Archiviato Extreme Rules, andiamo a fare le nostre valutazioni. Show di buon livello, che paga però lo scarso interesse della vigilia, una card debole e soprattutto poco ‘extreme’. Soli quattro match a stipulazione speciale e comunque non interpretati come meriterebbe un evento che dovrebbe fare delle ‘non squalifiche’ il marchio di fabbrica. Ma ormai è questa una prassi che va avanti da diversi anni. Livello generale dei match comunque buono, pur senza toccare picchi particolari di bellezza. Main event scontato, ma che ha saputo ovviare alla scontatezza del risultato con una buonissima narrazione e con la sorpresa dell’incasso di Brock Lesnar. Ma vediamo tutto nel dettaglio.
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1) No Holds Barred Tag Team match: The Undertaker/Roman Reigns v Drew McIntyre/Shane McMahon – L’ultima apparizione di Undertaker e il suo impegno in coppia con Roman Reigns in modo quantomai improvvisato, non lasciavano ben sperare. E invece l’opener di Extreme Rules è stata più che buona. Tutti hanno recitato bene la loro parte. Compreso The Undertaker. Il ‘Deadman’ si riscatta dalla brutta figura di Super Show-Down e ci regala una prestazione se non proprio degna della sua storia, quantomeno rispettosa della stessa. Il finale è forse la parte migliore, ma anche nella parte centrale tutti ci regalano ottimi spot. E poi l’ennesimo volo di Shane? Sempre uno spettacolo. – voto: 7
2) per il WWE Raw Tag Team Championship: The Revival (c) v The Usos – Ritmo alto, buona narrazione. Il match tra Revival e Usos non passerà certo alla storia, ma merita assolutamente un giudizio positivo. E’ stato combattuto e senza grandi pause. Quello che serve per tenere alta l’attenzione. – voto: 6,5
3) Aleister Black v Cesaro – Tra i match della serata. Due grandissimi atleti, che hanno dato dimostrazione di essere due pedine su cui la WWE può e dovrà certamente puntare in futuro. Black torna nel ring e fa vedere tutta la sua classe, sfoderando non solo il classico stile da striker, ma anche delle buone qualità nelle prese di sottomissione. Cesaro fa il suo e riesce a condurre le operazioni nella fase centrale. Match tecnico. Peccato forse solo per il finale, un po’ troppo affrettato e anticlimatico. Ma nel complesso bene così. – voto: 7,5
4) 2-on-1 Handicap match per il WWE SD Women’s Championship: Bayley (c) v Alexa Bliss/Nikki Cross – Match più brutto della serata, Già scegliere un anonimo handicap match come stipulazione speciale fa discutere. Ma l’incontro in sé è davvero trascurabile. Il finale scontato è solo la ciliegina sulla torta di una sfida da dimenticare. – voto: 5
5) Last Man Standing match: Braun Strowman v Bobby Lashley – Tra i match a tema, questo è stato sicuramente il più indovinato. Anche l’incontro in sé è stato davvero bello. Lashley riesce, nei limiti del possibile, a ‘umanizzare’ Strowman, che non domina in lungo e in largo, ma subisce in alcuni momenti. Bello spostare il match subito fuori dal ring e molto bello il finale con il ‘Monster Among Men’ che abbatte una parete durante il conteggio dell’arbitro ed emerge dalla battaglia come trionfatore assoluto. Unito a una costruzione più che buona, questo match sa il fatto suo. – voto: 7+
6) Triple Treath Tag Team match per il WWE SD Tag Team Championship: Daniel Bryan/Rowan (c) v The New Day v Heavy Machinery – Incontro divertente con ritmo alto, momenti comedy e incerto fino alla fine. Nulla da tramandare ai posteri, ma il match non ha annoiato. Sarebbe stato carino vedere gli Heavy Machinery campioni, ma si è scelto di dare un nuovo titolo al New Day, premiato per il lavoro svolto in questi anni. – voto: 6,5
7) per il WWE United States Championship: Ricochet (c) v AJ Styles – A Raw avevano già dato dimostrazione di grande chimica. A Extreme Rules hanno ribadito il concetto, regalando alla platea un match solido e ben combattuto. Il finale sporco accresce il nuovo status da heel di AJ Styles, capo della stable con Gallows e Anderson. Volendo trovare il pelo nell’uovo, potremmo dire che è mancato quel qualcosa in più che lo renda decisamente superiore ai comunque ottimi match andati in scena a Raw. Ma magari ci saranno altri capitoli tra i due. Comunque match della serata alla pari con Black contro Cesaro. – voto: 7,5
8) Kevin Owens v Dolph Ziggler – A sorpresa uno squash. Visti gli interpreti non avremmo certo immaginato un incontro rapido. Una Stunner e via. Diciamo che il match è servito a dare il ‘la’ all’angle di Kevin Owens contro Shane McMahon. – voto: ingiudicabile
9) per il WWE Championship: Kofi Kingston (c) v Samoa Joe – Delusione della serata. Costruito bene, due buoni worker. Eppure il match è stato brutto. Ritmo basso, pochi colpi di scena e una vittoria che penalizza ancora una volta Samoa Joe. Poco da dire. Incontro dal quale ci si aspettava di più. Molto di più. Anche il pubblico è sembrato poco coinvolto. – voto: 5,5
10) Extreme Rules Winners Take All Mixed Tag Team match per il WWE Universal Championship e per il WWE Raw Women’s Championship: Seth Rollins (c)/Becky Lynch (c) v Baron Corbin/Lacey Evans – L’idea di un match a coppie miste, con entrambi i massimi titoli del roster di Raw in palio, e la prospettiva di un incontro estremo ma neanche troppo, viste le donne nel ring, non esaltava alla vigilia. Ma la riuscita è stata più che buona. Ottima alchimia tra Rollins e Becky, con Lacey e Baron che pure fanno bene la loro parte. L’estremo è rappresentato da qualche sediata, bastonata e da due voli sui tavoli. Niente da far gridare al miracolo, ma certamente più estremo dell’opener e dell’handicap match di Bayley. E poi il finale. Gran bella sequenza, con Becky messa fuori causa addirittura da Baron Corbin con la End of Days, Seth che reagisce con rabbia inaudita e gli rifila tre Stomp e porta a casa il match. Ma soprattutto con l’incasso del Money in the Bank di Brock Lesnar. Ben fatto. – voto: 7+
11) per il WWE Universal Championship (MITB cash): Seth Rollins (c) v Brock Lesnar – Narrativamente è stata una mossa indovinata per arginare la scontatezza del risultato del main event. Bene. Gli sviluppi fanno paura perché si apre davanti a noi il serissimo rischio di un nuovo regno del terrore, o meglio della latitanza. Meno bene. Ma al di là di questo, dobbiamo valutare il match e, ovviamente, uno squash di pochissimi minuti è invalutabile. – voto: ingiudicabile
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Partiamo dal solito concetto basilare: se è un evento a tema, la prima cosa che non deve fallire è centrare il tema. Questo evento c’è riuscito? No. Pochi match ‘extreme’ e quei pochi non hanno dato l’impressione di violenza e cattiveria che un evento chiamato Extreme Rules dovrebbe dare. Nel main event si è visto qualcosa di più estremo, ma in fin dei conti parliamo solo di qualche bastonata coi kendo stick, qualche sediata e un paio di voli sui tavoli. Divertente, ma ci siamo abituati a Extreme Rules match ben diversi. L’opener, seppur carino, ha avuto davvero poco di un No Holds Barred match. Sorvoliamo sulla stipulazione dell’Handicap match per l’incontro di Bayley; già meglio l’interpretazione del Last Man Standing match tra Strowman e Lashley, forse l’unico davvero in tema. Quanto alla qualità generale dei match, è comunque in generale buona. La costruzione pessima non faceva ben sperare, ma come accaduto con Stomping Grounds, la WWE ha saputo regalare qualcosa di buono. Nulla di straordinario, ma il livello generale non è basso. Solo qualche battuta a vuoto, tra cui la delusione di Kofi contro Samoa Joe, che forse era stato il match costruito meglio. Main event con l’esito scontato, certo, ma scritto bene. La End of Days di Corbin su Becky, la reazione furiosa di Seth e l’incredibile incasso di Brock Lesnar sono stati ottimi espedienti. Tralasciando ovviamente la prospettiva del titolo universale, di nuovo nelle mani del part-timer di lusso. Comunque in generale evento da 7, a cui abbassiamo di mezzo voto la valutazione perché il tema non è stato centrato. Avremmo dovuto togliere un voto, ma sarebbe stato troppo per un evento oggettivamente positivo. – voto: 6,5