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Mankind (c) v The Rock
I Quit match per il WWF Championship – ROYAL RUMBLE 1999

La storia
Nell’incredibile torneo Deadly Games andato in scena alle Survivor Series del 1998, The Rock è arrivato in finale contro Mankind, che sembrava essere il protetto di Vince McMahon e della Corporation. Sembrava. Infatti nella finale, con un altro screwjob (stavolta fa parte della scrittura del match, ndr), Vince McMahon fa finire il match quando Rocky chiude il rivale nella Sharpshooter, anche se Foley non ha ceduto. Per la prima volta in carriera, The Rock diventa campione WWF e diventa l’uomo di punta della Corporation dei McMahon. Il suo regno sembra incontrastabile, ma nella prima puntata del 1999 di Raw, Mankind incredibilmente si prende la sua rivincita, battendo il ‘Great One’ e conquistando il titolo WWF. The Rock chiede e ottiene una rivincita e le settimane che seguono sono ricche di scontri cruenti tra il pazzoide Mankind e lo sfidante. Alla fine viene sancita una resa dei conti durissima: un “i quit match” alla Royal Rumble. Nessuna regola, solo tanta violenza e il primo che pronuncerà le parole “i quit” (io cedo, ndr) perderà l’incontro

Il match
Si arriva al grande scontro alla Royal Rumble. Già nel pre-show i due sono venuti a contatto, ma adesso è il momento della resa dei conti: The Rock contro Mankind, i quit match, titolo WWF in palio. Inizio tutto per Mankind, che mette in seria difficoltà il ‘Great One’, che però non cede neanche quando viene ripetutamente colpito col microfono. Rocky abbozza una reazione lanciando il rivale contro i ring steps, ma Foley torna in controllo, piazzando anche una DDT sul ring seguita dall’immancabile Mandible Claw dopo aver indossato il calzino Mr Socko. The Rock sembra svenuto, ma ha ancora le forze per dire che non cede. Mankind allora pensa bene di trascinare l’avversario in mezzo al pubblico, ma qui arriva la reazione del ‘Brahma Bull’, che prende in mano la contesa e colpisce ripetutamente il campione con la campanella, per poi schiantarlo sul tavolo di commento con una Rock Bottom, ma Mankind non cede. La sfida è ormai una rissa senza regole. Mankind carica The Rock, che risponde continuando a trascinarlo lungo la rampa di accesso al ring. Qui gli rifila una DDT, che però non fa cedere Mick. The Rock allora ha un’idea: prende una scala per caricare con questa contro il campione, che però lo anticipa, imprigionandolo. Rocky soffre, ma non cede, anzi ricarica Mankind con la stessa scala.

Quindi, ancora utilizzando la scala, i due arrivano a duellare nelle parti alte dello stage prima e sugli spalti poi. Qui The Rock lancia il rivale contro i materiali elettronici dell’impianto. Raggiunge poi Mankind e impedisce all’arbitro e a Shane McMahon di interrompere il match. Quindi riporta Mankind sul ring a suon di calci e lo ammanetta, colpendolo più volte. Ma con un low blow, il campione, anche se ammanettato riesce a frenare lo sfidante e a colpirlo con molti calci e addirittura con una violentissima ginocchiata nelle parti basse. Ma The Rock non cede, anzi riesce di nuovo a mettere ko l’avversario, poi prende una sedia e la posiziona sulla testa del rivale, colpendolo poi con la People’s Champion atterrando proprio sulla sedia. Mankind non cede ancora e allora The Rock decide di massacrarlo a suon di sediate: lo colpisce tante volte fino a farlo sanguinare alla testa e alla fine Mankind non può fare altro che dire “i quit”. The Rock diventa campione WWF e come tale arriverà a Wrestlemania, ma il percorso non sarà affatto in discesa. Infatti altri scontri tra lui e Mankind ci saranno dopo questo. Ma è comunque un’altra storia

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns