Ed eccoci subito di nuovo in azione per giudicare un nuovo evento della WWE. Passiamo dalla soddisfazione per un bell’evento come Evolution all’insoddisfazione più totale per questo Crown Jewel, che ha alternato scelte di booking incomprensibili a una qualità di match discutibile; in molti casi da house show. A cosa ci riferiamo? Per il booking team la riflessione da fare è questa: la World Cup sembrava la cosa più insensata ed invece è stata la cosa migliore che si è vista, ma è stata letteralmente ridicolizzata con la finale; oppure si può fare anche l’esempio dello squash di Lesnar su Strowman. Sulla qualità di match vi invitiamo a guardare il main event e capirete.
Capitolo pronostici. Siamo andati male. Nella World Cup abbiamo toppato subito sul vincitore. Avevamo scommesso su Randy Orton, che è uscito di scena subito. Eppure coi pronostici dei quarti eravamo andati bene (3 su 4). In semifinale doppio errore e ovviamente sbagliata a prescindere la finale, dove entrambi i finalisti non li avevamo dati per tali. Del resto della card siamo andati bene sui match titolati di SD, ma non sulle sfide di Raw, dove non ce l’ha fatta Braun Strowman e dove non abbiamo indovinato sulla DX, che vedevamo perdente contro i Brothers of Destruction. In sintesi è 6-6. Non benissimo stavolta. Ma ora, dopo aver ricordato che c’è stata la vittoria di Nakamura su Rusev, rimanendo campione statunitense, nel kick-off, passiamo all’analisi della card del main show match per match.
1) per il primo turno della WWE World Cup : Rey Mysterio v Randy Orton – Non era partito malissimo questo Crown Jewel. Opener affidata a due veterani, che si intendono e che intrattengono bene. Il Dropkick di Orton sullo Splash di Rey è davvero un gran bell’esempio di tempismo e di come si sta sul ring. Le basi per vedere qualcosa di interessante ci sono tutte. Ma proprio quando si pensa che presto il match possa decollare, questo finisce. Roll-Up a sorpresa di Rey e ‘The Viper’ che perde come l’ultimo dei fessi. Veniamo sorpresi e il giudizio rimane fermo alla prima parte di match, certamente buona, ma non da far gridare al miracolo. Post-match creato ad hoc per salvare la faccia di Orton, ma la frittata è fatta. Poteva essere, ma non è stato. – voto: 5,5
2) per il primo turno della WWE World Cup : Jeff Hardy v The Miz – Decisamente meglio il secondo incontro della prima fase della World Cup. The Miz mostra importanti progressi anche nel ring, ormai costanti, così come Jeff Hardy si conferma un performer affidabilissimo. Il minutaggio è l’unica cosa che limita una contesa tutto sommato guardabile. I pochi minuti a disposizione rendono questo match un buon incontro da show settimanale. Con un minutaggio maggiore poteva essere un incontro da special event a tutti gli effetti. – voto: 6+
3) per il primo turno della WWE World Cup : Seth Rollins v Bobby Lashley – Struttura classica trita e ritrita. L’heel domina e maciulla il face, che però all’improvviso tira fuori due o tre mosse che sono decisive e gli fanno vincere il match. Solo un particolare, il face stavolta non si chiama John Cena o Roman Reigns, ma è Seth Rollins, che ha costruito la sua immagine a suon di grandi prestazioni. E poi Lashley? Che dominatore è uno che subisce solo due mosse e perde? Immagine compromessa? Delusione. – voto: 5
4) per il primo turno della WWE World Cup : Kurt Angle v Dolph Ziggler – Del primo turno è l’incontro migliore e scopriamo con molto piacere che Kurt Angle, rimessosi in discreta forma, sa ancora far bene il suo lavoro. Il minutaggio anche qui penalizza gli atleti, regalandoci solo un buonissimo incontro da show settimanale. Ma comunque bello rivedere un Kurt a un buon livello e un Dolph Ziggler sempre bravo. Gran lavoratore, molto sottovalutato. Più della sufficienza, però, onestamente non si può dare. – voto: 6+
5) per il WWE SD Tag Team Championship : The Bar (c) v The New Day – Non hanno strafatto neanche nel match per i titoli di coppia di SD. Buona performance di tutti e quattro i contendenti, ma nessun particolare momento da segnalare. Struttura semplice del match, da live event o al massimo da tv-show. Manca quel qualcosa che possa farci dire “che match”. Non brutto assolutamente, ma ce ne dimenticheremo presto. – voto: 6
6) per le semifinali della WWE World Cup : Rey Mysterio v The Miz – Con le semifinali della World Cup si tocca il punto più alto dello show e terminano gli incontri da considerare tutto sommato sufficienti. Le due semifinali si contendono la palma di top match della serata. Sia chiaro però che comunque lo fanno mantenendosi sempre su un livello da show settimanale o giù di lì. Si parte con Miz contro Rey ed è un bello spettacolo. Rey sa il fatto suo, Miz combatte da heel infierendo sui punti deboli del rivale e tirando fuori dal suo background un repertorio di sottomissioni che raramente sfodera. Ci muoviamo a dargli una chance titolata per il titolo WWE o no? A parte questa personale considerazione, il match si fa guardare ed è piacevole. Una delle poche note liete della serata. – voto: 6,5
7) per le semifinali della WWE World Cup : Seth Rollins v Dolph Ziggler – Su un piano appena superiore, a nostro modo di vedere, si pone la sfida, l’ennesima, tra Seth Rollins e Dolph Ziggler. La sequenza che va dalla fase centrale con i vari Roll-Up e contro Roll-Up, alla fase finale con i near falls da una parte e dall’altra confermano la fantastica intesa tra questi due atleti. Rollins bravo come sempre, ma anche lo ‘Show-Off’ non è affatto da meno. Intelligente anche l’utilizzo di Drew McIntyre e probabilmente giusto far vincere Dolph, che nella faida con Seth alla fine ha avuto la peggio. Questo incontro era staccato dalla loro faida e una sconfitta non avrebbe certo fatto male al ‘Kingslayer’. Buon match, anche se sia chiaro, quelli di Extreme Rules e di Summerslam sono su un livello decisamente superiore. – voto: 6,5
8) per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Samoa Joe – Qui iniziano le note dolenti. Più si andrà avanti e peggio sarà. Si parte con AJ contro Joe. La faida era terminata, ma il forfait di Daniel Bryan ha portato la WWE a mettere contro ‘The Phenomenal’ l’uomo più credibile del roster di SD Live tra quelli liberi. Ne viene fuori un match praticamente non costruito, visto che da Super Show Down in poi i due non erano più venuti a contatto. Ne viene fuori un incontro onesto, forse neanche brutto, ma che sa di ripetitivo, visto che i due ripetono essenzialmente qualche manovra già vista nei loro precedenti scontri di Summerslam, Hell in a Cell e Super Show-Down. Match onesto, da live event, e finale scontato. Sarebbe sufficiente, volendo, ma il contorno e la sensazione di ‘deja-vu’ fanno abbassare il giudizio. – voto: 5,5
9) per il WWE Universal Championship : Brock Lesnar v Braun Strowman – Ricomincia il regno del terrore. Brock Lesnar è di nuovo campione universale. Prepariamoci di nuovo a un titolo difeso raramente e a un campione poco presente. La WWE era dinanzi a una scelta: puntare ancora su una superstar che catalizza le attenzioni su di sé quando è presente, maggiormente ora che è anche reintegrato in UFC e che tornerà a lottare nelle MMA, ma che oggettivamente avrà presenze centellinate, oppure puntare su un atleta fisso del roster che sta facendo passi da gigante e che avrebbe uno status credibile da campione? E’ stata scelta, con tutti i rischi che ne derivano, la prima strada, quella che porta a ‘The Beast’. Lo si è fatto con uno squash match. L’immagine di Strowman è stata tutelata il più possibile: il gigante perde solo dopo un attacco alle spalle di Baron Corbin e comunque dopo aver resistito a ben quattro F5 di Lesnar. Ma quando è in palio il titolo universale, uno dei più importanti se non il più importante, ci si aspetta un match combattuto. Non certo sta roba. – voto: ingiudicabile
10) per la finale della WWE World Cup : Shane McMahon* v Dolph Ziggler – La World Cup come idea in sé lasciava a desiderare, ma i contendenti protagonisti lasciavano qualche spiraglio di interesse. L’andamento dei vari incontri, sebbene non da tramandare ai posteri, non era stato neanche male. Vedere in finale i due che, tutto sommato, più avevano meritato di esserci, ossia Dolph Ziggler e The Miz, era un altro elemento di hype. Senza contare che una vittoria dell’uno o dell’altro avrebbe ulteriormente elevato il loro status. Immaginatevi The Miz a SD Live che si vanta di essere il ‘best in the world’, o Dolph Ziggler che a Raw pretende giustamente più spazio dopo aver dimostrato di essere stato il migliore. Niente di tutto questo. Scrittura pessima: Miz infortunato, Dolph che sta per vincere per forfait (e già questo sarebbe un finale brutto, ndr), Shane McMahon che sostituisce Miz e va a vincere. Il commissioner di SD Live che esulta per essere il ‘best in the world’, senza aver mai disputato match di qualificazione, né quarti né semifinali. Che è sta roba? Una coppa già con poco senso in partenza che viene definitivamente ridicolizzata. Per carità, possono esserci degli snodi narrativi anche interessanti, ma noi guardiamo l’evento e il match e qui siamo su livelli davvero bassi. Unica nota positiva, che comunque non salva l’incontro dall’insufficienza, è il Coast to Coast di Shane. Sempre spettacolare. Il resto è da dimenticare. – voto: 4
11) D-Generation X v The Brothers of Destruction – A Super Show-Down avevamo spezzato una lancia in favore di Triple H e The Undertaker, che alla loro età hanno sfoderato il meglio possibile. Non perserveriamo, però, e stavolta stronchiamo nettamente questo main event. Nulla da dire sull’importanza storica dei quattro protagonisti. Chi scrive ha letteralmente adorato The Undertaker e Shawn Michaels in particolare ed è stato piacevolmente sorpreso nel vedere un ‘HBK’ ancora in buonissima forma, come dimostra quel gran bel Moonsault. Però siamo onesti. Possiamo nel 2018 vedere ancora match con questi ritmi pachidermici dove ci sono atleti che a mala pena si reggono in piedi? Kane, ad esempio, è ai limiti della presentabilità. L’atmosfera intorno, con il pubblico saudita che incita a prescindere, forse perché comunque voleva le leggende sul ring, contribuisce alla riuscita dello spettacolo, con la WWE che alla fine potrà comunque dire “abbiamo avuto ragione”. Ma onestamente, per chi questa disciplina la guarda con frequenza, c’è poco da apprezzare. Anche a livello di coinvolgimento emotivo. Se a Super Show-Down comunque Taker e Triple H erano a modo loro riusciti a coinvolgere, qui questo è accaduto solo raramente. Il Moonsault di Shawn Michaels e il nuovo faccia a faccia di ‘HBK’ e del ‘Deadman’ a otto anni da Wrestlemania XXVI sono sicuramente due di questi momenti. Ma in generale c’è davvero poco da ricordare, se non tanta mediocrità. – voto: 5
In sintesi un evento che lascia molto a desiderare. Tra i più brutti visti durante questo 2018. Eppure la prima parte, sebbene non straordinaria, non era neanche così da buttare. I quarti della World Cup, pur senza strafare, avevano regalato almeno due incontri certamente sufficienti, penalizzati forse solo dal minutaggio. Dopo un onesto match per i titoli di coppia di SD, le semifinali della World Cup sembravano alzare il livello dello show, che sembrava pronto a decollare. E invece sono stati i due punti più alti dell’intero evento (e comunque parliamo di due semifinali belle, gradevoli, ma che non ricorderemo da qui a fine anno, ndr). Il resto della card è dimenticabile e, anzi, più va avanti più il livello scende. Proprio il contrario di quello che dovrebbe essere un ppv, dove la qualità dello show e dei match deve essere un crescendo continuo. O almeno dovrebbe. Male davvero. Da una prima parte tutto sommato sufficiente, si finisce davvero in rovina. E se si può spezzare una lancia sul trito e ritrito AJ contro Joe, messo lì all’ultimo momento per via del forfait di Daniel Bryan, il resto non ha scusanti. Perché affossare così Braun Strowman (ok, ha resistito a cinque F5, ma comunque ha perso, ndr)? Perché questo finale per la World Cup, che viene ridicolizzata proprio nel suo atto conclusivo dopo un torneo che tutto sommato era stato anche piacevole? E poi il main event? Vogliamo parlarne? Ritmi pachidermici, l’appeal c’era e il pubblico ha comunque sostenuto i quattro leggendari atleti, che però non sono più dei fulmini di guerra come ai bei tempi e si vede. Quindi giudizio negativo. Appena migliore del pessimo Greatest Royal Rumble e se la gioca con Backlash per bruttezza. Tra i peggiori di questo 2018. Peccato, proprio ora che la WWE ci stava regalando una serie di eventi più che gradevoli. – voto: 5+