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Quella appena conclusa è stata la settimana più viva della Road to Wrestlemania. E se diciamo questo è certamente dovuto ai vari ritorni. Chi non è sobbalzato dalla sedia nel vedere tornare Batista (tra l’altro senza alcuno spoiler trapelato sui vari siti, ndr)? E chi non ha esultato nel rivedere Kevin Owens a SD Live? Anche se poi ha tolto la title-shot senza particolari meriti a chi dei meriti li aveva eccome, ossia Kofi Kingston. E mettiamoci dentro anche il ritorno, tra l’altro in grande forma fisica, di Matt Hardy, di nuovo nella più congeniale versione Hardy Boyz. Batista veleggia verso un film contro Triple H a Wrestlemania, Kevin Owens ha già il suo match contro Daniel Bryan a Fastlane, gli Hardyz riuniti sono pronti a dire la loro nella divisione tag team. Ma noi ci soffermeremo solo su un ritorno. Quello di Roman Reigns.

Ebbene sì. Il ‘Big Dog’ è di nuovo tra noi. Si parla di grandi piani per Wrestlemania per lui. In fin dei conti è l’uomo di punta della WWE e non poteva essere diversamente. Ma, appunto, quali piani? Diciamolo chiaramente, Roman il titolo universale non l’ha mai perso davvero, avendolo dovuto abbandonare per via del brutto male che l’aveva colpito. Quindi in chiave storyline ci starebbe benissimo un suo inserimento nel match tra Brock Lesnar e Seth Rollins di Wrestlemania. Ma a nostro modo di vedere sarebbe una forzatura e non ci sarebbe nulla di più sbagliato per affossarlo di nuovo, ora che finalmente ha l’appoggio di tutto il pubblico.

Infatti per la prima volta il ‘Big Dog’ è stato acclamato a Raw lunedì scorso. Neanche un ‘boooo’, cosa che fino a un attimo prima del suo annuncio di temporaneo ritiro era la consuetudine. Finalmente un trattamento degno di un face. Degno DEL face della compagnia. E allora perché rovinare tutto? Seth Rollins è stato essenzialmente spinto dal pubblico a vincere la Royal Rumble e a sfidare Lesnar a Wrestlemania. E’ l’unico che oggi ha lo status per battere ‘The Beast’. L’inserimento di Reigns renderebbe tutto più facile: ha senso per storyline e permetterebbe di far perdere il titolo a Brock senza farlo schienare, con il pin decisivo di Seth su Roman o di Roman su Seth. Forse avrebbe senso anche con un’ipotetica tematica ‘Triple Treath’, visto che si va verso il match a tre per il titolo femminile di Raw e magari anche per il titolo WWE visto l’attuale intreccio Bryan-Owens-Kofi. E allora perché non tentare la strada a tre anche con Lesnar, Reigns e Rollins?

Ma sarebbe un grave errore secondo noi. Il WWE Universe, smaltita l’euforia del momento per il recupero dalla leucemia di Roman, potrebbe interpretare il tutto come una forzatura, ancor più se poi Roman dovesse vincere e, statene certi, tornerebbe a fischiarlo. Più senso potrebbe avere un ipotetico ritorno dello Shield, ma anche qui abbiamo qualche perplessità. Dopo lo storico scioglimento del 2014, è stato riunito due anni fa con scarsissimi risultati; era andata meglio col ritorno di Ambrose, ma si è sfaldato di nuovo dopo l’addio di Roman e il turn heel di Dean, disastroso. Quindi anche qui, va bene l’ennesimo Shield, ma magari con nuove motivazioni, nuove storie e qualche elemento di novità rispetto al classico “riuniamoci perché insieme siamo più forti”. E allora, se di grandi piani bisognerà parlare, speriamo che prevedano ben altro per Roman. Tanto al titolo universale ci arriverà comunque entro l’anno.

Ma anche un altro tema vogliamo aprire. Se nell’arena finalmente sono tutti per Roman, sul web qualche dubbio viene espresso. Non vogliamo definire “leoni da tastiera” coloro che hanno sollevato il dubbio che la storia della leucemia sia stato solo un work, di spregevole gusto per farlo finalmente apprezzare. Non li definiremo così perché la perplessità è, se non giustificata, quantomeno legittima. Effettivamente ha recuperato in tempi molto brevi da una malattia gravissima. Quindi ci sta che qualcuno pensi al work. Noi comunque crediamo di no per tre motivi. Il primo è la risposta ufficiale, secondo cui esistono due tipi di leucemia, quella cronica di difficile guaribilità e che richiede enormi sforzi, e quella acuta, meno grave e più “gestibile”. Il secondo: chi vi scrive ha avuto un cancro della stessa famiglia delle leucemie (decisamente meno grave sia chiaro, ma appartenente allo stesso gruppo, ndr); chi vi scrive ha sostenuto un ciclo di ben dodici chemioterapie e vi posso assicurare che il binomio chemio-debilitazione fisica non è affatto automatico; il sottoscritto aumentò di peso addirittura e non ha perso capelli, diradati sì, ma presenti; quindi attenzione a ragionare per luoghi comuni, non è sempre così. Il terzo: la WWE correrebbe troppi rischi con un’operazione del genere; è quotata in borsa e pensate al crollo che potrebbe avere se venisse fuori che Roman non era malato davvero; senza contare che gli ascolti avrebbero una picchiata assurda. Non vogliamo farne neanche una questione etica, perché il business spesso è talmente meschino da non fermarsi davanti a questo. Ma proprio perché è business, il crollo in borsa, negli ascolti e nelle vendite (tra l’altro Reigns è quello che fa vendere di più, ndr) sarebbero davvero un durissimo colpo. Troppi rischi. Quindi, in tutta onestà, noi alla storia della leucemia e del recupero-lampo, sinceramente, ci crediamo.

A questo punto, smaltita l’euforia per il ritorno e il recupero ora mettiamoci al lavoro. Cara WWE, scrivi come si deve qualcosa di sensato per Roman Reigns. Ha talento. Molto più di quanto molti haters hanno detto in passato. Basta gestirlo bene. Vale anche per altre superstar eh!

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns