Questa edizione delle Survivor Series segnerà la celebrazione della fine della carriera di The Undertaker, che lascia dopo ben 30 anni una carriera tra le più longeve di sempre nella storia del wrestling. Abbiamo voluto ripercorrerla attraverso 30 incontri che possono essere catalogati come più belli o più significativi per la sua carriera. Fare una vera e propria classifica sarebbe impossibile, vista la straordinaria qualità offerta negli anni dal ‘Deadman’. Abbiamo scelto comunque i match migliori e qualcuno che magari non è bellissimo, ma che ha avuto un significato particolare (ad esempio il match contro Hulk Hogan del 1991, bruttino, ma importante perché per la prima volta Taker diventò campione WWF, dopo appena un anno dal debutto, ndr). Mancheranno in questa classifica alcuni episodi, che vanno comunque citati: la sconfitta contro Brock Lesnar a Wrestlemania XXX, che ha segnato la fine della streak; e la sconfitta contro Roman Reigns a Wrestlemania 33, che ha segnato il temporaneo ritiro del ‘Phenom’, diventato poi definitivo anni dopo.
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01) Survivor Series 1991 – The Undertaker v Hulk Hogan (c) per il WWF Championship. Sicuramente un match tutt’altro che da ricordare per qualità, ma assolutamente significativo per la leggendaria carriera del ‘Deadman’. The Undertaker ha esordito da un anno esatto nell’allora WWF ed è già una superstar di punta. Manca la consacrazione, che può arrivare alle Survivor Series del 1991, quando sfida Hulk Hogan per il titolo WWF. Match vinto con merito, ma anche contrassegnato dall’arrivo di Ric Flair, fresco di debutto dalla rivale WCW. Il ‘Nature Boy’, in faida con Hogan, ne causa la sconfitta facendo realizzare la Tombstone decisiva su una sedia che lui stesso porta sul ring. Il regno durerà pochissimo, appena quattro giorni. Bisognerà aspettare il 1997 per il primo vero regno degno di tale nome da campione WWF per Taker, ma rimane il fatto di aver scalato ogni gerarchia nel giro di un anno, battendo l’uomo di punta della compagnia del tempo. – vincitore: The Undertaker (che diventa campione WWF), match non indimenticabile ma certamente fondamentale per la carriera di Undertaker
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02) Royal Rumble 1994 – The Undertaker v Yokozuna (c) in un casket match per il WWF Championship. Anche in questo caso il match si ricorda più per ciò che accade dopo, che non per il suo andamento. Già nelle Survivor Series del 1993 The Undertaker è venuto a contatto con il campione WWF, Yokozuna. I due finiscono in rissa ed entrambi eliminati nel loro incontro a squadre. Inevitabile una resa dei conti, che arriva alla Royal Rumble del 1994 in una specialità del becchino, il casket match. Titolo WWF in palio e Undertaker che va vicinissimo alla vittoria. Ma a negargliela sono Mr Fuji e varie superstar che accorrono in soccorso di Yoko e alla fine sovrastano il solitario Undertaker. Il ‘Deadman’ viene chiuso nella bara, che viene bruciata sul titantron. Ma è qui che Taker diventa leggenda. In video appare all’interno della bara e appare vivo e annuncia che presto tornerà e avrà la sua vendetta. Effettivamente ciò accadrà. Prima il ritorno a Summerslam 1994 contro l’impostore che porta il suo stesso nome; poi il decisivo incontro con Yokozuna alle Survivor Series del 1995, che chiude il feud. – vincitore: Yokozuna (che rimane campione WWF), match carino ma che col finale sigilla la leggenda di Undertaker come “non morto”
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03) Summerslam 1996 – The Undertaker v Mankind in un boiler brawl room match. Altro grande capitolo è il feud contro Mankind, il pazzoide psicopatico che ha l’ardore di sfidare il ‘non morto’. Tra i due si susseguono vari incontri, finché non viene sancito un boiler brawl room match a Summerslam 1996. Incontro che si combatte nel locale caldaia dell’arena che ospita l’evento; scopo del match è arrivare sul ring e prendere l’urna contentente le ceneri di Taker, posseduta dal suo manager storico Paul Bearer. Dopo un’autentica battaglia senza esclusione di colpi, il ‘Phenom’ riesce ad arrivare sul ring, ma qui viene sorpreso dall’atteggiamento di Bearer. Il suo manager dopo anni gli volta le spalle. Non gli consegna l’urna, anzi gliela butta in testa, ferendolo e favorendo la vittoria finale dell’accorrente Mankind. Match bello, ma soprattutto che segna l’inizio dell’astio contro colui che finora l’aveva sempre accompagnato nelle sue avventure. – vincitore: Mankind, match bello e selvaggio, che segna un primo snodo importante, ossia la separazione da Paul Bearer
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04) Summerslam 1997 – The Undertaker (c) v Bret ‘Hitman’ Hart per il WWF Championship [Shawn Michaels special referee]. Altro grandissimo capitolo della storia del ‘Deadman’. Undertaker nel main event di Wrestlemania 13 ha battuto Sid, diventando campione WWF. E’ questo il primo serio regno da campione del ‘Phenom’, che sembra inarrestabile. Ma sulla sua strada si pone a Summerslam un asso della tecnica come Bret ‘Hitman’ Hart. A rendere speciale il match è la presenza di Shawn Michaels come arbitro del match. Dovrebbe essere un favore a Taker vista la rivalità che scorre tra Shawn e Bret. Ma proprio questa finisce incredibilmente per penalizzare il campione. Nelle battute finali di un match incredibilmente bello, accade l’impensabile. Shawn Michaels litiga con Bret Hart, minacciando di squalificarlo se dovesse usare la sedia che ha appena brandito. ‘Hitman’ risponde sputandolo in faccia. ‘HBK’ non ci vede più, afferra la sedia e fa per colpire il canadese, che però si scansa. Viene centrato in pieno Taker e Bret non deve fare altro che effettuare il pin decisivo. Shawn Michaels conta più lentamente che può, ma dal ‘Deadman’ non arriva alcuna risposta e alla fine non gli resta che decretare la vittoria del rivale di sempre. Ma ora Shawn ha un problema: Undertaker quando si riprenderà non la prenderà affatto bene. Sarà l’inizio di un grandissimo feud, destinato a sfociare in un’autentica gemma. – vincitore: Bret Hart (che diventa campione WWF), match straordinario, che lancia ben due rivalità, quella tra Taker e Shawn e l’ultimo feud tra Bret e Michaels
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05) In Your House Bad Blood 1997 – The Undertaker v Shawn Michaels in un hell in a cell match. Il meglio del meglio del meglio. Un incontro epico, eccezionale, emozionante, sorprendente, senza un attimo di tregua. E chi poteva regalarci tutto questo se non due artisti come Shawn Michaels e The Undertaker? La storia inizia a Summerslam, con l’episodio raccontato poche righe più sopra. Si prosegue col feud e con i primi match tra il ‘Deadman’ e lo ‘Show-Stopper’. Dopo un no contest a Ground Zero e vari attacchi, la resa dei conti viene decisa per Badd Blood. Shawn Michaels, che intanto è diventato campione europeo (titolo oggi non più esistente), e The Undertaker si sfideranno in un incontro per decretare lo sfidante ufficiale al titolo WWF e lo faranno nel primo storico Hell in a Cell match della storia. Pronti-via, si spengono le luci e Undertaker è già nel ring alle spalle di Shawn Michaels. ‘HBK’ è sorpreso e sulle prime subisce la veemenza e la potenza del ‘Deadman’. Taker fa largo uso dei gradoni d’acciaio e spesso lancia il rivale contro la parete della gabbia. Shawn reagisce e con qualche volo dei suoi mette in difficoltà il rivale. Quindi anche sediate, Flying Elbow e la classica Sweet Chin Music: ma non basta. La sfida si sposta fuori dalla gabbia e qui torna al comando Taker, che porta il rivale a combattere fino in cima alla gabbia, per poi lanciarlo da lì sul tavolo dei commentatori con un volo incredibile. Shawn Michaels è una maschera di sangue e il massacro prosegue nel ring a suon di sediate. Il becchino si prepara a chiuderla, ma le luci si spengono e dal titantron arriva qualcuno. Ad accompagnarlo è lo storico manager di Taker, Paul Bearer. E’ un tizio mascherato, vestito di rosso, grosso. Ma chi è? Entra nella gabbia rompendo la porta. Nessuno sa chi sia, ma Undertaker sembra conoscerlo. Qualche settimana dopo si scoprirà l’identità: è Kane, il fratellastro di Undertaker, sopravvissuto a un incendio anni fa, appiccato proprio dal ‘Deadman’. Kane sorprende suo fratello e gli rifila una Tombstone devastante. Poi mette il braccio di uno stremato ‘HBK’ sul corpo di Undertaker e se ne va. L’arbitro fa partire il conteggio e Shawn Michaels, che non ha neanche le forze per esultare, vince un match pazzesco. ‘HBK’ diventa lo sfidante ufficiale al titolo WWF per le Survivor Series in quella che sarà la notte dello Screwjob di Montreal, ma questa è un’altra storia. – vincitore: Shawn Michaels (che diventa sfidante ufficiale al titolo WWF), uno dei punti più alti della carriera di Undertaker: perché è il primo hell in a cell di sempre, perché fa il suo debutto un futuro amico/nemico come Kane e perché è un match straordinario, tra i più belli mai realizzati nella storia della WWE
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06) Royal Rumble 1998 – The Undertaker v Shawn Michaels (c) in un casket match per il WWF Championship. Nonostante quanto accaduto a Bad Blood, Undertaker sembra restio a intraprendere un feud con il suo fratellastro, Kane. Allora riprende il suo assalto al titolo WWF, detenuto da Shawn Michaels, che l’ha conquistato nello ‘screwjob di Montreal’ contro Bret Hart. I due vengono a contatto nella Royal Rumble del 1998 in un casket match. E’ un altro grande spettacolo, come sempre accade quando Taker e Michaels vengono a contatto. E pensare che dei quattro grandi incontri avuti in carriera tra i due, questo è forse il meno bello. Certamente il più sottovalutato. Grandissima sfida, ancora una volta decisa da Kane. Se non è Taker che va dalla ‘Big Red Machine’ è Kane che va dal ‘Phenom’. Il fratellastro irrompe ancora aiutando Shawn a vincere, chiudendo Undertaker nella bara a bordo ring e bruciandola. Ormai siamo al punto di non ritorno: Undertaker non può più nascondersi, deve sfidare Kane e lo farà per la prima volta a Wrestlemania XIV. – vincitore: Shawn Michaels (che rimane campione WWF), match sottovalutato, ma assolutamente da recuperare
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07) Wrestlemania XIV – The Undertaker v Kane. Ed ecco che si arriva all’atteso scontro fratricida tra Undertaker e Kane. Il primo di tanti. Gran bel match, dove per la prima volta Undertaker deve penare davvero per averla vinta. E’ uno scontro tra due big men che non si risparmiano e che se le suonano senza sosta. Kane è duro a cedere e sembra davvero indistruttibile. Ben tre saranno le Tombstone che serviranno per ottenere il successo. Ma ancora una volta è vittoria. Anche se a fine match la ‘Big Red Machine’ attacca nuovamente il ‘Phenom’, facendo capire che tra loro non finisce qui. Infatti si sfideranno altre volte in match talvolta carini, talvolta trascurabili (su tutti spicca l’inferno match in un episodio di Raw, ndr). Spesso insieme ambiranno al titolo WWF, restando a lungo nel giro del main event nel 1998. – vincitore: The Undertaker, il primo grande faccia a faccia contro Kane, sicuramente il migliore della serie e il primo vero gran bel match del ‘Deadman’ a Wrestlemania
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08) King of the Ring 1998 – The Undertaker v Mankind in un hell in a cell match. Mick Foley torna a interpretare il personaggio di Mankind e torna ad allearsi, come nel 1996, con Paul Bearer, storico manager di Undertaker e ora padre e manager di Kane, il fratellastro del ‘Deadman’. Mankind e Kane attaccano The Undertaker e Stone Cold Steve Austin. La faida esplode e si divide, con Kane che sfida Austin, mentre Mankind passa all’attacco del ‘Phenom’. La sfida è violentissima e regala due spot epici. Fin dalle prime battute il match si combatte non dentro la gabbia, ma in cima e qui il primo grandioso momento. Undertaker lancia Mankind dalla cima contro il tavolo dei commentatori. Foley è ‘fuori uso’ e viene portato via in barella e col collare. Sembra finita, ma Mankind si rialza, si toglie la maschera e torna in cima alla gabbia. Qui l’altro spot sensazionale. Undertaker mette a segno una Chokeslam, ma una parete della struttura cede e Mankind vola ancora, stavolta nel ring. Vari arbitri e Terry Funk provano a interrompere il match, ma Taker li butta via. Mankind dopo un po’ si rialza e la sfida prosegue nel ring. Foley reagisce a vari colpi subiti contro i gradoni d’acciaio e colpisce Taker con un Piledriver su una sedia e poi con un Legdrop sempre su una sedia. Non basta e allora lo chiude nella Mandible Clow. Ma il ‘Deadman’ non cede e schianta Mankind di schiena su delle puntine posizionate da questi sul ring. Poi lo rifà, stavolta con una Chokeslam e infine chiude tutto con la Tombstone. Il match è uno dei più brutali della storia della WWF/WWE e Foley riportò numerosi infortuni, dovuti principalmente ai due voli pazzeschi subiti. – vincitore: The Undertaker, un hell in a cell clamoroso, violento, cattivo, pazzo. La cattiveria di Undertaker unita alla follia di Mankind; da vedere assolutamente (se non altro per le due clamorose cadute di Mankind)
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09) Summerslam 1998 – The Undertaker v Stone Cold Steve Austin (c) per il WWF Championship. Non poteva mancare in questa lista un incontro con Stone Cold Steve Austin. E che incontro! Ne hanno avuti molti a cavallo tra il 1998 e il 1999, ma forse questo di Summerslam 1998 è il migliore della serie. Un match equilibratissimo, rissoso, cattivo, ma davvero ben lottato da entrambe le parti. Undertaker arriva da sfidante temibile, dopo essersi aggiudicato a fatica la faida col fratellastro Kane. Austin ha fronteggiato entrambi i Brothers of Destruction e si concentra proprio sul ‘Phenom’ in questo incontro. Kane compare ancora, ma Undertaker riesce a sventare la minaccia. Il match prosegue con grande ritmo e intensità. A risolverlo è un errore di Taker, che sbaglia la Old School, venendo intercettato e subendo la decisiva Stunner. Il ‘Deadman’ sembra prenderla male e va personalmente a prendere la cintura di campione WWF a fine incontro. Ma non lo fa per colpire il ‘Rattlesnake’, bensì per consegnargliela sportivamente. Gran gesto di una leggenda all’indirizzo di un’altra icona della compagnia. Tra i due ci saranno altri scontri con alterne vicende (con tanto di crocifissione di Austin, ndr) nel 1999, ma questo è forse il capitolo migliore. – vincitore: Stone Cold Steve Austin (che rimane campione WWF), se volete vedere un match tra Undertaker e Stone Cold scegliete questo senza pensarci due volte, assolutamente il migliore scontro tra i due
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10) Wrestlemania XSeven – The Undertaker v Triple H. Dopo l’assenza per infortunio di Wrestlemania 2000, Undertaker torna allo ‘Showcase of Immortals’ a Wrestlemania X-Seven. Ma è una versione completamente nuova. Via le storiche vesti oscure e cupe, ora è un biker tamarro e pronto allo scontro, l’ ‘American Badass’. La storia del suo match contro Triple H al ‘Grandaddy of them All’ parte da lontano. Nel 1999 Undertaker viene licenziato da McMahon dopo essersi rifiutato di sfidare il suo rampollo Triple H in un Casket match. Ma a metà 2000, Undertaker nella sua nuova versione ritorna e attacca proprio ‘The Game’ e i suoi scagnozzi, durante un incontro tra Triple H e The Rock. Quindi interrompe, qualche mese dopo, un promo dello stesso Triple H, che si vantava di aver battuto chiunque. Taker gli fa notare di non aver mai battuto lui e iniziano una serie di attacchi reciproci. Si arriva allo scontro finale, che ufficialmente è un uno contro uno, ma che di fatto prende le sembianze dello Street Fight match per via degli spot molto cruenti e del combattimento che a lunghi tratti si estende fuori dal ring. A trionfare è comunque ancora una volta Undertaker, ma al termine di un incontro molto intenso e incerto. – vincitore: The Undertaker, vero che in futuro sapranno superarsi, ma questo è uno scontro di cattiveria pazzesca, incredibile
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11) Wrestlemania X8 – The Undertaker v Ric Flair in un no disqualification match. Il decimo sigillo della ‘streak’ arriva a Wrestlemania X8 e la vittima è una leggenda del wrestling: Ric Flair. Tutto nasce quando durante un match tra The Undertaker e The Rock, il ‘Nature Boy’, divenuto co-proprietario della WWE, impedisce al ‘Big Evil’ di colpire Rock con il tubo d’acciaio della sua moto. Undertaker non la prende bene, anche perché perde quell’incontro. Così sfida più volte Flair a un match tra loro, ma Ric rifiuta sempre. Finché non cede alle provocazioni, quando Taker attacca violentemente sia l’amico storico Arn Anderson sia il figlio David Flair. Ric allora accetta la sfida, che sarà un No Disqualification match. Incontro molto bello, dove Flair tira fuori alla sua età di 53 anni una prestazione di tutto rispetto. Undertaker fa la sua parte. Match intenso, dove l’ ‘American Badass’ trionfa e mostra le dita di entrambe le mani a fine incontro, a simboleggiare le dieci vittorie nel principale evento di wrestling. Nessuno come lui. Ma la sua streak è ancora lunga. Molto lunga. – vincitore: The Undertaker, due leggende e un Ric Flair che nonostante l’età regge benissimo il confronto; selvaggio e aggressivo
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12) Raw del 01/07/2002 – The Undertaker (c) v Jeff Hardy in un ladder match per il WWE Undisputed Championship. Un match come tanti all’apparenza. Uno dei tanti match da show settimanale, dall’esito scontato. Eppure questo incontro tra The Undertaker e Jeff Hardy è molto significativo. Il ‘Deadman’ mette in palio il titolo indiscusso, riconquistato nelle vesti di ‘Big Evil’ a Judgement Day contro Hulk Hogan. Taker se la vede contro un promettente Jeff Hardy, ormai in procinto di lasciare la pluridecorata carriera tag team col fratello Matt negli Hardy Boyz. Ne viene fuori un ladder match straordinariamente bello e avvincente, dove risalta la potenza devastante di Undertaker, ma anche la tenacia incredibile di Jeff Hardy, che si dimostra tutt’altro che un facile contendente. Alla fine Taker vince, ma Jeff prende un microfono e lo invita a tornare sul ring perché anche se ha perso vuole ancora combattere. Il ‘Big Evil’ sembra infastidito e torna di gran carriera sul ring, ma non lo fa per demolire definitivamente Hardy, bensì per complimentarsi con lui e alzargli il braccio, nominandolo vincitore morale del match. E’ l’inizio dell’ascesa in singolo per Jeff e il turn face di Undertaker, che dopo la parentesi heel da questo momento tornerà a pieno titolo uno dei beniamini dei fan. – vincitore: The Undertaker (che rimane campione indiscusso WWE), match assolutamente da vedere; in pochi avrebbero scommesso due lire su questo scontro, che invece è davvero molto bello
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13) Vengeance 2002 – The Undertaker (c) v The Rock v Kurt Angle in un triple treath match per il WWE Undisputed Championship. Altro capolavoro. The Undertaker sembra essere incontrastato come campione indiscusso e a King of the Ring si conferma campione, battendo Triple H nonostante un’interferenza di The Rock. Taker ne ha già abbastanza di Rocky e ottiene una sfida per Vengeance. Ma nel match si intrufola anche Kurt Angle, che si guadagna la title shot dopo un incontro terminato in pareggio proprio contro l’ ‘American Badass’. Ne viene fuori un triple treath match straordinario. Tre incredibili performer. Storytelling, azione e tecnica dominano una sfida a tre sensazionale. Finale mozzafiato: Last Ride di Taker su The Rock, ma Angle chiude il ‘Badass’ nella Ankle Lock; Undertaker si libera e piazza la Chokeslam su Kurt, ma The Rock si riprende e connette con la Rock Bottom, ma non basta perché il campione esce dal pin al conto di due. Angle Slam di Kurt su Undertaker, ma arriva il ‘People’s Champion’ con la sua Rock Bottom sull’ ‘Olympic Hero’, che chiude i giochi. Vince The Rock e Undertaker perde il titolo senza esser stato schienato. Ma quel che rimane è uno dei triple treath match più belli di sempre. – vincitore: The Rock (che diventa campione indiscusso WWE), uno dei triple treath più riusciti di sempre nella storia della WWE, mai un attimo di tregua e tre performer clamorosi a contendersi il titolo di migliore al mondo
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14) No Mercy 2002 – The Undertaker v Brock Lesnar (c) in un hell in a cell match per il WWE Championship. Storyline semplice ma sempre efficace. Brock Lesnar è agli esordi ma è talmente devastante da aver raggiunto in tempi brevissimi il traguardo di diventare campione WWE. Sulla sua strada arriva un veterano come The Undertaker, in quegli anni in versione motociclista. La sfida tra i due arriva già a Unforgiven, ma termina con una doppia squalifica. Seguono reciproche scorrettezze con interferenze dell’uno e dell’altro, che penalizzano sia ‘The Next Big Thing’ che ‘The American Badass’ nei loro vari match a SmackDown. Alla fine la decisione della general manager Stephanie McMahon: nuovo match col titolo WWE in palio a No Mercy e sarà un Hell in a Cell. Sfida violentissima. Taker lotta con un braccio ingessato a causa degli attacchi subiti nelle settimane precedenti. Eppure è aggressivo come non mai. Lesnar non bada a spese. Straordinario il momento in cui con una corda lega la mano infortunata di Taker alla gabbia e lo colpisce a sediate. Ma Undertaker non muore mai e sfodera una prestazione incredibile. Match costantemente in bilico. Il sangue si spreca. Alla fine si decide tutto quando Lesnar rovescia un tentativo di Tombstone Piledriver in una devastante F5 e rimane campione. – vincitore: Brock Lesnar (che rimane campione WWE), uno degli hell in a cell più violenti e sanguinosi di sempre; due leoni in gabbia, che si sbranano senza sosta, il miglior scontro tra Taker e Lesnar, devastante
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15) Vengeance 2003 – The Undertaker v John Cena. Incontro certamente bello. Non memorabile ma bello. Ma non è per questo che è in questa rassegna. Lo mettiamo perché dopo aver citato Taker contro i migliori atleti WWE visti in 30 anni di carriera, non poteva mancare almeno un match contro l’icona per eccellenza, John Cena. Corre l’anno 2003. Undertaker è nelle vesti di ‘American Badass’ e John Cena è ancora nelle vesti di heel rapper, sfrontato e in ascesa. L’astio nasce quando Taker inizia a non sopportare alcuni atteggiamenti sopra le righe del bostoniano e con un’interferenza ne causa l’eliminazione nel torneo per l’assegnazione del titolo statunitense. Inevitabile lo scontro, che arriva a Vengeance. Match combattuto e tiratissimo, dove il finale è davvero molto interessante. Non visto dall’arbitro John colpisce il rivale con la bike chain e poi rifila la sua FU (così chiamava all’epoca la AA, ndr). Ma incredibilmente non basta per superare Taker, che anzi riesce a reagire e connettere con la Last Ride, vincendo il match. Curioso come seguiranno solo pochissimi altri match tra i due, sempre con Taker come ‘Badass’ e Cena come ‘Doctor of Thuganomics’, quindi non con le gimmick caratteristiche. Curioso anche come gli altri match saranno tutti in episodi di SmackDown, alcuni anche carini, ma per anni questa sfida tra due leggende sarà l’unica in ppv. Rimedieranno in parte moltissimi anni dopo a Wrestlemania 34, ma ormai sarà tardi: tra un Cena part-timer e ormai lanciato come attore e un Undertaker fuori forma e irriconoscibile; e infatti ne verrà fuori un deludente squash. Decisamente meglio questo match di Vengeance 2003, da recuperare. Non il migliore né per Cena né per Taker, ma certamente un ottimo incontro e la migliore testimonianza di uno scontro tra le due icone. – vincitore: The Undertaker, match sicuramente sottovalutato e quindi da recuperare; ma è certamente la migliore testimonianza di uno scontro uno contro uno tra Taker e Cena; i pochi che son venuti dopo sono poca roba
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16) Wrestlemania 21 – The Undertaker v Randy Orton. A mettere il bastone tra le ruote nella streak di Undertaker (che è tornato da un anno a vestire i panni del signore della morte, ndr) a Wrestlemania nel 2005 è un giovane talento, ossia Randy Orton. Randy, che è emerso nella Evolution, è stato il più giovane campione mondiale di sempre e ha la fama di ‘Legend Killer’, avendo sconfitto molti atleti importanti nel business. Randy si spinge oltre, dicendo di essere pronto a mettere fine alla ‘streak’ di Undertaker. Nella faida si avvale anche dell’aiuto di suo padre Bob Orton. A Wrestlemania 21 ne viene fuori un bel match, dove Orton piazza una delle RKO più belle della sua carriera. Ma non basta. Troppo forte il ‘Deadman’, che alla fine lo batte e mantiene intatta la sua ‘streak’. Randy si prenderà la sua rivincita qualche mese dopo a Summerslam, prima di capitolare ancora in un decisivo hell in a cell match a Unforgiven – vincitore: The Undertaker, bellissima la storia che c’è dietro e bellissimo il match, incerto fino alla fine con Orton che più volte va vicino a rompere la ‘streak’; ci saranno altri scontri, ma questo supera tutti
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17) No Way Out 2006 – The Undertaker v Kurt Angle (c) per il World Heavyweight Championship. E qui siamo davvero dinanzi a una perla. Tecnica, intensità, storytelling. Tutto ciò che un match di wrestling richiede. E pensare che non siamo a Wrestlemania ma in un match di transizione della Road to Wrestlemania, a No Way Out 2006. Kurt Angle è il campione mondiale pesi massimi, ma su di lui grava una minaccia chiamata Undertaker, che lancia la sfida. Vuole arrivare allo ‘Showcase of Immortals’ da campione. La sfida è sensazionale. Angle prova a tener testa col suo incredibile background di lotta greco-romana, mentre il ‘Deadman’ è la solita furia. Kurt chiude il ‘Phenom’ ben tre volte nella Ankle Lock, ma la terza volta Taker non solo si libera ma la inverte in una Hell’s Gate. Lotta serrata con il ‘Deadman’ che resiste anche dopo aver subito una Angle Slam e passa al contrattacco, riuscendo a chiudere ancora una volta l’ ‘Olympic Hero’ nella Hell’s Gate. Sembra fatta, ma Angle dà sfoggio della sua incredibile tecnica e riesce con un “ponte” a piazzare un roll-up, che risulta vincente. Nel modo più incredibile la spunta Kurt. Undertaker deve rimandare l’appuntamento col titolo, ma accetta la cosa e, sebbene stizzito per la sconfitta, si complimenta col rivale. – vincitore: Kurt Angle (che rimane campione mondiale pesi massimi), match bellissimo, tecnica e pathos dominano per l’intera durata della sfida e il finale è tutto da vedere e rivedere mille volte
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18) Royal Rumble 2007 – Royal Rumble match. Certo, non stiamo parlando di un match singolo o di un triple treath. Ma questa rissa reale è certamente un punto cruciale della carriera di Undertaker, che per la prima e unica volta riesce a vincerla ed è addirittura il primo a farlo entrando come trentesimo (ultimo ingresso). Il ‘Deadman’ riesce lì dove molte volte si era presentato da favorito, ma aveva fallito l’appuntamento con la vittoria, andandoci al massimo vicino come nel 2003 quando fu l’ultimo eliminato. Senza dubbio questa è una delle risse più complete di sempre. Star power da paura, scrittura che alterna ottimi momenti comedy, nostalgici e di scontri tra big. C’è di tutto, già prima dell’entrata in scena del ‘Deadman’. Bella l’idea di mandare sul ring nella fase centrale vari ‘ECW originals’ come Tommy Dreamer, Sabu e Mr Sandman. Ma il finale è qualcosa di unico. Sul ring rimangono i migliori: Undertaker, Shawn Michaels, Edge e Randy Orton, questi ultimi due uniti allora in coppia come Rated-RKO. I due che dominano la rissa, prima di andare incontro alle prime crepe, per poi riunirsi e quasi far fuori i due rivali. Ma Shawn Michaels li elimina entrambi e da questo momento inizia uno dei finali più belli di sempre. Un match nel match. ‘HBK’ e il ‘Deadman’, ultimi rimasti, danno vita a uno spettacolo incredibile, che si conclude con la prima storica affermazione di Taker alla Royal Rumble, che coincide anche con la prima storica volta in cui a vincere è stato un atleta entrato per ultimo. Che momento epico. – vincitore: The Undertaker (che diventa sfidante ufficiale per uno dei titoli mondiali a Wrestlemania 23), una delle Royal Rumble più belle di sempre e punto fondamentale della carriera del ‘Deadman’, che la vince per la prima e unica volta nella sua storia. E poi il finale? Shawn Michaels e Taker che in dieci minuti danno vita a un vero e proprio match nel match, facendo le prove generali dei due iconici scontri di qualche anno dopo
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19) Wrestlemania 23 – The Undertaker v Batista (c) per il World Heavyweight Championship. Dopo la storica vittoria alla Royal Rumble, Undertaker ha diritto a scegliere chi sfidare a Wrestlemania 23: Batista per il titolo mondiale pesi massimi o John Cena per il titolo WWE. La scelta ricade su ‘The Animal’, con cui inizia un feud molto duro. Ad aggravare le cose ci si mette anche la WWE, che a No Way Out indice un match a coppie dove coloro che si sfideranno per i due massimi titoli della compagnia devono fare squadra. Così Undertaker e Batista insieme sfidano John Cena e Shawn Michaels. Il ‘Deadman’ e ‘The Animal’ non legano e una Spinebuster di Batista causa la sconfitta con Taker che subisce il pin decisivo. La vendetta però è dietro l’angolo. A Wrestlemania 23 arriva finalmente lo scontro tra i due, che è davvero bellissimo. Incontro stupendo, dove vediamo scene davvero belle come la Spinebuster di Batista sul tavolo di commento o le mosse devastanti del ‘Deadman’. Una sfida che zittisce tutti gli scettici che vedevano i due come big men con poca chimica. Ne viene fuori una sfida icnredibile, dove alla fine trionfa Undertaker, che diventa campione mondiale pesi massimi. Tra i due seguiranno altre sfide, che ricalcheranno lo stesso straordinario equilibrio, stavolta anche nel risultato: il pareggio nel last man standing di Backlash e un altro pari in uno steel cage match in un episodio di SmackDown. Potrebbero tranquillamente entrare anche questi due nella nostra rassegna. Ma li abbiamo esclusi perché qualche mese dopo Batista e Taker ci hanno regalato un’altra perla. – vincitore: The Undertaker (che diventa campione mondiale pesi massimi), sfida incredibile, con la potenza devastante dei due rivali in primo piano, davvero incredibile
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20) Survivor Series 2007 – The Undertaker v Batista (c) in un hell in a cell match per il World Heavyweight Championship. Se parliamo di hell in a cell match non possiamo certo farlo senza citare The Undertaker. E infatti il main event delle Survivor Series 2007 è un iconico hell in a cell match con il ‘Deadman’ protagonista. Sono passati diversi mesi da Wrestlemania 23, dove Taker in un grandissimo incontro ha battuto Batista, divendando campione mondiale pesi massimi. Ne è già passata di acqua sotto i ponti: Edge incassa sul ‘Phenom’ il Money in the Bank, poi però si infortuna proprio contro Taker e cede il titolo; quindi torna ‘The Animal’ che si riprende il titolo dopo un discutibile regno di The Great Khali. Si rifà vivo allora The Undertaker che, memore della vittoria di Wrestlemania e dei pareggi di Backlash e di un episodio di SmackDown, lancia la sua sfida in una sua specialità: hell in a cell. Match intensissimo, dove i due utilizzano tantissimo sedie, bastoni, ring step e tavoli. Non manca proprio nulla. Sfida incerta, ma alla fine sembra che il ‘Deadman’ possa farcela. Batista resiste a una prima Tombstone, ma sembra non poter nulla quando ne subisce un’altra sui ring step. Ma il pin viene interrotto da Edge, che è nella gabbia travestito da cameraman. Anche la ‘Rated-R Superstar’ è tornata e, prima di puntare ancora al titolo, vuole vendicarsi su Taker e lo attacca selvaggiamente con la telecamera, permettendo a Batista di vincere in modo rocambolesco, conservando il titolo. Confrontato con altri hell in a cell match, forse fatica a entrare nelle posizioni alte, ma in una top 10 delle Survivor Series ci entra senza problemi. Spettacolare. – vincitore: Batista (che rimane campione mondiale pesi massimi), un hell in a cell violento, aggressivo, senza pietà e col colpo di scena dell’intromissione di Edge nel finale; forse il match migliore tra Taker e Batista
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21) Wrestlemania XXIV – The Undertaker v Edge (c) per il World Heavyweight Championship. A distanza di 11 edizioni da quella che era stata la sua unica volta nel main event, Undertaker torna a chiudere lo ‘Showcase of Immortals’ e lo fa ancora una volta da sfidante per il titolo mondiale pesi massimi. Con la faida per il titolo WWE avviata, rimane da decretare lo sfidante di Edge per il titolo mondiale pesi massimi. Undertaker si guadagna questa occasione vincendo un Elimination Chamber a No Way Out, eliminando per ultimo con un grandissimo finale, nientemeno che Batista (chiudendo un cerchio con il feud con ‘The Animal’ dell’anno precedente, ndr). Durante il feud con l’ ‘Ultimate Opportunist’, il ‘Deadman’ spesso si ritrova a fronteggiare anche le ingiustizie e gli attacchi della general manager Vickie Guerrero, fidanzata di Edge, e quelli degli Edgheads, gli scagnozzi della ‘Rated-R Superstar’. Ma a Wrestlemania è sfida vera. A nulla servono le interferenze degli Edgeheads. Si capisce fin da subito che il campione deve farcela con le sue forze. E in uno dei main event di Wrestlemania più belli di sempre, il canadese va vicino all’impresa. Ma quando sembra fatta, dopo una Spear devastante subita, Undertaker tira fuori dal cilindro la mossa che non ti aspetti. Edge va per schienarlo, ma il ‘Deadman’ lo blocca nella Hell’s Gate e lo fa cedere. Undertaker porta la streak sul 16-0 ed è nuovo campione mondiale pesi massimi. La faida con Edge proseguirà con altri picchi clamorosi, fino al grandissimo epilogo di Summerslam. – vincitore: The Undertaker (che diventa campione mondiale pesi massimi), uno dei main event di Wrestlemania più belli di sempre; ritmo e storytelling incredibili e finale eccezionale. Chi ha detto che Edge sa fare solo match a stipulazione speciale riguardi questo incontro almeno dieci volte
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22) One Night Stand 2008 – The Undertaker v Edge in un TLC match per il World Heavyweight Championship. Dopo la straordinaria affermazione nel bellissimo main event di Wrestlemania XXIV, The Undertaker inizia un feud intenso proprio contro Edge. Taker vince ancora anche nella rivincita a Backlash. Ma la general manager di SmackDown, Vickie Guerrero, fidanzata del canadese, bandisce la Hell’s Gate come manovra finale e siccome il ‘Deadman’ l’ha usata, priva quest’ultimo del titolo. Nel match per la riassegnazione a Judgment Day vince ancora Taker ma solo per countout e il titolo rimane vacante. Viene deciso allora un TLC match per One Night Stand, ma la stipulazione è particolare: se perde, Undertaker deve lasciare la WWE. La sfida è molto dura. Sulle prime si fa un largo uso delle scale come armi, poi si passa alle sedie. Il primo spot su un tavolo lo regala Edge con un fantastico Splash sul ‘Deadman’ dalle barricate fuori dal ring. Undertaker contrattacca facendo cadere la ‘Rated-R Superstar’ dalla scala mentre si sta arrampicando per afferrare la cintura, ma Edge è bravo a non cadere e a contrattaccare con una Spear. Poi colpisce più volte il ‘Phenom’ alla gamba sinistra, finché Undertaker risponde con una devastante Chokeslam su una scala fuori dal ring. Vittoria in pugno, ma intervengono Zack Ryder e Curt Hawkins, guardie del corpo di Edge. Finisce male per entrambi, ma Edge può rifiatare. Solo per poco perché Taker lo schianta contro due tavoli posti all’angolo del ring, con una fantastica Last Ride Powerbomb dalla scala. E’ fatta, ma ecco altre due interferenze: Chavo Guerrero e Bam Neely. Anche loro vengono respinti, ma il canadese riesce ancora a rifiatare. La svolta si ha quando Undertaker si sta arrampicando, ma Edge lo fa cadere dalla scala su due tavoli posti fuori dal ring. Il ‘Deadman’ è stecchito ed Edge indisturbato sale in cima ad afferrare la cintura. Edge è il nuovo campione mondiale pesi massimi. Undertaker deve lasciare la WWE. Tornerà qualche mese dopo, quando la loro storyline prenderà improvvisamente un’altra piega. – vincitore: Edge (che diventa campione mondiale pesi massimi), uno dei TLC match migliori di sempre; interferenze, tavoli, sedie e scale usati a iosa; e il volo finale sui tavoli di Undertaker è iconico
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23) Summerslam 2008 – The Undertaker v Edge in un hell in a cell match. Una delle rivalità più belle e intense mai concepite quella tra il ‘Deadman’ e la ‘Rated-R Superstar’, che giunge all’epilogo nello straordinario main event di Summerslam 2008. Con la citata sconfitta a One Night Stand, Undertaker è costretto a lasciare la WWE. Intanto nei mesi successivi cambiano molte cose. Edge perde il titolo da CM Punk e tenta un assalto all’altro titolo più importante, quello WWE. Ma contro Triple H va male a causa di incomprensioni con la sua Vickie. I due litigano, Edge cerca di farsi perdonare, ma la GM si vendica: riammette in WWE Undertaker e fissa un Hell in a Cell match tra i due a Summerslam. Incontro sensazionale dove Edge non si risparmia, nonostante la cattiveria e la potenza devastante del becchino. Una Spear di Edge sfonda la parete della gabbia. Taker risponde lanciando il rivale contro un tavolo. I gradoni d’acciaio, le scale e perfino una telecamera vengono utilizzate dall’uno e dall’altro per farsi male. Alla fine vince il ‘Deadman’ grazie alla sua Tombstone. Ma non è finita. Undertaker torna dal titantron per concludere l’opera e ‘mandare all’inferno’ Edge. Gli rifila una Chokeslam dalla cima di una scala e il canadese sprofonda sotto il ring e da lì si alzano le fiamme dell’inferno. Uno dei finali più epici di sempre. – vincitore: The Undertaker, un hell in a cell bellissimo che chiude una rivalità bellissima; il match è uno dei capitoli più belli della carriera di entrambi, ma il finale con Edge mandato all’inferno è qualcosa da tramandare ai posteri
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24) The 25th Anniversary of Wrestlemania – The Undertaker v Shawn Michaels. La venticinquesima edizione di Wrestlemania si arricchisce di un match tra due autentiche leggende come Undertaker e Shawn Michaels, che tornano dopo anni a scontrarsi in un match uno contro uno. ‘HBK’ si fa avanti quando JBL, sconfitto poche sere prima a No Way Out, si fa a sua volta avanti per sfidare il ‘Deadman’ e porre fine alla sua ‘streak’ di Wrestlemania. Michaels trova anche in Vladimir Kozlov un rivale, ma riesce a battere sia Kozlov che JBL, guadagnandosi la sfida contro il ‘Phenom’. Inizia un feud fatto di mind games da parte di Taker e di colpi alle spalle da parte di Michaels. A Wrestlemania la resa dei conti in mezz’ora di autentico spettacolo. Probabilmente il match più bello della storia di Wrestlemania e forse di tutta la storia della WWE. Uno spettacolo incredibile tra due personaggi iconici. Michaels arriva a un passo dalla vittoria dopo un match equilibrato. Ma alla fine un suo Moonsault viene intercettato e Taker lo sfonda con la sua Tombstone, portando a quota 17 i suoi successi e la sua streak. Ma che spettacolo. Un match che andrebbe rivisto almeno 100 volte e forse non basterebbero per apprezzarlo. – vincitore: The Undertaker, evitiamo ogni ulteriore giro di parole. Perfezione! Guardatelo, punto e basta
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25) Wrestlemania XXVI – The Undertaker v Shawn Michaels in un no disqualification streak v career match. La sconfitta dell’anno precedente, con onore e dopo un grande match, rimane un cruccio per Shawn Michaels, che chiede a gran voce una rivincita a The Undertaker, che intanto è campione del mondo pesi massimi. Il ‘Deadman’, però, si rifiuta e Shawn è costretto a cercare la sfida per altre strade. Sfodera una prestazione incredibile alla Royal Rumble, ma non riesce a conquistare la title shot perché eliminato sul più bello. Lo ‘Show-Stopper’ non ragiona più: per una distrazione perde i titoli di coppia col suo amico Triple H, aggredisce arbitri, va di matto e inizia a dire che la sua carriera non ha senso se non batterà Undertaker a Wrestlemania. E intanto il ‘Deadman’ continua a non calcolarselo. Ma Shawn sa cosa fare: a Elimination Chamber irrompe nella ‘camera’ nelle battute finali e attacca Taker, consegnando di fatto il titolo mondiale nelle mani di un incredulo Chris Jericho. A questo punto Undertaker accetta la sfida, ma fissa le condizioni. Sarà un match senza squalifiche e senza countout e Shawn Michaels metterà in palio la sua carriera: ‘HBK’ accetta. I due, che stavolta lottano nel main event della serata, riescono quasi a ripetere l’incredibile spettacolo dell’anno precedente. Sfida incredibile, dove ancora una volta Michaels regala una prestazione da urlo, che si accompagna all’incredibile prova anche del ‘Phenom’. Finale bellissimo con Shawn stremato che con le ultime forze a disposizione schiaffeggia Undertaker, che quasi voleva risparmiarlo, ma che, davanti a questa provocazione, gli rifila la Tombstone che mette fine alla carriera di ‘HBK’. Comunque a fine match il ‘Deadman’ rende omaggio al rivale, lasciandogli la standing ovation. – vincitore: The Undertaker, ripetere lo spettacolo unico dell’anno precedente era impossibile? Sì, era impossibile, ma ci sono andati molto molto vicini. E che dire del finale? Un capolavoro di storytelling, che segna nel modo migliore la fine della carriera di Shawn Michaels
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26) Wrestlemania XXVII – The Undertaker v Triple H in un no holds barred match. Passa un anno e dopo una lunga assenza dalle scene, The Undertaker torna ad apparire. Ma il ‘Deadman’ non ha neanche il tempo di parlare a Raw, che sullo stage compare anche Triple H, che senza dire una parola indica il logo di Wrestlemania. Il messaggio è chiaro: vuole sfidare il ‘Phenom’, vuole rompere la sua streak e vuole vendicare l’amico Shawn Michaels, che un anno prima ha dovuto mettere la parola fine sulla sua carriera. La sfida viene arricchita da due elementi: la stipulazione che viene scelta, ossia un No Holds Barred match; l’arrivo proprio di Shawn Michaels, che saggiamente ricorda all’amico Triple H che Undertaker a Wrestlemania non può essere battuto. La sfida che va in scena è bellissima. Ruvida, intensa, cattiva, estrema. I due se le danno di santa ragione. Ma più volte sembra che il ‘Cerebral Assassin’ sia vicinissimo a rompere la streak. Come mai accaduto prima, The Undertaker è esanime al tappeto, distrutto dalle innumerevoli sediate che Triple H gli rifila. ‘The Game’ non riesce però a chiuderla e allora prova a far ricorso al suo inseparabile Sledgehammer, ma quando prova a usarlo, il ‘Deadman’, da terra, sfodera la sua arma segreta: la Hell’s Gate. Triple H viene intrappolato e non riesce a utilizzare lo Sledgehammer. Incredibile, ma ‘The Game’, pur vicinissimo alla vittoria, cede drasticamente. Vince ancora Undertaker, ma la vittoria morale è di Triple H. Infatti mentre lo sconfitto si rialza poco dopo aver ceduto alla sottomissione, il vincitore non si regge in piedi ed è costretto a essere trasportato nel backstage dalla security e dai medici. Vince Taker, ma nella storia della streak non era mai uscito così male da un suo incontro. – vincitore: The Undertaker, in una delle Wrestlemania meno riuscite di sempre, Taker e Triple H sfoderano una sfida selvaggia come poche, un capolavoro di aggressività con Taker che conserva la sua streak, ma che esce malconcio come non mai
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27) Wrestlemania XXVIII – The Undertaker v Triple H in un hell in a cell match [Shawn Michaels special referee]. ‘End of an Era’: quattro parole che identificano molto più di un match. Il finale dell’anno precedente porta con sé degli strascichi. Triple H, ormai datosi al ruolo da dirigente, è comunque soddisfatto e si vanta di aver ridotto ai minimi termini Undertaker un anno prima. Così il ‘Deadman’, come raramente accaduto in carriera, invece di aspettare che qualcuno lo sfidasse, si fa avanti per una rivincita, sebbene sia stato lui a vincere un anno prima. L’onta della ‘vittoria morale’ di Triple H è troppo dura da digerire: Undertaker vuole vincere e distruggere ‘The Game’ una volta per tutte. Triple H sulle prime rifiuta, ma davanti a numerose provocazioni, che tirano ancora una volta in ballo l’amico Shawn Michaels, non può fare altro che accettare. Ma la stipulazione scelta è da favola: sarà un Hell in a Cell e Shawn Michaels sarà l’arbitro speciale. La presenza di queste tre incredibili star nello stesso ring deve segnare la fine di un’era. A Wrestlemania XXVIII va in scena uno dei più grandi capolavori mai concepiti nella storia della WWE. Match incredibile per violenza, intensità, equilibrio. Shawn Michaels che tiene a lunghi tratti fede al suo ruolo imparziale, ma che poi cede alla voglia di attaccare Taker e favorire l’amico Triple H, colpendo il ‘Deadman’ con una Sweet Chin Music seguita subito da un Pedegree del ‘Cerebral Assassin’. Ma Taker resiste e la sfida va avanti. Momenti spettacolari. Alla fine è ancora il ‘Deadman’ a spuntarla e a raggiungere il traguardo record delle 20 vittorie su 20 match disputati a Wrestlemania. Finale epico con i tre che insieme si abbracciano e si avviano verso il titantron, salutando il pubblico in estasi che li applaude. E’ davvero la fine di un’era: l’immagine che simboleggia il passato che se ne va. – vincitore: The Undertaker, come rendere un hell in a cell un capolavoro. Bellissimo e con uno storytelling fenomenale. Quando Undertaker subisce la sequenza Sweet Chin Music-Pedegree si è fermato il cuore di tutti i fan della sua streak; il near fall più bello di sempre e la faccia di Shawn Michaels quando Taker alza il braccio al due spiega tutto
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28) Wrestlemania 29 – The Undertaker v CM Punk. Si cambia registro. Dopo la ‘carneficina’ della ‘End of an Era’ sembrava che Undertaker dovesse saltare la sua classica apparizione allo ‘Showcase of Immortals’. Ma non è così. Viene annunciato che il ‘Deadman’ ci sarà e così viene indetto un match per decretare il suo sfidante. A vincerlo è CM Punk, reduce da un regno da campione WWE tra i più lunghi e coinvolgenti dell’era moderna. Il ‘Best in the World’ si avvale dell’appoggio del suo manager Paul Heyman, che lo spinge anche ad atti coraggiosi, come impossessarsi dell’urna con le ceneri che danno forza a Taker, rubandola a Paul Berarer, lo storico manager di Undertaker, che proprio in quei giorni muore. Undertaker prova a riconquistarla, ma grazie anche a Heyman, Punk ha sempre la meglio e proclama al mondo che metterà fine alla streak del ‘Deadman’. Il match tra i due è bellissimo e intenso. CM Punk fa una grandissima figura, ma Undertaker è Undertaker e a Wrestlemania ha da sempre una marcia in più. Il ‘Deadman’ vince ancora. La streak a Wrestlemania arriva sul 21-0. Imbattibile! – vincitore: The Undertaker, l’ultimo grandissimo match a Wrestlemania di Undertaker e un CM Punk davvero straordinario nelle vesti di heel
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29) Hell in a Cell 2015 – The Undertaker v Brock Lesnar in un hell in a cell match. A Wrestlemania XXX (2014) Brock Lesnar ha scritto la storia interrompendo la storica ‘streak’ di Undertaker. Ma il ‘Deadman’ cova la vendetta, che arriva dopo oltre un anno, a Summerslam 2015, dove in un match combattutissimo si prende la rivincita. Inevitabile la resa dei conti, che arriva due mesi dopo nella specialità del ‘becchino’, l’Hell in a Cell match, nel main event dell’omonimo ppv. Incontro duro, senza esclusione di colpi, dove alla fine la spunta ‘The Beast’, che chiude una volta per tutte in suo favore il feud. Epico il post-match, dove prima Taker riconsoce i meriti del rivale e poi è costretto a subire l’assalto della Wyatt Family, che lo mette ko vendicando la sconfitta del suo leader proprio contro il ‘Phenom’ a Wrestlemania 31 e lo porta via in posa da crocifissione. Ma non sarà la fine del ‘Deadman’. Undertaker tornerà qualche mese dopo col fratellastro Kane per chiudere definitivamente i conti con la Wyatt Family – vincitore: Brock Lesnar, l’ultimo match bello di un Undertaker ormai fuori forma, ma che in questa sfida riesce ancora a regalare un’ottima prova contro un sempre devastante Brock Lesnar
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30) Wrestlemania 36 – The Undertaker v AJ Styles in un boneyard match. L’ultimo capitolo. Il Last Ride. Un capitolo molto particolare. Non parliamo infatti del classico spettacolo in ring, ma di una nuova frontiera del wrestling moderno: un incontro cinematografico. Riprese da film e scenario da cortometraggio, con tanto di musiche da sottofondo. Ma prima la storia. Undertaker è visibilmente affaticato e fuori forma, tanto che dopo la sconfitta a Wrestlemania 33 (2017) contro Roman Reigns, lascia il ring facendo capire di essersi ritirato. Ma non è così. Il ‘Deadman’ torna ancora per qualche altro match nel 2018 e 2019. Ma è ormai l’ombra di sé stesso. A farglielo notare è AJ Styles, che prima si limita a nominarlo, ma poi ne fa le spese subendo vari attacchi durante la ‘Road to Wrestlemania’ a inizio 2020. Il ‘Phenomenal One’ allora continua a provocare Taker, dandogli del vecchio e tirando in mezzo la moglie come colpa del suo mancato ritiro. Undertaker risponde a modo suo, accettando la sfida e dichiarando che sarà un boneyard match. Il ‘Phenom’ si presenta in versione biker, a bordo di una motocilcetta e con la musica dei Metallica in sottofondo. La sfida è un susseguirsi di emozioni e non pesa affatto l’assenza dell’elemento classico del ring e dell’arena. In mezz’ora viene esplorata una nuova frontiera del wrestling, meno canonica, più prettamente “entertrainment”, ma unica come solo due fenomeni come Taker e Styles potevano offrire. Con un finale palpitante in cui il ‘Deadman’ risorge da morte certa, Taker vince, seppellisce AJ e saluta i suoi fan con un grandissimo successo. Anche nel match di addio è stato un innovatore. – vincitore: The Undertaker, da vedere non solo perché è il capitolo finale della leggenda del ‘Deadman’, ma anche perché nel suo genere è innovativo: il primo match cinematografico di sempre, davvero ben riuscito