E ora passiamo, finalmente al main roster. E’ arrivato il momento di assegnare i premi del 2020 al roster principale della compagnia. In questo primo post assegneremo i premi al miglior tag team, al miglior feud, al miglior debuttante, al miglior ritorno e al miglior momento dell’anno. Abbiamo, però, anche una categoria speciale. L’emergenza covid ha portato all’innovativo utilizzo della forma cinematografica. Diversi sono stati, soprattutto nella fase più acuta della pandemia, gli esperimenti di match cinematografici. Ok, ora però partiamo!
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Best Tag Team – The Street Profits
Non c’è partita. Angelo Dawkins e Montez Ford hanno letteralmente dominato la divisione tag team sia di Raw che di SmackDown. A fare la differenza è il loro carisma con quell’attitude un po’ comedy un po’ street. E poi quando c’è da fare sul serio nel ring sono davvero molto bravi. Ai vertici hanno visto giusto e quando erano ancora nel roster di NXT già li facevano apparire con discreta frequenza a Raw. Addirittura hanno tenuto il segmento introduttivo, che ha aperto la Royal Rumble maschile. Quindi il passaggio ufficiale a Raw, dove in un niente sono diventati campioni di coppia e ci sono rimasti a lungo. Divertentissima la rivalità con i Viking Raiders, adatta ai loro personaggi, un po’ meno ai due vichinghi. Hanno perso i titoli senza aver perso davvero un incontro, infatti da campioni di coppia di Raw sono stati spostati a SmackDown, esattamente ciò che è accaduto al New Day, da cui attingono a piene mani. I due team hanno deciso di scambiarsi i titoli e così Dawkins e Ford da campioni di Raw sono diventati campioni di SmackDown e anche qui hanno dominato la scena. E’ mancato ai due forse il match a cinque stelle, ma hanno avuto una grande continuità di rendimento anche nel lottato. Senza dubbio i migliori.
Menzione d’onore per la stable degli Hurt Business, molto ben costruita e valida, e per i soliti New Day, che anche quest’anno hanno trovato il modo di essere comunque sul pezzo.
2017 – Cesaro/Sheamus
2018 – The New Day (Kofi Kingston/Big E/Xavier Woods)
2019 – The Viking Raiders (Erik/Ivar)
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Best Feud – Bayley v Sasha Banks
Anche qui c’è poco da dire. Tanto atteso, stentava a partire, ma alla fine il feud tra Bayley e Sasha Banks è decollato. Bellissima la lunga e graduale costruzione, ben spiegata in questo link. Qui un breve riassunto: prima la strana partnership con Sasha relegata al ruolo di amica “sottomessa”; poi i primi scricchiolii a Wrestlemania, dove la ‘Boss’ viene inserita a sua insaputa in un five way elimination per il titolo femminile di SmackDown dell’amica Bayley, che pensa bene di non far nulla per evitarne l’eliminazione. Poi la fase del dominio assoluto con le due campionesse di coppia femminile e con Sasha che diventa campionessa di Raw, in modo da tenersi alla larga da eventuali ambizioni di titolo a SmackDown. Poi però il gioco finisce e quando Bayley perde i titoli di coppia si scaglia contro la sua amica, infortunandola. Ma non è la fine, anzi, è questa la vera esplosione, che non poteva che avere il suo epilogo nel fantastico hell in a cell che hanno messo in scena. Qui è suonata l’ora della rivincita per Sasha Banks, che diventa finalmente campionessa femminile di SmackDown. Un altro gradevole rematch in un episodio di SmackDown chiude il feud. Ma probabilmente un “richiamo” in vista della prossima Wrestlemania potrebbe starci benissimo. Dopo quello che abbiamo visto, aspettando davvero tanto, adesso il sogno è che il tutto si ripeta nel palcoscenico per eccellenza.
Menzione d’onore. Abbiamo tentennato tantissimo, ma alla fine releghiamo solo alla citazione il bellissimo feud tra Randy Orton ed Edge. Iniziato dopo la Royal Rumble per costruire il last man standing di Wrestlemania e ripreso per il ‘greatest wrestling match ever’ di Backlash, è stato un feud assolutamente bellissimo. I promo di Orton e della ‘Rated-R Superstar’ sono da far vedere per una lezione a chiunque si avvicini a questa disciplina. Altra menzione d’onore anche per la storyline del triangolo amoroso Mandy Rose-Dolph Ziggler-Otis, con Sonya Deville nel ruolo di guastafeste e l’hacker misterioso a fare da sfondo.
2017 – Roman Reigns v Braun Strowman
2018 – Becky Lynch v Charlotte Flair
2019 – Kofi Kingston v Daniel Bryan
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Best Rookie – Dominik Mysterio
Difficile scegliere perché un vero debuttante dominante non c’è stato. Inoltre abbiamo anche una grande responsabilità perché questo premio in genere porta sfiga. Tolta Asuka, l’abbiamo asegnato in precedenza agli AOP e a Ricochet, entrambi spariti dalle scene. Con questo grande fardello decidiamo di assegnarlo a Dominik Mysterio, il figlio di Rey. Nel 2005 avevamo fatto la sua conoscenza come bambino di cui Rey e il leggendario Eddie Guerrero si contesero la paternità. Oggi è un aspirante wrestler, lanciato benissimo nel mondo della WWE dagli insegnament di suo padre e dalla bravura di Seth Rollins, con cui inizia un feud piuttosto lungo, ma che gli è servito come formazione. Ha lottato poco, ma quando chiamato in causa ha tirato fuori buone cose: vedi il no holds barred contro Seth Rollins a Summerslam o il match di coppia insieme a Rey contr Murphy e Rollins una settimana dopo a Payback. Ha ancora molta strada da fare, ma come prima esperienza non è da buttare. Anzi.
Menzione d’onore per Bianca Belair, Riddle e Keith Lee: tutti decisamente più bravi e più pronti del premiato Dominik, ma che non hanno lasciato un segno in questo 2020. Ne avranno modo perché sono indubbiamente tre grandi performer. Se sapessero, poi, che il nostro premio porta sfiga, saranno contenti di non averlo ricevuto (lol, ndr)
2017 – Asuka
2018 – AOP (Akam/Rezar)
2019 – Ricochet
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Best Come Back – Edge alla Royal Rumble
La Royal Rumble 2020 scorre via che è una bellezza. Brock Lesnar ha dominato, ma è stato eliminato da Drew McIntyre. Ora è tutto più equilibrato e la lotta per la vittoria è serrata. Scorre l’ennesimo count-down della serata, che precede l’ingresso numero 21. Ed ecco che si sentono le paroline magiche “You think you know me” e poi i riff incondibili di Metalingus degli Alter Bridge. Sì, proprio così. Edge è qui. La ‘Rated-R Superstar’ è tornata, nove anni dopo il ritiro forzato a causa della stenosi al canale vertebrale, che avrebbe rischiato di paralizzarlo per sempre. Nove anni da quella shockante serata e ora eccolo qui. Di nuovo sul ring, di nuovo a lottare. E rimane per oltre 20 minuti nella rissa, quasi fino alla fine, venendo eliminato per penultimo. Poi la straordinaria rivalità con Randy Orton che ci lascia un incontro ottimo e uno eccezionale. Purtroppo il fisico, sebbene ancora in grandissima forma, non regge più i colpi come una volta e un nuovo infortunio l’ha tenuto fuori per il resto dell’anno. Ma qui parliamo del ‘come back’ e non c’è partita. Riascoltate il boato della folla per capire.
Nessuna menzione d’onore. Non c’è partita per nessuno
2017 – The Hardy Boyz a Wrestlemania 33
2018 – Rey Mysterio alla Royal Rumble
2019 – Roman Reigns a Raw del 25/02
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Best Moment – “I’m gonna be a mother”: l’addio di Becky Lynch
Di momenti belli, tristi e non, ce ne sono stati molti. Ma noi ne abbiamo scelto uno in particolare: l’annuncio bellissimo e tristissimo all stesso tempo di Becky Lynch nel Raw post-Money in the Bank. ‘The Man’ è campionessa femminile di Raw da oltre un anno e nessuno sembra contrastarla. Ma a sorpresa sale sul ring con la ‘briefcase’ del Money in the Bank, vinta da Asuka la sera prima e che stranamente non è nelle mani della giapponese. L’irlandese ha un grande annuncio e lo fa davanti ad Asuka. Dice che nella briefcase stavolta non c’è il solito contratto per la title shot speciale, ma c’è proprio il titolo femminile di Raw, che Becky consegna alla ‘Empress of Tomorrow’ perché lei sta per lasciare la WWE perché non può più combattere. Cosa cosa cosa? Sì. Proprio così e la ‘Irish Lass Kicker’ rincara la dose e spiega meglio poco dopo. Si rivolge alla neocampionessa e dice: “Difendi il titolo. Sii una guerriera, mentre io sarò una madre”. Eh sì, la rossa irlandese più amata di sempre lascia perché in piena gravidanza. Non ha saputo dire cosa le riserverà la vita; se tornerà, se lascerà per sempre. Tutto è un mistero, ma intanto ci saluta. La notizia è bella (meglio un addio per gravidanza che uno per un infortunio, magari anche grave). Ma allo stesso tempo è triste. Tutti abbiamo amato alla follia la nostra Becky Lynch e la sua assenza si sente. Caspita se si sente! Le sue lacrime in un’arena già vuota a causa della pandemia ormai esplosa sono un ricordo indelebile di questo triste 2020.
Abbiamo comunque molte menzioni d’onore. Il bacio tra Otis e Mandy Rose a Wrestlemania, che chiude la divertente storyline con Dolph Ziggler e Sonya Deville nel ruolo di antagonisti dell’innamorato Otis; Sasha Banks che finalmente si prende la sua rivincita su Bayley; Drew McIntyre che trionfa nella Royal Rumble; o il ‘final farewell’ di Undertaker alle Survivor Series; o Randy Orton che dà fuoco a The Fiend a TLC.
2017 – Goodbye Taker: l’addio (poi smentito, ndr) di The Undertaker dopo la sconfitta contro Roman Reigns a Wrestlemania 33
2018 – il saluto del ‘Big Dog’: Roman Reigns lascia WWE e titolo universale a causa della leucemia a Raw del 22/10
2019 – KofiMania: Kofi Kingston campione WWE a Wrestlemania 35
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Special Awards – Best Cinema-Match of the year – The Undertaker v AJ Styles in un boneyard match (Wrestlemania 36)
Quando abbiamo visto tornare per l’ennesima volta The Undertaker per attaccare il nuovo nemico AJ Styles a inizio 2020, in una forma fisica sempre più imbarazzante, abbiamo pensato in molti a come ormai si stesse sfiorando il ridicolo. Una leggenda che si stava rovinando con le sue stesse mani per continuare a salire su un ring. Eravamo ignari di due cose però: che sarebbe stata davvero l’ultima volta e che avremmo visto qualcosa di nuovo. Finché la pandemia non è scoppiata mettendo a serio rischio lo svolgimento stesso di Wrestlemania, ci stavamo avviando a un dream match arrivato troppo tardi e dalla dubbia riuscita. AJ Styles e Undertaker dovevano affrontarsi su un ring almeno dieci anni fa, quando Taker era in grandissima forma e quando AJ però era in TNA. Ma aspettate. Chi ha detto che la sfida sarebbe stata sul ring stavolta? Complice la pandemia, la WWE non se l’è sentita di far svolgere questo match in un’arena vuota. Si sapeva non sarebbe stato bello e senza neanche il pubblico presente, sarebbe stato un vero fiasco. E allora ecco la genialata: boneyard match. Una sorta di buried alive match. Ma la vera novità è lo svolgimento. In una campagna con tanto di annesso cimitero e casolare, nella notte e con inquadrature cinematografiche ed effetti speciali e colonna sonora in sottofondo. Un mini-film a tema wrestling. Una scazzottata con qualche effetto speciale, col ritorno di Taker in versione biker. Mezz’ora che passa via davvero bene. Il meglio che si poteva fare con questo Undertaker. E un “bravissimo” ad AJ Styles per essersi calato bene nella parte ed essersi adattato bene a questa nuova forma di match. Poi il documentario The Last Ride con l’annuncio di Undertaker che questo è stato il suo ultimo match; poi il ‘final farewell’ di Survivor Series. Ma questa è un’altra storia.
Segnaliamo però anche due menzioni d’onore, di cui soprattutto la prima citata è quasi alla pari con la vincitrice del premio, e fino all’ultimo siamo stati indecisi sull’assegnazione del premio: il firefly funhouse match tra John Cena e The Fiend, sempre a Wrestlemania. Un viaggio nella mente e nei ricordi di John, riscritto dalla mente malata e piena di odio di Bray Wyatt. Un viaggio che si conclude con l’arrivo del maligno che cancella Cena. Capolavoro di scrittura, meno diretto del boneyard, ma ugualmente bello. Non l’abbiamo premiato per un solo motivo: non è un match a tutti gli effetti, essendo più un angle dove l’elemento wrestling quasi svanisce. Menzione d’onore anche per il doppio Money in the Bank match, che a lunghi tratti è stato comedy ma che ha saputo intrattenere.
- John Cena v ‘The Fiend’ Bray Wyatt in un firefly funhouse match (Wrestlemania 36)
- Men’s and Women’s Money in the Bank Ladder match (Money in the Bank)