The Undertaker v Triple H [special referee: Shawn Michaels]
Hell in a Cell match – WRESTLEMANIA XXVIII
La storia
Facciamo un passo indietro, all’edizione precedente di Wrestlemania. Triple H sfidava The Undertaker, ancora imbattuto allo ‘Showcase of Immortals’, per vendicare il suo amico Shawn Michaels, che nell’edizione XXV era stato sconfitto nonostante un grandissimo incontro e l’anno dopo, in un altro supermatch, non solo venne sconfitto ma fu anche costretto, per stipulazione, a ritirarsi. A Wrestlemania XXVII ‘The Game’ non è riuscito a rompere la streak di Undertaker, ma è lui il vero vincitore morale del No Holds Barred match contro il ‘Deadman’, avendolo costretto a uscire in barella, nonostante fosse Taker il vincitore. Questo brucia e molto per il ‘Phenom’, che, come raramente accade, è lui a chiedere una rivincita. Non perché sconfitto l’ultima volta, ma perché vuole dominare. Ma tante cose sono cambiate. Triple H non lotta più stabilmente, ora è in giacca e cravatta, fa il general manager, promuove la WWE in giro per il mondo. Il ‘King of Kings’ rifiuta perfino dopo essere stato definito uomo interessato solo ai soldi o addirittura codardo. Ma Undertaker trova la chiave: accusa il ‘Cerebral Assassin’ di rifiutare perché sa di non riuscire laddove neanche il suo grande amico migliore di lui, Shawn Michaels, è riuscito, porre fine alla streak del ‘Deadman’ a Wrestlemania. Stavolta Triple H, colpito nell’orgoglio, accetta e annuncia che sarà la fine di un’epoca: ‘The End of an Era’. A poche settimane dalla sfida, il match si arricchisce di un altro particolare: Shawn Michaels sarà l’arbitro speciale.
Il match
La sfida è una perla. Uno dei match più belli della carriera di entrambi i protagonisti, nonché uno dei più belli di sempre di Wrestlemania. Prima il lottato, con qualche azione pericolosa e un po’ di sano wrestling, con Triple H che con una Powerbomb rovescia una Hell’s Gate. Poi si passa alle maniere forti: ‘The Game’ prima schianta il rivale contro i gradoni d’acciaio e poi prova ad annientarlo con varie sediate, costringendo Michaels ad accertarsi delle condizioni di Taker. Shawn è imparziale e per rispetto di Taker evita che Triple H possa colpirlo anche con lo Sledgehammer. Ma il ‘Deadman’ non apprezza e chiude ‘HBK’ nella Hell’s Gate, mettendo l’arbitro della contesa fuori causa. Taker chiude Triple H nella Hell’s Gate, il rivale cede, ma l’arbitro Shawn Michaels è ko. Ne arriva un altro: Taker stende Triple H con una Chokeslam, ma il conto è di due e preso dall’ira il ‘Phenom’ mette ko anche quest’altro arbitro. Ma si riprende Shawn Michaels, che si prende la sua rivincita. Taker prova la Tombstone, ma Triple H la evita e subito Shawn Michaels rifila una Sweet Chin Music al ‘Deadman’, seguita immediatamente dal Pedegree di ‘The Game’. La streak è finita? No. Undertaker esce dal conteggio al due. Incredibile. Shawn Michaels si mette all’angolo quasi impaurito e incredulo. Reazione di Taker, che chiude tutto con la Tombstone, ma non basta; Triple H non cede e ‘rilancia’, mettendo a segno un altro Pedegree. Ma ancora niente da fare. Undertaker, però, riprende le redini del match: calpesta la mano con cui il rivale sta per afferrare lo Sledgehammer e lo colpisce varie volte sia con lo Sledgehammer stesso sia con una sedia. Infine ecco al Tombstone decisiva. La streak di Undertaker resiste, ma che match. Davvero la fine di un’era, testimoniata dall’abbraccio collettivo dei tre protagonisti a fine incontro. Iconico.