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Ed è arrivato il tanto atteso momento delle pagelle. Elimination Chamber passa agli archivi regalandoci uno spettacolo gradevole, ma anche con i soliti alti e bassi. Prima la solita nostra autocelebrazione. Abbiamo indovinato tutti i pronostici. Siamo onesti. Non erano difficili per nulla. L’unico vero azzardo è stato il pronostico per l’Elimination Chamber femminile, ma siamo stati bravi a non sbagliare neanche lì. Tralasciando il kick-off e la vittoria di Gallows e Anderson sul Miztourage, passiamo alla pagella dei vari match e segmenti del main show.

1) Women’s Elimination Chamber match per il WWE Raw Women’s Championship : Alexa Bliss (c) v Sasha Banks v Bayley v Mickie James v Sonya Deville v Mandy Rose – Era la prima assoluta di sei donne in un Elimination Chamber e non è andata affatto male. Ottima scrittura, ottima interpretazione, buono storytelling e gran finale. Il piano era creare tre fazioni di amiche o presunte tali e una di queste si sarebbe sfaldata. Non è successo a Mandy e Sonya, saldamente unite nell’Absolution, ma entrambe uscite di scena per prime. Non è successo a Mickie James e Alexa Bliss, che non sono neanche riuscite a interagire tra loro. E’ accaduto, dopo mesi e mesi di attese e speculazioni, a Sasha Banks e Bayley e di questo, come avevamo previsto, ne ha approfittato Alexa, riuscendo a eliminare Bayley. Bella la storia raccontata dalla ‘Goddess’: preoccupata fin dall’inizio da questo match e dalle sue avversarie, ravvivatasi nel vedere l’amica Mickie in azione, di nuovo preoccupata quando quest’ultima viene eliminata lasciandola sola nelle mani di Bayley e Sasha. Poi però tira fuori artigli e furbizia e riesce anche a vincere con la forza della disperazione sulla solita sensazionale Sasha Banks. Bellissima anche l’intervista finale con la Bliss che piange e ringrazia i fan che la acclamano riconoscendogli il gran lavoro svolto e poi torna nei panni della heel insultandoli, con un cambio repentino di espressione da ‘underdog’ a ‘stronzetta’. Ecco, se qualcuno si chiede ancora perché arriverà a Wrestlemania da campionessa dopo un lungo regno, la risposta è tutta qui. Brava Alexa, buonissimo opener. – voto: 7

2) per il WWE Raw Tag Team Championship : Cesaro/Sheamus (c) v Titus Worldwide – Poco da dire sul match per i titoli di coppia del roster. Un onesto match da show televisivo. I campioni mantengono i titoli grazie al consolidato legame che ormai hanno. Apollo e Titus erano poco credibili come avversari, anche se forse i più credibili al momento nella divisione tag team. Ma non al punto di poter strappare le cinture. Ne viene fuori un match che a Raw farebbe anche la sua figura, ma qui siamo in uno special event e ci si attende qualcosa di più. Onesto, nulla di più. – voto: 5,5

3) Nia Jax v Asuka – Match della serata. Bellissimo vedere Asuka dar sfoggio delle sue mille risorse, tirando fuori non so quante varietà di sottomissioni per compensare alla maggiore stazza e forza della rivale. Altrettanto bello vedere Nia Jax riuscire a resistere a tutte le prese, contrattaccando con power moves niente male. Forza e tecnica che si compensano in un gran bel match. Alla fine la streak di Asuka resiste, anche se cresce lo status di Nia, sia perché perde grazie a una manovra furba, ma non cedendo ad alcuna sottomissione della ‘Empress of Tomorrow’, sia perché la attacca violentemente a fine match, tutelando il suo ruolo di gigante della divisione femminile. Ben gestite le due rivali, ben gestito il match. Davvero bello. – voto: 7,5

4) Matt Hardy v Bray Wyatt – Il punto più basso della serata è sicuramente la sfida tra ‘Woken’ Matt Hardy e Bray Wyatt. Poca roba la storia che c’era dietro, poca roba ciò che si è visto sul ring. Settimane di rivalità per arrivare a questo? Il risultato era scontato, ma non è quello il problema. La capacità di coinvolgere è stata scarsa prima nei promo, lo è stata altrettanto sul quadrato. Speriamo sia finita qui, anche perché una prosecuzione danneggerebbe entrambi i personaggi (soprattutto quello nuovo di ‘Woken’ Matt, ndr). Na zozzeria (cit.) – voto: 4,5

5) firma del contratto di Ronda Rousey – Prima del main event è andato in scena un altro evento atteso: la firma del contratto di ‘Rowdy’ Ronda Rousey. Campionessa mondiale e olimpica di judo, campionessa pesi gallo di MMA nella UFC, ora nuova stella della WWE. Era visibilmente emozionata e il promo ne ha risentito. Ronda non è ancora pronta a interagire con la folla, soprattutto quando quest’ultima ti acclama e ti interrompe facendoti emozionare. Ma grazie all’esperienza di Angle, Triple H e di Stephanie McMahon il promo è riuscito bene lo stesso. I tre sono riusciti a ricondurre Ronda sui binari del suo ruolo di ragazza terribile da non provocare. E lì ci siamo perché su quello sembra che la Rousey ci sia alla grande. Nelle parti non parlate è indubbiamente un personaggio. Il finale con Triple H schiantato anche con decisione sul tavolo e con lo sguardo di sfida a Stephanie fa il resto. Da rivedere qualcosa, per adesso perdonabile, ma tutto sommato bene. Ronda is here.  – voto: 6+

6) Men’s Elimination Chamber match : Roman Reigns v John Cena v Seth Rollins v Finn Balor v Braun Strowman v The Miz v Elias – Ed eccoci al main event, il primo Elimination Chamber a sette invece che a sei. Non il migliore di sempre, ma sicuramente buono. C’è sicuramente di positivo la storia raccontata, con un distruttore totale come Strowman che fa fuori tutti: i furbetti Miz ed Elias, la leggenda Cena e gli ‘mvp’ della serata Balor e Rollins. Ma proprio questo penalizza alcuni altri aspetti: impedisce infatti la nascita di rivalità dalla sfida. Li elimina tutti lui, così non si sviluppa alcuna rivalità tra Cena ed Elias; lo stesso Cena viene eliminato in modo pulito senza eventi straordinari esterni o interni alla chamber; Balor e Rollins non sviluppano affatto alcuna rivalità con The Miz, unico con la cintura in vita tra i sette sul ring. Al massimo si può intravedere, dalle schermaglie pre-match, qualcosa tra The Miz e Braun Strowman, ma niente che decolla. Altro aspetto che lascia perplessi è il finale. Ok che Roman Reigns era il grande favorito, ma si poteva costruire meglio la sua vittoria piuttosto che creare il solito finale da supereroe, tra l’altro al termine di una prestazione normale (non ai livelli di quella di Rollins o Balor per capirci, ndr). Proprio qui è l’errore che da anni la WWE sta facendo con il ‘Big Dog’, per questo non amato dal pubblico pur essendo il volto della compagnia. Comunque la storia nel match c’è e il ritmo è stato più che accettabile. Ci si aspettava tanto, abbiamo ottenuto bene o male quello che ci aspettavamo. Con qualcosa da rivedere, ma comunque bene. – voto: 7

Nel complesso si può dire che Elimination Chamber è stato un evento più che godibile. Certo, ci sono cose trascurabili (i due match maschili, escludendo il main event), qualcosa da rivedere (alcuni aspetti non proprio marginali del segmento della Rousey, ndr). Ma c’è anche da dire che l’evento è positivo. Un evento a tema, come questo, necessita che non siano sbagliati i match a tema, in questo caso gli Elimination Chamber. Non sono stati sicuramente eccezionali, ma di certo non si può dire che siano stati bookati male o negativi. Questo permette all’evento di centrare l’obiettivo. Il resto lo fa l’ottimo Nia contro Asuka. Va bene così. – voto complessivo: 6,5

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns