E ora andiamo avanti con una bella carrellata sugli special event del main roster. Sempre dal più brutto al migliore. Con una premessa fondamentale. Nessuno è equiparabile ai Take Over di NXT, tutti o quasi superiori agli show proposti dal main roster.
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– posizione n. 14 – Super Show-Down
Poco da dire. Evento pessimo. Forse l’unico davvero brutto e senza appello di questo 2019 targato WWE. Non si salva proprio nulla. Appena carina la prima parte con Seth Rollins che resiste all’assalto al titolo universale di Baron Corbin ed evita a suon di sediate, che Brock Lesnar incassi il Money in the Bank su di lui. Ma dopo questo inizio sicuramente non insufficiente, c’è il nulla. Blackout totale. Un incontro brutto dopo l’altro, per arrivare poi al finale stomachevole. L’inutile e confusionaria Battle Royal a 50 uomini e il main event tra gli ormai derelitti Undertaker e Goldberg, che a suon di botch per poco non si uccidono a vicenda. I soldoni arabi hanno vinto, il wrestling no.
Top match dell’evento: – (perdonateci, ma non si salva nulla)
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– posizione n. 13 – TLC
Eravamo indecisi tra questo e Hell in a Cell per il penultimo posto, ma Hell in a Cell almeno ha un match che può tranquillamente entrare nella top 10 di fine anno. Questo, anche se nel complesso forse è meglio come evento, manca del match da urlo che può se non salvare, almeno limitare i danni. In questo show c’è davvero poco: un paio di bei match all’inizio, ma poi davvero poca roba. Trascurabile
Top match dell’evento: The New Day (c) v The Revival in un Ladder match per lo SmackDown Tag Team Championship
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– posizione n. 12 – Hell in a Cell
Degli special event “classici” (quindi escludendo quelli in Arabia Saudita, ndr), è senza dubbio il peggiore. Eppure era iniziato benissimo e nella sua card contiene uno dei top match dell’anno, ossia l’Hell in a Cell match per il titolo femminile di Raw, tra Becky Lynch e Sasha Banks. Davvero spettacolare. Ma poi è un declino continuo e costante. Se il livello rimane sostanzialmente buono, con il Tornado Tag Team match tra i redivivi Erick Rowan e Luke Harper contro Daniel Bryan e Roman Reigns, la musica cambia nettamente nei match successivi. Un anonimo Randy Orton contro Ali, un match bruttino per i titoli femminili di coppia tra la Bliss e la Cross contro le Kabuki Warriors, un pessimo match tra King Corbin e Chad Gable (ora Shorty G, ndr), che pure avevano fatto vedere buone cose nella finale del King of the Ring. Appena meglio il match tra Bayley e Charlotte Flair per il titolo femminile di SmackDown. Ma è con il main event che si tocca il fondo: Seth Rollins e Bray Wyatt in versione ‘The Fiend’, in un Hell in a Cell match al quanto strano, che si conclude in modo assurdo: per no contest. Come sbagliare un ppv.
Top match dell’evento: Becky Lynch (c) v Sasha Banks in un Hell in a Cell match per il Raw Women’s Championship
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– posizione n. 11 – Clash of Champions
Nulla di eccezionale, evento gradevole, ma dimenticabile. Questo è Clash of Champions. Grandi scivoloni non se ne vedono, ma neanche grandi match. In una card senza infamia e senza lode spicca il bel match per il titolo femminile di Raw tra Becky Lynch e la rientrata Sasha Banks, che si trasforma ben presto in una sfida selvaggia e che si conclude per squalifica, quasi a voler anticipare che il bello (ossia il loro match di Hell in a Cell, ndr) deve ancora venire. Non male neanche il No Disqualification match tra Roman Reigns ed Erick Rowan, che lancia il ritorno di Luke Harper sulle scene. A sorpresa non delude il main event, dove Seth Rollins si conferma campione universale, rinviando per l’ennesima volta in carriera l’appuntamento di Braun Strowman con il titolo, ma anche dando il via al feud con ‘The Fiend’ Bray Wyatt, che compare sullo stage a match finito per attaccare ‘The Architect’ e dare inizio alla sua scalata.
Top match dell’evento: Becky Lynch (c) v Sasha Banks per il Raw Women’s Championship
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– posizione n. 10 – Crown Jewel
Strano a dirlo, ma questa volta l’evento saudita (almeno questo, visto che di ‘Super Show-Down’ ne abbiamo già parlato e male, ndr) non è stato un fiasco. O almeno non totalmente. Possiamo soprassedere sui due match-spot: quello dove Cain Velasquez viene sconfitto in pochi secondi da Brock Lesnar per il titolo WWE e quello di Tyson Fury contro Braun Strowman, terminato per countout (il modo peggiore per chiudere un pessimo feud sfociato in un pessimo match, ndr). A sorpresa un bel match si rivela essere quello tra Cesaro e l’idolo di casa Mansoor; ma anche quello che vede AJ Styles confermarsi campione statunitense contro Humberto Carrillo. C’è spazio anche per il momento storico con Natalya e Lacey Evans che disputano il primo storico match femminile in terra araba. Bello il finale con il match a squadre tra il Team Flair e il Team Hogan, che è un altro passo per il rilancio di Roman Reigns, autore del pin decisivo. E bello anche dopo il main event, dove in un Falls Count Anywhere match, ‘The Fiend’ e Seth Rollins si sfidano per il titolo universale e danno vita al match che non erano riusciti a confezionare poco tempo prima a Hell in a Cell. Da qui inizia ufficialmente il regno del maligno.
Top match dell’evento: Mansoor v Cesaro
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– posizione n. 9 – Stomping Grounds
Uno degli eventi meno attesi dell’anno, anche a causa di una card debole. Eppure si rivela essere tutt’altro che brutto. Stomping Grounds non lascia il segno, ma neanche è da buttare. Uno show che si lascia guardare anche grazie a qualche piccola perla che regala, come l’ottimo tag team match tra il New Day e la coppia Kevin Owens/Sami Zayn. Roman Reigns e Drew McIntyre sfoderano un gran bel match, contrariamente allo spettacolo che avevano offerto a Wrestlemania. Tutto sommato si fa guardare anche lo Steel Cage match per il titolo WWE vinto da Kofi Kingston contro Dolph Ziggler. Non straordiario, ma bello per come scritto è il main event con Seth Rollins che riesce a difendere il titolo universale contro Baron Corbin, nonostante la scelta dell’arbitro speciale ricada su Lacey Evans, in quel momento in feud con la fidanzata di Seth, ossia la campionessa femminile Becky Lynch
Top match dell’evento: The New Day v Kevin Owens/Sami Zayn
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– posizione n. 8 – Extreme Rules
Dopo diversi passaggi a vuoto negli ultimi anni, quest’anno Extreme Rules non ha deluso. E non l’ha fatto fin dal suo avvio con il No Holds Barred match di coppia dove fa davvero bene la coppia composta da Roman Reigns e The Undertaker, tornato per l’occasione, che supera quella composta da Drew McIntyre e Shane McMahon. Altro gran match è quello tra Cesaro e Aleister Black, che dimostrano di essere due grandissimi talenti non sfruttati al meglio dalla compagnia. Bello anche il Last Man Standing match che vede Braun Strowman trionfare su Bobby Lashley. Ottimo spettacolo offerto anche nel match che vede AJ Styles conquistare il titolo statunitense contro Ricochet: tra il ‘Phenomenal One’ e il ‘One and Only’ si vede fin da subito una chimica eccezionale, che sarà poi perfezionata il mese dopo a Summerslam. E dopo un calo nei match successivi (tra cui quello tra Kofi Kingston e Samoa Joe per il titolo WWE, ndr) il main event non delude. Il Winner Takes All Extreme Rules match vede la coppia Rollins/Becky trionfare e chiudere definitivamente le faide con Corbin e la Evans. Ma la sorpresa arriva a match finito con Brock Lesnar che incassa il Money in the Bank su Seth Rollins e va a riprendersi il titolo universale
Top match dell’evento: Ricochet (c) v AJ Styles per lo United States Championship
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– posizione n. 7 – Fastlane
Contrariamente al solito, quest’anno Fastlane è stato davvero bello. Non sono mancate battute a vuoto, ma almeno non è stato un disturbo nella Road to Wrestlemania. Buon opener tra Usos e la strana coppia Miz/Shane per i titoli di coppia di SmackDown, che sancisce definitivamente la rottura tra McMahon e l’ ‘A-Lister’ e dà il via al loro feud verso Wrestlemania. Bella la storia utilizzata per costruire ancora meglio la Kofi-Mania con Kofi Kingston che chiede a Mr McMahon una chance titolata dopo la bella prova di Elimination Chamber e Vince lo inganna facendolo illudere e poi mandandolo contro i The Bar in un handicap match. Ma il match per il titolo WWE è davvero grandioso: a Kevin Owens e Daniel Bryan viene aggiunto Mustafa Ali e ne viene fuori uno spettacolo incredibile. Tra i migliori match visti in questo 2019, con Bryan che vince ancora e lancia il suo ultimo acuto prima di capitolare a Wrestlemania. E se delude il match tra Becky Lynch e Charlotte Flair, con tanto di intromissione di Ronda Rousey, utile per far rientrare Becky nel main event di Wrestlemania; non delude affatto il main event di questo Fastlane. L’ultima uscita ufficiale dello Shield, riunitosi ancora un’ultima volta col ritorno di Roman Reigns. Un avvincente tre contro tre contro Baron Corbin, Bobby Lashley e Drew McIntyre, che chiude uno dei capitoli più belli della storia della WWE. Lo Shield non ci sarà più ma nessuno lo dimenticherà.
Top match dell’evento: Daniel Bryan (c) v Kevin Owens v Ali in un Triple Treath match per il WWE Championship
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– posizione n. 6 – Elimination Chamber
Uno dei migliori momenti della Road to Wrestlemania. Elimination Chamber è stato un ottimo evento. Apertura al femminile con l’Elimination Chamber a coppie per la prima storica assegnazione dei titoli tag team femminili, concluso con la vittoria di Sasha Banks e Bayley, che raggiungono un traguardo storico al termine di un gran bel match. Nel mezzo vari match più che gradevoli: quello tra gli Usos e The Miz e Shane McMahon per i titoli di coppia di SmackDown, lo squash di Ronda Rousey su Ruby Riott per il titolo femminile di Raw, impreziosito dall’attacco furibondo di Becky Lynch su Ronda e Charlotte Flair a fine incontro. Ma soprattutto il main event. Un Elimination Chamber come non se ne vedevano da tempo con l’esplosione del personaggio di Kofi Kingston, che sfiora il successo con una stupenda prestazione e si lancia con convinzione verso la grande occasione di Wrestlemania. Emozioni e coinvolgimento incredibili.
Top match: il Men’s Elimination Chamber match per il WWE Championship
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– posizione n. 5 – Money in the Bank
Con Money in the Bank entriamo nella sezione ‘show dell’anno’. Un gran bel ppv con due ottimi match a tema. Bene sia le donne, con Bayley che vince un match frizzante e ben lottato da tutte. Bene anche gli uomini nel main event con gli atletici Ali e Ricochet e i bravi Andrade e Balor a dare spettacolo, uniti alla potenza di McIntyre e Orton. E poi il colpo di scena con l’arrivo di Brock Lesnar, giusto in tempo per togliere una vittoria ormai certa ad Ali e prendersi il Money in the Bank. Il pezzo forte però è senza dubbio l’incredibile incontro che sfoderano AJ Styles e Seth Rollins per il titolo universale. Match davvero incredibile, dove i due mostrano tutto il loro straordinario repertorio tecnico. Buono il segmento con Bayley che incassa il titolo femminile di SmackDown su Charlotte, che aveva appena tolto uno dei due titoli a Becky Lynch. Non mancano le battute a vuoto, ma nel complesso è un gran bell’evento.
Top match dell’evento: Seth Rollins (c) v AJ Styles per lo Universal Championship
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– posizione n. 4 – Royal Rumble
Un gran bell’evento il primo dell’anno 2019 in WWE. Prima parte davvero solida e ricca di ottimi match. Quelli per i due titoli femminili sono quanto di meglio visto in questo anno. L’apertura con Asuka contro Becky Lynch per il titolo femminile di SmackDown, una battaglia a suon di sottomissioni, match molto tecnico. Quello tra Ronda Rousey e Sasha Banks per il titolo femminile di Raw è stato un altro gran match, uno dei migliori di Ronda in WWE, per merito soprattutto di una straordinaria worker come la ‘Boss’. Deludono AJ Styles e Daniel Bryan per il titolo WWE, che non riescono a ripetere l’ottimo spettacolo offerto nei loro scontri del 2018; ma a sorpresa assistiamo a un gran bel match tra Brock Lesnar e Finn Balor per il titolo universale. Belle anche le due risse reali. Forse scontate negli esiti, visto quanto erano over Becky Lynch e Seth Rollins, ma certamente gradevoli. Quella femminile più bella di quella maschile, che non raggiunge i livelli di coinvolgimento dell’anno passato ma che neanche risulta noiosa. Volendo trovare un difetto, come detto, è forse nell’esito scontato: chiunque avrebbe scommesso su coloro che sono stati poi gli effettivi vincitori. Ma l’evento risulta molto buono.
Top match dell’evento: Asuka (c) v Becky Lynch per lo SmackDown Women’s Championship
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– posizione n. 3 – Survivor Series
Originale trasformare la guerra tra brand in una sfida a tre con dentro anche NXT. Originale aver costruito una vera e propria passerella per lo show giallo. Originale anche aver escluso i tre titoli principali dalla guerra tra roster, separandoli in tre diversi match. Belli i match a squadre, davvero ben costruiti nonostante le oggettive difficoltà di gestire ben 15 atleti nello stesso ring. Un eccezionale match per il titolo NXT, dove Adam Cole e Pete Dunne, nonostante le fatiche della sera precedente, offrono un incontro sensazionale. A sorpresa risulta molto coinvolgente e scritto benissimo anche il match per il titolo WWE tra Brock Lesnar e Rey Mysterio. Nel mezzo una serie di match buoni, ma anche un main event stanco e brutto. Le tre campionesse femminili dei tre roster non brillano e chiudono male quello che invece era stato tutto sommato un gran bell’evento.
Top match dell’evento: Adam Cole (c) v Pete Dunne per il NXT Championship
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– posizione n. 2 – Summerslam
Se non fosse per un paio di battute a vuoto e qualche squash di troppo sarebbe senza dubbio il miglior special event dell’anno. Un supermatch per il titolo statunitense tra AJ Styles e Ricochet, che si dimostrano i due fenomeni che sono. Un inatteso supermatch al femminile tra una straordinaria Charlotte Flair e un’ancora bravissima Trish Stratus. Un buonissimo opener tra Becky Lynch e Natalya per il titolo femminile di Raw. Seth Rollins e Brock Lesnar che, nel loro match per il titolo universale nel main event, sfoderano quel match che tutti avrebbero voluto vedere a Wrestlemania. Bello e coinvolgente. Un gradevole Kevin Owens contro Shane McMahon. Qualche squash, come quello dell’hall of famer Goldberg su Dolph Ziggler e quello di ‘The Fiend’ Bray Wyatt, che per la prima volta mostra la sua nuova forza demolendo Finn Balor. Due soli i punti deboli: il match tra Bayley ed Ember Moon per il titolo femminile di SmackDown e quello tra Kofi Kingston e Randy Orton per il titolo WWE. Ma nel complesso è un evento davvero molto solido.
Top match dell’evento: Brock Lesnar (c) v Seth Rollins per lo Universal Championship
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– MIGLIOR PAY PER VIEW – Wrestlemania 35
Dopo tre edizioni nella migliore delle ipotesi definibili come carine, Wrestlemania 35 torna a essere un’edizione degna dello ‘Showcase of Immortals’. Evento molto buono, non privo di episodi dimenticabili, ma certamente buono. Inizio-bomba con Brock Lesnar contro Seth Rollins per il titolo universale: più che un match, un grande angle, ma molto gradevole (il vero match i due lo faranno a Summerslam, ndr). Prima parte solida: AJ Styles e Randy Orton non stupiscono ma neanche annoiano, bellissimo il fatal four way per i titoli di coppia di SmackDown, incredibile il Falls Count Anywhere tra Miz e Shane McMahon. Ma il pezzo forte è Daniel Bryan contro Kofi Kingston: incontro straordinario, con un coinvolgimento di pubblico epico. Triple H e Batista spazzano via tutti i dubbi sulle loro condizioni e dimostrano, sebbene in un match lento, che la vecchia guardia ci sa ancora fare. Bello il segmento con John Cena in versione ‘Dr of Thunganomics’. Non mancano, certo, i colpi a vuoto: per il match di addio di Kurt Angle si poteva e si doveva fare di più; Reigns contro McIntyre deludente; il match per i titoli di coppia femminili brutto. Ma la vera pecca è il main event. Il primo main event al femminile della storia di Wrestlemania è stato pubblicizzato come evento storico, e lo è. Ma a conti fatti è stato un incontro ben lottato, ma che non ha coinvolto per come avrebbe dovuto. Ma comunque è stata un Wrestlemania come non se ne vedevano da diversi anni; ce ne sono certamente di migliori, ma soprattutto negli ultimi anni avevamo visto molto di peggio.
Top match dell’evento: Daniel Bryan (c) v Kofi Kingston per il WWE Championship