Summerslam e i successivi Raw e SD Live sono stati un po’ lo snodo cruciale nella stagione in WWE. Il turn di Becky Lynch, la riscossa di Finn Balor, Ronda Rousey campionessa femminile di Raw, il ritorno dello Shield e soprattutto Roman Reigns campione universale…campione che combatte. In poche parole un nuovo inizio in casa WWE.
Se Wrestlemania è il sunto della stagione e dopo lo ‘Showcase of Immortals’ si riparte anche grazie al rimescolamento di carte del Superstars Shake Up, dopo il ‘Biggest Party of Summer’ si inizia a ricostruire in chiave storyline.
Certamente era nell’aria che Ronda Rousey molto presto sarebbe diventata campionessa femminile a Raw e così è stato. Si cercava il palcoscenico importante e Summerslam, un big four, non poteva non esserlo. Peccato per lo squash subito da Alexa Bliss, atleta di punta dell’ultimo anno e mezzo nella divisione femminile, ma l’avversaria era una leggenda della lotta e allora ci può stare. Il problema, semmai, è un altro. Chi le metteranno contro? L’unica avversaria credibile a Raw è Sasha Banks, ma probabilmente i piano per la ‘Legit Boss’ sono altri. Dopo Ronda il nulla, insomma. Bisognerà avere davvero molta fantasia per far credere che ci possa essere davvero qualcuna al suo livello. Si rischia uno stallo simile alla situazione creata dallo status di Brock Lesnar. Bisognerà costruire un’alternativa forte, come fatto con Roman Reigns per il titolo universale.
Già. Roman Reigns. Dopo anni e anni finalmente torna a vincere un titolo mondiale. Non ce l’aveva fatta a Wrestlemania, ma il discorso era solo rinviato. Una vittoria che ha anche protetto Lesnar, sconfitto secondo la storia dalle sue eccessive attenzioni riservate a Braun Strowman a bordo ring col suo Money in the Bank, pronto a incassare. E proprio Braun Strowman è il protagonista al contrario anche della serata successiva. Reigns da campione finalmente difende il titolo a Raw contro un fantastico Finn Balor. Vince, ma in agguato c’è il ‘Monster in the Bank’. L’incasso è vicino, ma ad aiutare il ‘Big Dog’, evitando il ‘cash’ è lo Shield. Sì, Rollins ed Ambrose sono tornati al fianco del loro leader. Uno Shield che sembra molto più credibile della reunion di un anno fa. In primis perché si difende da una vera minaccia, come Strowman; in secondo luogo perché tutti e tre sono in un momento della carriera importante e godono di uno status altrettanto considerevole. Roman Reigns è al top nelle vendite di merchandising, è diventato campione universale, è tra gli atleti di punta. Seth Rollins è forse il miglior performer presente attualmente in WWE, ogni suo match è uno spettacolo ed è nuovamente campione intercontinentale. Dean Ambrose è l’unico senza titoli, ma è tornato rigenerato, più cattivo e più grosso fisicamente, una seria minaccia.
Tutto questo senza contare che Reigns campione universale apre a numerose strade percorribili per le future faide. Certamente quella con Braun Strowman, detentore del Money in the Bank, che potrà incassare quando vuole, che sia in modo pulito in un match annunciato in anticipo o in modo classico al termine di un altro incontro o dopo un attacco alle spalle. Ma anche Kevin Owens, che da quando perse il titolo per mano di Goldberg a Fastlane 2017 non ha mai avuto la chance di rematch che gli spettava, e che, sebbene in modo mai pulito, non è mai stato sconfitto uno contro uno dal ‘Big Dog’. E che dire proprio di Seth Rollins; certo, avrebbe poco senso ora con la reunion dello Shield, ma i due spesso si sono sfidati anche da amici e lo spettacolo è stato sempre garantito. La carta Finn Balor se la sono giocata già a Raw lunedì notte, ma a giudicare dal grande match che ne è venuto fuori e dall’atmosfera caldissima generata dall’incontro, perché non ripetersi in un futuro prossimo? Insomma, Raw torna a splendere e soprattutto torna ad avere un titolo mondiale al centro della scena. Piaccia o non piaccia Roman Reigns, ma tutto questo è anche grazie a lui.