The Undertaker v Mankind
Hell in a Cell match – KING OF THE RING 1998
La storia
Nel 1996, qualche anno prima, accadde un evento incredibile. The Undertaker stava mandando avanti un feud contro Mankind, personaggio pazzoide e schizofrenico. La faida sembra risolversi nel Boiler Room match di Summerslam, dove per vincere bisogna spostarsi dal locale caldaia dell’arena al ring e prendere l’urna detenuta dall’allora manager di Taker, Paul Bearer. Lì si consumò il tradimento, con Paul che aiutò Mankind a vincere, voltando le spalle al ‘Deadman’. Passano due anni. Bearer è ormai rivale di Undertaker e manager dell’astro nascente Kane, fratellastro di Taker. Mick Foley, dal canto suo, torna a interpretare il personaggio di Mankind e torna ad allearsi, come nel 1996, con Bearer. Mankind e Kane attaccano The Undertaker e Stone Cold Steve Austin. La faida esplode e si divide, con Kane che sfida Austin, mentre Mankind passa all’attacco del ‘Phenom’. Dopo settimane di faida si decide di regolare i conti una volta per tutte a King of the Ring. Ma non in un match qualsiasi. Bensì nell’Hell in a Cell.
Il match
La sfida è violentissima e regala due spot epici. Fin dalle prime battute il match si combatte non dentro la gabbia, ma in cima e qui il primo grandioso momento. Undertaker lancia Mankind dalla cima contro il tavolo dei commentatori. Foley è ‘fuori uso’ e viene portato via in barella e col collare. Sembra finita, ma Mankind si rialza, si toglie la maschera e torna in cima alla gabbia. Qui l’altro spot sensazionale. Undertaker mette a segno una Chokeslam, ma una parete della struttura cede e Mankind vola ancora, stavolta nel ring. Vari arbitri e Terry Funk provano a interrompere il match, ma Taker li butta via. Mankind dopo un po’ si rialza e la sfida prosegue nel ring. Foley reagisce a vari colpi subiti contro i gradoni d’acciaio e colpisce Taker con un Piledriver su una sedia e poi con un Legdrop sempre su una sedia. Non basta e allora lo chiude nella Mandible Clow. Ma il ‘Deadman’ non cede e schianta Mankind di schiena su delle puntine posizionate da questi sul ring. Poi lo rifà, stavolta con una Chokeslam e infine chiude tutto con la Tombstone. Il match è uno dei più brutali della storia della WWF/WWE e Foley riportò numerosi infortuni, dovuti principalmente ai due voli pazzeschi subiti.