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Eccoci al primo pagellone del 2019, dedicato alla Royal Rumble. Buon evento, che ha avuto pochi punti bassi, ma che allo stesso tempo non ha riservato sorprese. Ciò che era nell’aria si è effettivamente verificato. Ci si aspettava qualche interazione in più, magari con Ronda, Becky e Charlotte coinvolte e invece niente di tutto ciò. I vari incontri sono stati tutti di buona fattura. Le due risse sono state buone, anche se quella maschile ci ha lasciato un senso di incompletezza.

Prima di passare all’analisi match per match del main show, vi segnaliamo il capitolo pronostici. Escludendo il primo match del kick-off (quello per i titoli di coppia di Raw, ndr) che non era originariamente previsto, ne abbiamo indovinati sette su nove, anzi otto su nove, visto che per le risse avevamo anche le opzioni di riserva e nel caso della Rumble femminile non abbiamo indovinato la nostra prima scelta, ma ci abbiamo visto bene sulla scelta di riserva. Unico errore è stato il successo di Nakamura per il titolo statunitense, che non ce l’aspettavamo.

Ma ora passiamo alle pagelle. Premessa: essendo più ragionate i voti potrebbero leggermente divergere rispetto a quelli pubblicati a caldo sulla pagina Facebook al termine dell’evento.


1) per il WWE SD Women’s Championship : Asuka (c) v Becky Lynch – Non poteva esserci apertura migliore. A caldo abbiamo dato mezzo voto in meno, ma rivedendolo è stato davvero un gran bel match. Becky sempre straordinaria, ma soprattutto abbiamo visto una Asuka tecnicamente impeccabile. Bella la sequenza di sottomissioni reciproche e molto bella la chiusura finale della giapponese. Giusto come epilogo, che non danneggia ‘The Man’ visto che è andata poi a vincere la Rumble e che valorizza finalmente la ‘Empress of Tomorrow’ con una vittoria pulita che legittima un titolo vinto grazie a un’interferenza. E ora vedremo chi oserà sfidare l’imperatrice. – voto: 8

2) per il WWE SD Tag Team Championship : The Bar (c) v The Miz/Shane McMahon – Nulla da raccontare tra qualche anno, ma neanche tra qualche mese. Ma è stato comunque un match che si lascia guardare e che, senza strafare, fa sì che lo spettatore non si annoi. Match di gestione, che non va sotto la sufficienza. A contribuire a questo ci pensa il buon Shane con i suoi voli e il buon Miz col suo selling. – voto: 6+

3) per il WWE Raw Women’s Championship : Ronda Rousey (c) v Sasha Banks – La sequenza finale è quella che fa salire il ritmo e il voto a un incontro comunque molto buono già di suo. Partito bene, viene penalizzato da una fase centrale forse un po’ più lenta, ma la prestazione ottima di Sasha Banks e l’ottima azione di rimessa di Ronda, contribuiscono alla riuscita dell’incontro. Ennesima conferma della crescita di Ronda, ma anche del fatto che Sasha merita maggiore considerazione. Quando chiamata in causa ha tirato fuori una gran bella prestazione. I piani per Ronda forse prevedono un incrocio con Becky Lynch, ma se questa è la base di partenza diciamo che anche puntare su una rivincita con la ‘Legit Boss’ non sarebbe così sbagliato. Ma probabilmente non andrà così. – voto: 7,5

4) Women’s Royal Rumble match – Sul web circolano alcune critiche ed effettivamente a caldo siamo stati un po’ troppo generosi. Abbiamo deciso di abbassare di mezzo punto, ma rimaniamo fermi sulla nostra posizione iniziale: match più bello della serata e gran bella rissa. L’anno scorso si sono giocati tutti i ritorni delle star del passato perché era la prima assoluta. Per questo bisognava inventarsi qualcosa, tenendo anche conto che anche il finale era abbastanza scontato. Operazione riuscita. Se la si guarda bene, in questa rissa c’è tutto e c’è esattamente quello che era mancato un anno fa, mascherato dall’emozione della prima volta. Ci sono i momenti comedy, con le IIconics e soprattutto col siparietto che vede coinvolti Zelina Vega e il rientrante Hornswaggle sotto il ring. Ci sono le dominatrici, vedi Charlotte o Rhea Ripley o Nia Jax o la fase di dominio da bulle della Riott Squad. Ci sono stati i salvataggi al limite, vedi Naomi. Ci sono state le prestazioni da ‘iron woman’,come Natalya ed Ember Moon. Si è puntato negli ingressi “non annunciati prima” su star di NXT o NXT UK e la scelta è stata indovinatissima se si guarda le ottime prestazioni di Kacy Catanzaro e Rhea Ripley. Non mancano neanche le ovazioni, come quella clamorosa che riceve Alexa Bliss, finalmente rientrante sul ring. E poi l’evento che, seppur telefonato, tutti volevano: Becky Lynch che entra nella rissa e la vince. Quando è entrata Lana dolorante era scontato che ‘The Man’ ne avrebbe preso il posto. C’hanno solo fatto aspettare qualche minuto, ma va bene così. Belli i siparietti con Nia Jax e con Charlotte Flair. Sapevamo che la Flair era la favorita, a patto che non avesse partecipato Becky Lynch. Giusto così, è il suo momento. In sintesi: c’è il comedy, ci sono i salvataggi al limite, ci sono le dominatrici, ci sono le prestazioni eroiche, ci sono i pop del pubblico sui vari ingressi, le entrate non annunciate sono state tutte positive, il finale mette d’accordo tutti anche se prevedibile. Insomma, punti deboli vistosi non ne vediamo. – voto: 7,5

5) per il WWE Championship : Daniel Bryan (c) v AJ Styles – Strano a dirlo, ma è stata la delusione della serata. A caldo avevamo dato 6=, che è parente stretto di 5,5. L’avevamo dato perché sebbene lento e con un finale a caso e insensato, a guardarlo bene il repertorio tecnico dei due è stato mostrato. Non è un incontro insufficiente dal punto di vista tecnico. Lo è certamente dal punto di vista emotivo. Pur essendo due straordinari interpreti, Bryan e Styles stavolta non hanno trascinato il pubblico. La lunghezza del match non ha contribuito a migliorare le cose. Capitolo Rowan? Non ha senso: perché torna e attacca AJ? E’ amico di Bryan? Perché è legato a Bryan? Perché è contro Styles? Non c’è neanche una storyline vecchia che può farci fare qualche collegamento. Tutto sconnesso e questo ci porta a bocciare categoricamente un match, che credevamo, invece sarebbe stato forse il migliore della serata visti i precedenti tra i due. Delusione. – voto: 5,5

6) per il WWE Universal Championship : Brock Lesnar (c) v Finn Balor – Ormai è una certezza: se gli metti contro uno più leggero, i match di Brock Lesnar diventano bellissimi. Ricordate CM Punk a Summerslam 2013? Ricordate AJ Styles a Survivor Series 2017? Ricordate Daniel Bryan alle ultime Survivor Series? Bene qui raggiungiamo lo stesso risultato con una scrittura leggermente diversa. Invece che inizio pro-Brock con reazione dello sfidante, stavolta abbiamo un inizio bomba di Balor, che conduce a grandi tratti l’incontro, salvo qualche raro colpo stiff di ‘The Beast’. E’ riuscito a farci quasi credere di potercela fare e questo significa che è stato ben scritto e ben interpretato. Aver anche variato la modalità di vittoria di Brock è un ulteriore punto a favore. Non ha vinto con i soliti innumerevoli Suplex e neanche con la solita devastante F5. Ha vinto da terra con un’improvvisa Kimura Lock, che dà un senso anche al personaggio di Lesnar, che ha un background di MMA, che raramente mette in mostra. Gran bel match, la nota più lieta della divisione maschile nella serata. – voto: 7,5

7) Men’s Royal Rumble match – Doveva essere la notte di Seth Rollins e lo è stata. Ma la rissa in sé ci lascia un senso di incompletezza. Al termine ci viene quasi da dire “sì, non è male, è anche finita come volevamo noi, ma manca qualcosa”. Bene gli ingressi di NXT, tutti di qualità. Ma sono mancate molte cose. Poca interazione tra Seth Rollins e Dean Ambrose, ad esempio, quasi estranei tra loro nonostante il recente passato burrascoso. Pessima gestione di Bobby Lashley. Drew McIntyre eliminato a caso da un Dolph Ziggler che rientra dall’anonimato. Braun Strowman ancora una volta malgestito in un evento che conta. E lo stesso Rollins, ok ha vinto, ma quanto era scontato il suo successo dal momento in cui è stato schiantato fuori dal ring? Si sapeva che sarebbe rientrato e lì sarebbe iniziata la sua scalata verso la vittoria. Abbiamo apprezzato comunque anche altre cose. La prima parte molto divertente: col ritorno come numero 2 di Jeff Jarrett e il simpatico segmento con Elias; il ritorno di Kurt Angle, che riceve un’ovazione importante. Ci è piaciuta molto la gestione di Andrade e di Mustafa Ali, autori di un’ottima prestazione e nel caso del secondo anche di due eliminazioni pesantissime (Nakamura e Samoa Joe, ndr). Bene anche il siparietto comedy con protagonisti Curt Hawkins e Titus O’Neil e quello di No Way Jose. Sanno di già visto, certo, ma fa sempre piacere stemperare la tensione della rissa con qualche risata. Capitolo entrata numero 30. Che non sarebbe entrato davvero R-Truth eravamo pronti a scommetterci la casa. Ma ci aspettavamo qualcosa di diverso. Il sogno era Kenny Omega. L’utopia era CM Punk. I sogni più realizzabili erano Batista, The Rock o perfino Roman Reigns (visto che sembra stia già bene, ndr) o quantomeno un infortunato di ritorno (Sami Zayn, Bray Wyatt o Kevin Owens, ndr). E invece c’hanno sorpreso con una donna, grossa sì ma semrpe una donna, Nia Jax. A mitigare la nostra delusione è stata comunque la scrittura, buona, della sua partecipazione. Nia ha lottato davvero e le ha anche prese: la RKO su di lei è qualcosa di magnifico. Non prendeteci per sessisti. Stiamo parlando puramente di spettacolo. Tutto sommato è stata una buona rissa, ma prima di tutto non ci lascia soddisfatti come la rissa femminile che l’ha preceduta e che, in secundis, è comunque un netto passo indietro rispetto alla gran bella Rumble maschile di un anno fa. – voto: 6,5


Che show è stato? Al netto di qualche punto d’ombra è stato comunque un ottimo evento. Volendo potremmo dividerlo in due tronconi: quello femminile, dove tra rissa e match titolati il livello è ben sopra la sufficienza; e quello maschile, dove tra match titolati e rissa, si arriva sulla sufficienza con qualche picco (Lesnar-Balor, ndr) e qualche flop (Bryan-AJ, ndr). Tema comunque centrato perché nonostante gli epiloghi “telefonati” e qualche aspetto criticabile, sono state comunque due buonissime risse, quella delle donne soprattutto. Tra i vari incontri della card si segnala una sola vera insufficienza, sebbene dolorosa e inattesa, ma rispetto agli standard del 2018 possiamo dire che il livello si è alzato. Piccola nota, forse la durata. Ma con due risse in mezzo era difficile accorciare i tempi. Buon inizio. Si dice che “chi ben comincia…”. Speriamo! – voto: 7

 

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns