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Anche il primo storico ppv tutto al femminile passa agli archivi. Show più che positivo, che conferma il buon trend degli ultimi special event targati WWE. Ci sono i bassi, certo, ma ci sono anche tanti alti. Tre match molto belli e uno che si candida a essere tra i migliori dell’anno. Un limite è forse il main event. Carino, ma in questo evento forse ci voleva il supermatch. Vero che c’era l’attrazione Ronda Rousey, ma sarebbe bastato spostare come ultimo nella card il match tra Becky Lynch e Charlotte Flair e il voto finale sarebbe stato molto più alto.

Sui pronostici ce la siamo cavata, chiudendo il bilancio in positivo, ma senza strafare. Ammettiamo di esserci salvati in calcio d’angolo con il forfait di Alexa Bliss, che ha modificato il nostro pronostico sul tag team match con Trish Stratus e Lita protagoniste. I nostri errori ricadono sulla Battle Royal (dove comunque Ember Moon è stata l’ultima eliminata, ndr), sulla Baszler che vedevamo perdente e che ci ha smentito, e sul match tre contro tre dove non c’è stato nessun turn o scricciolio tra Sasha e Becky e dove le face hanno vinto. Vediamo ora i match uno per uno e analizziamoli.

 

 

1) Trish Stratus/Lita v Mickie James/Alicia Fox – Opener di buon livello. Le veterane si comportano benissimo. Trish Stratus è in grande forma. Lita, forse, un po’meno ma sa sempre il fatto suo. Bene anche Mickie James. Curioso come la peggiore sia proprio la più giovane del lotto, ossia Alicia Fox. Sentiamo vivamente la mancanza di Alexa Bliss, che avrebbe certamente elevato il livello di un incontro buono. Certo, in fin dei conti è stato una passerella per le due hall of famer, a suon di faccia a faccia con la rivale storica Mickie James. Gli errori non sono mancati, come quello clamoroso di Alicia Fox che sbaglia completamente il timing nel salvataggio di Mickie James dal pin dopo la Startusfaction di Trish. Ma nel complesso ha raggiunto l’obiettivo di un opener: intrattenere il pubblico, senza regalargli già il meglio. Bene così. Trish and Lita rules! – voto: 6+

2) Women’s Battle Royal – Come tutte le Battle Royal, c’è poco da giudicare, se non qualche spot e le battute finali. Le prime eliminazioni non rivelano nulla di particolare: prima le IIconics che prendono in giro le rivali e come prevedibile vengono eliminate; poi quasi tutte le vecchie glorie se ne tornano a casa; poi la classica scena del ‘voltafaccia’ dell’amica, come nel caso di Mandy Rose su Sonya Deville. Bello il Suplex quadruplo, meno bello il Dance Break di Carmella. Finale buonissimo con i vari scontri tra le giganti Nia Jax e Tamina e col faccia a faccia a tema NXT tra Asuka ed Ember Moon. Poi la classica scena vista e rivista della furba (Zelina Vega, ndr), che sta fuori tutto il match ed entra alla fine pensando di cavarsela. Fino all’epilogo con Nia Jax che fa valere la sua stazza e fa fuori una bravissima Ember Moon. Non è ancora il suo momento evidentemente. Per Ronda Rousey all’orizzonte si profila una rivincita di Money in the Bank, stavolta a ruoli invertiti, contro la ‘Irresistible Force’. – voto: 6-

3) per la finale del Mae Young Classic : Toni Storm v Io Shirai – Il primo vero gran bel match della serata lo regalano due talenti emergenti. La Storm e la Shirai disputano una grandissima finale del Mae Young Classic. Forse frenate dal booking, altrimenti avrebbero potuto regalarci anche uno spettacolo ancora superiore. Tecnicamente sono state molto brave e hanno dimostrato di essere due star su cui la compagnia può contare, per ora a NXT e presto magari anche tra i più grandi. Che talento! – voto: 7

4) Six Women Tag Team match : Sasha Banks/Bayley/Natalya v The Riott Squad – E’ forse il match più brutto della serata. Eppure così brutto non è, a guardarlo bene. C’è equilibrio e c’è il giusto coinvolgimento. Ma i botch penalizzano l’incontro. E fa strano dire che i botch peggiori li causa una che sul ring è tra le migliori: Sasha Banks. Bruttissimo il volo oltre la terza corda che finisce sull’apron. Botchato anche il Frog Splash che chiude il match. Non bene la ‘Legit Boss’. Bene invece la Riott Squad, che recita alla perfezione la parte del team cattivo, che prova a sfinire le avversarie. Forse non bruttissimo, ma riguardando tutta la card è oggettivamente un passo indietro. – voto: 5,5

5) per il NXT Women’s Championship : Kairi Sane (c) v Shayna Baszler – Grande incontro. Su questo sito seguiamo solo “di striscio” NXT, concentrandoci più sul main roster, ma stavolta commentiamo un match di NXT essendo inserito nel ppv del main roster. Fatta questa premessa, forse inutile, elogiamo queste due atlete. Gran bell’incontro tra due superstar che si conoscono e dimostrano di essere molto brave e complementari quando vanno una di fronte all’altra. Straordinaria la Baszler, heel perfetta. Bravissima la giapponese a reagire colpo su colpo. Finale coerente con lo schema narrativo delle amiche delle MMA di Shayna, che mettono piede a NXT e lo fanno facendo vincere la ‘Queen of Spades’. Brave. – voto: 7,5

6) Last Woman Standing match per il WWE SD Women’s Championship : Becky Lynch (c) v Charlotte Flair – Che dire? Straordinarie. Non smetteremo mai di ringraziarle. Che match hanno tirato fuori? Sì ok, l’arbitro palesemente inadeguato che passa una sedia a Becky mentre subisce la Figure Eight (errore anche del cameraman che inquadra, ndr) e che quasi sostiene Becky sulla Powerbomb decisiva. Ma chi se ne frega? Non è un errore né di Becky né di Charlotte. Quindi lasciamo correre e ci godiamo queste due straordinarie atlete, che hanno dato l’anima. Fasi di dominio alterne. Grande equilibrio. Bella scrittura di incontro. Sedie, tavoli, scale utilizzate dando senso alla stipulazione, che vuole che le atlete siano spoplate ben bene per distruggersi a vicenda. Epilogo straordinario con Charlotte che reagisce dopo aver dimostrato di essere indistruttibile, ma con l’irlandese che alla fine riesce a sferrare la mossa vincente chiudendo probabilmente in suo favore una grandissima faida. Eccellenti. – voto: 8,5

7) Ronda Rousey (c) v Nikki Bella – Ronda Rousey è ormai il volto dell’intera divisione femminile. Il suo palmares, il suo status, la sua streak. Nessuno può contrastarla e Raw dopo Raw, match dopo match, dimostra che questa scelta è più che indovinata. Sta crescendo moltissimo anche nello storytelling, visto che tecnicamente c’è sempre stato poco da dire visto il suo background con poche rivali. Brava a vendere le manovre di Nikki. Straordinaria a cambiare espressione e ritmo quando è lei a prendere in mano il match. L’incontro in sé, comunque, non è nulla di straordinario. Non brutto, per carità, ma non è di quelli che fa gridare al miracolo. Fin da subito è stato chiaro il canovaccio: Nikki attacca ma alla lunga Ronda si riscatta e gliele suona. Brave però a interpretare una struttura più che classica di match. Scolastico, ma non noioso. Peccato che per il main event di uno show storicamente così importante, forse, ci voleva qualcosa di più incisivo. Bello comunque il finale con tutte le donne sul titantron e con Ronda, il loro simbolo, avanti a tutte. – voto: 6,5

 


La prima ora di show è forse un onesto evento, ma nulla da far gridare al miracolo della divisione femminile e della tanto sospirata Women’s Revolution. Ma ci sono tre incontri che alzano terribilmente la media: la finale del Mae Young Classic tra due grandissime promesse, il match tra la Sane e la Baszler per il titolo femminile di NXT e lo splendido Last Woman Standing match tra Becky e Charlotte, tra i migliori visti in questo 2018. Certo, su quest’ultimo c’è qualche cosa da rivedere, ma non per colpa delle atlete. Peccato solo per quei troppi botch del Six Women Tag Team match, che forse neanche era così male, e per il main event, buono per carità, ma non il supermatch che dovrebbe sigillare e marchiare uno show storico come questo. Forse l’inizio onesto, i botch del tre contro tre e un main event buono ma non da sobbalzare dal divano, fanno di questo Evolution un esperimento riuscito solo a metà. Eppure ci sono tre incontri che rendono onore a tutta la divisione femminile. L’impressione è che si sia puntato proprio su questi tre: due tra atlete non del main roster e quindi meno incentrati sullo storytelling e uno solo tra atlete del roster principale, ma che ben si conoscono e che interagiscono alla grande tra loro come Becky e Charlotte. Sono andati sul sicuro, facendo il massimo in queste tre contese e facendo il compitino nel resto della card. Comunque bene. Prosegue, dunque, il buon trend della WWE che da Money in the Bank, escludendo solo il non esaltante Extreme Rules, non sta sbagliando un colpo, regalandoci show magari non memorabili, ma sicuramente più che godibili. Tornando a Evolution, le donne hanno vinto la scommessa, o almeno in gran parte. Il bicchiere è mezzo pieno. Più che mezzo. – voto: 6,5

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns