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Clash of Champions va agli archivi senza lasciare particolari tracce. Non è stato assolutamente un brutto evento, ma neanche ha lasciato il segno. Compitino. Nulla di più. Qualche match piatto, qualche altro sopra la media, ma nel complesso tutto scorre senza grandi scossoni. Un mezzo insulto al wrestling vedere AJ Styles nel pre-show, ma a parte questo, la card ha riservato solo poche battute davvero a vuoto. Casomai si può dire che ha riservato anche pochi match da urlo. Un paio migliori rispetto alla media generale, ma non certamente iconici. Un buon evento, che è servito a mettere nuovi tasselli, piuttosto che a chiudere il cerchio, in alcune trame narrative: Bray Wyatt che si fa avanti contro Seth Rollins per il titolo universale; Charlotte e Sasha che hanno ancora conti in sospeso con le campionesse dei loro roster Bayley e Becky. Forse l’unica parola “fine” è sul feud tra Kofi e Randy Orton, chiuso bene in favore di Kingston ma male in termini di spettacolo: una buona storia rovinata da due pessimi match tra quello di Summerslam e questo. Ma vediamo ora tutto nel dettaglio.

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1) per il WWE Raw Tag Team Championship: Braun Strowman/Seth Rollins (c) v Dolph Ziggler/Robert Roode – Opener senza infamia e senza lode. Doveva raccontare presumibilmente la storia di Rollins e Strowman che prima combattono insieme e poi si sfidano per il titolo universale. Quindi era prevedibile qualche intoppo nel loro match, per caricare il main event. E questo è accaduto. Incontro dominato, ma che per un errore viene perso da Seth e Braun, che iniziano a guardarsi in cagnesco in vista del match conclusivo. Cambio di titolo prevedibile. Andamento del match anche. Nessun particolare colpo di scena né particolari errori tecnici da segnalare. Match che scorre veloce, senza lasciare grandi tracce né nel bene né nel male. – Voto: 6-

2) per il WWE SD Women’s Championship: Bayley (c) v Charlotte Flair – L’incontro in sé sarebbe anche carino e narrativamente buono. Peccato per la durata eccessivamente breve. Posizionato come secondo match della card, gli vengono riservati pochi minuti. Giusto il tempo per le due atlete di far vedere di avere una buona chimica, ma nulla di più. La vittoria di Bayley con la furbata ad arbitro distratto, conclude rapidamente un incontro che potenzialmente avrebbe potuto raccontare molto e stava iniziando a farlo. Ci lascia con quella sensazione di incompiuto, ma è probabile che ci saranno presto altri scontri. – Voto: 6-

3) per il WWE SD Tag Team Championship: The New Day (c) v The Revival – Buon incontro. I due tag team dimostrano di avere una buona intesa e di saper intrattenere il pubblico, nonostante non avessero un grandissimo minutaggio a disposizione. Buone trame e storytelling coerente con la storyline. Woods era rimasto lontano dal ring per un infortunio al ginocchio e i Revival vincono il match insistendo sul ginocchio malmesso di Xavier. Niente da far gridare al miracolo, ma un match godibile. – Voto: 6,5

4) per il WWE Women’s Tag Team Championship: Alexa Bliss/Nikki Cross (c) v Fire and Desire – L’ampia prima parte di show dedicata ai tag team si chiude con la sfida per i titoli di coppia femminili. La più brutta tra le sfide di coppia e certamente tra le più brutte sfide dell’intera card. A parte qualche divertente interazione tra Alexa Bliss e Mandy Rose, si è visto poco. Coerentemente col ruolo che sta avendo nel team, è Nikki Cross a fare la differenza, conducendo il suo team alla vittoria. Carino comunque l’intermezzo con l’inseguimento dei vari mid e low carder ad R-Truth per la conquista del titolo 24/7, con tanto di tentativo di pin di Alexa Bliss (!!!). Ma il match in sé è davvero poca roba sia a livello tecnico che a livello narrativo. – Voto: 5

5) per il WWE Intercontinental Championship: Shinsuke Nakamura (c) v The Miz – La narrazione buona compensa la tecnica scarsa. A livello tecnico si è visto poco, ma sull’intrattenimento ci siamo alla grande. Certo, tutto prevedibile e nulla da far dire che sia un match da ppv. Uno spettacolo del genere avremmo potuto vederlo anche a Raw o a SmackDown. Forse proprio questo penalizza la riuscita finale. Nakamura e Miz tirano su, grazie anche al buon lavoro di Sami Zayn, uno spettacolo buono, ma non eccezionale. Si fa guardare, ma difficilmente tornerete a rivederlo tra qualche mese – Voto: 6

6) per il WWE Raw Women’s Championship: Becky Lynch (c) v Sasha Banks – Era uno dei match più attesi della serata. La donna del momento contro quella che forse è la prima vera grande avversaria capace di metterla in difficoltà. ‘The Man’ e ‘The Boss’ ci regalano uno spot di mosse, alcune tecniche altre di pura aggressione selvaggia. Match tra i più belli della serata. Bella la lunga fase di lotta in mezzo al pubblico e nell’arena. Peccato per il finale con la tardiva squalifica di Becky. Ma nel complesso è stato giusto così: non si poteva far perdere la Lynch, troppo over; non si poteva già affossare con una sconfitta la Banks, appena rientrata dopo la lunga assenza. Probabilmente ci saranno nuovi capitoli nel loro feud e se queste sono le premesse, ne vedremo delle belle. – Voto: 7+

7) per il WWE Championship: Kofi Kingston (c) v Randy Orton – A Summerslam non era stato un caso. Kofi e Randy anche a Clash of Champions hanno toppato. Match che si contende con la sfida di coppia femminile la non onorevole palma di “peggior incontro della serata”. Non tanto per l’equilibrio, quanto per il ritmo lento e per la scarsa intensità, che hanno portato al risultato di vedere le manovre dei due contendenti quasi come manovre casuali. La stessa vittoria di Kofi arriva all’improvviso, senza una vera costruzione. Pessima poi la prestazione di un Orton irriconoscibile e a tratti stranito, quasi svogliato. Brutta roba. – Voto: 5

8) No Disqualification match: Roman Reigns v Erick Rowan – Gradevolissima sorpresa nel match che precede il main event. Roman Reigns ed Erick Rowan danno vita a una sfida senza esclusione di colpi, dove la tecnica viene sostituita dalla potenza e dall’aggressività delle mosse che i due si scambiano. E se era prevedibile un match poco tecnico ma molto duro, meno lo era il finale. In molti avrebbero scommesso su un successo, magari sofferto, del ‘Big Dog’. E invece ecco a sorpresa il ritorno di Luke Harper, che aiuta il ritrovato partner a vincere. Ben fatto. – Voto: 6,5

9) per il WWE Universal Championship: Seth Rollins (c) v Braun Strowman – Cosa dire del main event. Si può discutere sulla credibilità (come fa un gigante come Strowman a perdere dopo esser finito con tutto il suo peso su Rollins dopo un Frog Splash? ndr). Ma a conti fatti è stato un ottimo spettacolo. Strowman conduce il match con la sua potenza devastante, ma Rollins resiste da vero supereroe. Seth le prova poi tutte per vincere ma sono necessari innumerevoli Stomp e il ‘rispolvero’ del Pedegree dal repertorio per riuscire ad avere ragione. Dopo Lesnar, ‘The Architect’ mette a segno un altro successo che consolida il suo status. Altra occasione persa per Strowman, ufficialmente il più grande spreco della WWE degli ultimi anni. Ma alla godibilità generale del match si aggiunge anche l’ottimo post con ‘The Fiend’ Bray Wyatt che attacca il campione, interrompe i festeggiamenti e lancia un chiaro segnale per il futuro: See You in Hell. – Voto: 7,5

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Un evento sufficiente. Tolto il main event e la sfida tra Becky e Sasha, comunque ‘rovinata’ da un finale deludente, nessun match si è distinto per un livello particolarmente alto. Un paio sono stati addirittura dei flop clamorosi. Altri sono trascorsi senza lasciare traccia in modo particolare. Nulla di pessimo, ma nulla di straordinario. Quasi a conferma che più la WWE ci carica con una card interessante e più rimaniamo delusi. Mentre spesso quando non ti aspetti nulla (vedi Extreme Rules, ndr) ne viene fuori qualcosa di buono. Tutto sommato non è uno show da buttare e, anzi, per essere uno show di transizione va anche bene così. Ma ci si poteva aspettare qualcosa in più. In sintesi bene, ma non benissimo – Voto: 6

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns