Un gran bell’evento. Forse il migliore in casa WWE dall’inizio dell’anno. Abbiamo, infatti, assistito a uno show dove ci sono almeno tre match di pregevole fattura, tre squash match e pochi incontri sottotono. Peccato che tra questi ci sia il main event, che comunque narrativamente parlando è stato ben scritto. Come sempre AJ Styles, Seth Rollins e Daniel Bryan alzano il livello, ma ben si sono comportati anche i rispettivi avversari. I tre squash match sono comunque coerenti con la narrazione: Strowman si conferma gigante imbattibile, Balor dimostra che se entra in azione in versione demone non ce n’è per nessuno, Ronda Rousey si conferma dominatrice della divisione femminile; almeno due avversari su tre non erano al livello dei tre vincitori, fa eccezione Owens, che però sfidava il più grosso dei tre “squashatori”. Buon evento. Rimangono le falle, ormai un classico in WWE, ma comunque ci siamo.
Capitolo pronostici: comprendendo anche il kick-off (con le vittorie di Almas/Vega, del B-Team e di Cedric Alexander rispettivamente contro Rusev/Lana, Revival e Drew Gulak, ndr) il nostro score è straordinario: 11 pronostici indovinati su 13. Sul New Day e Samoa Joe non c’è stato il passaggio di titolo, avendo vinto solo per squalifica, ma sono pur sempre vittorie e le avevamo pronosticate. Gli unici errori sono stati su Bryan contro The Miz, dove prevedevamo la vittoria del primo, e sul main event dove prevedevamo l’incasso (pulito tra l’altro, di Braun Strowman, ndr), che invece non c’è stato, con regolare svolgimento del match.
1) per il WWE Intercontinental Championship : Dolph Ziggler (c) v Seth Rollins – Incontro sensazionale. Non poteva esserci opener migliore. Se la sfida di Extreme Rules è stata bella, ma ha lasciato via con sé qualche critica (a nostro modo di vedere comunque ingiusta, ndr), stavolta dovremmo essere tutti d’accordo. Grande match. Bene Ziggler, benissimo Seth, soprattutto con quel Reverse Superplex seguito da Inverted Falcon Arrow. Davvero grandioso. Finale gestito benissimo: Drew McIntyre che finalmente si libera di Dean Ambrose e interferisce per favorire Dolph, che stavolta però non la fa franca; poi torna in scena Dean Ambrose, che fa fuori Drew; Ziggler che sta per approfittarne ancora della distrazione di Rollins, che però lo anticipa e va a chiudere l’incontro. ‘The Architect’ in forma strepitosa. Protagonista assoluto di questo 2018 per le sue grandiose prestazioni, questa inclusa. E poi che bello rivedere Dean Ambrose e rivederlo così aggressivo, quasi da far pensare a un turn heel, che però a Summerslam non c’è stato. Amazing. – voto: 8
2) per il WWE SD Tag Team Championship : The Bludgeon Brothers (c) v The New Day – Gran bel match, che parte piano e poi decolla. La potenza dei Bludgeon, mitigata dalla freschezza del New Day, che non sbaglia un colpo. Bellissima la prestazione di Xavier Woods in particolare, testimoniata dal Back Stabber dal paletto. Eppure il finale rovina tutto. Un incontro che avrebbe meritato forse un voto in più viene letteralmente rovinato dalla squalifica, che lascia tutto aperto per future sfide, ma che penalizza la riuscita finale del match, che comunque è positivo. E’ mancata la ciliegina. – voto: 7
3) Braun Strowman v Kevin Owens – Owens gli strappa la briefcase? Owens incassa? Siete completamente fuori strada. E’ stato uno squash come pochi in precedenza. Braun Strowman si conferma inavvicinabile e travolge con la sua furia il ‘Prize Fighter’, liquidato in pochi minuti. Non si può esprimere giudizio per un match che di fatto non c’è stato. Devastante Braun. – voto: ingiudicabile
4) Triple Treath match per il WWE SD Women’s Championship : Carmella (c) v Charlotte Flair v Becky Lynch – Se parliamo di coerenza narrativa, intensità e coinvolgimento, l’obiettivo di questo match è stato pienamente raggiunto. Dopo un inizio confusionario, la sfida riesce a coinvolgere con i giochetti di Carmella, che prova a mettere contro le due amiche, riuscendoci, e con i vari near falls da tutte le parti, spesso interrotti dai salvataggi delle contendenti. Le fasi più intense le regalano gli scontri tra Becky e Charlotte. Il finale, poi, davvero molto bello: Becky va vicinissima a quella che sarebbe una vittoria meritatissima, ma viene sorpresa proprio da Charlotte che va a vincere l’incontro e il titolo. Quanto al lottato, però, ci sono stati molti botch. Errori e mosse vendute male, che penalizzano il voto finale. Bello, però, il finale con il turn heel di Becky, percepito però favorevolmente dal pubblico che si schiera apertamente con la ‘Irish Lass Kicker’, nonostante sia la cattiva di turno. E come dargli torto dopo il percorso fatto in questi anni dall’irlandese, che mai come in questo momento della sua carriera meriterebbe di vincere quel titolo. Intenso e coerente, ma quanti errori. – voto: 6
5) per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Samoa Joe – Match della serata o quasi. Se non fosse per il finale per squalifica, comunque giusto in chiave storyline, sarebbe senza dubbio l’incontro più bello. Joe e Styles testimoniano che hanno un’ottima chimica, dovuta ai vari incontri in passato in TNA. AJ che riesce come sempre sia a dare spettacolo con le sue mosse, sia a vendere benissimo quelle del rivale. Joe che fa il suo con la classica condotta da heel, ribadita anche a microfono nelle presentazioni e poco prima della fine del match, con le provocazioni che scatenano l’ira di AJ Styles. Bellissimo vedere ‘The Phenomenal’ andare oltre i suoi consueti limiti di correttezza e scaricare tutta la sua ira incontenibile contro l’avversario. Ovvia la squalifica, che rovina un incontro non veloce, ma di un’intensità incredibile. Ci sono tutti i presupposti per vedere sfide ancora migliori. Ma se il feud con Nakamura era partito con un match buono ma non sensazionale, qui il livello è già molto alto. Phenomenal come sempre. – voto: 8,5
6) Daniel Bryan v The Miz – Altro grandissimo incontro, sporcato dal finale. Un grande atleta contro un grande storyteller. Ne viene fuori un buonissimo incontro, dove Bryan e Miz si rendono protagonisti di una serie di ottime manovre. Certo, tecnicamente, a fare la parte del leone è Bryan con i suoi voli, ma Miz incassa bene e reagisce come può. Se è Daniel ad andare più volte vicino alla vittoria, l’ ‘A-Lister’ non sta certo a guardare e dimostra di aver fatto ottimi progressi. Spot della serata di Bryan sono i fantastici calci che spediscono Miz contro le transenne e lo stupendo Diving Knee dall’apron. Ma Miz è un genio di astuzia e la scrittura del match lo dimostra col finale sporco con Bryan colpito dal tirapugni, costretto ad arrendersi quando sembrava fatta. La bella notizia? Con questo finale è praticamente certo che ci sarà una rivincita, magari a breve. Magari nell’Hell in a Cell. – voto: 7,5
7) Finn Balor v Baron Corbin – A sorpresa Finn Balor torna in versione demone. A Summerslam, a quanto pare, combatte sempre così. E l’esito è sempre lo stesso. Questa volta, poi, anche meglio del solito. Non solo vince, ma annichilisce il povero Baron Corbin, che non riesce a mettere a segno neanche una mossa. Sconfitta senza appello per il ‘Constable’, mentre per l’irlandese è una vittoria che può finalmente lanciarlo in uno scenario titolato. Incontro che però, al di là, della sorpresa dell’ingresso e della sfuriata del demone, non riserva nulla da ricordare ai posteri. The Demon Return. – voto: ingiudicabile
8) per il WWE United States Championship : Shinsuke Nakamura (c) v Jeff Hardy – Nulla di straordinario. Match di ordinaria amministrazione. Qualche bella manovra, come il Diving Knee di Nakamura dall’apron o la Swanton Bomb a vuoto sempre sull’apron di Jeff. Ma per il resto ritmi bassi e poca roba. Forse anche il minutaggio a disposizione non aiuta, ma davvero è un match che si potrà dimenticare facilmente. Che dire poi dell’inspiegabile comportamento di Randy Orton a fine match. Arriva a bordo ring, sembra dover fare chissà cosa, poi rinuncia e se ne va. Cosa vuol dire tutto questo? – voto: 5
9) per il WWE Raw Women’s Championship : Alexa Bliss (c) v Ronda Rousey – Tutto prevedibilissimo. Squash senza precedenti che umilia la Bliss. Eppure quando nel kick-off Alexa era stata intervistata era sembrata sì nervosa ma anche concentrata, quasi a farci credere che avremmo visto un match tutt’altro che scontato. Ci sbagliavamo. Una cinque volte campionessa femminile e indiscussa protagonista della divisione femminile da un anno e mezzo a questa parte viene letteralmente spazzata via dalla ‘Baddest Girl on the Planet’, che inizia il suo regno, che si prevede lungo. Chi la fermerà adesso? – voto: ingiudicabile
10) per il WWE Universal Championship : Brock Lesnar (c) v Roman Reigns – Main event che non dice nulla sul lottato, ma che è almeno ben scritto. Pochi minuti ma c’è tutto. Sembra scontato che Strowman arrivi e incassi? E allora lo fanno sì arrivare, ma si limita a dichiarare che incasserà sul vincitore a fine match. Partenza a razzo di Lesnar? No, stavolta no perché parte a razzo Reigns. Pin dopo tre Spear? No perché Lesnar chiude il rivale nella Guillottine Choke. Botte da orbi, ma poco importa perché tanto a fine match Strowman incassa e vince? Anche qui smentiti tutti. Lesnar attacca il ‘Monster Among Men’ fuori dal ring e lo mette fuori causa evitando qualsiasi incasso. E poi la chiusura. La bestia che sembra irrefrenabile come sempre, subisce l’ennesima Spear e stavolta Reigns diventa campione. Poche mosse e quindi match insufficiente, ma almeno ha sorpreso per la scrittura. Probabilmente il finale un po’ affrettato. Brock aveva appena finito di dominare su Strowman fuori dal ring, come può rientrare e arrendersi alla prima Spear subita? Certo, portandola per le lunghe sarebbe stato poco credibile uno Strowman che non si riprende e non interferisce nel match. Delle due si è scelta allora la prima strada. Bene così. Nulla da dire su Brock Lesnar, che è una leggenda e un’attrazione come pochi. Ma il titolo al momento più importante in WWE non può essere difeso solo saltuariamente e il campione non può non apparire mai a Raw. Giusto il cambio di titolo, che forse doveva esserci già qualche mese fa. Here comes the Big Dog. – voto: 6-
Giudizio complessivo: i punti d’ombra non mancano; tre squash match, sebbene coerenti con la narrazione sono forse troppi; eppure c’è molto da salvare e da ricordare. E’ senza dubbio questo, per coinvolgimento e intensità il miglior special event dell’anno in casa WWE. Ci sono almeno tre match che si candidano a inserirsi nella top 10 dei match dell’anno e già questo dovrebbe bastare. Un match di livello medio-alto (quello di coppia di SD) e solo un paio di insufficienze, neanche gravissime. Peccato per il main event non eccezionale nel lottato, ma sicuramente buono in chiave narrativa. Top della serata, manco a dirlo, Seth Rollins, AJ Styles e Daniel Bryan, che a dire il vero sono anche ben accompagnati dai loro avversari, che fanno una gran figura. Siamo sui livelli della Royal Rumble, di Money in the Bank e della prima metà di Wrestlemania. In ognuno di questi show, però, c’erano dei punti deboli evidenti. Qui un po’ meno e questo fa di Summerslam il miglior evento dell’anno al momento. Almeno sui Big 4 la WWE continua a non tradire, anzi convince. Certo, se poi il vostro metro di paragone è rappresentato dai Take Over di NXT allora siamo fuori strada. Ma il main roster non è solo lotta, ma è spettacolo nel senso più ampio del termine e quindi va benissimo così. Speriamo che da qui a fine anno si riesca a dare continuità in questo senso. Biggest Party of Summer? No. Biggest Event of the Year. Per ora. – voto: 7,5