Bret ‘Hitman’ Hart: “the best there is, the best there was and the best there ever will be”. Mai frase calza a pennello più di questa tipica cathcphrase del celebre wrestler canadese. E’ stato uno dei lottatori più tecnici, più bravi, ma anche tra i più amati in un’epoca transitoria e difficile per la WWE, tra lo scandalo steroidi e la crescita della rivale WCW. Ma è stato anche uno con un carattere difficile nel backstage e in alcuni casi, uno in particolare, ha pagato per questo. Bret ‘Hitman’ Hart, l’eccellenza dell’esecuzione.
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FOCUS SULLA CARRIERA (solo major e principali indies)
- 5 volte WWE Champion [con la denominazione di WWF Champion]
- 2 volte WCW Champion*
- 2 volte Intercontintental Champion
- 5 volte United States Champion
- 2 volte World Tag Team Champion* [con la denominazione di WWF Tag Team Champion; con Jim Neidhart]
- 1 volta WCW Tag Team Champion*
- 1 volta co-vincitore della Royal Rumble [ex-aequo con Lex Luger]
- 1 volta King of the Ring
- Triple Crown Champion
- 2 volte WWE Hall of Famer (come singolo e come membro della Hart Foundation)
- PWI ‘ritorno dell’anno’ 1997
- PWI ‘feud dell’anno’ 1992 (con Jerry Lawler) e 1994 (con Owen Hart)
- PWI ‘match dell’anno’ 1992 (Summerslam: v The British Bulldog)
- PWI ‘match dell’anno’ 1996 (Wrestlemania XII: v Shawn Michaels)
- PWI ‘match dell’anno’ 1997 (Wrestlemania 13: v Stone Cold Steve Austin)
- PWI ‘più odiato dell’anno’ 1997
- PWI ‘più influente dell’anno’ 1994
- primo nella PWI 500 del 1993 e del 1994
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Tra Canada e Giappone
Bret Sergeant Hart nasce a Calgary, in Canada, nel 1957 da una famiglia di wrestler professionisti. In particolare Bret è figlio di Stu Hart, leggenda della compagnia canadese Stampede e passato poi nella primordiale versione della WWE, la WWWF. Il background i Bret è da subito ottimo nell’ambito del wrestling amatoriale. Ben presto abbandona le sue originarie ambizioni di diventare un attore e nel 1976 fa già il suo esordio su un ring nella canadese Stampede a soli 16 anni. Scala ben presto i gradini del successo, combattendo anche nei Caraibi e in Giappone e iniziando anche a vincere i primi titoli di queste federazioni. La crisi della Stampede lo portano a cambiare aria, ma è talmente bravo che non può non essere notato dai promoter della WWF di Vince McMahon, che subito lo ingaggia.
La Hart Foundation
Ma la WWF è un’altra cosa rispetto alle ‘indies’. Qui lo spettacolo, soprattutto a metà anni Ottanta, è la prima cosa e Bret, ottimo atleta, ha palesi difficoltà a emergere come personaggio. Al microfono ci sa fare poco. La compagnia crede in lui, ma sta aspettando fin troppo. Così gli dà l’ultima chance inserendolo in un tag team con quello che sarà il suo futuro cognato nella vita reale: Jim Neidhart. Nasce la Hart Foundation. Mai scelta risulta più vincente. I due si caratterizzano come personaggi: heel e vestiti in modo uguale con una tuta da combattimento rosa e nero, che diviene marchio di fabbrica di entrambi. Ma si fanno notare anche per lo stile di lotta complementare: alla potenza e alla furia di Jim, Bret si rende complementare con la sua agilità e la grande tecnica. I due non ci mettono molto a emergere e nel 1987 conquistano i primi titoli di coppia, battendo i British Bulldogs, i bravissimi Davey Boy Smith e Dynamite Kid. Sono per la prima volta WWF World Tag Team Champions e per Bret è il primo titolo in carriera in WWF. Con Jim, Bret partecipa anche alla sua prima Wrestlemania nel 1987. A Wrestlemania III la Hart Foundation, insieme a Donny Davis, riesce a battere i British Bulldogs e Tito Santana. Il regno della Hart Foundation da campioni tag team dura ben nove mesi, fino alla sconfitta per mano degli Strike Force, Tito Santana e Rick Martel. Ma poco dopo il team si allarga e diventa una vera e propria stable grazie agli ingressi di Honky Tonk Man e Greg Valentine: nasce la Hart Family. Non dura molto, infatti si arriva allo split, che culmina in un match vinto dalla Hart Foundation contro Greg Valentine e Honky Tonk Man a Wrestlemania V. Altre perdite poco tempo dopo: arriva, infatti, anche lo split con Jimmy Hart, storico manager del team, che vende la title shot conquistata da Jim e Bret per i titoli di coppia, ai rivali storici dei Fabulous Rougeau. Ma La Hart Foundation riesce in seguito a conquistarsi nuove chance titolate. Infatti a Summerslam del 1990, in un 2 Out of 3 Falls match, Jim e Bret battono i Demolition e sono per la seconda volta WWF World Tag Team Champions. Anche questo regno, come il primo, è abbastanza lungo. Dura otto mesi e termina a Wrestlemania VII, dove i due canadesi perdono contro i Nasty Boys, nel match che segna la fine del team, con Jim Neidhart che abbandona le scene e passa a fare il telecronista e un Bret Hart ormai maturo e pronto a intraprendere la carriera da singolo.
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Diventa singolo: inizia la leggenda
Il lungo periodo nella Hart Foundation ha fatto bene a Bret, che ha sviluppato bene il suo personaggio ed è maturo per il grande salto da singolo. Subito viene lanciato come sfidante ufficiale al titolo intercontinentale a Summerslam del 1991. L’avversario è un altro maestro di tecnica, Mr Perfect. In quello che ancora oggi è considerato uno dei più bei match della storia della WWE, Bret Hart diventa WWF Intercontinental Champion, conquistando il secondo titolo più importante della compagnia. La vittoria entra nella leggenda per come avviene: con Bret che rovescia una sottomissione del rivale nella sua infallibile Sharpshooter, giungendo alla vittoria. Il regno da campione intercontinentale dura circa cinque mesi, finché Bret non viene sconfitto appena due giorni prima della Royal Rumble del 1992 da The Mountie e si infortuna. Torna in tempo per Wrestlemania VIII. Il campione intercontinentale è intanto diventato Roddy Piper e il titolo viene messo in palio in un altro storico match tra ‘Rowdy’ e ‘Hitman’. Sfida molto intensa, che vede trionfare Bret Hart. A fine incontro Roddy Piper consegna la cintura a Bret, per la seconda volta WWF Intercontinental Champion, e lo abbraccia, segnando il definitivo passaggio di consegne tra la gimmick era e la new generation era, di cui Bret sarà uno dei porta bandiera. Questo regno dura più o meno quanto il precedente e vede ‘Hitman’ ergersi sempre più a beniamino dei fan per il suo inconfondibile look, per la sua entrata, dove si diverte a regalare i suoi grandi occhialini a qualche bambino seduto nelle prime file. E’ un eroe, un ‘face’ nato, un campione nato. Ma Summerslam del 1992 va in scena nel Regno Unito, terra natia del suo avversario di turno, The British Bulldog (ex Davey Boy Smith, ndr), diventato nel frattempo suo cognato. Il favore del pubblico è inevitabilmente per il britannico, che arriva a vincere uno dei match più belli della storia di tutta la WWE. Il secondo regno da campione intercontinentale di Bret Hart finisce qui, ma i piani per lui sono ancora più importanti.
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Campione del mondo WWF
Nei suoi “giri” titolati da singolo, Bret convince il numero uno Vince McMahon a puntare su di lui. E’ diventato molto bravo al microfono, piace ai fan, è bravo sul ring, vende tanto. Chi meglio di lui per prendere le redini della compagnia? E’ un momento molto duro: Hulk Hogan è sempre più impegnato nel cinema e sempre meno sul ring; The Ultimate Warrior, erede designato, sta pagando con l’allontanamento il suo carattere difficile; il campione WWF, Ric Flair, è alle prese con un infortunio e medita un ritorno in WCW. C’è bisogno di qualcuno che prenda in mano la situazione. Così in un evento nel mese di ottobre del 1992, Bret Hart batte Ric Flair, dopo aver ottenuto vari successi per squalifica o countout nei mesi precedenti, e diventa per la prima volta WWF World Heavyweight Champion. Una scalata incredibile: in circa un anno dall’inizio della carriera da singolo, Bret è già arrivato al top. Il suo regno da campione mondiale è anche molto convincente e arricchito da splendide difese, come l’eccezionale incontro delle Survivor Series, vinto contro un suo futuro grande rivale, Shawn Michaels. Il regno di ‘Hitman’ termina però a Wrestlemania IX. Qui il suo avversario è il gigantesco Yokozuna, fresco di vittoria della Royal Rumble. La vittoria del rivale di Bret arriva in modo sporco con l’interferenza decisiva del manager Mr Fuji e viene immediatamente vendicata da Hulk Hogan, che torna per sfidare in un match inatteso Yokozuna, battendolo. Ma Bret è sulla cresta dell’onda anche più di Hulk Hogan, che ormai in WWF sembra aver fatto il suo tempo e infatti da lì a poco lascerà per passare in WCW. Bret Hart è a tutti gli effetti il simbolo della compagnia.
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WWF Champion a Wrestlemania e il feud col fratello Owen
I mesi appena successivi alla perdita del titolo mondiale a Wrestlemania IX sono comunque straordinari per ‘Hitman’. Il 1993 è per lui un grandissimo anno. Partecipa, infatti, al King of the Ring e lo vince eliminando in successione stelle come Razor Ramon, Mr Perfect e Bam Bam Bigelow. Durante la premiazione viene attaccato da Jerry Lawler, dando inizio al feud tra i due, che culmina con la vittoria di Bret nel match di Summerslam. Vittoria revocata perché Bret trattiene Lawler nella Sharpshooter anche dopo la fine del match. Dopo questa sfida Bret torna per un breve periodo a combattere in team e lo fa con i fratelli Bruce, Keith e soprattutto Owen. Ben presto, però gli animi in famiglia si surriscaldano. Alla Royal Rumble del 1994 Bret e Owen tentano l’assalto ai titoli di coppia dei Quebecers, ma durante il match ‘Hitman’ si fa male al ginocchio e abbandona la contesa, sancendo la vittoria dei campioni in carica per forfait. Owen va su tutte le furie e infierisce sulla sua gamba malandata. Bret sembra fuori causa, ma stupisce tutti entrando nella stessa sera nella Royal Rumble e arrivando fino alla fine con Lex Luger. I due si autoeliminano e alla fine viene deciso di dare la vittoria ex aequo. Sia Bret Hart che Lex Luger vincono la rissa reale e diventano sfidanti ufficiali del campione del mondo WWF, che da mesi è il grosso Yokozuna. Ma più che concentrarsi sul campione mondiale, Bret è costretto a doversi difendere dall’agguerrito fratello. Essendoci due vincitori della Rumble e, quindi, due title shot, viene deciso che a Wrestlemania X la prima title shot sarà sfruttata da Lex Luger contro Yokozuna e che il vincitore sfiderà nel main event proprio Bret Hart, che sfrutterà l’altra title shot. Ma Bret avrà l’onere anche di aprire l’evento. Infatti l’opener di Wrestlemania X è un match tra lui e Owen Hart. Sfida bellissima, dove la tecnica la fa da padrona in ogni sua sfaccettatura. Alla fine vince Owen con un furbissimo Roll-Up, ma la serata di Bret non è finita. Come detto, nel main event deve sfruttare la sua chance titolata. Nell’altra sfida Lex Luger ha perso per squalifica e quindi Yokozuna è rimasto campione. Il main event è lo stesso dell’anno precedente, ma a ruoli invertiti: stavolta Yokozuna è il campione e Bret Hart lo sfidante. La sfida in sé non è bellissima, ma ‘Hitman’ si prende la sua rivincita riuscendo a battere il rivale e mettendo fine al suo lungo regno. Bret Hart è per la seconda volta in carriera WWF World Heavyweight Champion e lo diventa nello scenario più bello per un wrestler: il main event di Wrestlemania. A fine match è epica l’immagine di tutti i big della compagnia che portano Bret in trionfo. Ma prosegue anche la faida col fratello Owen, che in quella stessa sera era riuscito a battere Bret. Così Owen, che intanto vince il King of the Ring, si fa avanti per una chance titolata. La resa dei conti tra i due fratelli avviene in un bellissimo Steel Cage match a Summerslam, dove Owen è sostenuto da Jim Neidhart, storico partner di Bret e ora traditore, mentre ‘Hitman’ è sostenuto da British Bulldog. L’incontro è molto bello e incerto, ma alla fine è Bret ad avere la meglio, prendendosi la rivincita di Wrestlemania e rimanendo campione. A fine match viene attaccato da Owen e da Jim Neidhart, ma l’intervento di British Bulldog lo salva dall’attacco. La faida prosegue per qualche tempo, con Bret che risulta sempre vincitore.
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Bret e Shawn scrivono la storia
Il regno di Bret Hart da campione del mondo termina qualche mese più tardi alle Survivor Series, dove ‘Hitman’ è costretto a cedere dopo otto epici minuti di resistenza a una sottomissione (la Chickenwing, ndr) contro il rientrante Bob Backlund, storico campione della “preistoria” della WWF. La sfida tra i due è un Submission match dove si perde quando chi è all’angolo a sostegno dei due contendenti getta la spugna. Bret, maestro nell’esecuzione, è costretto a cedere davanti al rivale, che diventa campione (anche se lo sarà per soli due giorni, ndr). Bret ha l’occasione di tornare campione del mondo alla Royal Rumble del 1995, quando sfida il gigantesco Diesel, che intanto è diventato campione. Ma la sfida termina con un no contest. C’è in compenso un conto da regolare con Bob Backlund e a Wrestlemania XI i due si risfidano in un I Quit match con Roddy Piper arbitro speciale, dove Bret si rifà battendo Backlund con la stessa mossa con cui mesi prima era stato costretto a cedere. Alle Survivor Series ‘Hitman’ ci riprova, sfidando Diesel per il titolo mondiale in un No Disqualification match. La sfida viene vinta proprio da Bret Hart, che diventa per la terza volta in carriera WWF World Heavyweight Champion, ponendo fine al regno di ‘Big Daddy Cool’, durato quasi un anno. Il canadese è ormai sulla cresta dell’onda e difende il suo titolo contro big della compagnia. Uno su tutti, The Undertaker, già simbolo. Il ‘becchino’ è l’avversario di Bret nella sfida della Royal Rumble 1996, dove Diesel attacca The Undertaker perché vuole un rematch titolato contro Bret. L’attacco porta alla vittoria per squalifica di ‘Hitman’, che rimane campione. Ma Diesel non ottiene nessuna chance titolata perché questa interferenza è solo l’inizio del suo feud con The Undertaker. Chi ottiene la sua chance per sfidare ‘Hitman’ è invece un altro simbolo della new generation era della WWF, Shawn Michaels, che ha appena vinto per il secondo anno consecutivo la Royal Rumble. La resa dei conti tra i due arriva a Wrestlemania XII nel main event in un incontro destinato a entrare nella storia come uno dei più belli della storia del wrestling. ‘Hitman’ e ‘HBK’, che anche nella vita reale sono rivali e non si amano nel backstage, si rivelano in realtà essere complementari e straordinari l’uno contro l’altro. Come già fatto vedere anni prima (Survivor Series 1992, ndr), i due contendenti sono capaci di tirare fuori il meglio l’uno dall’altro. La sfida è un 60-minute Iron Man match, dove vince chi in un’ora ottiene più “cadute” dell’avversario. Ma la sfida è talmente bella ed equilibrata che si chiude con un pareggio per 0-0, con Shawn che resiste nei secondi finali alla Sharpshooter. Resistenza utile perché a fine incontro, con Bret sicuro di aver mantenuto il titolo essendo il match finito pari, viene annunciato che ci sarà un overtime e vincerà il primo che otterrà una “caduta” del rivale. L’overtime dura poco e vede Shawn Michaels prevalere su Bret e diventare campione. Ma al di là della sconfitta rimane il fatto di aver realizzato qualcosa di straordinario in questo incontro, che segna la consacrazione di entrambi gli atleti.
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Il feud con Stone Cold e il turn heel
Dopo l’epica sfida contro ‘HBK’, Bret si allontana per qualche mese dalla WWF e medita uno storico passaggio alla WCW. Sono note nel backstage le sue divergenze con Shawn Michaels, ormai lanciato come nuova stella e nuovo simbolo della compagnia. Anche per questo Bret sembra intenzionato al grande passaggio nella compagnia rivale, in evidente crescita e con tante ex stelle della WWF che già sono entrate a farne parte (Hulk Hogan e Randy Savage, tanto per fare due nomi, ndr). L’offerta arriva, ma la riconoscenza prende il sopravvento nell’animo di Bret, che alla fine decide di rimanere in WWF, ma con un nuovo contratto, dove ha sempre l’ultima parola sulla gestione del personaggio e sull’esito dei match in cui è coinvolto. Fa così il suo ritorno alle Survivor Series del 1996, dove accetta la sfida lanciatagli dal nuovo astro nascente, Stone Cold Steve Austin. Inizia un feud importante, che vede questo primo capitolo chiudersi favorevolmente per Bret, che vince la sfida contro il ‘Rattlesnake’. Bret prova allora a riconquistare il titolo mondiale, passato proprio alle Series nelle mani di Sycho Sid. La sfida contro Sid arriva IYH 12 It’s Time, ma ‘Hitman’ perde per colpa delle interferenze di Shawn Michaels e Stone Cold. Bret riprova a conquistare la shot nella Royal Rumble del 1997, dove arriva fino alla fine insieme al nuovo grande rivale, Steve Austin. In teoria Bret la vince, eliminando Stone Cold, che però fa in modo che non sia visto dagli arbitri e rientra, eliminando a sua volta Bret e aggiudicandosi la rissa reale. Il giorno seguente, la title shot, proprio a causa di questa irregolarità, viene revocata al ‘Rattlesnake’ e data a Bret, pronto al grande rematch per Wrestlemania 13 contro Shawn Michaels, tornato campione. Ma i piani saltano. Shawn si infortuna quasi subito e qualche maligno dice che è una messa in scena per non concedere il job a Bret, che avrebbe dovuto prendersi la rivincita a Wrestlemania 13. Il titolo viene messo in palio, così, a IYH 13 in un Fatal Four Way match dove sono coinvolti Vader, The Undertaker, Stone Cold Steve Austin e, appunto, Bret Hart. Proprio Bret ha la meglio diventando per la quarta volta WWF World Heavyweight Champion. Ma stavolta è un regno-lampo. A Raw, la sera successiva, Bret viene sfidato da Sycho Sid, che ha diritto al rematch avendo perso il titolo alla Rumble, e proprio Sid ha la meglio grazie al decisivo intervento di Stone Cold, che colpisce Hart con una sedia, causandone la sconfitta. La misura è colma. Bret Hart e Stone Cold devono sfidarsi una volta per tutte. La grande sfida va in scena in un epico Submission match a Wrestlemania 13, dove ‘Hitman’ ha la meglio riuscendo a chiudere Austin nella Sharpshooter e facendolo svenire al termine di un match combattutissimo. Ma questa sfida segna anche un passaggio cruciale nella carriera di Bret Hart. I tempi stanno cambiando e la gente inizia ad apprezzare personaggi più “sporchi” e ribelli, come Stone Cold. Durante il match di Wrestlemania, infatti, Bret non sembra più essere il beniamino e gran parte della folla si schiera dalla parte di Steve Austin. A fine match, poi, Bret attacca Stone Cold scatenando l’ira del pubblico, che va definitivamente contro di lui, sancendo lo storico turn heel del canadese.
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Lo screwjob di Montreal
Ma iniziano ora i tempi duri. Le divergenze tra Bret Hart e Shawn Michaels nel backstage e tra Bret e la WWF si fanno sempre più forti. In più la WCW è ripartita all’attacco con nuove proposte per avere ‘Hitman’ tra le sue file. Intanto sul ring Bret ha modificato il suo personaggio: ora è un fiero canadese, che entra nelle arene con la bandiera del suo Canada e attacca verbalmente tutti i fan americani. In questi mesi si unisce ai suoi storici familiari, a loro volta storici heel. Si ricrea la Hart Foundation con i vari Owen Hart, Jim Neidhart, British Bulldog, Brian Pillman e, ovviamente, Bret Hart. Insieme sfidano più volte Stone Cold Steve Austin. Ma il vero obiettivo di Bret Hart è il titolo mondiale. La vera occasione si presenta a Summerslam, dove Bret sfida il campione mondiale The Undertaker in un match con arbitro speciale nientemeno che Shawn Michaels, rivale storico di Bret. Proprio Shawn, suo malgrado, causa la vittoria di ‘Hitman’. I due si beccano spesso sul ring finché Bret non sputa in faccia a Shawn. ‘HBK’ non se la tiene e invece di chiamare la squalifica prova a farsi giustizia con la Sweet Chin Music. Ma Bret si scansa e il colpo va a segno su Undertaker. Bret effettua lo schienamento e Shawn, nonostante il conteggio lentissimo, non può far altro che decretare la vittoria del suo rivale storico. Per la quinta volta in carriera (in quel momento solo Hulk Hogan come lui, ndr), Bret Hart è WWF World Heavyweight Champion. Intanto le voci di un imminente passaggio di Bret Hart alla WCW sono sempre più insistenti e danno per certo l’avvenimento. C’è un problema per Vince McMahon: Bret ora è campione WWF e per contratto ha l’ultima parola sui suoi match. Alle Survivor Series, che si disputano a Montreal, nella terra natia di Bret Hart, è in programma la sfida tra ‘Hitman’ e Shawn Michaels e Bret ha già fatto sapere che non concederà il job. Il rischio di vedere Bret Hart andarsene in WCW con in vita la più importante cintura della WWF è davvero concreto. La sfida tra i due eterni rivali intanto ha inizio. Bellissima rissa selvaggia pre-match e poi finalmente si comincia. L’incontro, come da tradizione dei match tra Bret e Shawn è bello e avvincente (a discapito dei loro dissapori nella vita reale, sul ring sono straordinariamente complementari, ndr). Ma a un tratto avviene qualcosa di incredibile. Shawn Michaels chiude Bret Hart nella sua stessa mossa finale, la Sharpshooter. Bret non è assolutamente sul punto di cedere, ma il chairman Vince McMahon, a bordo ring, ordina la fine dell’incontro e la vittoria di Shawn Michaels. Non erano questi gli accordi, ma questo accade: stravolto il programma e Shawn Michaels nuovo campione. Uno screwjob, il più popolare di sempre. Hart è incredulo e sputa in faccia a Vince McMahon. Si narra che nel backstage lo colpirà anche con diversi pugni, sancendo la fine del suo rapporto con la WWF. Per Bret Hart e per molti fan una ferita difficile da rimarginare, che in parte solo il tempo riuscirà a guarire.
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La WCW: campione statunitense e membro della NWO
Intanto il tanto discusso passaggio in WCW alla fine avviene e Bret passa alla compagnia di Ted Turner insieme a Jim Neidhart e a British Bulldog. Viene annunciato da Eric Bischoff, che Bret Hart arriverà presto in WCW e si unirà alla stable terribile della NWO, capitanata da Hollywood Hogan (ex Hulk Hogan, ndr), Kevin Nash (ex Diesel, ndr) e Scott Hall (ex Razor Ramon, ndr), alla quale si stanno unendo sempre più superstar della WCW. Ma non sarà così. Infatti la sua prima apparizione in WCW arriva a Starrcade, quando interferisce nel match titolato tra il campione WCW e leader della NWO, Hollywood Hogan, e il paladino della compagnia, Sting. Bret si sostituisce all’arbitro e dichiara la vittoria di Sting. Pochi mesi dopo, a Souled Out, arriva anche il suo primo storico match nella WCW, dove batte una leggenda come Ric Flair. Nei primi mesi Bret Hart è un ‘face’ ed è uno dei difensori della compagnia dalla stable heel della NWO. Ma tutto cambia nell’aprile del 1998, quando aiuta Hollywood Hogan a battere Randy Savage e a diventare campione WCW. Con questo gesto Bret Hart si avvicina alla NWO e in particolare della NWO Hollywood, vista la spaccatura interna alla stable tra la fazione capitanata da Hogan e quella capitanata da Kevin Nash (la NWO Wolfpack, ndr). Non si tratta però di un ingresso ufficiale, visto che Bret, pur vicino alla NWO, non accetta mai la proposta di aggregarsi a tempo pieno alla stable. La prima chance titolata arriva a Bash at the Beach, dove sfida Booker T per il titolo televisivo, ma vince solo per squalifica. Nel mese di luglio viene reso vacante, invece, il titolo degli Stati Uniti, appartenente all’astro nascente Goldberg, che intanto è diventato campione mondiale e ha dovuto cedere la seconda cintura della compagnia. Il match per la riassegnazione vede sfidarsi Bret Hart e DDP e vede vincere ‘Hitman’, che diventa WCW US Champion, conquistando il suo primo titolo nella compagnia. Ma sono questi anni di regni ballerini e questo non fa eccezione. In un episodio di Nitro venti giorni dopo, Hart perde il titolo contro Lex Luger. Ma ‘Hitman’ lo riconquista appena tre giorni dopo, ribattendo ‘The Total Package’ in un episodio di Thunder e diventando per la seconda volta WCW US Champion. Da campione statunitense partecipa ai War Games a Fall Brawl con in palio la title shot per il titolo mondiale, ma viene sconfitto. Dopo questo match volta le spalle alla NWO Hollywood e sembra iniziare un feud con Hollywood Hogan. Ma il match tra i due, che è in programma in un episodio di Nitro, non si disputa per via di un infortunio al ginocchio di Bret. Dopo una breve assenza, Bret Hart ritorna e inizia un feud con Sting, passato intanto nelle file della NWO Wolfpack. La resa dei conti arriva ad Halloween Havoc, dove Bret ha la meglio e rimane campione. Ma il titolo lo perde poco tempo dopo in un match contro DDP. Ma un nuovo successo arriva un mese dopo, quando in un episodio di Nitro, Bret Hart batte ancora DDP in un No Disqualification match e diventa per la terza volta WCW US Champion.
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Campione WCW, leader della NWO Silver e poi… il ritiro
La gestione del personaggio di Bret Hart, dovuta anche alle prime crepe nel booking team della WCW, non fa mai decollare il canadese, arrivato a fine 1997 nel clamore generale. Ma Bret riesce comunque a proporsi nella scena che conta. Perde il titolo statunitense dopo tre mesi di detenzione, in un match contro Roddy Piper. Inizia in questo periodo un nuovo feud contro Goldberg, che intanto non è più campione mondiale, avendo Nash posto fine alla sua streak di 173 vittorie consecutive. Durante uno scontro tra i due Bret riesce a mettere fuori causa ‘Da Man’, ma il feud subisce uno stop quando Hart si infortuna ancora. Al suo ritorno arriva un’altra pessima notizia: nel ppv della WWF, Over the Edge, muore suo fratello Owen. Per Bret è un colpo durissimo, che causa un nuovo allontanamento dalle scene. Torna nuovamente nel settembre del 1999, iniziando una faida con Sting. Il titolo mondiale viene reso vacante dopo Halloween Havoc e viene indetto un torneo per la riassegnazione del massimo titolo della compagnia. Il match del primo turno del torneo non è solo un incontro come tanti, ma è anche valido per il titolo statunitense e mette di fronte Goldberg, tornato campione statunitense la sera prima, e proprio Bret Hart. Grazie ad alcune interferenze, Bret Hart riesce a battere Goldberg (uno dei pochi a riuscirci, ndr) e non solo avanza nel torneo per il titolo mondiale, ma diventa anche WCW US Champion per la quarta volta in carriera. Il regno dura poco, infatti pochi giorni dopo Bret perde un ladder match contro Goldberg, Sid Vicious (ex Sycho Sid, ndr) e Scott Hall, vinto proprio da quest’ultimo. Intanto prosegue il torneo per il titolo mondiale, dove Bret Hart è avanzato alle fasi successive. ‘Hitman’ elimina nei turni seguenti Perry Saturn, poi Billy Kidman e poi Sting in semifinale. La finale va in scena a Mayhem e il suo avversario è un altro canadese dall’ottima tecnica, Chris Benoit. Match molto intenso, forse il più bello di Bret in WCW. Alla fine vince proprio Bret Hart, che dopo due anni di permanenza in WCW finalmente riesce per la prima volta a diventare WCW World Heavyweight Champion. Durante il regno, Bret arricchisce il suo palmares con un altro titolo. Infatti fa coppia con Goldberg in un match contro i Creative Control, vincendo. ‘Hitman’ e ‘Da Man’ diventano WCW World Tag Team Champions e Bret Hart si ritrova a detenere due titoli: quello mondiale e quello di coppia con Goldberg. Ma tra i due non c’è grande feeling e il regno da campioni di coppia dura appena una settimana: quando vengono sconfitti dagli Outsiders (Nash e Hall, ndr). Riscatta il feud tra i due, che porta alla resa dei conti a Starrcade. Il match viene vinto da Bret Hart, che rimane campione, ma la sfida è molto controversa. Anzitutto a causa di un violentissimo Superkick, Goldberg causa uno shock a Bret, che riporta una concussione al cranio, che da lì a poco causerà il suo ritiro dal wrestling. Nell’incontro Bret subisce diversi traumi ma va avanti lo stesso e vince in circostanze discutibili: infatti chiude sì Goldberg nella Sharpshooter, ma ‘Da Man’ non cede. Tuttavia l’arbitro speciale, Roddy Piper, dichiara ugualmente la fine del match e la vittoria di ‘Hitman’. Per rispetto di Goldberg, Bret la sera dopo rende vacante il titolo e indice un nuovo match titolato tra lui e Goldberg. Ma è tutta una messa in scena perché durante il match, Goldberg viene attaccato da Kevin Nash, Scott Hall e da Jeff Jarrett, che permettono la vittoria di Bret Hart, che per la seconda volta in carriera (ma potrebbe quasi definirsi un regno unico, ndr) diventa WCW World Heavyweight Champion. Si riforma la NWO, nasce la cosiddetta NWO Silver (o NWO 2000) con Bret Hart come leader. Ma ciò si rivela solo un maldestro tentativo della WCW di riesumare una storyline ormai passata. In più Bret inizia ad accusare i traumi post-concussione del match contro Goldberg di Starrcade. Così è costretto a rinunciare al main event di Souled Out, che lo vede opposto a Kevin Nash, con cui è già entrato in collisione. Bret rende vacante il titolo e scompare dalle scene, annunciando il suo ritiro. Termina ufficialmente la carriera di uno dei più grandi di sempre, anche se il suo breve stint di due anni in WCW non ha lasciato il segno come la gran parte della sua carriera in WWE (WWF, ndr).
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La pace con la WWE… e con Shawn Michaels
Per anni di Bret Hart non si sente più parlare. Ma nel 2006 arriva la grande sorpresa. La WWE, con cui da anni è in cattivi rapporti, annuncia la sua introduzione nella Hall of Fame. E’ il segnale che la compagnia tende definitivamente la mano all’ ‘Excellence of Execution’ dopo i fatti di Montreal del 1997. L’introduzione nella Hall of Fame è il riconoscimento più giusto per uno dei più grandi ed è l’inizio di un percorso di pace con la WWE. Un anno e mezzo dopo fa il suo storico ritorno in un episodio di Raw, apparendo in un segmento con il suo rivale di sempre Shawn Michaels. Shawn pubblicamente si scusa con Bret per i fatti di Montreal e i due si abbracciano. Gli anni successivi vedono ‘Hitman’ presentarsi sporadicamente sul ring. Nel 2010 finalmente torna per dare inizio a un breve feud con Vince McMahon, che deve essere pubblicizzato come la resa dei conti definitiva per lo ‘screwjob di Montreal’. La sfida va in scena in un No Holds Barred match a Wrestlemania XXVI, con Bret Hart che torna dopo 13 anni allo ‘Showcase of Immortals’ e batte il chairman della WWE. ‘Hitman’ combatte, sebbene in match dal minutaggio assai ridotto, nonostante non possa farlo. Ci prende gusto e nel 2010 si fa ancora vedere nella compagnia come manager della Hart Dinasty (Tyson Kid e David Hart Smith, ndr), durante la loro faida con gli ShowMiz (The Miz e Big Show, ndr). Nel corso di questo feud, The Miz, che è anche campione statunitense, sfida apertamente ‘Hitman’ in un No Disqualification No Countout match. La sfida va in scena durante un episodio di Raw nel maggio del 2010 e vede Bret vincere e tornare a conquistare un titolo in WWE dopo 13 anni. Bret Hart diventa per la quinta volta WWE US Champion; quinta perché si tratta dello stesso titolo conquistato quattro volte in WCW, ma ora acquisito dalla WWE. Con questo successo Bret Hart diventa l’unico insieme a Booker T ad aver conquistato il titolo statunitense sia in WCW che in WWE. Il regno dura poco perché Bret non può combattere, così lo rende vacante una settimana dopo, quando diventa general manager di Raw. Inizia in questa fase un feud con la stable emergente del Nexus, che minaccia di distruggere la WWE. La resa dei conti arriva in un match a eliminazione sette contro sette a Summerslam, dove Bret Hart fa parte del team WWE, capitanato da John Cena e composto anche da Chris Jericho, Edge, R-Truth, John Morrison e dall’aggiunta dell’ultim’ora, Daniel Bryan. Bret viene eliminato per squalifica grazie a una furbata del gruppo del Nexus, ma il team WWE riesce ugualmente a vincere. Ma il feud col Nexus non finisce qui. Infatti per il 900° episodio di Raw viene indetto un supermatch “vintage” tra Bret Hart e The Undertaker; ma a causa delle interferenze del Nexus la sfida non ha mai luogo. In compenso si ha una resa dei conti poco tempo dopo sempre a Raw al MSG di New York in un tre contro tre dove Bret affianca la Hart Dinasty e ottiene la vittoria. E’ l’ultimo significativo episodio del suo stint del 2010 in WWE. Da qui in poi per Bret Hart ci saranno solo alcune sporadiche apparizioni nella compagnia, l’ultima nel 2016 da accompagnatore di sua nipote Natalya.
Una carriera straordinaria, con qualche macchia, ma anche con tante, tantissime vette. Bret Hart, campione e atleta totale. Nelle classifiche dei match più belli della WWE e del wrestling lui c’è sempre. Ha lasciato un segno indelebile, rivoluzionando l’idea di wrestling e di campione mondiale. Uno dei più grandi, senza ombra di dubbio.
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Dieci match di BRET HART da vedere in ordine cronologico
- WWF Wrestlemania VIII : Bret Hart v Roddy Piper (c) [per il WWF Intercontinental Championship]
- WWF Summerslam 1991 : Bret Hart v Mr Perfect (c) [per il WWF Intercontinental Championship]
- WWF Summerslam 1992 : Bret Hart (c) v The British Bulldog [per il WWF Intercontinental Championship]
- WWF Survivor Series 1992 : Bret Hart (c) v Shawn Michaels [per il WWF World Heavyweight Championship]
- WWF Wrestlemania X : Bret Hart v Owen Hart
- WWF Summerslam 1994 : Bret Hart (c) v Owen Hart [Steel Cage match per il WWF World Heavyweight Championship]
- WWF Survivor Series 1994 : Bret Hart (c) v Bob Backlund [Submission match per il WWF World Heavyweight Championship]
- WWF Wrestlemania XII : Bret Hart (c) v Shawn Michaels [60-minute Iron Man match per il WWF World Heavyweight Championship]
- WWF Wrestlemania 13 : Bret Hart v Stone Cold Steve Austin [Submission match]
- WWF Survivor Series 1997 : Bret Hart (c) v Shawn Michaels [per il WWF World Heavyweight Championship]