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Ed è arrivato il momento del premio più atteso, quello del match dell’anno. Dopo aver visto la top 10 di NXT vediamo ora quella del main roster. Una carrellata attraverso i migliori momenti sul ring di questo 2020. Ma, come sempre, prima di entrare nel vivo della top 10 eccovi altri 10 match scelti per come degni almeno di una menzione d’onore (aggiungere quelli in bilico che andranno fuori da top 10 e togliere altri)

  • 11) The Miz/John Morrison (c) v Lucha House Party v The New Day v The Usos v Heavy Machinery v Dolph Ziggler/Robert Roode in un tag team elimination chamber match per lo SmackDown Tag Team Championship (Elimination Chamber)
  • 12) Roman Reigns (c) v Jey Uso in un I quit hell in a cell match per l’Universal Championship (Hell in a Cell)
  • 13) ‘The Fiend’ Bray Wyatt v Randy Orton in un firefly inferno match (Tables Ladders and Chairs)
  • 14) ‘The Fiend’ Bray Wyatt (c) v Daniel Bryan in uno strap match per l’Universal Championship (Royal Rumble)
  • 15) Drew McIntyre (c) v Randy Orton in un hell in a cell match per il WWE Championship (Hell in a Cell)
  • 16) John Morrison (c) v Kofi Kingston v Jimmy Uso in un triple treath match per lo SmackDown Tag Team Championship (Wrestlemania 36)
  • 17) Becky Lynch (c) v Asuka per il Raw Women’s Championship (Raw dell’11/02)
  • 18) Sasha Banks (c) v Asuka per il Raw Women’s Championship (Summerslam)
  • 19) Drew McIntyre (c) v Randy Orton in un ambulance match (Clash of Champions)
  • 20) Women’s Royal Rumble match (Royal Rumble)

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10) Kevin Owens v Seth Rollins (Wrestlemania 36)
Nella strana ma bella Wrestlemania di questo 2020 sono stati davvero molti i match che oscillano tra il bello, l’ottimo e l’eccellente. Questa sfida tra Kevin Owens e Seth Rollins è davvero una perla. L’assenza del pubblico viene praticamente oscurata dal fantastico storytelling creato dai due interpreti, che dialogano molto nel ring, con provocazioni e grida. E poi c’è l’azione che è assolutamente ottima. Eppure è la scrittura del finale che alza tremendamente il voto. Si passa prima dalla delusione per un’insulsa fine per squalifica che sembra rovinare un ottimo match. Ma Owens chiama Rollins sul ring per far ripartire il match e dimostrare di essere capace di batterlo in modo chiaro e pulito. Seth torna sul quadrato sicuro di sé, ma viene travolto dalla furia del ‘Canadian Grizzly’, che in uno dei rari momenti brillanti di questo suo 2020, tira fuori un finale di match aggressivo e arricchito dal suo personalissimo Wrestlemania Moment. Owens sale in cima al logo dell’evento e vola sul ‘Monday Night Messiah’ col suo Elbow Drop, per poi rifilargli la Stunner decisiva, che lo porta alla vittoria del match. Peccato per lui che lo sconfitto, Rollins, condurrà da qui in poi una buonissima annata (non sensazionale ma certamente positiva), mentre ‘KO’ finirà nel dimenticatoio per tornare in primo piano solo tra novembre e dicembre.

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09) Jeff Hardy (c) v AJ Styles v Sami Zayn in un triple treath ladder match per l’Intercontinental Championship (Clash of Champions)
Se sul ring ci sono tre come Jeff Hardy, AJ Styles e Sami Zayn state certi che sarà spettacolo. Se il tutto lo condiamo con una stipulazione aggressiva come il ladder match e con un’ottima scrittura, il gioco è fatto. Nell’opaco Clash of Champions spicca questa supersfida, con un ritmo incalzante e molto incerta. Tanti gli spot, garantiti da atleti di gran qualità come Jeff e AJ. Spot della serata la prevedibile ma sembra fantastica Swanton Bomb del ‘Charismatic Enigma’ dalla cima della scala contro Sami Zayn. Il ‘Great Liberator’ è un ottimo atleta, ma in questa nuova veste è più opportunista ed è con la furbizia che arriva al successo. Il modo in cui vince e diventa campione intercontinentale è eccezionale: ammanetta Jeff a una scala legandolo dal lobo dell’orecchio; ammanetta anche AJ mentre insieme a lui stanno salendo in cima. Le scale sono state usate, il ritmo c’è stato, gli spot anche e il finale è stato tutt’altro che banale. Ottimo modo per scrivere un match.

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08) Rhea Ripley (c) v Charlotte Flair per il NXT Women’s Championship (Wrestlemania 36)
La serata numero 2 di Wrestlemania è stata aperta da un grandissimo incontro femminile, destinato a segnare un ulteriore importantissimo passo in avanti nell’evoluzione del wrestling ‘rosa’ in casa WWE e non solo. A lungo l’abbiamo ritenuto il match migliore tra donne, ma questo 2020 ha saputo regalarci un’altra perla, che poi vedremo. Non c’è pubblico? Nessun problema, a parlare e tanto sul ring sono l’esperta Charlotte e la nuova leva Rhea Ripley, che sembra già una veterana. Per come si muove, per come sella, per come coinvolge, anche solo col linguaggio del corpo. Una qualità immensa e un ottimo storytelling. La grande prestazione di Rhea, ben condotta dalla sapiente guida della Flair, non danneggia per nulla ‘The Nightmare’, nonostante la sconfitta nel match che poteva segnare la sua consacrazione. Vince Charlotte, che torna a vincere il titolo NXT, anche se son passati molti anni da quando lo vinse da ragazzina che sognava il grande futuro che poi ha avuto. Ma Rhea costruisce qui le basi per un prossimo approdo nel main roster, che dopo un altro ottimo anno a NXT, ormai sembra inevitabile.

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07) Roman Reigns (c) v Kevin Owens in un TLC match per l’Universal Championship (Tables Ladders and Chairs)
Sul finire del 2020 viene tirato fuori dal cilindro un supermatch. Ottimo storytelling e tanta rissa. Spot continui tra Kevin Owens e Roman Reigns in un TLC match davvero selvaggio. Jey Uso che interferisce, venendo sempre respinto da ‘KO’, ma allo stesso tempo utile a far rifiatare il ‘Tribal Chief’ per respingere l’assalto dello sfidante. Owens schiantato contro una scala, Roman che va a vuoto quando carica una Spear oltre le barricate; Kevin a un passo dalla sconfitta quando subisce la Spear contro un tavolo all’angolo, ma che trova la forza per ostacolare il campione. Roman che va vicinissimo a perdere il titolo quando il ‘Prizefighter’ lo schianta con una Popup Powerbomb contro un tavolo. Ma Jey Uso arriva ancora una volta a salvare suo cugino, subendo sì una Stunner, ma facendolo ancora tornare all’attacco. Ed è la mossa decisiva: low blow e Guillottine Choke sulla scala, che fanno svenire Owens proprio a un passo dalla gloria. Il sogno di Kevin svanisce, Roman Reigns si conferma campione e heel eccezionale. I due ripetono, forse alzando il livello, il già cattivissimo no disqualification match della Royal Rumble del 2017, che pure fu avvincente. Gran chiusura di 2020.

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06) Drew McIntyre v Roman Reigns in un champion v champion match (Survivor Series)
Come da tradizione dalla seconda brand extension, il match delle Survivor Series tra i due campioni mondiali, quello WWE e quello universale, è sempre straordinario. Quest’anno a sfidarsi sono i due assoluti protagonisti della divisione maschile e non solo: Drew McIntyre, da campione WWE, e Roman Reigns, da campione universale. L’inizio lento non promette nulla di buono, ma poi i due ingranano alla grande e ne viene fuori un match duro e molto bello anche per storytelling. Spettacolari alcuni spot come la Spear di Roman oltre le barricate, che però non gli basta per vincere visto che Drew sembra avere il match in pugno tanto da arrivare quasi a chiuderlo con la Claymore. La storia racconta di un McIntyre campione valoroso e mai domo e di un Reigns campione spavaldo e più furbo e il finale è coerente. Arbitro ko e inerzia del match che cambia con un colpo basso, l’interferenza di Jey Uso e la decisiva Guillottine Choke con cui il ‘Tribal Chief’ fa perdere i sensi allo ‘Scottish Warrior’, aggiudicandosi la sfida. Gran match.

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05) AJ Styles v Daniel Bryan in un tournament final match per l’Intercontinental Championship (episodio di SmackDown del 12/06)
Ricordate i fantastici scontri passati tra AJ Styles e Daniel Bryan nel 2018? Ecco, i due a distanza di due anni hanno ricordato a tutti la loro grandissima chimica. Due anni fa, a parte un ottimo match a TLC, avevano regalato per ben tre volte spettacolari scontri in semplici puntate settimanali di SmackDown. Qui hanno alzato il tiro, proprio in un episodio di SmackDown. Arrivati alla finale del torneo per la riassegnazione del titolo intercontinentale, il ‘Phenomenal One’ e l’ ‘American Dragon’ tirano fuori un incontro geniale. La solita dimostrazione della grandissima tecnica da entrambe le parti. Nessuno dei due domina, ma tutti ci fanno vedere il loro arsenale fatto di voli, calci e sottomissioni. Bellissima la transizione in cui AJ passa dal subire un’Armbar a chiudere Daniel nella Calf Crusher, salvo poi essere nuovamente chiuso nell’Armbar. O anche il Pelé Kick bloccato per chiudere Styles in una Ankle Lock. Ma il reverse decisivo è di AJ, che intercetta un Running Knee per connettere con la Styles Clash per poi chiudere tutto col Phenomenal Forearm che lo incorona campione intercontinentale dopo un autentico match-capolavoro.

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04) Men’s Royal Rumble match (Royal Rumble)
Negli ultimissimi anni avevamo assistito a risse reali maschili più che buone (quella del 2018 vinta da Nakamura, ndr) e altre al massimo carine. Ma questa volta veramente è stato fatto centro. La Rumble maschile del 2020 è stata grandiosa. La si può quasi dividere in due parti. La prima che racconta del dominio assoluto di Brock Lesnar, che entra come primo convinto di arrivare fino alla fine e vincere. E sembra davvero possibile perché ne elimina tredici così. Ma poi entra Drew McIntyre che aveva promesso di eliminarlo e incredibilmente ci riesce, quando manca ancora poco meno della metà degli ingressi. Inizia qui una nuova rissa, quella non più monopolizzata da un solo grande uomo, ma quella più vicina a ciò che assistiamo ogni anno. Ma molto più emozionante. Tanta battaglia e le sorprese; una su tutte, la più grande: ingresso numero 21, risuona dopo anni la musica di Edge. ‘The Ultimate Opportunist’ è tornato e ci regala una buona prestazione e anche un’alleanza con Randy Orton, che ricorda i bei tempi dei Rated-RKO. Alleanza che naufraga quando Edge elimina Orton, che pure stava pensando di tradirlo ed eliminarlo. Finale mozzafiato col duello McIntyre-Reigns, chiuso con Roman che mette in bacheca l’ennesima “quasi-vittoria”, uscendo di scena per ultimo, lasciando a Drew McIntyre il trionfo. Lo scozzese vince la rissa e va dritto a Wrestlemania, pronto per dare un altro dispiacere a Brock Lesnar. Scrittura della rissa pressoché perfetta, che fa di questa Rumble una delle più belle della storia.

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03) Drew McIntyre (c) v Seth Rollins per il WWE Championship (Money in the Bank)
Il match per il titolo WWE andato in scena tra Drew McIntyre e Seth Rollins è quanto di meglio offerto in questa annata dalla compagnia. La potenza dello ‘Scottish Warrior’ opposti alla furbizia e alle qualità atletiche del ‘Monday Night Messiah’. Buone le trame di Rollins, che trova nel ginocchio del campione il punto debole su cui insistere per arrivare alla vittoria. Ma Drew dimostra, come spesso accade, la sua incredibile resistenza. Subisce perfino lo Stomp dopo innumerevoli High Knee e un Suicide Dive, ma non basta a Seth per arrivare al successo. E che dire della sequenza conclusiva: Glasgow Kiss di Drew, risposta di Rollins con un Superkick e poi dal nulla Claymore di McIntyre, che chiude il match. A fine incontro Rollins stringe sportivamente la mano al campione, uscendo dal personaggio. Giustissimo così perché è stata una prestazione fuori dal comune da entrambe le parti.

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02) Bayley (c) v Sasha Banks in un hell in a cell match per lo SmackDown Women’s Championship (Hell in a Cell)
Per pochissimo non lo selezioniamo come il miglior match dell’anno, ma lo è certamente per quanto riguarda la divisione femminile. Già con Becky contro Sasha dell’anno scorso abbiamo visto come anche le donne sanno condurre benissimo un hell in a cell match. Ma qui tra Sasha Banks e Bayley il livello si è alzato notevolmente. Complice anche una costruzione pressoché perfetta, con una rivalità cresciuta gradualmente e poi esplosa. La storia di fondo quasi perfetta e la chimica incredibile tra le due rivali ha fatto il resto. Le ex Golden Role Models hanno dato vita a uno scontro fantastico, dove l’aggressività la fa da padrona, grazie anche all’uso di sedie e bastoni kendo, spesso usati anche in modo originale, come quando Bayley costruisce tra l’apron ring e la parete una sorta di “tagliagola” con i kendo stick. Bayley furba e cattiva, Sasha coraggiosa come non mai. Finale antologico: la ‘Boss’ sembra quasi capitolare, ma riesce a non cedere, riuscendo a chiudere la rivale nella Bank Statement, facendo leva anche con la sedia e mettendo fine al lunghissimo regno da campionessa femminile di Bayley. Il giusto epilogo della loro fantastica rivalità.

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MATCH DELL’ANNO 

Edge v Randy Orton (Backlash)
Se è stato davvero il ‘greatest wrestling match ever’, come pubblicizzato prima ancora di essere disputato, non possiamo dirlo con certezza. Forse no. Ma sicuramente è stato il miglior match dell’anno e altrettanto sicuramente è stato un incontro straordinario. Non c’è un punto debole. Oltre tre quarti d’ora di spettacolo puro creato da due veterani del ring. Ma se Randy Orton sul quadrato non ha mai perso confidenza, è una grandissima notizia per quanto riguarda Edge, tornato sul ring dopo ben nove anni e tutto sembra come prima. E poi parliamo del match. Tecnica, atletica, anche un po’ di scorrettezze che ci stanno sempre bene e tanto tanto storytelling. L’interpretazione fa tanto, ma è condita da un’ottima performance da entrambe le parti. Ci sono anche le citazioni: Edge che piazza la Rock Bottom di The Rock e la Unprettier dell’amico Christian; Randy che mette a segno il Pedegree di Triple H. Selling stupendo. Near falls continui a condire il tutto: Randy che resiste alle Spear e alla nuova sottomissione della ‘Rated-R Superstar’, che a sua volta non cede alla RKO. E quindi il finale a sorpresa, con Randy che rispolvera dopo anni il Punt Kick, con cui ottiene la vittoria. Match che da un bel po’ di sberle al wrestling moderno, tutto ritmo e mosse, ma spesso privo di pathos. Qui i due si sono davvero superati. Unico neo è stato l’essere stato editato, pre-registrato con gli atleti che hanno avuto modo di ripetere alcune fasi che magari non sono state convincenti. Ma è stato assolutamente un capolavoro.

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Anni precedenti
2017 AJ Styles (c) v John Cena per il WWE Championship (Royal Rumble)

2018 Becky Lynch (c) v Charlotte Flair in un last man standing match per lo SmackDown Women’s Championship (Evolution)
2019 Daniel Bryan (c) v Kofi Kingston per il WWE Championship (Wrestlemania 35)

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns