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Brooklyn, New York

  • Bobby Lashley batte Baron Corbin
  • Six Women Tag Team match: The Riott Squad [Ruby Riott/Sarah Logan/Liv Morgan] battono Sasha Banks/Bailey/Ember Moon
  • Dean Ambrose batte Dolph Ziggler
  • Elias batte Curt Hawkins
  • Authors of Pain [Akam/Rezar] battono Titus Worldwide [Titus O’Neil/Apollo Crews]
  • Scott Dawson batte Bo Dallas
  • Dash Wilder batte Curtis Axel
  • Roman Reigns (c) batte Finn Balor e rimane WWE Universal Champion

 

Summerslam è alle spalle e a Raw inizia una nuova era, quella di Roman Reigns campione universale. Reigns celebra se stesso come campione universale e ha invitato a sfidarlo Finn Balor perché si ricorda che tempo fa l’irlandese ha vinto quel titolo ma ha dovuto cederlo per infortunio senza mai poterlo difendere. Così Balor arriva e accetta la sfida, nonostante l’interruzione del ‘constable’ Baron Corbin che lamenta di aver perso contro il demone e non contro l’uomo. Le lamentele vengono fermate da Kurt Angle. Il general manager ufficializza la sfida tra Reigns e Balor per il titolo universale nel main event e fissa un match tra Baron Corbin e Bobby Lashley, dove Corbin viene annientato abbastanza agevolmente.

Segue un match tre contro tre dove la Riott Squad supera il trio Sasha Banks/Bayley/Ember Moon. Poco dopo nel backstage Paul Heyman chiede un rematch per il titolo universale per Brock Lesnar e lo chiede per Hell in a Cell, ma almeno per adesso Kurt Angle rifiuta dicendo che per il comportamento assunto finora, Lesnar dovrà aspettare molto per avere il rematch titolato.

Poco dopo arriva il momento del COO, Triple H. ‘The Game’ sale sul ring per parlare del match in cui sarà impegnato tra poco più di un mese all’evento Super Show Down, dove a distanza di sei anni dal fantastico ‘End of an Era’ di Wrestlemania XXVIII tornerà a sfidare The Undertaker. Il ‘Cerebral Assassin’ dice che quando gli è stato proposto questo match ha detto di no perché quella sfida di Wrestlemania XXVIII rappresentava davvero la fine di un’era. Shawn Michaels, che era arbitro speciale, è sparito; la streak di The Undertaker è finita; Triple H è ormai un dirigente. Ma poi dice di averci ripensato e che per l’occasione svestirà la giacca e la cravatta e tornerà ancora una volta sul ring per un’ultima grande sfida contro il ‘Deadman’.

Si passa poi a un atteso match uno contro uno, dove Dean Ambrose sfida Dolph Ziggler. Al loro fianco i fedelissimi: il campione intercontinentale Seth Rollins al fianco del ‘Lunatic Fringe’ e Drew McIntyre al fianco dello ‘Show-Off’. Ambrose sembra incontenibile e riesce puntualmente a fermare i tentativi di azione di Ziggler. A distrarre i contendenti ci pensano i due accompagnatori che si attaccano a bordo ring. Dopo un’iniziale offensiva di Rollins, quest’ultimo sembra avere la peggio, attaccato da Ziggler e McIntyre, ma Ambrose risolve tutto. Fase concitata nel ring. Rollins entra ma non per colpire Ziggler, bensì per lanciarsi in Suicide Dive su McIntyre. Sul quadrato Ambrose rifila la Dirty Deeds su Ziggler e va a vincere il match.

Più avanti nello show arriva il momento delle celebrazioni di Ronda Rousey come nuova campionessa femminile del roster. La introduce la commissioner Stephanie McMahon con tutte le atlete della Women Division a bordo ring. Ronda non attende di farsi presentare, ma sale sul ring e rifiuta di dare la mano alla commissioner. Ronda dice che tutto questo non è merito di Stephanie ma di tutto il movimento femminile della WWE e che non sarà come Brock Lesnar, ma vorrà affrontare tutte le ragazze del roster e difendere il suo titolo. Stephanie sembra irritata e dice che Ronda è solo una spezza braccia. Per tutta risposta la campionessa femminile dice che lei spezza le braccia solo a chi lo merita, così afferra la commissioner e la chiude nella Armbar. Poi festeggia con le altre donne del roster (le ‘face’, ndr). Più tardi nel backstage Stephanie si sta facendo medicare al braccio, in compagnia di Alexa Bliss, anche lei infortunata, e Baron Corbin. Arriva Kurt Angle per scusarsi, ma Stephanie ne ha abbastanza e concede ad Angle un periodo di vacanza, elevando Corbin a general manager di Raw.

Siamo ora al main event della serata. Titolo universale in palio. Il campione, Roman Reigns, difende il suo titolo dall’assalto di Finn Balor. Match subito intenso, che si accende quando Balor fallisce un Soccer Kick sull’apron, finendo a terra con una Face Slam. Reigns prova di potenza con ben dieci Clothesline, ma Finn reagisce con rapidità e lo manda fuori ring con un Dropkick, colpendolo poi ancora con una Plancha. Vari colpi di Reigns, ma Pelé Kick di Balor. Grande azione, ma Roman aggancia Balor durante una sua offensiva e lo stende con una Sit-Out Powerbomb. Prova il Superman Punch, ma subisce un Elbow to the Chest, che porta a un pin di due. Quindi Enziguri Kick e Slingblade. Finn prova lo Shotgun Dropkick, ma il ‘Big Dog’ evita e piazza il Superman Punch. Solo pin di due. Balor prova con un calcio e con un Roll-Up, solo pin di due anche per lui. Ancora Superman Punch di Reigns, che ora chiama la Spear. Ma proprio nel bel mezzo dell’azione ecco però arrivare Braun Strowman col suo Money in the Bank. Reigns si distrae e subisce la Slingblade. Poi lo Shotgun Dropkick. Balor prova la Coupe de Grace, ma va a vuoto e subisce la Spear. Che è vincente. Roman Reigns vince e rimane campione universale.

 

Ma subito entra nel ring Strowman. Big Boot a Reigns e consegna della briefcase all’arbitro, sta per incassare. Ma prima ancora del ritorno dell’arbitro nel ring per il nuovo match, arrivano Dean Ambrose e Seth Rollins con la musica e i vestiti dello Shield, che si ricompone. Ambrose e Rollins sono lì per difendere il loro capo. Braun li attacca, ma poco dopo finisce fuori dal ring. Reigns lo colpisce con la Spear e i tre realizzano la Triple Powerbomb sul tavolo di commento, che mette il gigante fuori uso. Niente incasso neanche stavolta. Lo Shield è tornato.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns