Settimane di attesa, di sfide lanciate senza essere degnato di una risposta. Ma alla fine a Wrestlemania John Cena ha ottenuto il match che voleva: quello contro The Undertaker. Settimane di attesa però, per cosa? Uno squash match. Cena sicuro di sé, ma che si arrende al ‘Deadman’ in pochi minuti come l’ultimo dei pivelli. Cosa c’è che va e cosa c’è che non va in tutto questo? Analizziamo tutto con ordine.
Il pre-match. Fantastico. Degno di Wrestlemania. John spensierato tra il pubblico nel kick-off e nei primi due match, poi corre nel backstage quando un arbitro gli dice che Undertaker è qui. Poi, più o meno a metà show, il leader della Cenation sale sul ring e anche JoJo annuncia che sta per iniziare il prossimo match, introducendo il 16 volte campione mondiale. Ma qui inizia l’altalena di emozioni. Un altro arbitro comunica il ripensamento di Taker e Cena se ne sta tornando sconsolato nel backstage. Poi si spengono le luci, ma è solo Elias, che si prende anche gioco del pubblico con un sarcastico “stavate aspettando qualcuno?”. Cena torna a sedersi, ma rientra nel ring dopo le provocazioni di Elias: due Shoulder Block, Protobomb, Five Knuckle Shuffle, AA ed Elias è out. Quindi il doveroso saluto al pubblico, prima di lasciare il ring. Ma ecco che l’attesa viene finalmente ripagata. Luci spente, torna la luce e abiti del ‘Deadman’ sul ring, via le luci, tornano ancora e sul ring non c’è più niente, fulmini, rintocchi di campane e poi lui: The Undertaker. Tutto questo è geniale. Nulla da dire, se doveva essere tutto costruito a Wrestlemania e non prima, non c’era miglior modo per farlo.
Il match. Sul piano dello storytelling ci siamo alla grande: Cena che, preso alla sprovvista, passa dalla sua ‘ipersicurezza’ alla paura più totale quando Undertaker entra e lo fredda col suo sguardo e quando dopo la classica Protobomb, prima ancora di impattare con le corde per il Five Knuckle Shuffle, il ‘Deadman’ si ridesta. Uno squash di 2 minuti e mezzo circa, dove Taker mette in mostra tutto il suo repertorio classico e annienta John Cena, che inanella un’altra sconfitta dopo quelle contro Roman Reigns a No Mercy, le eliminazioni dal main event delle Survivor Series, della Royal Rumble e dell’Elimination Chamber e dopo l’ennesimo ko a Fastlane nel Six Pack Challenge per il titolo WWE. Un incontro sognato per anni, che finalmente arriva, ma arriva fuori tempo massimo e con Undertaker fuori forma. Un match potenzialmente a cinque stelle, ridotto a poca roba, quasi ingiudicabile.
L’analisi lucida. Ora, però, mettiamo da parte tutto e riflettiamoci su onestamente. Oggi l’incontro a cinque stelle questi due non possono regalarlo, soprattutto Taker. Bisognava scegliere tra il face to face senza match, che avrebbe certamente deluso tutti, e l’incontro, magari breve, ma che comunque avrebbe fatto felice una gran fetta di pubblico della WWE. E si è scelta la seconda strada. Sull’andamento si può dire tutto, ma di fatto oggi un match di pochi minuti è l’unica cosa che Undertaker può garantire, se proprio deve lottare. Hanno accontentato i fan casual e i fan di vecchia data che hanno sempre sognato di vedere questi due contro a Wrestlemania. E tutto sommato non ci sembra una cosa da denigrare. E’ una presa in giro perché non si doveva fare tutto questo per arrivare a un match beffa di 2 minuti e mezzo? Chi lo afferma ha in linea teorica ragione, ma deve anche ammettere che pretende l’impossibile.
Il futuro. Vedremo se i due verranno ancora a contatto. Lo squash match è sempre un motivo per una rivincita e quindi non ci stupiremmo nel vedere in futuro un Cena chiedere un rematch, magari squashando lui il ‘Deadman’ o quantomeno garantendo una prestazione più dignitosa. Ma le condizioni di Undertaker ci lasciano pensare che tra i due sia finita qui. Il ‘Deadman’ dovrebbe lottare ancora saltuariamente, come dimostra la sua presenza in un Casket match contro Chris Jericho alla Greatest Royal Rumble di venerdì 27 aprile, ma ormai è appesantito e può garantire solo incontri brevi. Il suo ritiro, a quanto pare, non c’è ancora stato, ma arriverà presto. Il vero ‘Deadman’ non esiste più, per ovvi limiti fisici e di età. E John Cena? Per lui un discorso diverso. Sta fallendo ovunque. Un’icona dell’ultimo ventennio (o poco meno, ndr) ridotta a sconfitte dolorose. Si sta facendo da parte? Sì, ma solo in parte. John ha capito che il suo tempo è finito, ma sa anche che può ancora dare qualcosa prima di lasciare definitivamente la scena. O più che altro sa che gli spetta ancora qualcosa. Per la sua professionalità, dimostrata anche nella fine ingloriosa a cui è andato incontro nello show più importante dell’anno, John sa che la WWE dovrà essergli grata e dovrà farlo entrare nella storia con il diciassettesimo titolo mondiale. Per questo, magari, questa serie di sconfitte dovrà servire solo a far credere che ‘Big Match John’ è finito. Ma un giorno tornerà e quel giorno davvero scriverà la storia.