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Anche l’ultimo ppv della Road to Wrestlemania è passato agli archivi. Fastlane scorre via senza troppi intoppi. Evento che non passerà alla storia, ma che allo stesso tempo non è del tutto da buttare. Non si sono visti grandi match, sebbene il livello sia stato superiore a edizioni passate davvero becere. Si sono viste però storie ed angle interessanti. Anche quelli che non hanno aggiunto nulla alla Road to Wrestlemania, come quelli di Elias, comunque divertenti e godibili. Nel complesso non male, anche se i fan più hardcore probabilmente lo denigreranno.

Prima di analizzare i vari match parliamo anche dei pronostici. Tre non fanno testo. La sfida tra Kofi e il The Bar, così come quella a quattro per il titolo statunitense, non erano in programma e quindi non erano state pronosticate. Il match tra Rey Mysterio e Andrade non è andato in scena e quindi il pronostico è nullo. Così come quello per il match per il titolo WWE, che è stato modificato, anche se volendo avevamo indovinato il vincitore, che è stato comunque Daniel Bryan. Considerando la parte restante dei pronostici, chiudiamo con un 5 su 7. Errori solo sul match del kick-off, dove avevamo dato una speranza a Nakamura e Rusev, e sul match per i titoli di coppia di Raw, dove abbiamo azzardato puntando subito su una vittoria di Black e Ricochet. Volendo trovare il pelo nell’uovo avevamo pronosticato una vittoria classica per Becky Lynch, che ha vinto sì, ma solo per squalifica. Ma comunque pronostico indovinato. Ora analizziamo la card. Come spesso accade, abbiamo rivisto di qualche mezzo punto in più o in meno, in alcuni casi, i voti messi a caldo.

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1) per il WWE SD Tag Team Championship – The Usos (c) v The Miz/Shane McMahon – Buonissimo opener. A caldo siamo stati più ‘cattivelli’ dandogli solo 6, quando invece merita un mezzo voto in più. Il match di Elimination Chamber con i soliti grandi voli di Shane era stato più bello, ma questo neanche è stato male. Doveva scaldare gli animi e l’ha fatto egregiamente. E se il finale col Roll-Up subito da Miz delude un po’, il post-match con tanto atteso turn heel di Shane su Miz, alza drasticamente il livello di adrenalina e ci carica verso Wrestlemania. Nulla di clamoroso, ma un match certamente da salvare nel mucchio sia per il buon lottato sia per gli snodi narrativi offerti. – voto: 6,5

2) per il WWE SD Women’s Championship – Asuka (c) v Mandy Rose – Asuka la spunta di furbizia, esattamente come qualche settimana fa Mandy l’aveva spuntata su di lei. Il cerchio si chiude. Difficile che Mandy si riproponga per il titolo visto il finale, che sembra più aprire a una necessaria resa dei conti con l’amica Sonya Deville. Asuka troverà forse nuove rivali per Wrestlemania. Il match è stato guardabile, anche se non sono mancati alcuni botch, soprattutto da parte di Mandy. Nulla di eccezionale, ma non ce la sentiamo di relegarlo tra i ‘non sufficienti’, anche se gli abbassiamo di mezzo punto la valutazione. – voto: 6-

3) 2-on-1 Handicap match : Kofi Kingston v The Bar – Sarebbe ingiudicabile, essendo uno squash. Diamo ugualmente il voto, abbassandolo di mezzo punto rispetto a quello dato ‘a caldo’, perché è comunque durato un po’ più dei canonici 2-3 minuti degli squash veri e propri e perché è servito almeno a costruire quella che potrebbe essere la ‘Kofimania’. Il voto lo diamo, ma ovviamente è bassissimo. – voto: 4,5

4) Triple Treath Tag Team match per il WWE Raw Tag Team Championship : The Revival (c) v Chad Gable/Bobby Roode v Aleister Black/Ricochet – Una sola cosa penalizza questo incontro: il minutaggio limitato. Sarebbe stato davvero un grande incontro con qualche minuto in più a disposizione e con un finale costruito meglio. L’azione è stata ottima, così come la prova di Ricochet e Aleister Black, che anche con l’angle post-match hanno fatto capire quanto possono dare alla categoria tag team. – voto: 6+

5) Fatal Four Way match per il WWE United States Championship : Samoa Joe (c) v Rey Mysterio v Andrade v R-Truth – In chiave storytelling forse sul ring non è stata raccontata alcuna storia, ma il ritmo è stato davvero bello e il match godibilissimo. Rey è una garanzia, Andrade dimostra ancora una volta il suo grande valore, Samoa Joe è una macchina da guerra e anche R-Truth fa la sua discreta figura. Bella anche l’idea di sorprendere i fan con questo match che non era previsto nella card. Forse un passo indietro rispetto all’ottima sfida tra gli stessi interpreti vista pochi giorni fa a SD Live, ma comunque è uno dei punti più alti della serata. – voto: 6,5

6) per il WWE Women’s Tag Team Championship : Boss ‘n’ Hug Connection (c) v Nia Jax/Tamina – Incontro pessimo. Tamina e Nia rallentano troppo il ritmo e non hanno la benché minima chimica con Sasha e Bayley. Il finale col Roll-Up è la degna conclusione di un match brutto. Poco importa vedere la sfuriata delle due samoane a fine match, che magari apre a una nuova chance titolata a Wrestlemania. Ma il livello è stato davvero basso. – voto: 5

7) Triple Treath match per il WWE Championship : Daniel Bryan (c) v Kevin Owens v Mustafa Ali – Senza alcun dubbio il match della serata. Grandissima prova di tutti e tre i contendenti. Bella la sorpresa di vedere Mustafa Ali subentrare al malconcio Kofi Kingston. Giusto così anche se si tiene conto che doveva essere il pakistano e non Kofi a lottare nell’Elimination Chamber un mese fa. Ali è stato il ‘man of the match’, ma anche Owens e Bryan hanno fatto benissimo. Chi si aspettava interferenze si è dovuto accontentare solo di quelle di Rowan, pressoché inutili. Curioso vedere come Daniel Bryan anche da heel riesce a ottenere vittorie pulite. Gran bel regno il suo. Incredibile dirlo da heel, ma sta facendo benissimo. Bello anche il lavoro da face di Kevin Owens, che anche sul ring sembra non aver perso affatto lo smalto dei tempi migliori. Gran bel match. Ma ora il prossimo step? A giudicare da quello che si è visto e dai cori del pubblico, Kofi Kingston non rimarrà a lungo fuori dai giochi. – voto: 7,5

8) Becky Lynch v Charlotte Flair – Stavolta non è stato il solito spettacolo. C’è stata una certa coerenza comunque. Se costruisci la storyline con Becky Lynch infortunata al ginocchio non puoi farla guarire magicamente proprio nel giorno del match o addirittura durante l’incontro. Quindi giusto farle condurre questo tipo di incontro e giusto farla vincere nell’unico modo possibile: per squalifica. Ronda voleva anche Becky a Wrestlemania e ha trovato il modo di farcela entrare. La storia è coerente in tutto e per tutto. Purtroppo la qualità del match ne ha palesemente risentito, ma non si può avere tutto ed era prevedibile. Voto basso, ma giusto così. – voto: 5

9) Six Men Tag Team match : The Shield v Baron Corbin/Drew McIntyre/Bobby Lashley – Non doveva essere il main event a nostro modo di vedere. C’è il rischio di far tornare presto a fischiare Roman Reigns se si ricomincia con la vecchia storia di spingerlo nel main event a prescindere. Tuttavia è ancora forte l’appeal verso il ‘Big Dog’ dovuta al ritorno dopo la battaglia vinta contro la leucemia. Ma è un rischio proporre questo schema fin da subito. Va però detto che almeno la storia raccontata sul ring ha avuto un senso e una sua godibilità. Buon ritmo e buone trame. Buona anche l’idea di narrare la storia di un’ultima reunion dello Shield prima dello split definitivo dovuto all’addio ormai imminente di Dean Ambrose. Match godibile e ben gestito, anche se non è stata certo la tecnica a farla da padrona. Poteva andare molto peggio, ma invece ha intrattenuto e anche bene. – voto: 7,5

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Nel complesso è stato uno show sufficiente. In linea con i soliti Fastlane ai quali siamo purtroppo abituati, non abbiamo visto nulla di eclatante in termini di match. Poca qualità. Ce ne sono due o tre che spiccano sugli altri, senza toccare però, vette clamorose. La differenza con i Fastlane precedenti, però, sta nel fatto che almeno si è costruito qualcosa per Wrestlemania, dando un senso alla serata. Lo split tra Shane McMahon e The Miz, che apre le porte a un match tra i due a Wrestlemania. AJ Styles che finalmente risponde a Randy Orton, aprendo anche lui la strada a un incontro al ‘Grandaddy of them All’. Il nuovo capitolo del feud a tre con Ronda Rousey, Charlotte Flair e Becky Lynch. La costruzione di Kofi Kingston come underdog, che potrebbe avere serissimi sviluppi verso Wrestlemania in chiave titolo WWE. Il possibile split tra Sonya Deville e Mandy Rose. Insomma. Di carne sul fuoco ne è stata messa. I match sono stati spesso brutti: tra squash e sfide deludenti (il match per i titoli femminili di coppia è stato pessimo, ndr) si sono toccati livelli molto bassi; a salvare la faccia solo l’opener, il match per il titolo WWE e un po’ il main event (senza strafare, ndr). Facendo una media tra la qualità non elevatissima dei match e gli snodi narrativi, che invece ci sono stati, possiamo dire che la sufficienza è stata raggiunta. Consigliato? Nì. Diciamo più tendente al sì che al no, ma chiariamo: se volete vedere bei match, lasciate stare; se volete vedere sviluppi delle storie in vista di Wrestlemania, allora può fare al caso vostro. Senza troppa hype è un evento che può essere apprezzato. Al contrario, con troppe aspettative si rimarrà certamente delusi. – voto: 6+

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns