Ne abbiamo parlato prima, durante e soprattutto dopo. Ma ora è il momento di dare i numeri e soprattutto i voti. Una Wrestlemania sicuramente da ricordare. Nel bene e nel male. Ci sono dei punti d’ombra, ma ci sono anche tanti punti altissimi. Uno show su cui nulla si può dire sul piano dell’intrattenimento e dello spettacolo, che in WWE non sono affatto elementi secondari. Si può, magari, dibattere su alcuni match dai quali ci si aspettava di più e invece abbiamo ottenuto meno del previsto. Ma comunque nel complesso non ce la sentiamo di condannare un evento che ha regalato ottimi spot. Crediamo che col tempo molti la rivaluteranno. Noi precorriamo i tempi e la consideriamo positiva fin da subito. Poi c’è l’effetto sorpresa. Molti finali erano imprevedibili e hanno stupito tutti. Passi la sconfitta di Nakamura. Ma chi non avrebbe scommesso sulla continuazione della undefeated streak di Asuka? Chi non avrebbe puntato tutti i suoi averi sulla vittoria di Roman Reigns contro un Brock Lesnar con le valigie pronte per tornare in UFC? E questo solo per citare i due incontri con finale più inaspettato. Anche i nostri pronostici ne hanno risentito. Abbiamo indovinato solo 4 dei 13 match della card, 5 se aggiungiamo il pronostico extra riguardante Undertaker contro John Cena.
Prima delle pagelle sul main show, un flash dal kick-off. Tre incontri. La battle royal maschile, vinta da un Matt Hardy sempre più in ascesa. La vittoria di Cedric Alexander su Mustafa Ali per il titolo dei pesi leggeri, al termine di un buonissimo incontro tra due ottimi atleti. E la battle royal femminile con finale a sorpresa e vittoria di Naomi: più gradevole comunque di quella maschile. Ma ora entriamo nel vivo delle nostre pagelle.
1) Triple Treath match per il WWE Intercontinetal Championship : The Miz (c) v Seth Rollins v Finn Balor – Gran bella apertura. Incontro dinamico, The Miz furbo, Balor e Rollins ottimi come sempre. Con questi due, ma azzarderei con questi tre (perché Miz il suo lo fa sempre, pur essendo palesemente meno atletico e tecnico, ndr) si va sul sicuro. Finn è stato il solito grande e incompiuto: ennesima grande prestazione, ennesimo match senza vittoria e senza titolo per lui. Seth Rollins fa anche meglio, dinamico, straordinario e anche bravo a sfruttare il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo. Il tutto riassunto in un incontro molto bello e incerto fino alla fine. Prevedibile il cambio di titolo: avrebbero potuto vincere sia Seth che Finn, ma alla fine si è scelto Rollins e forse è anche giusto così per quanto di buono sta facendo da un anno a questa parte a Raw. Non si poteva iniziare meglio. – voto: 7,5
2) per il WWE SD Women’s Championship : Charlotte Flair (c) v Asuka – Senza alcun dubbio è il match della serata. Avevamo previsto che potesse essere questo un supermatch e non siamo stati delusi. Straordinaria prestazione di entrambe, che dimostrano di essere le migliori dell’intera divisione femminile WWE. Asuka che blocca un Moonsault di Charlotte e lo trasforma in una Triangle Hold. Lo splendido Suplex di Asuka dall’apron. La Super Spanish Fly di Charlotte. La Asuka Lock rovesciata in Double Leg Boston Crub. E per finire la Figure Eight Leglock, che fa cedere colei che non aveva mai ceduto davanti a nessuno. Finale a sorpresa. Termina la streak di Asuka, durata 2 anni e mezzo. E termina per mano della più credibile del roster. Un match che passerà alla storia della Women Division e che, prendendosi la palma del match migliore della serata a Wrestlemania, segna un significativo passo dalla Women’s Revolution. Le avremmo fatte lottare per altre 2 ore tranquillamente. Grazie Asuka. Grazie Charlotte. – voto: 8,5
3) Fatal Four Way match per il WWE United States Championship : Randy Orton (c) v Bobby Roode v Jinder Mahal v Rusev – Dal match migliore al match peggiore. Solo spot: Randy Orton che distribuisce RKO come regali di Natale, Bobby Roode che riesce a piazzare almeno un Glorious DDT, Rusev che fa sognare un pubblico che non l’ha mai acclamato così tanto come di recente. Ma alla fine vince Jinder Mahal. Ebbene sì. Pensavate di esservi liberato di lui. E invece no. Torna con un titolo, il secondo del roster di SD Live, e lo vince a Wrestlemania. Ma a parte il finale, incontro che ha raccontato davvero poco se non una passerella di qualche minuto per ciascun partecipante. – voto: 5
4) Mixed Tag Team match : Kurt Angle/Ronda Rousey v Triple H/Stephanie McMahon – Il livello si alza di nuovo vertiginosamente con un altro grandissimo incontro. Kurt Angle fuori forma? Triple H lotta saltuariamente? Stephanie McMahon non è una wrestler? Ronda Rousey al primo match, ma queste non sono le MMA? Tutte cavolate. O, anzi. Nei fatti nessuna di queste affermazioni è sbagliata e non era sbagliata soprattutto alla vigilia. Ma il match ha smentito tutti. Stephanie era la vittima sacrificale che doveva giocare sporco nella prima parte, e l’ha fatto benissimo. Triple H sta benissimo. Kurt Angle non è il fulmine di guerra dei tempi d’oro, ma ora sta decisamente meglio rispetto a TLC e alle Survivor Series. E poi vogliamo parlare di Ronda? Sì, parliamone. E parliamone bene perché questa qui è straordinaria. Spacca di brutto. Come storytelling e come repertorio. Un bel mix di MMA (e su questo non avevamo dubbi che ci sapesse fare, ndr) e di wrestling. Quando solleva in spalle un peso massimo come Triple H, probabilmente nessuno è rimasto impassibile. Sa anche vendere le mosse che subisce. Talento innato per questo sport-spettacolo. Quanto al match, inizio lento e con qualche imprecisione tecnica, ma fantastico nella fase centrale e soprattutto finale. Rowdy Ronda rules – voto: 8
5) Triple Treath Tag Team match per il WWE SD Tag Team Championship : The Usos (c) v The New Day v The Bludgeon Brothers – Poca roba. Match breve e deludente, ma a differenza di quello per il titolo statunitense, qui almeno c’è una certa coerenza. Bisogna pushare come distruttori i Bludgeon Brothers? E allora questo è il modo migliore per farli vincere. Certo, sacrificare così Usos e New Day fa male al cuore, ma bisognava scegliere se sacrificare lo spettacolo o la storia. Visto ciò che c’è stato prima e ciò che doveva esserci dopo, si è scelto di mettere da parte lo spettacolo e dare coerenza alla storyline. Squash match dei Bludgeon Brothers, nuovi campioni. – voto: 5,5
6) The Undertaker v John Cena – Il match del secolo doveva esserci e alla fine c’è stato. Ora però è bene dividere il discorso in due parti. Il come si è arrivati all’incontro e l’incontro in sé. Ci siamo arrivati benissimo. Settimane di parole e provocazioni di Cena, senza risposta alcuna. John spensierato tra il pubblico nel kick-off e nei primi due match, poi corre nel backstage quando un arbitro gli dice qualcosa (forse Undertaker si è fatto vivo, ndr). Poi sale sul ring e il match sembra poterci essere; ma qui inizia l’altalena di emozioni. Prima lo sconforto perché un arbitro comunica il ripensamento di Taker; poi si spengono le luci e torna la speranza; poi entra Elias e la delusione riprende il sopravvento; quindi Cena che attacca Elias prendendosi gli applausi, ma rimanendo visibilmente deluso perché è stato solo preso in giro. Ma da qui in poi è tutto stupendo: luci spente, torna la luce e abiti del ‘Deadman’ sul ring, via le luci, tornano ancora e sul ring non c’è più niente, fulmini, rintocchi di campane e poi lui: The Undertaker. Tutto questo è geniale. Chi l’ha scritto merita il Nobel. Poi entriamo nel tecnico e passiamo finalmente al match. Un incontro sognato per anni, che finalmente arriva, ma arriva fuori tempo massimo e Undertaker è fuori forma. Dura appena 2 minuti e mezzo. Uno squash match del ‘Deadman’, che zittisce John Cena. Chi sognava è stato certamente deluso. Un match potenzialmente a cinque stelle, ridotto a poca roba, quasi ingiudicabile. Però riflettiamoci con onestà intellettuale. Oggi l’incontro a cinque stelle questi due non possono regalarlo, soprattutto Taker. Bisognava scegliere tra il face to face senza match, che avrebbe certamente deluso tutti, e l’incontro, magari breve, ma che comunque c’è. E si è scelta la seconda strada. Sull’andamento si può dire tutto, ma di fatto oggi un match di pochi minuti è l’unica cosa che Undertaker può garantire, se proprio deve lottare. Hanno accontentato i fan casual e i fan di vecchia data che hanno sempre sognato di vedere questi due contro a Wrestlemania. E tutto sommato non ci sembra una cosa da denigrare. E’ una presa in giro perché non si doveva fare tutto questo per arrivare a un match beffa di 2 minuti e mezzo? Chi lo afferma ha in linea teorica ragione, ma deve anche ammettere a sé stesso prima di tutto che pretende l’impossibile. Quindi valutiamolo nel complesso e diamo una sufficienza di media. ‘Deadman’ squash. – voto: 6 (3 al match, 10 per la preparazione e per l’atmosfera)
7) Shane McMahon/Daniel Bryan v Kevin Owens/Sami Zayn – Quanti hanno sognato di rivedere Daniel Bryan sul ring per anni? E ora eccolo qui. La WWE ha deciso di andarci piano, almeno ora che siamo agli inizi del suo ritorno. Prima parte con attacco su di lui, che rimane fuori dalla contesa per tutta la prima fase del match. Poi entra in azione ed è il solito spettacolo. E, per chi non se lo ricordasse, questo è solo un assaggio. Daniel sa fare molto, ma molto di più. Ma questa è Wrestlemania e bisognava puntare sulle mosse tipiche, quelle a effetto e che fanno presa, senza strafare sul piano tecnico e atletico. Ci sta tutto. Incontro inferiore ai top match della serata, ma certamente non brutto e avvincente. E anche il finale non affatto scontato. Owens e Zayn perdendo sarebbero stati licenziati quindi, visto che nella realtà non sembrano esserci problemi, chi avrebbe pronosticato la loro sconfitta? E invece sì, la WWE sorprende ancora. Vincono Shane e Daniel Bryan e il finale con gli ‘yes’ a ripetizione del pubblico sono sensazionali. – voto: 6,5
8) per il WWE Raw Women’s Championship : Alexa Bliss (c) v Nia Jax – Storyline scolastica, storytelling del match scolastico, andatura scolastica, esito scolastico. Alexa e Nia hanno fatto le cose semplici, ma le hanno fatte bene. Si doveva mandare il messaggio della ‘face’ che si prende la rivincita dopo essere stata tradita dall’amica, che alle spalle la prende in giro perché è grossa. E ciò è avvenuto molto bene. Prima l’attacco a Mickie James, che poteva essere un’arma in più per la Bliss, poi l’incontro. Bene Alexa nel trovare la chiave per mettere in difficoltà un’avversaria più grande di lei. Brava Nia che dopo un’inattesa sofferenza, trova la forza per far valere la sua stazza e annientare la rivale. Classico match dove la heel le dà alla face e la face prima incassa e poi vince. Questi incontri possono stancare e annoiare. No, però, se chi è sul ring sa interpretare la contesa. Esempio: quando Alexa prima sembra chiedere scusa a Nia e poi cambia espressione e le rifila un DDT. Questo è intrattenimento. Nulla di eccezionale, ma assolutamente da non buttare. – voto: 6
9) per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Shinsuke Nakamura – Punto fermo numero uno: non è stato il match che tutti ci aspettavamo. Punto fermo numero due: è stato comunque un buonissimo match. La sintesi del giudizio è da trovare in queste due affermazioni. Chi conosce AJ e Nakamura sa quanto valgono e di cosa sono capaci. E lo sa ancor di più chi ha anche visto cosa hanno fatto nel 2016 a Wrestle Kingdom 10, in Giappone. Chi lo sa, giustamente, critica ciò che ha visto e ha ragione. Ha un po’ meno ragione, però, se si lascia andare a considerazioni del tipo: “match bruttissimo, ridicolo, m**da”. Questo no. Se lo rivediamo ci sono stati ottimi spot, più da Styles che da Nakamura, ma ci sono stati. Si può al massimo dire qualcosa sul ritmo lento, ben al di sotto dei loro standard, ma brutto certamente non lo è stato. Senza contare poi il post-match col turn heel del giapponese, che giustifica la scelta a sorpresa della sconfitta (era favoritissimo, ndr) e che rinnova il personaggio. Tornando, però, al match, il nostro voto è un invito all’onestà intellettuale. Non fatevi travolgere dalla delusione, più che giustificata, di non aver visto ciò che sognavate di vedere. Prendete il match per quello che è: nulla da tramandare ai posteri, ma sicuramente più che sufficiente. Il match eccellente ce lo aspettavamo anche noi e siamo delusi quanto voi. Ma questa è un’altra storia. – voto: 6,5
10) per il WWE Raw Tag Team Championship : Cesaro/Sheamus (c) v Braun Strowman/Nicholas* – Incontro-farsa, che serviva solo per spezzare il ritmo in attesa del main event e per lanciare un messaggio di partecipazione del WWE Universe. Braun Strowman sorprende tutti e sceglie un bambino dal pubblico come suo partner misterioso. Di fatto vince da solo, squashando gli avversari a modo suo, ma è il post-match con lui e il piccolo Nicholas in festa che è un Wrestlemania Moment. Certo, chi segue la WWE sperava in un big del passato, di NXT, di una indy o magari semplicemente un infortunato che tornasse. Ma il wrestling non è fatto solo di supermatch e superuomini, è fatto anche di questi momenti irreali e divertenti. Sul match non c’è nulla da dire. Più che un incontro è stato solo un enorme spot al WWE Universe, lanciato da un enorme atleta come Braun. – voto: ingiudicabile
11) per il WWE Universal Championship : Brock Lesnar (c) v Roman Reigns – Ed infine il main event. Criticato da tanti. In effetti sì, si sono viste solo innumerevoli Suplex, F5, Spear e Superman Punch. Incontro fatto con 4-5 mosse sullo stile di quello tra Lesnar e Goldberg di un anno fa, solo più lungo e quindi inevitabilmente più noioso. Eppure, anche qui, analizziamo bene il tutto. Roman Reigns che personaggio è? Una sorta di supereroe che incassa tanto, ma che con poche mosse ribalta tutto e vince (classico babyface oldstyle, e che non sia amato da tutti è un altro discorso, di cui è meglio parlare in separata sede, ndr). Che personaggio è Brock Lesnar? Non è lo stesso del 2002-2004; questo Brock è più grosso ancora e ha una gimmick costruita su un distruttore che fa solo mosse di potenza davastante (appunto i Suplex, oltre alla F5). Cosa potevamo aspettarci? Tecnica? Agilità? Impossibile. Colpi stiff e botte da orbi? Sì e a nostro modo di vedere ci sono state. Poi consideriamo un altro fattore. Il pubblico ha dato per scontato (come tutti, ndr), che dovendo Brock tornare in UFC, avrebbe perso. Reigns che resiste a cinque F5 sembra confermare questo. Sicuramente la vittoria nell’aria del ‘Big Dog’ suonava come finale telefonato e la gente era annoiata a prescindere perché sapeva che tutto quel massacro sarebbe finito e che Roman ne sarebbe uscito vincitore. E invece il finale a sorpresa con la vittoria di Brock Lesnar cambia le carte in tavola e tutti hanno cambiato espressione. Provate a pensare di rivedere questo stesso match senza sapere nulla del contratto di Lesnar, della UFC, dei pronostici tutti per Roman. Sapete quale sarà il risultato? Che gli amanti del wrestling lottato rimarranno fermi sulla loro posizione di critica, ma tutti gli altri giudicheranno positivo questo incontro, magari senza metterlo in alcuna top 10, ma senza esserne deluso. Per questo andiamo controcorrente e diamo una sufficienza piena. Non il main event dei sogni, ma un main event. – voto: 6+
Giudizio complessivo: special event bello. Intrattenimento ottimo. Lottato che è andato calando dal quarto match in poi, senza però scendere quasi mai sotto la soglia della sufficienza. I Wrestlemania moments ci sono eccome: Daniel Bryan; l’Armbreaker di Ronda Rousey a Stephanie McMahon; Charlotte che stupisce tutti mettendo fine alla streak di Asuka; il turn heel di Nakamura; la vittoria inattesa di Brock Lesnar; Braun Strowman e il piccolo Nicholas; il ritorno di The Undertaker, con tutto il pre-match. Insomma, se ne parlerà. E se se ne parla, allora significa che l’obiettivo è raggiunto. Ci sono Wrestlemania che rimangono impresse per l’alto livello dei match, altre che rimangono impresse per i momenti; altre per entrambe le cose. Qui direi che siamo su questo terzo binario: ottimi match nella prima parte, buoni nella seconda; ma tutto perfetto nell’intrattenimento. Nottata devastante, ma ne è valsa la pena. – voto: 7