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Evento davvero ben riuscito. Summerslam 2019 passa agli archivi candidandosi a pieno titolo a miglior ppv dell’anno. Conferma il trend della WWE, che non lavora bene sulla costruzione delle storie, ma che almeno riesce a regalare buoni special event in questo anno. Summerslam ha qualche punto debole, ma sono decisamente di più i pregi di uno show che, tutto sommato, non annoia mai. Giusto un paio di battute a vuoto, ma nel complesso tutto è stato scritto e gestito bene. Compresi gli squash. E come a Wrestlemania, abbiamo un paio di match che possono entrare nella top 10 dei migliori incontri di questa annata. Ma ora vediamo tutto nel dettaglio.

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1) Submission match per il WWE Raw Women’s Championship: Becky Lynch (c) v Natalya – Opener di ottima qualità. C’erano dei dubbi sulla riuscita di questo incontro, ma l’averlo reso un submission match si è rivelata una mossa vincente. Le due hanno interpretato benissimo il loro ruolo in questa tipologia di incontro, provando anche a chiuderlo utilizzando la mossa finale dell’avversaria. Bella la determinazione di Natalya, stupenda l’aggressività di Becky, che mese dopo mese rafforza il suo status. Davvero un gran bel match. Tecnico e selvaggio allo stesso tempo. – voto: 7,5

2) Goldberg v Dolph Ziggler – Come previsto è stato uno squash. Il match in sé è ovviamente ingiudicabile. Ma abbiamo apprezzato due cose: prima di tutto l’avvio del match con i due Superkick di Ziggler, che sorprendono Goldberg prima di scatenare l’ira di ‘Da Man’; poi il post-match con lo ‘Show-Off’ sofferente che richiama l’avversario per sfidarlo ancora, salvo subire due volte una Spear. Operazione volta a tutelare l’immagine di Goldberg, danneggiata qualche mese fa a Super Show-Down. – voto: ingiudicabile

3) per il WWE United States Championship: AJ Styles (c) v Ricochet – E’ stato il festival degli spot e dell’atletismo. Due atleti straordinari, che hanno dimostrato per l’ennesima volta, alzando ancora l’asticella della qualità, il loro livello. Ricochet è un funambolo a cui riesce di tutto. AJ Styles dall’alto dei suoi 40 anni dimostra un atletismo fuori dal comune. Anche le interferenze degli OC, determinanti per far rifiatare il loro leader, sono state ben gestite e inserite nel contesto generale. Grandissimo match, tra i migliori di questo 2019. – voto: 8

4) per il WWE SD Women’s Championship: Bayley (c) v Ember Moon – Delusione della serata. Match senza mordente, nonostante le due interpreti siano due ottime worker. Forse non c’era la giusta chimica. Sta di fatto che abbiamo assistito a un incontro bruttino e con un finale che è sembrato abbastanza improvvisato. – voto: 5

5) Kevin Owens v Shane McMahon [special enforcer: Elias] – Non sarà stato ai livelli eccezionali dell’Hell in a Cell del 2017, ma siamo di fronte a un match solido e validissimo. Bella la storia raccontata con Shane che abusa ancora una volta del suo potere, introducendo Elias come special enforcer e provando in tutti i modi a farla franca con i soprusi. Bellissima la reazione e il dinamismo di Owens. Il canadese dimostra ancora una volta il suo valore e regala al pubblico un match di qualità. Peccato solo non aver visto il solito volo spettacolare di Shane O’Mac, ma questo non incide sulla riuscita del match. – voto: 7

6) Trish Stratus v Charlotte Flair – Tra gli incontri più belli di tutta la serata. Match che parte lento, ma che poi decolla e regala al pubblico uno spettacolo straordinario, degno di due leggende del wrestling femminile. Trish sfodera un repertorio degno della sua storia; la canadese dimostra di saperci ancora fare. Magari manca il ritmo dei giorni migliori, ma certamente il livello è ancora alto. Charlotte è la solita certezza. Momento della serata è la reazione di Trish, che riesce addirittura a chiudere la ‘Queen’ nella sua stessa Figure Eight Leglock. Finale prevedibile (difficile pensare che Charlotte avrebbe perso), ma la storia narrata dall’incontro ha reso tutto molto bello. Complimenti a entrambe. Charlotte è sempre ‘The Queen’. Trish, you still got it. – voto: 8

7) per il WWE Championship: Kofi Kingston (c) v Randy Orton – Match decisamente brutto. I due si impegnano a offrire uno spettacolo di buon livello, ma non riescono. Anzi, riescono nell’esatto contrario. Match lungo e noioso. Qualche sussulto sì, ma poca roba. La solita RKO al volo, non capitalizzata. E poi un finale che sa di già visto con la famiglia di Kofi tirata in mezzo nella storia dell’incontro e il campione che va di matto e attacca brutalmente Orton (non vi ricorda AJ Styles contro Samoa Joe di un anno fa?). La chiusura, poi, col doppio countout  è quanto di più deludente si potesse chiedere. Male. Molto male. – voto: 5

8) Finn Balor v Bray Wyatt – Tutto secondo i piani. Squash o qualcosa di simile. Balor che preserva l’immagine del demone lottando nella sua versione battibile, ossia quella umana. Wyatt che spacca di brutto con la sua nuova versione di ‘The Fiend’. Musica di entrata e ingresso spettacolari. Sul ring non cambia molto (a parte la Mandible Claw, ndr), ma è l’atteggiamento che fa la differenza. Balor riesce a mettere insieme quelle due-tre mosse che almeno gli permettono di non uscire totalmente ridimensionato nell’immagine. Ma la scena è tutta per Bray. Tutto molto bello per lo show. Se dobbiamo però valutare il match in sé è chiaramente ingiudicabile.– voto: ingiudicabile

9) per il WWE Universal Championship: Brock Lesnar (c) v Seth Rollins – Abbiamo visto a Summerslam quello che volevamo vedere a Wrestlemania. Cioè un match combattuto, dove la potenza stratosferica di Lesnar viene saltuariamente contrastata dall’atletismo di Rollins, che prova a capitalizzare i suoi rapidi rovesciamenti di fronte. C’è certamente il controsenso nello storytelling, vedendo Seth prima ferito e pieno di fasciature e poi improvvisamente atletico come non mai. Ma se si guarda il lato emotivo abbiamo visto un grandissimo match. Lesnar perde e Seth si va a riprendere ciò che gli spetta: il trono del roster di Raw.. – voto: 7,5

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Siamo sui livelli di Wrestlemania. Per certi versi anche meglio, Visto che è durato di meno. Spettacolo ben riuscito. Due match sottotono soltanto. Grave che uno di questi sia stato quello per il titolo WWE tra Kofi e Orton. Ma certamente c’è stato tanto di qualitativamente alto. Opener riuscitissima tra Becky e Natalya. Main event altrettanto riuscito, con Seth Rollins e Brock Lesnar che ci regalano un match molto intenso ed emozionante. Squash gestiti benissimo: quello di Goldberg con Ziggler che due volte lo invoca al ritorno nel ring, venendo sistematicamente distrutto e regalando così un angle che rilancia l’immagine di ‘Da Man’; quello di Bray Wyatt, che esalta al massimo le nuovi vesti di ‘The Fiend’. E poi i grandi match. Ai buonissimi opener e main event si aggiunge la bella prova di Kevin Owens. Ma soprattutto assistiamo a due match che si candidano a essere tra i migliori dell’anno: il grandioso AJ Styles contro Ricochet e il match tra Charlotte Flair e Trish Stratus, davvero molto bello. Pochi punti deboli, probabilmente il miglior evento del 2019 targato WWE. – voto: 7,5

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns