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Alla fine quel momento è arrivato: Kurt Angle si ritira. Uno dei più grandi atleti degli ultimi tempi del mondo del wrestling e della WWE terrà a Wrestlemania 35 il suo ultimo incontro della sua eccezionale carriera. Su di lui ci concentriamo quest’oggi.

L’ultimo avversario. Si è discusso molto sul suo avversario, Baron Corbin. Non certo materiale da far gridare all’incontro del secolo. Ma a nostro modo di vedere, anche se siamo convinti in una sorpresa dell’ultim’ora, questa sfida ha senso. Ha senso perché c’è un minimo di costruzione dietro: Corbin che ha ostacolato Kurt quando era general manager e ha fatto di tutto per farlo licenziare da Stephanie McMahon, allora commissioner. Giusto che il buon Angle, col dente avvelenato, abbia un ultimo conto da regoalre con lui. La sfida ha senso anche in ottica futura: è davvero utile vedere l’ennesimo Angle contro John Cena, che venderà sicuramente tanto, ma che non serve a nessuno dei due? O forse è meglio un match in cui un atleta esperto come Kurt, provi a esaltare le doti di un atleta emergente, che piaccia o meno e a prescindere dal risultato finale? Ha poi, senso, anche vedendo le condizioni e lo status di Angle, che è palesemente appesantito e che è da diversi anni in uno stato di semi-ritiro, con giusto qualche match ogni tanto, tutt’altro che da ricordare. E allora perché contrastare così tanto questa scelta? A noi questo Angle contro Corbin se è vero che non ci crea hype in modo particolare, ma non lo denigriamo affatto. Poi diciamolo: ci si lamenta tanto dei match senza costruzione di questa Road to Wrestlemania e poi volete a tutti i costi Angle contro Cena con John che non è mai apparso da gennaio?

Una carriera eccellente. Ma ora parliamo di Kurt Angle. Come detto, quello contro Corbin sarà il suo ‘Farewell match’. Darà l’addio al wrestling in uno scenario dove è prevedibilissima la sacrosanta ovazione del pubblico del MetLife Stadium. Cresciuto con un background di lotta, realizza il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi e ad Atlanta 1996 diventa medaglia d’oro nella categoria pesi massimi della lotta greco-romana; lui che appena l’anno prima, sempre ad Atlanta, però ai mondiali aveva vinto un’altra medaglia d’oro. Ma Kurt ha un altro sogno: è u grande amante del pro-wrestling e sogna di approdare in WWE. Il suo status è notevole visto che è una medaglia d’oro olimpica. L’allora WWF non se lo fa sfuggire e l’ ‘Olympic Hero’ approda alla corte dei McMahon, dove darà il via a una carriera straordinaria. Ha dimostrato di essere un ottimo face e un eccezionale heel. Ma soprattutto ha dimostrato di essere un wrestler unico. Tante le sfide indimenticabili. Le prime che ci vengono in mente, tanto per restare in clima Wrestlemania: quella contro Shawn Michaels di WM 21; contro Eddie Guerrero a WM XX; contro Brock Lesnar nel fantastico main event di WM XIX; contro Chris Benoit a WM X-Seven. Ma non solo Wrestlemania. Come dimenticare l’incredibile Iron Man match contro Brock Lesnar in un episodio di SmackDown del 2003? O la sfida contro Chris Benoit di Royal Rumble 2003? O contro Stone Cold Steve Austin a Summerslam 2001? E ancora contro The Undertaker a No Way Out 2006? Le indimenticabili sfide contro John Cena, dall’esordio del bostoniano a SmackDown, passando per le grandi sfide di No Way Out 2005 e Survivor Series 2006. Tanti i titoli conquistati: 6 titoli mondiali (4 titoli WWE, 1 titolo mondiale pesi massimi e 1 titolo WCW durante la ‘Invasion’, ndr); un titolo intercontinentale; un titolo statunitense; un titolo di coppia; un titolo europeo; un titolo hardcore; un King of the Ring. E poi le vittorie in TNA, dove ha intrapreso faide importanti con atleti che solo più tardi sono approdati a Stamford, come AJ Styles e Samoa Joe, e dove ha vinto ben sei volte il massimo titolo della compagnia.

Tutto questo fino ad arrivare all’ingresso meritatissimo nella Hall of Fame nel 2017, che ha preceduto il suo ultimo stint in WWE, da general manager di Raw fino ad arrivare alla prossima Wrestlemania. L’ultima. Quella del grande saluto a questo incredibile atleta. Sarà bello gridare, amichevolmente e divertendoci un’ultima volta, ‘You Suck’. Tanto lo sai benissimo che non fai schifo a nessuno, ma che ti porteremo sempre con noi nel cuore. Grazie infinite Kurt.

Di Mario Grasso

giornalista pubblicista, laureato in Giurisprudenza e potenziale avvocato. Da sempre appassionato di wrestling. Tra i suoi miti 4 nomi si tutti: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome