Dallas, Texas
- Drew McIntyre batte Dean Ambrose
- Chad Gable batte Viktor
- Bayley batte Dana Brooke
- AOP [Akam/Rezar] battono due atleti locali
- Seth Rollins (c) batte Dolph Ziggler e rimane WWE Intercontinental Champion
- Elias batte Bobby Lashley per squalifica
- Ember Moon/Nia Jax battono Mickie James/Alicia Fox
- No Disqualification match: Roman Reigns (c) batte Baron Corbin e rimane WWE Universal Champion
* originariamente era un match singolo, vinto da Roman Reigns per squalifica. Poi Baron Corbin, da general manager, fa ripartire il match con nuova stipulazione
Hell in a Cell è già un capitolo chiuso. Si guarda avanti e sul ring sale Roman Reigns, ancora campione universale dopo il no contest della sera prima contro Braun Strowman, causato dall’interferenza di Brock Lesnar. Il ‘Big Dog’ sa che Lesnar vuole il suo rematch, ma se lo vuole deve uscire ora allo scoperto. Ma a venir fuori è Braun Strowman e dice che è lui a volere Brock Lesnar e che quando avrà finito con ‘The Beast’ tornerà all’attacco di Roman Reigns per andarsi a prendere il titolo universale che merita. A risolvere il tutto è il general manager Baron Corbin, che annuncia di avere la soluzione: il 2 novembre la WWE sarà di nuovo in Arabia Saudita e lì andrà in scena un Triple Treath match dove Roman Reigns metterà in palio il suo titolo universale contro Braun Strowman e Brock Lesnar. Strowman non apprezza e va via dicendo che fa schifo tutto: la decisione, Baron Corbin, Roman Reigns e tutte le persone presenti nell’arena. Ecco ora arrivare anche Paul Heyman, il manager di Brock Lesnar, che dice che il suo assistito andrà a riprendersi il titolo universale in Arabia Saudita. Heyman scappa subito via rincorso da Strowman. Mentre Corbin sul ring toglie il microfono a Roman Reigns e annuncia che stasera difenderà il titolo universale e lo farà contro di lui. Nel main event avremo, quindi, Roman Reigns contro Baron Corbin per il titolo universale.
Dopo i primi due match che vedono la vittoria di uno dei campioni di coppia, Drew McIntyre, su Dean Ambrose e quella di Chad Gable su Viktor degli Ascension, è il momento atteso da molti. E’ il momento ora di The Undertaker, che a 15 giorni dall’ultima volta, torna in scena a Raw per rispondere alle recenti dichiarazioni di Triple H in vista del loro prossimo epico scontro a Super Show Down. Il ‘Deadman’ ricorda le parole di Triple H, che dice di aver perso ogni rispetto verso Taker, ma è solo un dannato che non si rende conto di ciò che dice. Non è più il guerriero selvaggio di una volta, ma solo un uomo da scrivania che non riconosce più la paura e che si pentirà di tutto questo. Poi dice che sa benissimo che Shawn Michaels sarà lì e che stazionerà a bordo ring; per questo ha preso le contromisure e non sarà solo. Al suo fianco avrà il fratello della distruzione, Kane. Poi chiude dicendo che farà con Triple H ciò che ha fatto in passato con Shawn Michaels, si prenderà la sua carriera. Ma oltre a quella, il ‘Phenom’ dice che si prenderà anche la sua anima.
Dopo una vittoria degli AOP su due atleti locali e una di Bayley su Dana Brooke, si va avanti. Il match successivo è valido per il titolo intercontinentale. Dolph Ziggler, uno dei due campioni tag team, ha ancora a disposizione la ‘rematch clause’ e la sfrutta ora per sfidare il campione intercontinentale Seth Rollins. La sfida ha inizio. Rollins ben presto prende il comando del match e sembra portarsi avanti col lavoro con una Blockbuster. Dolph prova a reagire con una Sleeper Hold e poi tentando una Zig Zag, ma va a vuoto. Prova anche un Superkick, ancora senza successo. Anzi è Rollins a colpire con un Revolution Knee. Ma è solo un pin di due. La sfida continua sulla terza corda, dove ‘The Architect’ piazza prima un Superplex e subito prova a farlo seguire dal Falcon Arrow. Ma Ziggler realizza un Roll-Up. Il ‘Kingslayer’ esce al due dal pin e contrattacca con lo Stomp, che vale la vittoria. Seth Rollins inarrestabile: è ancora campione.
Sul ring è il momento della campionessa femminile, Ronda Rousey. Ronda ringrazia Alexa Bliss dicendo che a Hell in a Cell è stata protagonista di un’ottima prestazione, ma è lei la campionessa e vuole essere la migliore. Per questo annuncia una Open Challenge. Risuona la musica della sua amica Natalya, ma Nattie entra nel ring trascinata a forza dalla Riott Squad. La leader Ruby Riott dice di voler mandare all’aria tutti i piani di Ronda e annuncia di accettare lei la Open Challenge. La sfida, però, non ha mai inizio perché tutta la Riott Squad attacca Ronda, che tiene testa a tutte fino a quando non viene colpita al costato infortunato. A salvare la Rousey ci pensano le Bella Twins, che fanno piazza pulita. A Super Show Down Nikki e Brie faranno coppia proprio con la Rousey per sfidare la Riott Squad. La sfida è iniziata.
Seguono due segmenti. Nel primo si mette in mostra Lio Rush, nuovo accompagnatore di Bobby Lashley, che tiene testa benissimo a Kevin Owens ed Elias, che erano lì per attaccare Bobby. Nel secondo si assiste al ritorno di Nia Jax, che fa coppia con Ember Moon e insieme battono Alicia Fox e Mickie James.
Ed eccoci allora al main event. Roman Reigns difende il suo titolo universale contro il general manager Baron Corbin. Incontro che non sembra regalare particolari emozioni. Un pin di due per il ‘Lone Wolf’ dopo una Chokeslam Breaker, un altro lo ottiene il ‘Big Dog’ dopo un Samoan Drop. Corbin esce spesso dal ring per evitare il contatto, ma questo non gli permette di evitare un Superman Punch. Allora Baron si difende colpendo Roman con una sedia. Scatta la squalifica e Roman Reigns rimane campione. Ma Corbin abusa del suo ruolo di general manager e ordina di far ripartire il match come No Disqualification match. Detto, fatto. Riporta la sedia nel ring, ma si becca un Superman Punch, che porta a un pin di due. Ora è Roman a voler usare la sedia, ma dal titantron arriva Braun Strowman. L’attacco del ‘Monster Among Men’ va a vuoto, ma Corbin ne approfitta e piazza la Deep Six, che vale però solo un pin di due. Dal backstage arrivano anche i campioni di coppia Dolph Ziggler e Drew McIntyre, subito raggiunti anche da Dean Ambrose e dal campione intercontinentale Seth Rollins. Rollins e Ambrose fanno piazza pulita e concludono il tutto con un Suicide Dive su Strowman, McIntyre e Ziggler. Anche Roman vuole lanciarsi in Suicide Dive, ma viene intercettato e colpito dal rinveniente Baron Corbin. Il general manager ora ci crede e rientra nel ring, ma Roman estrae dal cilindro una Spear dal nulla, che gli vale la vittoria. Nonostante i soprusi, vince lui. Roman Reigns si conferma campione universale.