi un Big Splash, che vale un pin di due. Prova a chiuderla con la Big Ending, ma Drew evita e arriva a piazzare la Michinoku Driver, ottenendo però solo un pin di due. Drew insiste ma si becca una Uranage e stavolta è Big E a ottenere un pin di due. Glasgow Kiss di McIntyre e poco dopo altra Future Shock. Ancora solo pin di due. Drew prova a chiuderla con la Claymore, ma viene intercettato con una Powerbomb, a cui Big E fa seguire la Stretch Muffler con cui chiude il rivale. Bravissimo lo scozzese a resistere e a rovesciare la presa nella Ankle Lock. Ma Big E ribalta tutto e mette a segno la Big Ending. Sembra fatta, e invece no. Ancora solo due. La sfida prosegue e il campione prova addirittura la Big Ending dalle corde. Ma stavolta lo sfidante lo precede e piazza un Bulldog. Solo pin di due. Big E evita la Claymore, ma quando va per la Spear se la becca davvero. Claymore che sembra decisiva, ma è ancora solo pin di due. Allora McIntyre prova a sorprendere tutti provando addirittura lui la Big Ending. Ma gli va male. Il campione scivola via e piazza lui la Big Ending decisiva. Gran bel match e Big E si conferma campione WWE
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Altro attesissimo incontro è quello a tre per il titolo femminile di SmackDown, con la campionessa, Becky Lynch, che deve difendersi dall’assalto sia di Bianca Belair che di Sasha Banks. Ritmi subito alti. Prima fase con duello Sasha-Becky dove la ‘Blue Print’ sembra uscirne meglio andando vicina alla vittoria con la Meteora e chiudendo la rivale nella Bank Statement, ma Bianca salva tutto. Becky reagisce. Tentativo di KOD della Belair su Sasha, ma Becky salva tutto con un Missile Dropkick. Gran momento di ‘The Man’ che piazza Elbow Drop, Bulldog e Diving Legdrop sulle rivali. Quindi anche un Exploder Suplex su Bianca, schienando entrambe le avversarie, ma solo per un pin di due. Segue una fase confusionaria in cui ciascuna va a segno con le proprie manovre. Becky evita una KOD e piazza un Gutbuster sulla ‘EST’. Reazione della Belair che solleva la campionessa per un Vertical Suplex, che riesce nonostante Sasha ostacoli la ‘EST’. Ma Sasha e Becky reagiscono e arrivano a sottomettere contemporaneamente Bianca sia alla Bank Statement che alla Dis-Arm-Her. Entrambe mollano la presa e iniziano un nuovo duello. Man Handle Slam a segno per Becky su Sasha, ma Bianca salva tutto al due. La Lynch tenta la stessa mossa sulla Belair, che la evita. Le due lottano sull’apron e Sasha le raggiunge colpendole. Duello Banks-Belair risolto da Becky, che si tuffa su entrambe e insiste chiudendole contemporaneamente nella Dis-Arm-Her. Bianca con forza inaudita solleva entrambe le rivali. Ma Sasha scivola via e la mette ko con la Backstabber. Quindi evita una Man Handle Slam della Lynch e la sorprende col roll-up. Solo pin di due. Arriva Bianca Belair che afferra Becky e connette con la KOD. Sembra fatta, ma Sasha Banks interviene ancora e tira Bianca via dal ring. Quindi torna per colpire una stordita Lynch. Ma l’irlandese a sorpresa tira fuori un roll-up irregolarissimo, facendo leva sulle corde. L’arbitro non vede nulla e convalida il pin. Becky Lynch si conferma campionessa femminile di SmackDown. Ha rischiato, ma alla fine a sorridere è ‘Big Time Becks’
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E ora il gran finale. Roman Reigns difende il titolo universale dall’assalto di Brock Lesnar. Partenza forte di Brock, che però non riesce comunque a mettere a segno la sua classica sequenza di Suplex. Tiene counque bene il ring finché non si becca un Superman Punch. Reigns segue ancora l’assalto con un Over the Rope Suicide Dive. Quindi sul ring piazza anche una Spear, ma è solo pin di due. Altri due Superman Punch. Reigns va per un’altra Spear, ma stavolta Lesnar evita e lo fa finire contro l’angolo. Inizia la riscossa di ‘The Beast’. Ben quattro German Suplex che precedono la devastante F5. Ma il ‘Tribal Chief’ riesce incredibilmente a uscire a due dal pin. Roman sembra distrutto e Lesnar lo solleva per una nuova F5. Ma il campione dal nulla trova la forza per chiudere Brock nella Guillottine Choke. Lesnar sembra svenire, ma rinviene ed esce alla grande dalla presa con una devastante Spinebuster. Quindi altra F5. Ma nel colpire il rivale centra in pieno anche l’arbitro. Brock avrebbe vinto, ma nessuno può contare. Lesnar va su tutte le furie, ma si distrae e si becca una Spear di un Reigns comunque stremato. Entrambi sono al tappeto e non c’è alcun arbitro. Paul Heyman a questo punto si aggira pericolosamente a bordo ring con la cintura in mano. Non sa a chi passarla per farla usare come arma. Lesnar lo guarda quasi come se tra loro ci fosse un piano. Heyman però ha paura di Reigns e alla fine la lancia nel mezzo. I due rivali se la contendono, ma Lesnar ha la meglio. Purtroppo per lui, però, arrivano gli Usos che con un doppio Superkick mettono ko Brock. La cintura vola verso Reigns che la usa come arma per colpire Lesnar al volto. Arriva di corsa un altro arbitro e il leader della Bloodline esegue il pin vincente. Roman Reigns supera anche questo ostacolo e si conferma campione universale. La serata si chiude con la Bloodline festante sullo stage e con Roman Reigns che alza fiero la sua cintura, lanciando però occhiatacce a Paul Heyman. Il suo comportamento nel match non ha convinto ‘Head of the Table’