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La Royal Rumble è passata agli archivi? Non del tutto. Prima ci sono le nostre pagelle. Non si scappa. Facciamo, però, anche il punto sui pronostici. Dei nove match della card, comprendendo anche i tre del pre-show, abbiamo indovinato sette pronostici. Un solo errore nel preshow dove avevamo previsto che all’Open Challenge di Bobby Roode avrebbe risposto Dolph Ziggler e il ‘Glorious’ avrebbe anche perso, ma invece sul ring si è presentato Mojo Rawley e ha perso. L’altro errore riguarda il match per i titoli di coppia di SmackDown, dove pensavamo in una sconfitta degli Usos, che non c’è stata. Per il resto 7 su 9 con tanto di vincitori di entrambe le risse reali indovinati. Ma ora, dopo questa bella autocelebrazione, andiamo a dare i voti all’evento, tralasciando il kick-off.

1) Handicap match per il WWE Championship : AJ Styles (c) v Kevin Owens/Sami Zayn – Si parte col botto. Ma solo sulla carta. Qui la vera delusione della serata perché chiunque legge questi tre nomi nello stesso incontro è autorizzato a credere che sarà un gran match. E invece no. Certo, la stipulazione strana non aiutava. Il minutaggio neanche, visto che necessariamente bisognava dedicare gran parte della serata alle due risse reali. Ma vedere gente come AJ Styles, Sami Zayn e Kevin Owens limitarsi al compitino è davvero una delusione. Neanche un mezzo intervento, poi, di Shane McMahon e/o Daniel Bryan, che invece sono stati fortemente coinvolti nella storyline. Non è stato un brutto match, anzi meno male che c’è AJ Styles che nel bene o nel male qualcosa di buono la tira sempre fuori. Ma era lecito aspettarsi qualcosa di più. Carino solo il finale, con tanto di decisione arbitrale discutibile. Probabilmente servirà a proseguire la storyline, peccato che sia stato scelto uno scenario così importante per il match “di transizione” del feud. – voto: 6

2) 2 Out of 3 Falls match per il WWE SD Tag Team Championship : The Usos (c) v Chad Gable/Shelton Benjamin – Il livello si alza con il secondo incontro. Gli Usos sono una garanzia e dopo la bella faida del 2017 col New Day, trovano una fantastica intesa anche con questi nuovi avversari come Gable e Benjamin. Ottimi spot da una parte e dall’altra con campioni e sfidanti che si alternano in near falls e manovre aeree molto interessanti. Cosa non ha funzionato? La gestione delle “cadute”. Chiunque avrebbe pensato a un 1-1 e poi tutto deciso nella “caduta” finale. E invece no, 2-0 secco. Ma se il vantaggio dei samoani arriva dopo vari tentativi a vuoto da una parte e dall’altra, per il raddoppio bisogna attendere molto meno. Basta un Roll-Up e tanti saluti a chi dopo essersi divertito fino a quel momento pensava a un match che decollasse definitivamente raggiugendo chissà quali vette di spettacolarità. Rimane così il rammarico per quello che poteva potenzialmente essere un grandissimo match, ma è stato fermato sul più bello. Meglio dell’opener, ma gestito male. – voto: 6,5

3) Men’s Royal Rumble match – Dopo diversi anni la Royal Rumble (quella classica, maschile), non è main event e viene piazzata nel mezzo della card. Andando a memoria una rissa reale così era da diversi anni che non si vedeva. La migliore degli ultimi 4 o 5 anni. Dopo anni di appannamento e delusioni, la rissa reale torna a essere degna di nota. Merito di un ottimo lavoro di booking. C’è tutto quello che una Royal Rumble deve avere. L’eroe che entra a inizio match e ci rimane quasi fino alla fine (vedi i quasi 58 minuti di Finn Balor, ndr). L’entrata comedy, come quella di Heath Slater, che viene pestato da tutti e non riesce a entrare e quando lo fa prima elimina Sheamus e subito dopo viene mandato a casa. Il ritorno comedy, come quello di The Hurricane. Il ritorno che fa sobbalzare tutti dalla sedia, come lo straordinario ritorno di Rey Mysterio e chi non lo conosce significa che non ha avuto un’infanzia. Le faide che proseguono o potrebbero nascere: Matt Hardy e Bray Wyatt oppure Jinder Mahal e il New Day. I debutti eccellenti da NXT, come Andrade Almas e Adam Cole. L’entrata 30 indovinata: non un big del passato, ma un ottimo wrestler che sembrava andato via, come Dolph Ziggler. Ma soprattutto l’ottimo finale. Gli ultimi sei che sono protagonisti di uno scontro generazionale: le leggende John Cena, Randy Orton e Rey Mysterio contro Roman Reigns, Finn Balor e Shinsuke Nakamura. Per non dire degli ultimi quattro rimasti in gara, che erano i favoriti della vigilia, e dell’ultimo bel segmento con protagonisti Nakamura e Reigns, con vittoria del primo, acclamatissimo dal pubblico. Ce ne ricorderemo. Forse non la metteremo mai in cima alle nostre preferenze di sempre, ma ce ne ricorderemo. Bella. – voto: 7,5

4) per il WWE Raw Tag Team Championship : Seth Rollins/Jason Jordan (c) v Cesaro/Sheamus – Pochi dubbi sul fatto che sia stato il peggiore della serata. Dopo la bella rissa reale, assistiamo infatti a un match piatto e monotono. Rollins di fatto combatte in un Handicap match, vista la presenza-assenza di Jason Jordan. Ok Jason era infortunato e dovevano trovare un modo per “vendere” il suo disimpegno nel ring evitando allo stesso tempo di rimuoverlo dalla card generando proteste e polemiche. Ok, stanno costruendo una storia fondata sulle incomprensioni tra Seth e Jason, che magari porterà all’inizio di un feud, e in quest’ottica il match si inserisce benissimo nella storyline. Ma dal punto di vista delle emozioni, del lottato, non voletecene, ma è stato davvero poca roba. Qualche sussulto l’ha regalato Seth con la sua stoica resistenza a oltranza, ma ci aspettavamo di vedere qualcosa di diverso. – voto: 5,5

5) Triple Treath match per il WWE Universal Championship : Brock Lesnar (c) v Braun Strowman v Kane – Mettete da parte ogni sogno di tecnica. Qui contano solo le “legnate”, quelle belle, quelle forti. E non scherziamo, visto quante se ne sono date realmente Strowman e Lesnar. Volevamo vedere tavoli, sedie e colpi stiff e alzi la mano chi non le ha viste; non prima di essere passato a fare un salutino al proprio oculista di fiducia. Un po’ più spento degli altri è stato Kane, che come previsto è stato piazzato lì per prendersi il pin decisivo. Dominatori assoluti Brock Lesnar nella fase finale e soprattutto il solito fantastico Braun Strowman, gigante molto diverso dagli standard a cui eravamo abituati (si veda lo splendido Dropkick su Kane a inizio incontro, ndr). Bello vedere Lesnar prendersi la rivincita sul ‘Monster Among Men’ lanciadogli un tavolo di commento addosso. Bello vedere Braun che si rialza con le sue forze (a Summerslam, invece, Lesnar dovette uscire in barella, salvo poi rientrare, ndr). Insomma, nulla da ricordare e tramandare ai posteri, ma sicuramente quello che volevamo vedere. Né più né meno. Non lamentiamoci. – voto: 6+

6) Women’s Royal Rumble match – Il main event è l’appuntamento con la storia: la prima Royal Rumble femminile di sempre. Le diamo lo stesso voto di quella maschile, ma moralmente merita qualcosa in più. Non tanto per ciò che si è visto sul ring, dove ci sarebbero delle cose da rivedere. Ma per due motivi. Il primo è il ritmo, sempre alto, con eliminazioni molto più frequenti nel corso di tutta l’ora e più di durata dell’incontro. Il secondo è determinato dagli ingressi, quasi tutti a sorpresa. Circa la metà è sono state divas del passato. Certo, è la prima volta e tutte volevano esserci e se non volevano esserci è stata la WWE a cercarle con forza; già l’anno prossimo, probabilmente le entrate a sorpresa delle divas del passato diminuiranno. Ma guardiamo anche l’altro lato della medaglia: nel bene o nel male anche le Kelly Kelly, le Michelle McCool, le Torrie Wilson, oltre che le mai dimenticate Lita e Trish Stratus, hanno contribuito alla storia della divisione femminile della WWE. Ora è un’altra storia, ma non dimentichiamoci di chi c’è stata prima ed era giusto che anche loro prendessero parte a un evento storico come questo. Anche qui gestite bene molte eliminazioni, se non tutte. Certo, dispiace vedere uscire di scena all’improvviso una fino ad allora ottima Becky Lynch; che avrebbe meritato un’uscita di scena almeno come quella di Sasha Banks, quasi fino alla fine nel match. Straordinaria la vittoria di Asuka, con un bel finale thriller sull’apron ring con Nikki Bella. Ci sarà tempo per migliorare gli aspetti negativi, ma questa era la prima volta, quella in cui si scriveva la storia e non poteva andare meglio di così. Brave tutte. – voto: 7,5

Nota di merito anche per il segmento finale, che anzitutto tiene aperto lo scenario della scelta per Asuka. Chi ha detto che è di Raw e deve andare per il titolo di Raw? Sul ring oltre che  Alexa Bliss, sale anche Charlotte Flair ed entrambe le campionesse lanciano la loro sfida alla ‘Empress of Tomorrow’. Ma sul più bello della tensione fa il suo debutto Ronda Rousey, ex campionessa nella UFC, principale promotion di MMA, che apre a ulteriori scenari in vista di Wrestlemania.

In sintesi la Royal Rumble 2018 come evento nel complesso è certamente positivo, con due risse reali indovinate, ma anche con qualche delusione nella card. Se un anno fa era stato un evento davvero molto bello, con una rissa reale sottotono, quest’anno si può dire il contrario. Belle risse, sufficiente non di più il resto. Ma va bene così. Ci siamo divertiti. – voto complessivo: 7

Di Mario Grasso

Ex giornalista, ora scrivo solo per passione su questo sito. Laureato in Giurisprudenza. Buyer presso Autostrade per l'Italia. Da sempre appassionato di wrestling, ho dato vita nel 2017 a WWEMania, in cui mi diletto in report e qualche editoriale, oltre che all'archivio storico di titoli ed eventi. Scegliere i miei preferiti di sempre è abbastanza dura, ma faccio 4 nomi: Hulk Hogan, The Undertaker, The Rock e Shawn Michaels. Ma anche tantissimi altri: Brock Lesnar, Chris Benoit, CM Punk, AJ Styles, Rey Mysterio, Goldberg, Sting, solo per dire qualche nome. Tra quelli di oggi senza dubbio Seth Rollins, Cody Rhodes e Roman Reigns