Il post-Wrestlemania è stato davvero bello e avvincente. Non c’è che dire. La fase morta, tipica dell’immediato post-Showcase of Immortals è stata gestita benissimo: quattro puntate di Raw e SD Live ricche di colpi di scena, che precedono due special event a stretto giro (Greatest Royal Rumble e Backlash, ndr). E soprattutto, lo Shake Up. Si mischiano le carte. Ok, ma cosa è cambiato? Chi c’ha guadagnato tra lo show storico (Raw) e quello relativamente più giovane (SD Live)? Vediamolo divisione per divisione.
Divisione maschile. Raw rimane lo show con lo star power maggiore, ma a occhio sembra che sia stato fatto ciò che non era stato fatto un anno fa. Cioè mantenere lo show rosso con il maggior numero di big, senza decimare SD Live (che nell’anno appena concluso si è retto quasi esclusivamente su AJ Styles e con Kevin Owens come top heel, poi affiancato da Sami Zayn, ndr). A Raw passano Kevin Owens e Sami Zayn, freschi di licenziamento (storyline ovviamente, ndr) da SD Live, che si ergeranno a top heel del roster. Tra gli heel ci sono anche un Baron Corbin incompiuto, in cerca di riscatto, e un Jinder Mahal, che non è partito benissimo perdendo quel titolo conquistato pochi giorni fa a Wrestlemania. A questi si aggiungono altri due ottimi acquisti come Bobby Roode, che però nel main roster ancora non convince, e Bobby Lashley, tornato dopo le esperienze nelle ‘indies’ e nelle MMA e che sembra in grandissima forma. Tutto questo senza contare i top: il campione universale Brock Lesnar, almeno finché durerà il suo nuovo breve rinnovo sempre rigorosamente part-time; i beniamini indiscussi del pubblico Braun Strowman, Finn Balor e Seth Rollins; e quello che dovrebbe esserlo, ma forse non lo sarà mai, Roman Reigns. E poi c’è sempre Dean Ambrose, in attesa che rientri dall’infortunio. Insomma, tanta roba. Ma SD Live non sta a guardare. Il roster blu migliora con i nuovi arrivi: per le acrobazie c’è Jeff Hardy; per la potenza c’è Samoa Joe, pronto a ergersi a top heel del roster; per lo spettacolo al microfono c’è The Miz; e non sottovalutiamo la grande tecnica e l’ottimo lavoro di Andrade ‘Cien’ Almas, che ha ben figurato da campione a NXT. E poi quelli che ci sono già: Shinsuke Nakamura nelle nuove vesti di heel e il sempreverde Randy Orton. Senza dimenticare una certezza inossidabile e il miglior nuovo acquisto a “costo zero” che si potesse fare: nel primo caso parliamo di AJ Styles, fenomenale sul ring e al microfono, una certezza per questo roster; nel secondo caso parliamo di Daniel Bryan, che sveste i panni del general manager per tornare a infiammare i cuori delle folle con il suo lottato stellare. Insomma, meglio Raw sì, ma stavolta si può ragionare. Volendo trovare il pelo nell’uovo, forse un solo big in più, magari Finn Balor a SD Live, avrebbe equilibrato ancor di più il discorso, ma poco male. Potremmo vederne delle belle, senza annoiarci in uno show e appassionarci solo a uno dei due.
Divisione tag team. Era superiore SD Live e tale rimane. Ma Raw fa un lavoro particolare. Le coppie di punta di Raw dovrebbero essere quelle “costruite” come i neonati Deleter of Worlds (Matt Hardy e Bray Wyatt, ndr) o Dolph Ziggler e Drew McIntyre, ottimi singoli che però vista l’ultima puntata sembra che saranno dirottati a uno stint in coppia. Ma stavolta Raw non è privo di coppie “pure”: ci sono i top come gli Authors of Pain, provenienti da NXT; c’è chi è in cerca di rilancio, come i Revival; e poi ci sono le coppie comedy, che non fanno paura ma che almeno sono dei tag team, come i nuovi arrivati Breezango e Ascension e come il Titus Worldwide e l’ex Miztourage. A SD Live si fa più sul serio. Ci sono solo coppie pure e almeno cinque sono di alto livello: i Bludgeon Brothers, su cui si sta facendo un grandissimo lavoro nel costruirli come distruttori assoluti; gli Usos e il New Day, sempre straordinari; i Sanity, provenienti da NXT e pronti a far vedere grandi cose anche nel main roster; e soprattutto Cesaro e Sheamus, che sono stati “costruiti” dal nulla come tag team a Raw e che hanno fatto vedere cose straordinarie, mostrando un’ottima sinergia. E volendo ci sarebbe anche il Club di Luke Gallows e Karl Anderson, prelevati da Raw, dove dopo un buon inizio si sono dispersi nel nulla. Rusev e Aiden English? Fanno sempre il loro sporco lavoro. Ci stanno bene. Qui vediamo decisamente meglio SD Live, in sintesi, ma a Raw c’è un giusto equilibrio di tag team puri forti, tag team puri comedy e tag team costruiti che potrebbero far bene.
Divisione femminile. Qui siamo più o meno in equilibrio. Raw ha scoperto l’astro nascente Ronda Rousey, che a Wrestlemania e nelle successive puntate dello show rosso ha fatto capire quanto sia già straordinaria e che margini di miglioramento ha. Poi c’è la nuova arrivata Ember Moon, altra atleta straordinaria proveniente da NXT. Ci sono le certezze: l’ottima Sasha Banks, l’affidabilissima Bayley, la grossa e temibile neocampionessa Nia Jax e la sorpresa del 2017, Alexa Bliss. In più ci sono le nuove leve della Riott Squad, arrivata da SD Live, e l’esperienza rappresentata da Mickie James e dalla neoarrivata Natalya. A SD Live le vere grandi big sono tre: l’eccezionale Charlotte Flair, la bravissima ma poco “pushata” Becky Lynch, ma soprattutto il grande acquisto (che vale per 10, ndr) Asuka. Il resto è un mix di promesse, rappresentate dai nuovi arrivi da Raw e da NXT: nel primo caso l’Absolution (Mandy Rose e soprattutto Sonya Deville, hanno un grande margine di miglioramento, ndr), nel secondo caso parliamo delle Iconics, che sul piano dell’intrattenimento sono molto brave, mentre sul ring forse Peyton Roice ci sa fare di più della sua partner Billie Kay. Non dimentichiamoci poi di Naomi, che a noi non sembra così male come altri dicono, e Carmella, che almeno in questa fase da campionessa potrebbe compensare con la sua furbizia gli evidenti limiti tecnici. Forse ai punti meglio Raw, ma la sola presenza di Charlotte e Asuka nello stesso roster apre scenari straordinari per SD Live.
In sintesi un pareggio, con leggera preferenza per Raw. Ma la strada da qui alla prossima Wrestlemania, con il giusto booking, potrebbe essere davvero molto avvincente in entrambi i roster.