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C’eravamo illusi un mese fa. Questo Extreme Rules è stato un flop. Non totale perché soprattutto gli ultimi due match hanno salvato non poco la faccia. Ma sostanzialmente è stata una disfatta. Tra match mediocri e incontri in buona sostanza degni di uno show televisivo, non si è visto nulla da far sobbalzare dal divano. Anzi, chi era stanco siamo pronti a scommettere che ha faticato non poco per tener viva l’attenzione. La considerazione finale è che dobbiamo dire “meno male che ci sono gli AJ Styles, i Seth Rollins e i Daniel Bryan, perché almeno con loro si va sempre sul sicuro”. Tolti i loro incontri, infatti, è davvero dura mandare giù questo evento.

Anche dal punto di vista dei pronostici non è andata benissimo. In totale sono sempre in maggioranza quelli indovinati, sette. Ma stavolta ne abbiamo “toppati” ben cinque. Errori nei due match di coppia, ci ha sorpreso la vittoria di Lashley su Reigns, così come quella di Balor su Corbin; Owens sarà uscito anche sconfitto moralmente e fisicamente contro Strowman, ma per i freddi numeri ha vinto l’incontro e quindi abbiamo sbagliato anche qui. Tralasciando sempre il kick-off, dove ricordiamo per onor di cronaca che Andrade ‘Cien’ Almas ha battuto Sin Cara e che i Sanity si sono aggiudicati il Tables match contro il New Day, passiamo al pagellone sul main show.

 

1) per il WWE Raw Tag Team Championship : Matt Hardy/Bray Wyatt (c) v The B-Team – L’opener match di un evento di regola ha un compito: intrattenere, coinvolgere il pubblico, possibilmente senza toccare le vette altissime che spetterebbero ai match finali. Molte volte questo compito riesce talmente bene che l’opener a fine serata risulta essere il match migliore. Avete ben chiaro, quindi, questo concetto? Bene. Dimenticatelo perchè con questo opener non c’entra niente. Durata da show settimanale, qualità da show settimanale, spettacolo offerto mediocre. Non poteva esserci opener peggiore. Finale a sorpresa, che non salva un incontro davvero brutto. – voto: 4.5

2) Finn Balor v Baron Corbin – Un po’ meglio col secondo match, che volendo potrebbe avere anche la sufficienza. Ammettiamo che nella bozza del post la sufficienza l’avevamo anche data, ma abbiamo dovuto rivedere i voti e quando abbiamo visto che abbiamo dato 6 a match a cui di più non si poteva dare, la scelta non poteva che essere quella di abbassare di mezzo punto il voto di questo incontro. Voto a parte, l’incontro è stato anch’esso da show settimanale, nulla di più. Il tema almeno è stato chiaro: Balor attacca con velocità e tecnica, Corbin risponde con poche mosse ma ben assestate e potenti. Alla fine vince l’irlandese con un furbo Roll-Up, che non lo danneggia facendogli finalmente vincere un match in ppv dopo tempo e che non danneggia Baron, che perde ma in modo un po’ sporco. Onesto. – voto: 5.5

3) per il WWE SD Women’s Championship [con James Ellsworth sospeso in una gabbia per squali] : Carmella (c) v Asuka – Dal punto di vista dell’intrattenimento e del comedy ci siamo. Grazie a quel comico nato di James Ellsworth lo spettatore è riuscito a rimanere concentrato su un incontro che dal punto di vista del lottato ha avuto poco da dire. Asuka che domina, senza dar sfoggio della sua tecnica. Carmella che aspetta solo il momento propizio per vincere in modo furbo come sempre. Ma sono i segmenti di Ellsworth a fare la differenza. Sul lottato siamo tra il 4 e il 4.5, ma lo spettacolo c’è stato. Salomonicamente diamo un giudizio che è una via di mezzo tra l’insufficienza del lottato e la sufficienza pienamente raggiunta dal punto di vista dell’entertrainment. – voto: 5+

4) per il WWE United States Championship : Jeff Hardy (c) v Shinsuke Nakamura – Non si può dare un voto a un incontro che dura pochissimi secondi. Pronti, Kinshasa e via. Tutti a casa. Si poteva scegliere un modo migliore per dare a Nakamura il primo titolo da quando è nel main roster. L’arrivo di Randy Orton sarebbe stato molto più interessante se fosse stato seguito da un match a sorpresa proprio contro il giapponese. Ma si è scelto di turnare ‘The Viper’ con un attacco gratuito al già sfinito Jeff Hardy. Bah. – voto: ingiudicabile

5) Steel Cage match : Braun Strowman v Kevin Owens – Uno squash o quasi. Strowman irrefrenabile e indistruttibile. Come da previsioni. La gabbia poco utilizzata come arma e questo non va bene in un match dove la squalifica non esiste. Kevin Owens che riesce a strappare qualche applauso nelle sue reazioni che mandano al tappeto, sebbene per pochissimo, il gigantesco rivale. Ma in generale non si vede molto e il basso minutaggio penalizza un incontro che forse avrebbe potuto decollare. Tuttavia c’è uno spot che salva il tutto: il lancio dalla cima della gabbia di Owens per merito del ‘Monster Among Men’, immagine della serata. Questo, unito all’esito del match, che di fatto è una vittoria di Kevin Owens (non voluta e non goduta, certo, ma pur sempre vittoria, ndr), contribuisce al raggiungimento della sufficienza. Buon segmento. – voto: 6

6) per il WWE SD Tag Team Championship : The Bludgeon Brothers (c) v Team Hell-No – Ci si aspettava forse una gestione migliore per il ritorno del Team Hell-No, ma è andato tutto a farsi benedire. Con l’attacco nel backstage, che a quanto pare è servito per “coprire” in chiave storyline un reale infortunio di Kane (che era da poco rientrato, ndr), la sfida è diventata ben presto un Handicap match. Daniel Bryan è stato bravo a intrattenere e a condurre un buon incontro. Ci ha abituato a ben altro, ma ha fatto il suo come sempre e l’ha fatto egregiamente. Unico neo di questo match è forse il ritorno, effimero, di Kane. Sì ok, da che mondo è mondo in WWE quando qualcuno esce anzitempo di scena da un match, poi torna sempre. E questo va bene. Ma spiegatemi il senso di farlo tornare con un tutore alla gamba, farlo lottare per un minuto circa per poi farlo uscire di nuovo di scena perché visibilmente infortunato? Tanto valeva sostituirlo o mandare avanti l’incontro come Handicap match, che forse visto come stava andando avrebbe anche avuto più senso. Comunque, nel complesso, non malissimo. – voto: 6-

7) Bobby Lashley v Roman Reigns – Botte da orbi, sì. Ma che brutta roba. Lashley irriconoscibile. Reigns bravo, ma non è Rollins o AJ Styles e si vede. L’impressione che si ha è che si sia scritto questo match per trovare un modo di tutelare l’immagine di Lashley e allo stesso tempo rivalutare quella di Roman da un altro punto di vista che non sia quello del freddo risultato finale della contesa. Obiettivo sicuramente raggiunto il primo: Bobby Lashley vince e a oggi è il più credibile competitor di Brock Lesnar per il titolo universale (Strowman a parte, ndr). Diverso il discorso del secondo obiettivo. Sicuramente si è permesso a Reigns di farsi notare di più dal punto di vista tecnico-atletico, conducendo in gran parte l’incontro. Ma alla gente, probabilmente per stupide prese di posizione e solo in parte per oneste e obiettive valutazioni, il ‘Big Dog’ proprio non piace. Tornando, comunque, all’incontro in sé, cosa dire? Buon finale, poca roba ciò che viene prima. – voto: 5

8) Extreme Rules match per il WWE Raw Women’s Championship : Alexa Bliss (c) v Nia Jax – Insieme all’opener è il match peggiore della serata. Con l’aggravante di avere il tema dello show. Oggetti contundenti usati in modo confusionario. Bello l’ingresso nel match di Ronda Rousey, ma scontato fin da quando a inizio show l’abbiamo vista accomodarsi in prima fila. Si sapeva che sarebbe intervenuta. Quanto proprio alle due contendenti, a Wrestlemania e a Backlash non erano andate malissimo, riservandoci confronti non memorabili ma sicuramente onesti. Qui non ci siamo proprio.- voto: 4.5

9) per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Rusev – In pochi l’avrebbero detto, ma questo match ha alzato il livello generale. L’ennesima dimostrazione che AJ Styles in qualunque momento e con qualsiasi avversario è sempre una garanzia. Straordinario nel condurre il match. Altrettanto bravo nel selling e nel farci credere che Rusev possa spuntarla dando davvero inizio al suo ‘Rusev Day’. Ma nel finale si dimostra ‘Phenomenal’ nello sbandare costringendo Rusev a seguirlo, sbattendo contro l’angolo non protetto dai cuscinetti e poi nello sferrare gli attacchi decisivi. Bellissima l’esecuzione dello Springboard 450 Splash. Spot della serata insieme al volo di Kevin Owens. Rusev si è ben comportato e questo ha aiutato alla riuscita del match. Nulla da tramandare ai posteri, ma sicuramente positivo. – voto: 6+

10) 30-minute Iron Man match per il WWE Intercontinental Championship : Dolph Ziggler (c) v Seth Rollins – Signori, il meritato premio a chi ha sofferto nel vedere un evento scadente come questo. La resistenza di noi fan è stata messa a dura prova, ma è stata anche premiata con una piccola perla in un mare “inquinato” come questo Extreme Rules. Dolph Ziggler e Seth Rollins hanno dato vita a un incontro molto bello, dimostrando di essere due fantastici worker. Se Dolph è uno dei talenti più sottovalutati di sempre nel roster, Rollins conferma il suo straordinario momento di forma, sfoderando l’ennesima grandiosa prestazione. La scrittura del match è ottima. Prima Seth prende il largo, poi Ziggler ribalta tutto con la giusta dose di bravura, aiuti e furbizia, da vero heel. Quindi la corsa disperata di Seth che in dieci minuti deve trovare due “cadute” del rivale per prendersi il titolo. Trova solo quella del pareggio a tre minuti dalla fine, ma per pochissimo non fa in tempo a trovare quella della vittoria. E poi il post-match che sorprende tutti. L’annuncio dell’overtime che illude che il ‘Kingslayer’ possa farcela, ma l’interferenza decisiva di McIntyre, che regala la vittoria allo ‘Show-Off’. Gran bel lavoro di writing. Almeno in questo c’hanno preso. – voto: 7.5

 

Giudizio complessivo: una disfatta. Forse il finale fa sì che qualcosa da salvare ci sia e che soprattutto non si arrivi ai livelli pessimi di Backlash, che rimane l’evento peggiore visto finora. Ma la qualità è stata comunque molto scarsa. Per non dire del tema dell’evento assolutamente non centrato. Pochissimi match estremi; su una card di 10 incontri apena due senza squalifica; ce ne sarebbe un terzo, ma era relegato al kick-offf. Qui non siamo a Hell in a Cell, a Elimination Chamber o a Money in the Bank, dove la stipulazione è quella ed eccedere sarebbe deleterio. Qui siamo a Extreme Rules e i match “estremi” sono tantissimi; almeno la metà della card poteva suddividersi nelle più svariate stipulazioni. Non è accaduto e per di più gli unici due match “extreme” sono stati uno un fiasco e un altro appena guardabile. Per un evento a tema basta e avanza per parlare di fallimento. Salviamo solo la sfida tra AJ Styles e Rusev, nulla di eccezionale, ma sicuramente buona, e il main event, davvero ben fatto e bel lottato da entrambi i contendenti. Un gran bel match. Che non basta da solo, però, a salvare dall’insufficienza uno special event brutto come questo. – voto: 5.5

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns