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La settimana dei cambiamenti è arrivata. Se ne prospettano altri con il draft, ma intanto eccoci a commentare la ‘premiere season’ degli show WWE. Si puntava molto sulla prima di SmackDown su Fox e diciamo che tutto sommato le aspettative non sono state affatto tradite. E’ anche vero che, come sempre accade quando c’è troppa hype, si torna a casa con il bicchiere tendenzialmente mezzo vuoto. Ma a dirla tutta è un’impressione che si è avuta più per NXT e soprattutto per Raw, che non per SmackDown. Ma andiamo con ordine.

La prima di SmackDown su Fox. SmackDown non sarà stato su livelli eccelsi, ma certamente ha rispettato le attese. The Rock in dieci minuti ha dato una bella rispolverata a tutto il roster su come si tiene un promo. Giusto così per far capire che se ai tempi lo chiamavano ‘The Great One’ forse c’era un motivo. Brava comunque Becky a stargli dietro. Altra conferma del grandissimo personaggio che è Becky Lynch. Una delle cose più riuscite in casa WWE nell’ultimo decennio. Lo show ha avuto poi un grande approccio sportivo, regalandoci una piccola perla come l’ottimo ladder match tra Kevin Owens e Shane McMahon. E poi le presenze da altri sport. Il pugile Tyson Fury che battibecca con Braun Strowman, lasciando presagire a una futura sfida titanica. Ma soprattutto, dopo che in 10 secondi Brock Lesnar ha posto fine alla Kofi-Mania, ecco che dinanzi a lui si palesa un vecchio fantasma: il cattivissimo ex campione pesi massimi UFC, Cain Velasquez. Insomma, se si guarda bene venerdì notte c’è stato tutto: presenze-spot di icone del passato, evoluzione delle storyline, qualche buon match, colpi di scena con star di altri sport. Promosso a pieni voti. E gli ascolti lo dimostrano, anche se, a onor del vero, alla prima gli ascolti vanno sempre bene.

Raw “ni”. Nè una promozione né una bocciatura per Raw. Doveva essere la risposta di USA Network a Fox. Nuova grafica, nuova sigla, nuovo stage. Ma a conti fatti, a parte qualche ottimo match (AJ Styles contro Cedric Alexander e Ricochet contro Cesaro) non si è visto molto. Certo, bello il segmento iniziale con Brock Lesnar che demolisce Rey Mysterio e suo figlio, ponendo le basi per l’arrivo di Cain Velasquez, ma allo stesso tempo privandoci di un match tanto dall’esito scontato quanto comunque interessante da vedere come quello in programma tra Seth Rollins e lo stesso Rey. Poca costruzione in vista di Hell in a Cell, anzi si è costruito Crown Jewel con il segmento tra Hulk Hogan e Ric Flair per il 5 contro 5 in programma in Arabia Saudita. Carino il segmento con Lana che tradisce Rusev con Bobby Lashley, ma a ben vedere è qualcosa di già visto. Sicuramente bene ‘The Fiend’ Bray Wyatt, che rappresenta una delle migliori innovazioni della WWE di questi mesi. Insomma, materiale per sviluppi futuri c’è, ma se guardiamo il singolo episodio rimaniamo a mezza via tra il positivo (perché male non è stato) e la delusione (buon episodio che però non aggiunge nulla a quanto già conosciamo e che nel confronto con SmackDown ne esce male).

La prima battaglia della Wednesday Night War. E ora NXT. Puntata importante perché andava in onda interamente su USA Network (non solo per un’ora come nelle prime due puntate, ndr), e soprattutto nello stesso giorno del debutto di Dynamite, il tv show settimanale della nascente e ambiziosa AEW. La battaglia è stata stravinta da Dynamite, va detto. Ma attenzione a fare drammi o facili considerazioni. Iniziamo col dire che la AEW è nuova e intorno a essa c’è certamente maggiore curiosità. Era poi la primissima uscita dello show settimanale e anche questo genera quella curiosità che fa impennare gli ascolti. A questo aggiungiamoci che NXT è per i fan casual un prodotto da scoprire. Finora è stato certamente un grandissimo show, ma sul WWE Network il suo target era quello dei fan hardcore, più critici e più rivolti all’azione nel ring. In tv le cose cambiano, bisogna lavorare su storie e personaggi e se il brand, a differenza di Raw e SmackDown non ha gente che nel contesto televisivo si è affermata, è chiaro che il pubblico casual dovrà essere conquistato poco per volta. In AEW ci sono personaggi già noti a questo pubblico, come Cody Rhodes e Chris Jericho. E’ chiaro che tra un prodotto nuovo ma da scoprire e uno nuovo ma con qualche certezza, la gente sceglierà il secondo, almeno all’inizio. Ma la compagnia ci sta lavorando. Non sottovalutiamo il ritorno di Finn Balor nello show giallo, che va letto non solo in ottica rilancio dell’irlandese, ma anche nell’ottica di elevare NXT a vero terzo brand. La contrapposizione di NXT alla AEW va letta nel lungo periodo. Siamo convinti che la WWE era consapevole che inizialmente il confronto non avrebbe retto, ma allo stesso tempo conosce il potenziale della sua creatura NXT e sa che questa battaglia potrà risolversi in proprio favore. Ovviamente lavorando bene e non snaturando troppo lo show in nome dei ratings.

E ora il draft. E dopo Hell in a Cell avremo il draft. Conosceremo chi sarà a Raw, chi a SmackDown e chi a NXT. Inizierà il vero scontro tra brand e tra emittenti, che si spera dia alla compagnia quella competitività che si è un po’ persa. Noi siamo fiduciosi. Qualcosa si muove.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns