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1) Ladder match per il WWE SD Tag Team Championship: The New Day (c) v The Revival – Non poteva esserci opener migliore. La serata di TLC parte bene. New Day e Revival dovevano tirar fuori il supermatch che finora era mancato alla loro faida (nonostante si erano viste finora buone cose, ndr). Bene, l’hanno fatto. Un gran match, ricco di spot pericolosi e ben fatti. Kofi Kingston sugli scudi, autore di manovre che solo uno con le sue doti atletiche è capace di fare. Tema del match centrato, visto il largo uso delle scale. Incontro senza cali. New Day che vince e corona l’ennesimo anno da protagonista nella scena tag team – voto: 7,5
2) Aleister Black v Buddy Murphy – Altro gran match. Stavolta uno contro uno semplice, ma tra due autentici fenomeni. Fin dalle prime battute Black e Murphy danno sfoggio di tutte le loro doti tecniche e atletiche. Se doveva essere uno spot per farsi notare dai piani alti della federazione, ci sono riusciti benissimo. E ci sono riusciti nonostante la difficoltà imprevista dell’infortunio al naso di Aleister, che rischiava di compromettere la contesa. Ma con sapienza Murphy ha saputo condurre e Black ha saputo agire di rimessa. Davvero bravi. Sono il futuro, bisognerebbe crederci di più in questi talenti – voto: 7,5
3) per il WWE Raw Tag Team Championship: The Viking Raiders (c) v The OC – Finora tutto bene, ma adesso iniziano le note dolenti. Dopo il buon avvio, TLC ha un brusco calo col match della Open Challenge per i titoli di coppia di Raw, lanciata dai campioni Viking Raiders. Rispondono gli OC, che sono stati finora gli unici a battere i Raiders (a Crown Jewel, ndr) e per questo pretendono di giocarsela. Ne viene fuori un match quasi senza senso, che si chiude con un doppio countout abbastanza ridicolo. Poco da dire. Dimenticabilissimo – voto: 4,5
4) TLC match: Roman Reigns v King Corbin – La sufficienza tutto sommato c’è, ma i dubbi sono tanti. La costruzione di questo Reigns contro Corbin non sembrava così male, ma il match presenta una prima lacuna non da poco. La stipulazione non viene centrata in pieno. E’ un TLC, ma se per tavoli e sedie si è visto qualcosa (poco ma c’è), manca totalmente l’utilizzo delle scale. C’è lo storytelling a salvare parzialmente qualcosa: con Corbin e Dolph Ziggler che provano a bullizzare il timekeeper ricalcando ciò che hanno fatto a Roman due settimane fa. C’è la prestazione dei due, che se dal punto di vista tecnico non sono due cime, di certo non annoiano gli spettatori tenendo alto il ritmo. C’è anche il finale,dove nonostante un Reigns in versione supereroe, alla fine il ‘Big Dog’ soccombe. In pochi l’avrebbero pronosticato, ma vince King Corbin. Tre elementi che mitigano la pesantissima lacuna dello scarso sfruttamento della stipulazione – voto: 6
5) Bray Wyatt v The Miz – Se dobbiamo valutare l’interpretazione e il post-match, il voto certamente è superiore alla sufficienza. Ma il match in sé è stato più un grande angle. Con il campione universale che mette in mostra la sua strana personalità, ma anche un aspetto in comune col suo alterego maligno: l’indistruttibilità. Fighe le risate isteriche mentre subisce le mosse dell’ ‘Awesome One’. Poi la vittoria agevole e rapida. Ma a risollevare il livello dello spettacolo ci pensa il ritorno di Daniel Bryan, che scaccia Bray, che viene salvato solo da ‘The Fiend’, sparendo quando si spengono le luci, nel bel mezzo dell’attacco di Bryan. Sempre bello vedere gli ‘Yes’ del pubblico scanditi dall’ ‘American Dragon’ – voto: 5+
6) Tables match: Rusev v Bobby Lashley – Altro match brutto. Non ci aspettavamo molto a dire il vero. Due atleti pesanti e poco inclini alla spettacolarità nel ring. Il tutto condito da una storia discutibile (oltre che poco originale, ndr). Come previsto c’è stata l’interferenza di Lana, anche se nei nostri pronostici non credevamo che sarebbe stata decisiva per la vittoria di ‘The All-Mighty’.Tema del match comunque centrato, con i due che più volte provano a schiantare il rivale contro i tavoli presenti in scena. Ma la qualità generale rimane bassa – voto: 5
7) TLC Tag Team match per il WWE Women’s Tag Team Championship: The Kabuki Warriors (c) v Becky Lynch/Charlotte Flair – Il main event presenta cose buone e cose meno buone. Prima di tutto il tema del match è centrato: sedie, tavoli, scale e anche altri oggetti (estintori, corde, bastoni) sono stati ampiamente utilizzati dalle quattro protagoniste. Gli spot pericolosi non sono mancati. Non si sono risparmiate assolutamente. Belle anche le storie raccontate (Becky legata a una sedia ad esempio, ndr). Eppure ci sono anche cose che non vanno. Qualche azione senza senso (le Kabuki avrebbero potuto vincere subito con Becky legata e Charlotte ko, ma non prendono le scale per arrivare alle cinture). E poi qualche botch di troppo. Nel complesso i pro superano i contro e va lodato l’impegno delle quattro, che hanno messo a repentaglio la salute del proprio corpo con azioni al limite. Ma la sensazione è che sia mancato qualcosa. Post-match che alimenta la saga del ‘non senso’, con la mega rissa tra Roman Reigns e King Corbin e il resto della locker-room, che serve sì a coprire Roman dopo la sconfitta patita qualche ora prima. Ma che comunque non c’entra nulla col main event – voto: 6,5
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Partendo dal concetto base che in un evento a tema, i match col tema dell’evento devono centrare quel tema, potremmo dire tutto sommato anche bene. Tolto Corbin contro Reigns, sia il ladder match che il tables match che il TLC match finale hanno centrato l’obiettivo. E’ la qualità generale dell’evento che, però, lascia a desiderare. Due buonissimi match di apertura, un main event buono ma non da ricordare e in mezzo tanta confusione. Il 2019, che ha visto nel complesso ppv godibili, chiude con uno dei peggiori dell’annata. Era di transizione, era stato costruito maluccio e questi limiti si sono visti tutti. Per lo spettacolo e per gli appassionati, però, si poteva trovare un modo migliore per prendere tempo in vista del “caldo” inizio anno con la costruzione della Royal Rumble prima e di Wrestlemania poi – voto: 5,5