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Ronda Rousey, classe 1987, medaglia d’argento di judo ai Mondiali di Rio del 2007, medaglia di bronzo sempre nel judo per la categoria 70 kg alle Olimpiadi di Pechino 2008, straordinaria stella delle MMA con un record di 15 vittorie e due sole sconfitte da professionista, ex campionessa dei pesi gallo nella UFC con sette difese prima del primo storico ko nel 2015, attrice nei film I Mercenari 3 e Fast and Furious 7. Ora per lei si spalancano le porte del pro-wrestling e della WWE. Il grande passo della sua già splendida carriera; l’ultima grande sfida di ‘Rowdy’ Ronda.

Facciamo un passo indietro di pochi giorni. E’ appena terminata la prima storica Royal Rumble femminile. Asuka festeggia la sua vittoria e viene raggiunta sul ring dalle due campionesse, Alexa Bliss e Charlotte Flair. Ma sul più bello del faccia a faccia ecco risuonare la theme song con cui la californiana era solita entrare nei suoi match di MMA nella UFC. Poche parole, anzi nessuna. Solo un gesto indicativo: il dito indice che punta dritto verso il logo di Wrestlemania. Sarà lì il suo esordio.

Quale scenario? E’ ancora da capire. Il finale della Royal Rumble con quello sguardo che puntava dritto verso Charlotte Flair e l’ultimo promo della ‘Queen’ a SD Live, dove prima di essere interrotta dalla Riott Squad stava proprio accennando qualcosa su Ronda, lasciano intendere che siano loro due a scontrarsi, magari già per il titolo femminile di SmackDown. Giusto? Chi lo sa? Di certo Ronda sarà pushata, visto l’enorme clamore mediatico del suo approdo, a partire dai rumors che l’hanno preceduto. Se andrà subito per il titolo è da vedere. Il roster di SD Live, se è lì che andrà, non è così ricco di superstar credibili da mandare contro Charlotte, quindi potrebbe starci. Allo stesso tempo, però, sarebbe un calcio in faccia a coloro che sono lì da tempo in attesa del grande salto e che si vedrebbero scavalcate dopo mesi di lavoro dall’ultima arrivata. E questo solo perché è un’artista marziale, una judoka e un’attrice di successo. Sarebbe allora più giusto e magari anche più prudente mandarla contro una rivale meno blasonata, che serva a mandarla over. visto che il pro-wrestling e la WWE in particolare hanno loro tempi e ritmi particolari che prima devono essere ben assimilati. 

Diciamolo chiaramente. Dall’alto del suo passato, Ronda sa sicuramente combattere. Non è questo in discussione. Ma il pro-wrestling ha le sue dinamiche: i match programmati, i colpi controllati, la bravura nel cercare di non farsi male e soprattutto di limitare al massimo i danni all’avversario di turno. Senza contare poi l’elemento teatrale, soprattutto in WWE. Il saper destreggiarsi tra le varie inquadrature, il saper comunicare con i fan ‘heel’ o ‘face’ che sia il personaggio. E poi, appunto, il personaggio. Se sei brava a lottare sei apprezzata, oggi soprattutto, ma se fai evolvere il tuo personaggio col tuo carisma, lì sei davvero al top. La Rousey ha entrambe le qualità, ma dovrà saperle mettere in pratica e conciliarle. Se ci riuscirà siamo certi che saprà anche mettere a tacere le voci invidiose nei suoi confronti che alcune superstar della divisione femminile stanno mettendo in giro. Forza Ronda. It’s your time!

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns