fbpx
Condividi

L’impressione comune è che questo Backlash sarà presto dimenticato. Match scritti male, lottati peggio e un generale senso di noia che ha attraversato lo show. Certo, c’è qualcosa da salvare. Ad esempio il match di apertura, che lasciava presagire a un super evento, ma che a conti fatti è stata solo una goccia di gioia in un mare di negatività. Styles e Nakamura che fanno un altro importante passo in avanti nella loro faida e nei loro match, ma che rimangono col freno a mano tirato. Tutto il resto può essere facilmente messo da parte. Ma vediamo tutto con calma.

Prima la solita parentesi sui pronostici. Come siamo andati? Beh, se le superstar della WWE non si sono esaltate nei loro incontri, anche noi non siamo stati migliori nelle previsioni. Ne abbiamo comunque indovinati più della metà: cinque su un totale di nove match, comprendendo anche l’unico incontro del kick-off, ossia quello vinto da Ruby Riott su Bayley. Si poteva fare peggio, ma anche meglio. Ora, però, diamo i voti ai match del main show.

 

1) per il WWE Intercontinental Championship : Seth Rollins (c) v The Miz – Senza ombra di dubbio il migliore della serata. The Miz dimostra di saperci fare e di sapersi adattare benissimo, con la sua furbizia e con la sua tecnica di base, a un avversario superiore nel parco mosse. Seth Rollins è ormai una certezza. E’ forse il wrestler più in forma del momento tra entrambi i roster della WWE. Atleta completo, carismatico ed eccezionale. Tiene alto il ritmo, bravo nel selling, straordinario quando deve passare lui al contrattacco, immenso nello storytelling. Meriterebbe anche di più del titolo secondario del roster di Raw, se non fosse che nello show rosso vige la “legge di Brock Lesnar”. Ma questa è un’altra storia. Bravissimi. – voto: 7,5

2) per il WWE Raw Women’s Championship : Nia Jax (c) v Alexa Bliss – Dopo l’ottimo opener, inizia la parabola discendente. Ma la discesa non è subito drastica. Infatti Nia Jax e Alexa Bliss si mantengono sulla falsariga dell’incontro disputato a Wrestlemania. Cioè, niente di eccezionale, ma comunque guardabile. Al massimo si può discutere sulla credibilità della storia raccontata in ring, perché diciamolo chiaramente: può davvero una “nanetta” come Alexa Bliss dominare (perché ha a tratti proprio dominato, ndr) contro una che è il doppio di lei, se non di più? Ma se non ci facciamo troppe domande, l’incontro è stato carino. Sarà certamente dimenticato nei prossimi mesi, o magari già nelle prossime settimane, ma può essere salvato. E poi, ragazzi, Alexa è davvero unica nell’interpretazione dei match. Ha giustificato ancora una volta il grosso push che ha avuto nel 2017 e nei primi mesi di questo 2018. Nia? Il regno continua, ma ora deve convincere contro nuove avversarie. – voto: 6+

3) per il WWE United States Championship : Jeff Hardy (c) v Randy Orton – Qui inizia il tracollo. E inizia proprio col match peggiore di tutti. Due ottimi atleti, anche complementari tra loro, che steccano alla grande. Jeff fuori forma, Randy davvero svogliato e statico. Una RKO avrebbe almeno rivitalizzato chi si è annoiato a guardarli e, stranamente, non c’è stata neanche quella. Non che la valutazione del match sarebbe cambiata di molto, però almeno sarebbe stato qualcosa per lo spettacolo. Indecente. – voto: 5

4) Daniel Bryan v Big Cass – Delusione totale. Per Big Cass doveva essere la prova del nove per vedere se merita un eventuale push. Per Daniel Bryan doveva essere la solita prova eroica, doveva dare spettacolo come al suo solito contro un atleta decisamente più grosso e potente di lui. E invece ha solo vinto. Sì ok, ma le emozioni stanno a zero. Qualche Dropkick, qualche Yes Kick, ma poi una Yes Lock tirata fuori dal nulla, con il grande e grosso Cass, che dopo aver menato di brutto si arrende dopo pochi secondi. Così non ci piace. Unica nota positiva magari è lo snodo narrativo: l’attacco post-match di Cass, che chiude quindi in piedi a differenza del vincitore ufficiale, apre a una rivincita, magari migliore. Si spera. – voto: 5,5

5) per il WWE SD Women’s Championship : Carmella (c) v Charlotte Flair – Non c’era da aspettarsi molto da questa sfida e, sebbene con molti limiti, può ritenersi quantomeno discreta. Charlotte domina, ma Carmella la butta sulla furbizia e su alcune buonissime sottomissioni. Finale classico, con vittoria furba della campionessa heel, che però “protegge” la più brava sfidante face. Potevano starci delle interferenze delle IIconics e delle amiche di Charlotte, Asuka e Becky Lynch, che avrebbero rivitalizzato un incontro, che comunque, al netto della bruttezza generale dei due predecessori, comunque ne esce a testa alta. Meno peggio. – voto: 5,5

6) No Disqualification match per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Shinsuke Nakamura – Altro passo in avanti verso l’apoteosi. Si spera. La WWE sta facendo un ottimo lavoro con AJ Styles e Shinsuke Nakamura. Se in NJPW li abbiamo visti uno contro uno una sola grandissima volta, qui si sta facendo qualcosa di diverso. Più incontri, di livello sempre superiore, ma senza mai decollare. Quasi a voler dire a chi assiste “ti sveliamo tutto poco per volta”. A Wrestlemania era stato un buonissimo incontro, ma al di sotto delle aspettative. A Greatest Royal Rumble si è alzato il livello della qualità, ma con un finale che lascia tutti con l’amaro in bocca (il doppio count-out, ndr). A Backlash il risultato è ancora migliore, ma ancora una volta il finale smorza ogni entusiasmo. Stipulazione che poteva essere sfruttata anche di più, andando magari oltre qualche sediata e qualche azione fuori dal ring. Ma ci siamo. Hanno preso le misure. Adesso speriamo ci facciano sognare davvero in un grande match, che a questo punto sembra proprio inevitabile. Aspettiamo fiduciosi. – voto: 7

7) Braun Strowman/Bobby Lashley v Kevin Owens/Sami Zayn – Dopo l’illusione del match precedente si torna ai livelli medi della serata. Match di coppia non costruito e quindi senza alcuna storia dietro. Sul ring poca roba. Struttura classica. Gli heel si concentrano sul meno grosso dei due giganti, cercando di non far entrare in gioco l’animale da ring, Strowman. Ovviamente Braun entra in gioco e distrugge tutti, lasciando a Lashley comunque la soddisfazione del pin decisivo, prendendosi poi la scena nel post-match, mettendo ko i due avversari. Di buono c’è che comunque sono state messe ottime basi per un sempre più probabile split e feud tra Sami Zayn e Kevin Owens, stavolta forse con Zayn nei panni del cattivo e dell’opportunista. Una bella storia: Owens che viene ripagato con la sua stessa moneta dei soprusi e delle ingiustizie di cui Sami troppo spesso è stato vittima prima del riavvicinamento al suo amico. Ma tornando a noi, il match in sé ha pagato proprio questo dover porre le basi per un feud prossimo. Non benissimo.- voto: 5,5

8) Roman Reigns v Samoa Joe – Il main event. Problema numero 1: perché non il match con il titolo principale in palio? Problema numero 2: perché ancora una volta Roman Reigns quando lo sanno anche i muri che la gente nelle arene rumoreggia perché non vuole vederlo con questa insistenza nel ricoprire i ruoli principali degli show? Problema numero 3: il ritmo. Non si può proporre una sfida così lenta e piena di sottomissioni e prese dopo uno show soporifero come questo. Il lottato di Joe è questo, vero, ma non mettiamolo allora nel main event, che dovrebbe far “risvegliare” gli spettatori. Problema numero 4: gli spettatori. L’astio di molti verso Roman Reigns è oggi decisamente ingiusto, rispetto a un paio di anni fa. Però è innegabile che questo astio c’è e condiziona i suoi match. E’ successo a Wrestlemania, è successo perfino a Greatest Royal Rumble, dove ci si attendeva un riscontro diverso visto che non eravamo negli States. E’ successo ancora a Backlash. Roman non lo merita perché oggi è un atleta bravo, che dà l’anima e che è migliorato tantissimo nel selling, nei promo (non nel lottato, dove però le poche mosse che fa sono belle potenti e credibili, ndr). Però il dato di fatto è che paga l’essere stato proposto come volto della compagnia quando non lo meritava e oggi qualsiasi cosa faccia non va bene ai “sapientoni” che popolano le arene. Con un pubblico diverso questo incontro, comunque sufficiente e nulla di più, avrebbe reso molto meglio. La dimostrazione che in WWE la gente è parte integrante dei match. – voto: 6+

 

Giudizio complessivo: special event nel suo complesso trascurabile. Un gran bell’opener, qualche cosa da salvare qua e là, ma tutto sommato negativo. Se Greatest Royal Rumble aveva dalla sua il fatto di essere stato concepito come live event, ingigantito e reso special event solo per una questione economica (e promozionale verso l’Arabia Saudita, ndr), qui non ci sono scuse. Ok che Backlash non è lo snodo principale della stagione WWE e che da sempre è un ppv di transizione, ma almeno le basi per garantire quel minimo di spettacolo non andrebbero trascurate. In dieci giorni due special event insufficienti. Dobbiamo riprenderci dallo shock. Respiriamo forte, tutti. Ne abbiamo bisogno. – voto: 5

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns