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Dentro, fuori, dentro, fuori e ora rieccolo, ancora una volta: Hulk Hogan è stato perdonato dalla WWE e il suo ritorno è ormai alle porte. Rimangono da decidere il ruolo, le tempistiche e le modalità del suo ennesimo come-back nella casa madre, ma ormai ci siamo. Il tempo del rancore è finito e gli errori sono stati perdonati. L’Hulkster è pronto a tornare.

Il licenziamento. Come molti ricorderanno, Hulk Hogan era assente dal mondo WWE fin dal luglio del 2015, quando in un suo video privato furono estrapolate alcune frasi a sfondo razzista indirizzate principalmente al fidanzato della figlia e in generale alle persone di colore. Si alzò un polverone, che costrinse la compagnia, attenta a trasmettere valori sani, soprattutto verso il pubblico più giovane che guarda i suoi show, e attenta anche a evitare episodi che incidano negativamente sul proprio titolo in borsa, non esitò. Licenziamento e “oscuramento”. Hogan, leggenda e icona di questo sport-spettacolo, fu improvvisamente sospeso dalla Hall of Fame in cui fu introdotto nel 2006 e fu cacciato via. Da allora mai più in WWE, almeno fino all’ultimo riavvicinamento.

Le ultime. Già dalla metà del 2017 si sono avuti i primi segnali di distensione tra le parti. Hogan che più volte si è scusato per ciò che ha detto in passato. Stelle del presente e del passato WWE che hanno invocato o quantomeno sperato un suo ritorno. L’invito all’evento dedicato alla memoria di Andre The Giant poco prima di Wrestlemania 34. E poi l’evento principe, che sembra anticipare il tutto: la reintroduzione nella Hall of Fame. Hulk era anche nel backstage di Extreme Rules, dove sembra abbia tenuto un discorso ai vari talenti del roster, dove ha rimarcato i suoi errori, scusandosi ancora.

Ma sono tutti d’accordo? A quanto pare, però, questo ritorno non piace proprio a tutti. Molti atleti, soprattutto quelli di colore, sembrano non entusiasti di questa decisione della WWE. Il New Day ha addirittura rilasciato un comunicato dove i tre componenti della stable manifestano indifferenza. Altri come Titus O’Neil hanno apertamente detto no al ritorno.

Il dato statistico. Per Hogan, comunque, sarebbe l’ennesimo passo del suo rapporto complicato con la compagnia. Fin dagli esordi è entrato e uscito. Dopo il breve esordio, passò alla AWA e alla NJPW; si fece notare e fu ripreso, dando inizio al glorioso periodo della Hulkamania, che rese popolare il pro-wrestling nel mondo. Poi lo storico passaggio in WCW, prima del grande ritorno nel 2002 dopo nove anni dall’addio. Quindi un nuovo saluto per un’esperienza in TNA/Impact e ancora un ritorno, più dietro le quinte, ma pur sempre ritorno. Fino al licenziamento e al nuovo imminente come back.

La verità. Verità forse è il termine sbagliato. Non si saprà mai quale sia la verità o la ragione, ma la nostra posizione è favorevole. Certo, le frasi razziste sono sempre da condannare, ma c’è chi ha fatto di peggio, anche nello stesso wrestling. Oggi vengono osannati personaggi sicuramente straordinari sul ring, ma assolutamente portatori di cattivi valori fuori. Un nome a caso, Chris Benoit. Uno che chi scrive ha adorato come atleta, ma che senza dubbio è condannabile per l’omicidio di sua moglie e suo figlio e sacrosanta fu la decisione dell’oscuramento da parte della WWE. Hogan ha fatto molto meno in termini di gravità e siamo pronti a scommettere che non sia l’unico nell’ambiente ad avere la coscienza non al suo posto. E allora perché non perdonarlo? La punizione doveva esserci e c’è stata, ma se è pentito ora del suo errore perché non metterci una pietra sopra? Perché in fin dei conti non può esistere il pro-wrestling e la WWE senza la presenza di Hulk Hogan. Lui è l’inizio di tutto, lui è il simbolo. Lui deve esserci finché non sarà lui a dire “stop”. Perché la Hulkamania correrà per sempre selvaggia su di voi.

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns