Ha rivoluzionato il concetto di ‘face’, si è fatto amare con il suo atteggiamento da bullo senza regole. Ha risollevato la WWE nel suo momento peggiore, è il simbolo più autentico della cosiddetta Attitude Era. Uno dei più amati di sempre, lui è Stone Cold Steve Austin.
****
FOCUS SULLA CARRIERA (solo major e principali indies)
- 6 volte WWE Champion [con la denominazione di WWF Champion]
- 2 volte Intercontinental Champion
- 2 volte United States Champion
- 4 volte World Tag Team Champion* [con la denominazione di WWF World Tag Team Champion; con Shawn Michaels, Dude Love, The Undertaker e Triple H]
- 1 volta WCW Tag Team Champion [con Brian Pillman]
- 1 volta NWA World Tag Team Champion [con Brian Pillman]
- 2 volte WCW TV Champion
- 3 volte vincitore della Royal Rumble
- 1 volta King of the Ring
- WWE Hall of Famer
- Triple Crown Champion
- PWI ‘match dell’anno’ 1997 (Wrestlemania 13: vs Bret Hart)
- PWI ‘feud dell’anno’ 1998 (vs Mr McMahon)
- PWI ‘feud dell’anno’ 1999 (vs Mr McMahon)
- PWI ‘esordiente dell’anno’ 1990
- PWI ‘più popolare dell’anno’ 1998
- PWI ‘più odiato dell’anno’ 2001
- PWI ‘wrestler dell’anno’ 1998, 1999, 2001
- 1° nella PWI 500 del 1998 e del 1999
****
Gli inizi: subito protagonista in WCW
Steven James Anderson nasce nel 1964 ad Austin, in Texas; dopo la separazione dei suoi genitori adotta legalmente il cognome del nuovo compagno della madre, diventando Steven James Williams. Da giovanissimo inizia a praticare il football americano nella squadra della North Texas University, ma sul finire degli anni Ottanta si cimenta nel wrestling in circuiti locali prima col suo vero nome e poi con quello di ‘Dr. Death’ Steve Williams. Ben presto si fa conoscere al grande pubblico, tanto da prendersi il premio di esordiente dell’anno 1990 di PWI e da essere lanciato prima nella USWA e poi nella nascente e ambiziosa WCW. Il suo periodo in WCW è molto intenso e lotta col nome di ‘Stunning’ Steve Austin. La sua gimmick è quella di una sorta di combattente vanitoso, spesso accompagnato sul ring da belle donne. Ci mette poco a vincere qualcosa. Nel giugno del 1991 batte Bobby Eaton e diventa campione WCW TV Champion. Rimane campione per dieci mesi, poi perde il titolo per mano di Barry Windham nell’aprile 1992, per riconquistarlo pochi mesi dopo. Stavolta il regno da campione TV dura un paio di mesi, fino alla sconfitta in un No Disqualification match a Clash of Champions XX contro il leggendario Ricky Steamboat. Dopo l’ottimo stint da singolo, Austin fa coppia fissa con Brian Pillman, formando gli Hollywood Blondes. Il tag team è riuscitissimo e ben presto nel marzo del 1993 arriva a vincere i titoli della categoria, con Austin e Pillman che diventano WCW World Tag Team Champions battendo Ricky Steamboat e Shane Douglas. I due rimangono campioni fino a Clash of Champions XXIV, dopo sei mesi, quando Arn Anderson e Paul Roma riescono a battere Austin e Steven Regal, che sostituisce un infortunato Pillman. Steve torna a lottare, dunque, in singolo e ottiene altri importanti successi. A fine anno Austin nell’evento più importante della WCW, ossia Starrcade, riesce a battere nientemeno che una leggenda come Dusty Rhodes e a laurearsi WCW United States Champion. Per Steve è un risultato importantissimo, essendo il titolo statunitense il secondo più importante della compagnia. Il suo regno è abbastanza lungo e ha termine solo ad agosto del 1994 quando Austin si arrende a Ricky Steamboat a Cedar Rapids. C’è tempo anche per un secondo regno-lampo. A Fall Brawl, un mese dopo, è in programma la rivincita tra Austin e Steamboat, ma quest’ultimo si infortuna e Steve Austin diventa WCW US Champion per la seconda volta. Ma, come detto, è un regno lampo: nella stessa serata viene annunciato Jim Duggan come sostituto di Steamboat e Duggan batte Austin vincendo il titolo. Da qui in poi Steve rimane fermo per infortunio per qualche mese, subendo il licenziamento da parte del vicepresidente Eric Bischoff. Nel 1995 approda in un’altra federazione emergente, l’estrema ECW. Qui inizia a sviluppare la gimmick che farà la sua fortuna anni dopo. Si proietta nel giro che conta battendo avversari importanti, ma quando arriva a lottare per il titolo mondiale contro The Sandman e Mikey Whipwreck a November to Remember, perde. Scontento della decisione di farlo perdere da parte del booking team, Austin decide di lasciare subito anche la ECW. Sul finire dell’anno viene contattato dalla WWF e firma con quest’ultima un contratto. E’ l’inizio della leggenda.

****
WWF: King of the Ring, Royal Rumble e feud con Bret Hart
Il suo esordio arriva sul finire del 1995 con il nome di The Ringmaster, facente parte della stable di Ted DiBiase della Million Dollar Corporation. Sono anni difficili per la WWF, che sta perdendo molte delle sue stelle della ‘golden age’, che è al centro dello scandalo steroidi e che fa i conti con una WCW in costante crescita. Ringmaster fa la sua apparizione alla Royal Rumble e dà inizio a una rivalità con Savio Vega. Durante questa riassume il suo nome di Steve Austin, a cui aggiunge il soprannome di ‘Stone Cold’ e sviluppa la sua gimmick di uomo senza scrupoli e senza regole. La resa dei conti con Savio Vega arriva a Wrestlemania XII, prima storica uscita di Steve Austin nello ‘Showcase of Immortals’, e si chiude con un successo per Stone Cold. Passano pochi mesi e Austin ottiene un altro grandissimo successo: vince il King of the Ring, battendo in semifinale Marc Mero e in finale l’esperto Jake ‘The Snake’ Roberts. Qui entra nella leggenda, prendendo in giro a fine match proprio Jake Roberts, molto cattolico. Stone Cold dice che a nulla è servito pregare e recitare i salmi, come ‘Giovanni 3:16’, perchè alla fine ‘Austin 3:16’ gli ha fatto il culo. Da qui in poi ‘Austin 3:16’ diventa uno slogan di punta, insieme ad alcune espressioni tipiche di Stone Cold, come il celebre ‘What?’ tra una frase e l’altra dei suoi rivali durante i promo. E’ l’inizio della Attitude Era. Stone Cold Steve Austin è un personaggio diverso dal concetto storico di ‘face’: piace alla gente pur essendo lontanissimo dal classico eroe per bambini e che dà il buon esempio, sullo stile di Hulk Hogan, Ultimate Warrior o dei vari Shawn Michaels e Bret Hart, stelle del momento in WWF. Lui piace così, per il suo essere grezzo e sboccato. Piace anche alla compagnia, che dopo la vittoria del King of the Ring, continua a pusharlo. Così Stone Cold arriva addirittura a iniziare un feud contro uno degli atleti di punta del momento, l’amatissimo Bret ‘Hitman’ Hart. La sfida va in scena alle Survivor Series del 1996 ed è molto bella. Essa pone le basi per un altro futuro storico grande match tra i due. Alle Series vince Bret, ma Stone Cold fa un altro passo verso la leggenda uscendo a testa altissima dal match. Il feud tra i due si sviluppa ancora e trova alla Royal Rumble del 1997 un altro capitolo. Stone Cold è uno dei primi a entrare, il numero 5, ma rimane sul ring fino alla fine proprio insieme a Bret. Il canadese riesce a eliminare Austin, ma l’eliminazione non viene vista dagli arbitri e il ‘Texas Rattlesnake’ rientra, eliminando proprio Bret e vincendo la sua prima Royal Rumble. Di norma avrebbe diritto a sfidare il campione WWF a Wrestlemania, ma l’irregolarità viene evidenziata la sera successiva. Così si decide di non revocare la vittoria ad Austin, ma di revocargli la title shot per Wrestlemania. Austin lotta comunque per il titolo a IYH 13 Final Four in un match a quattro indetto dopo che Shawn Michaels ha reso vacante il titolo WWF per infortunio. Gli avversari di Stone Cold sono Vader, The Undertaker e proprio Bret Hart. Vince Bret, ma il giorno dopo perde il titolo in favore di Sycho Sid proprio grazie all’interferenza decisiva di Austin. Per la resa dei conti tra Stone Cold e ‘Hitman’ non può esserci, dunque, palcoscenico migliore che Wrestlemania 13. Qui i due si sfidano in un epico Submission match con Ken Shamrock come arbitro speciale. Qui accade una cosa incredibile: il pubblico si schiera dalla parte di Austin, voltando le spalle al beniamino canadese. Il match è molto bello e intenso e viene vinto da Bret Hart dopo una battaglia senza esclusione di colpi, che si chiude con Stone Cold che sviene mentre subisce la Sharpshooter. A fine incontro si assiste al doppio turn: Hart diventa heel attaccando ancora Steve Austin esanime al tappeto; Stone Cold diventa a tutti gli effetti un ‘face’, proprio essendo la vittima dell’attacco. Vince ancora Bret, dunque, ma ancor più delle Survivor Series di qualche mese prima, Stone Cold ne esce da leggenda.

****
WWF Champion a Wrestlemania
I mesi successivi vedono comunque Austin ancora sulla cresta dell’onda. Stone Cold ottiene la sua rivincita su Bret Hart battendolo a IYH 14 e diventando sfidante ufficiale al titolo WWF, detenuto da The Undertaker. Stone Cold riaffronta Bret Hart qualche settimana dopo a Raw in uno Street Fight match, dove infortuna il canadese. L’assalto al titolo WWF fallisce, comunque, a IYH 15, dove rimane campione Undertaker. Dopo questa sconfitta Austin combatte per un po’ nella categoria tag team, facendo coppia nientemeno che con Shawn Michaels. I due nel maggio del 1997 diventano WWF Tag Team Champions, battendo Owen Hart e British Bulldog, rispettivamente fratello e cognato di Bret Hart. Il regno dura due mesi e finisce a causa di un infortunio a Shawn Michaels. La stessa sera in cui il titolo viene reso vacante gli stessi Owen Hart e British Bulldog arrivano a sfidare Stone Cold e un compagno a sua scelta per determinare i nuovi campioni di coppia. Austin combatte a lungo da solo, ma poi viene aiutato da Mick Foley, nelle vesti di Dude Love. I due insieme vincono e diventano WWF Tag Team Champions. In questa fase prosegue anche la faida di Stone Cold con la famiglia Hart, stavolta con il più giovane Owen, campione intercontinentale. A Summerslam arriva la sfida titolata fra i due. Durante questo incontro Austin rimane paralizzato al collo a causa di un Piledriver, ma riesce comunque a vincere il match e a diventare WWF Intercontinental Champion. Il regno però finisce subito, proprio a causa di questo infortunio. Poco dopo termina anche il suo regno da campione di coppia insieme a Dude Love. Ma sul finire del settembre 1997, Stone Cold torna attaccando ancora Owen Hart. E’ l’inizio della celebre rivalità col chairman della compagnia, Vince McMahon. Questi infatti dice a Stone Cold che non può lottare perché non idoneo al momento, ma il ‘Rattlesnake’ rimane strafottente e attacca McMahon con la Stunner. Alle Survivor Series va in scena la sfida contro Owen Hart e vince ancora Stone Cold, che diventa nuovamente WWF Intercontinental Champion. Il regno dura poco. Infatti Austin si rifiuta di sfidare per il titolo The Rock, come chiestogli da McMahon, e la cintura gli viene revocata e assegnata proprio al suo eterno rivale The Rock. Ma Austin è ormai una superstar di punta e mira dritto alla Royal Rumble. Qui entra come ventiquattresimo ed elimina per ultimo proprio The Rock, vincendo per il secondo anno consecutivo la Royal Rumble, cosa riuscita prima solo a leggende come Hulk Hogan e Shawn Michaels. E proprio contro Shawn Michaels inizia un nuovo feud. Essendo vincitore della Royal Rumble, ad Austin spetta la title shot per Wrestlemania XIV per il titolo WWF, detenuto proprio da ‘HBK’, leader della celebre stable della DX. Nelle settimane che precedono il match viene annunciato che il grande pugile Mike Tyson sarà lo special enforcer (arbitro esterno) del match. Tyson fin da subito si scontra col carattere irriverente di Stone Cold e di fatto diventa un alleato per la DX e per Michaels. Ma nello spettacolare main event di Wreslemania XIV ecco il colpo di scena: Stone Cold riesce, dopo una grandissima battaglia, a mettere al tappeto il campione; l’arbitro è ko, subentra Tyson, che a sorpresa conta regolarmente in favore di Stone Cold, che vince e per la prima volta diventa WWF Champion, consacrandosi definitivamente. Grazie a questo successo diventa anche Triple Crown Champion, avendo vinto sia il titolo principale, sia quello di seconda fascia, sia quello di coppia. Stone Cold è sul tetto del mondo.

****
Austin vs McMahon
La sera successiva al trionfo di Wrestlemania, Vince McMahon presenta al pubblico il nuovo WWF Champion, complimentandosi con Stone Cold, ma manifestando il suo disappunto per il suo comportamento irrispettoso. Per tutta risposta Austin gli rifila una Stunner. Così ha inizio la guerra tra il campione e il numero uno della WWF. In questi mesi McMahon fa di tutto per far perdere il titolo WWF al ‘Rattlesnake’, ma senza successo. Riesce però a farcela a King of the Ring, quando durante un First Blood match tra Austin e Kane, The Undertaker interviene colpendo il campione con una sedia, causando la sua sconfitta e la vittoria di Kane. Ma per McMahon la gioia è brevissima. Appena la sera dopo, a Raw, Stone Cold risfida Kane e vince ridiventando immediatamente WWF Champion. Il campione WWF inizia un feud con Kane, in cui trova un alleato in The Undertaker. Insieme, i due, a Fully Loaded diventano WWF Tag Team Champions, battendo proprio Kane e Mankind. Stone Cold si ritrova ad avere ben due cinture: quella di campione coppia con Undertaker e quella di campione WWF. La prima delle due dura poco. La sinergia tra Austin e Taker non è delle migliori e ben presto Kane e Mankind riconquistano i titoli di coppia, vincendo un match a quattro che vede coinvolti anche i New Age Outlaws e la coppia composta da The Rock e D’Lo Brown della Nation of Domination. La resa dei conti tra Stone Cold e The Undertaker arriva nel main event di Summerslam, dove al termine di una sfida molto combattuta, Stone Cold riesce ad avere la meglio e a confermarsi campione WWF. Ma il regno è agli sgoccioli. Viene indetto per Breakdown un Triple Treath match tra Austin, Undertaker e Kane. In questo incontro accade che Stone Cold viene schienato contemporaneamente da entrambi i suoi avversari. Austin perde il titolo, ma questo rimane vacante. A Judgment Day viene indetto un incontro per il titolo vacante proprio tra Kane e Undertaker, ma con Austin arbitro speciale. Stone Cold causa il no contest attaccando entrambi. Così a McMahon non rimane che indire un torneo alle Survivor Series per assegnare il titolo. Qui, dopo aver battuto nei quarti Big Boss Man, uomo di fiducia della Corporation di Vince, perde incredibilmente contro Mankind in semifinale. Qui subisce il tradimento da parte di Shane McMahon, figlio di Vince che sembrava però discostarsi dalle politiche anti-Austin di suo padre. Stone Cold prova l’assalto al titolo WWF, appena conquistato da The Rock, entrato nella Corporation, la sera successiva. Ma vincendo solo per squalifica a causa di un’interferenza di Undertaker. Si avvicina la Royal Rumble e a Rock Bottom Stone Cold sfida The Undertaker in un Buried Alive match in cui è in palio la possibilità per lui di partecipare alla rissa reale. Austin vince, grazie all’interferenza di Kane, e accede alla Rumble. Qui entra col numero uno, ma col numero due c’è nientemeno che Vince McMahon. I due rimangono fino alla fine, ma la sfida è particolarissima. A un certo punto del match, McMahon e Austin escono dalla corda più bassa (quindi non venendo eliminati, ndr) e si trascinano tra il pubblico. Qui Stone Cold viene messo ko dalla Corporation, mentre Vince si accomoda tranquillo al tavolo di commento. La rissa reale prosegue e a sorpresa Stone Cold rientra sul finire del match, eliminando vari membri della Corporation. Ma qui ecco il colpo di coda: The Rock, appena diventato WWF Champion, interviene per distrarre Austin e riesce nell’intento perché Vince McMahon colpisce Austin alle spalle e vince la Royal Rumble.

****
Ancora WWF Champion
Ma tra Austin e Vince non finisce qui. Vince McMahon si rifiuta di sfruttare la title shot per sfidare il suo ‘figlioccio’ The Rock per il titolo WWF. Si fa avanti allora proprio Stone Cold. Vince non può accettare questo e allora interviene il commissioner Shawn Michaels, che indice per St. Valentine’s Day Massacre uno Steel Cage match tra i due con in palio la title shot per il titolo WWF a Wrestlemania. Vince Stone Cold Steve Austin, che diventa per il secondo anno di fila sfidante ufficiale al massimo titolo della compagnia. A Wrestlemania XV il main event è uno straordinario No Disqualification match, che apre la trilogia dei supermatch tra Stone Cold Steve Austin e The Rock nello ‘Showcase of Immortals’. Sfida in cui anche McMahon interviene provando ad aiutare The Rock. Ma gli aiuti non bastano, Stone Cold ha la meglio e si aggiudica la sfida, diventando per la terza volta in carriera WWF Champion. Stone Cold si aggiudica anche la rivincita a Backlash, mettendo fuori causa Shane McMahon, arbitro speciale della contesa. Dopo questo match Austin modifica anche la cintura, che viene modellata con lo Smoking Skull, suo personale simbolo. Il regno di Stone Cold finisce a Over the Edge, quando perde contro The Undertaker. Ma dopo circa due mesi Austin si riprende ciò che è suo, battendo The Undertaker in un episodio di Raw e diventando per la quarta volta WWF Champion. Tra i due viene indetto un rematch a Fully Loaded, dove la stipulazione prevede che in caso di sconfitta Austin non solo perderà il titolo ma non potrà neanche più avere chance per riconquistarlo, mentre in caso di vittoria conserverà la cintura e finalmente non vedrà mai più Vince McMahon. Vince Stone Cold, grazie all’interferenza di X-Pac. Il regno dura fino a Summerslam, quando a sorpresa Stone Cold perde un match a tre contro Triple H e Mankind, a causa di un errore di The Rock, che fortuitamente colpisce proprio Austin con una sedia pur volendo colpire Triple H. Una nuova chance titolata sembra profilarsi alle Survivor Series in un nuovo Triple Treath match contro Triple H, intanto diventato campione, e The Rock. Ma nel backstage viene attaccato dalla Corporation e rimane fuori causa per diverso tempo, non riuscendo a prendere parte all’incontro.

****
La terza Royal Rumble e lo storico turn heel di Wrestlemania X-Seven
Per diversi mesi di Stone Cold non si hanno notizie, salvo una sporadica apparizione in cui aiuta The Rock, a Backlash, a vincere il titolo WWF contro Triple H. Il ‘Rattlesnake’, però, ritorna a tempo pieno sul finire del 2000, quando inizia un feud con Rikishi, ben rpesto interrotto dalle continue interferenze di Triple H, diventato genero di Vince McMahon (anche nella vita reale, ndr). Inizia una faida molto intensa, che culmina nel main event delle Survivor Series 2000, dove i due si sfidano in un No Disqualification match, che si chiude senza vincitori dopo che Stone Cold fa precipitare da 20 metri una macchina con all’interno proprio ‘The Game’. Austin e Triple H prendono parte anche a un match per il titolo WWF, detenuto da Kurt Angle, ad Armageddon, con ben sei wrestler coinvolti; ma entrambi non riescono a vincere. La grande occasione di ottenere una nuova title-shot si presenta alla Royal Rumble. Qui Stone Cold viene attaccato proprio da Triple H in modo brutale, ma dopo diversi minuti out, il texano riesce a tornare nella contesa. Stone Cold riesce a spingersi fino alla fine, eliminando The Rock come penultimo e chiudendo il cerchio facendo fuori Kane, che è stato l’uomo della serata a suon di eliminazioni. Steve Austin entra nella storia diventando il primo e unico a vincere tre volte la Royal Rumble (tre volte in quattro anni, ndr), conquistando una nuova title shot per il titolo WWF a Wrestlemania. Nell’attesa del grande evento arriva anche la resa dei conti con Triple H, che finisce con una sconfitta in un durissimo Three Stages of Hell match. Intanto il campione è diventato The Rock e così a Wrestlemania XSeven va in scena un remake del main event di due anni prima tra i due beniamini del pubblico: il campione The Rock e lo sfidante Stone Cold Steve Austin; stavolta entrambi nei panni dei face, ma anche stavolta in un No Disqualification match. Sfida intensissima, ma a un tratto ecco comparire Vince McMahon. Non si sa cosa voglia fare essendo da tempo rivale di Austin ma non essendo da circa un anno più alleato neanche di The Rock. Ed ecco il colpo di scena che nessuno si aspetta: McMahon attacca The Rock e aiuta Stone Cold a vincere. Stone Cold Steve Austin vince e diventa per la quinta volta WWF Champion, ma cosa ancora più sconvolgente è l’abbraccio e l’intesa a fine incontro col rivale di sempre, Vince McMahon. Steve Austin turna ‘heel’.

****
Leader degli invasori nell’Invasion
Dopo il clamoroso colpo di scena di Wrestlemania X-Seven, il neo campione WWF, Stone Cold Steve Austin stringe un’alleanza con un altro storico rivale, il campione intercontinentale Triple H. I due danno vita ai Two Man Power Trip e sfidano a Backlash i campioni di coppia, i Brothers of Destruction, Kane e Undertaker, in un Winner Takes All match, dove sono in palio tutte le cinture. Vincono proprio Stone Cold e ‘The Game’, che conservano i loro titoli e diventano anche WWF Tag Team Champions. I Brothers of Destruction proseguono la loro faida con i Two-Man Power Trip a Judgment Day, dove Austin si conferma campione battendo Undertaker. Ma se il titolo WWF rimane saldo in vita al ‘Rattlesnake’, i titoli di coppia vengono persi la notte successiva a Raw in un match contro Chris Jericho e Chris Benoit, dove Triple H si infortuna gravemente. Austin rimane fedele a Vince McMahon e difende con successo il suo titolo WWF proprio contro Jericho e Benoit in un match a tre a King of the Ring. Ma non sembra più lo stesso: il personaggio è servile al numero uno, meno irriverente del solito, meno ribelle ed entra in crisi con se stesso. Proprio in questo periodo, con Austin in crisi di identità, la WWF viene invasa dagli atleti delle due compagnie che ha appena acquisito, la WCW e la ECW, con l’appoggio proprio dei figli di Vince, Shane e Stephanie. Vince chiede disperatamente ad Austin di aiutarlo a scacciare gli invasori e tornare il ribelle di prima. Austin prima tentenna, poi, alla vigilia dell’evento Invasion, attacca i membri dell’Alliance. A Invasion, Stone Cold, è il capitano del team WWF nel match cinque contro cinque contro il team dell’Alliance. Al fianco di Stone Cold ci sono pezzi grossi come Undertaker, Kane, Chris Jericho e Kurt Angle, quest’ultimo in attrito però con il ‘Rattlesnake’. Gli sfidanti contano su DDP, Rhyno, i Dudley Boyz e il campione WCW Booker T. Qui altro colpo di scena: Stone Cold tradisce Vince McMahon e l’universo WWF, attaccando Kurt Angle e favorendo la vittoria dell’Alliance. Austin diventa il leader dell’Alliance, che si avvale di avere tra le sue fila, dunque, il detentore del massimo titolo della compagnia invasa. Inizia una faida molto intensa con Kurt Angle, che le prova tutte per strappare il titolo ad Austin, ma non basta neanche una grandissima prova a Summerslam, dove in un incontro incredibile, l’eroe olimpico vince solo per squalifica. Angle riesce poi a diventare campione a Unforgiven, ma dopo appena quindici giorni a Raw, Stone Cold ribatte proprio Kurt Angle e per la sesta volta in carriera diventa WWF Champion. Austin resiste anche all’assalto di Angle e del compagno di stable dell’Alliance, Rob Van Dam, a No Mercy. Ma si avvicina la resa dei conti tra la WWF e gli invasori, che detengono i rispettivi principali titoli: Stone Cold è leader dell’Alliance ma è campione WWF; The Rock, tornato dopo lo shock di Wrestlemania, è leader della WWF, ma è campione WCW. Alle Survivor Series viene indetta la resa dei conti per decretare la compagnia che prenderà il sopravvento. Cinque contro cinque a eliminazione. La WWF conta su Chris Jericho, Big Show, Kane, Undertaker e il capitano, The Rock. L’Alliance ha in Stone Cold il suo leader e conta anche su Shane McMahon, Booker T, Rob Van Dam e il ‘nuovo acquisto’ Kurt Angle, che dopo mesi di faida diventa incredibilmente alleato di Austin. Qui avvengono due colpi di scena: Jericho tradisce la WWF, ma anche Angle si rivela un infiltrato e tradisce l’Alliance. Entrambi, però, vengono eliminati e gli ultimi due rimasti sul ring sono proprio i due leader Stone Cold e The Rock. Alla fine The Rock si prende la sua rivincita dopo i fatti di Wrestlemania e trascina la WWF alla vittoria. L’invasione è finita.

****
L’ultima grande sfida contro The Rock
Ma ci sono due titoli mondiali, quello WWF e quello WCW, che vanno unificati. A Vengeance va in scena il mini-torneo per decretare il campione indiscusso. Stone Cold in semifinale si conferma WWF Champion, battendo Kurt Angle. In finale trova Chris Jericho, che ha strappato il titolo WCW a The Rock; proprio Jericho vince e diventa campione indiscusso, mettendo fine all’ultimo regno da campione mondiale di Steve Austin. A inizio 2002 Austin è ormai tornato a tutti gli effetti un ‘face’ e dopo aver vinto un feud con Booker T e aver sfiorato l’ennesima vittoria alla Royal Rumble, ottiene una title shot per il titolo indiscusso proprio contro Chris Jericho a No Way Out. Qui va vicino a vincere, ma è vittima dell’inteferenza della NWO di Hulk Hogan, Kevin Nash e Scott Hall, che fa la prima storica apparizione in WWF. Inizia dunque un feud proprio con la NWO dove, mentre il leader Hogan punta dritto su The Rock, gli altri due vanno all’attacco dell’altro top name della WWF, Stone Cold Steve Austin. Per Wrestlemania X8 sembra che Austin debba vedersela in un Handicap match, ma alla fine sfida solo Scott Hall, riuscendo a vincere. Con la contemporanea vittoria anche di The Rock su Hogan nello stesso evento, la NWO subisce un immediato ridimensionamento. Ma il 2002 non è un anno esaltante per il ‘Rattlesnake’. Prima c’è la brand extension, dove decide di rimanere nel roster di Raw e continuare la sua faida con la NWO (che è solo la brutta copia di quanto visto anni prima in WCW, ndr). Qui subisce il tradimento di Ric Flair e Big Show, che lo attaccano ed entrano nella stable, ma che vengono sconfitti a Judgment Day in un Handicap match. Ma Austin non accetta molti piani del booking team per lui e alla fine abbandona la WWF, che intanto è diventata WWE. Il suo ritorno avviene nel febbraio del 2003, nel pieno della Road to Wrestlemania. Inizia un feud con il general manager di Raw, Eric Bischoff, storico manager della WCW, battendolo a No Way Out. Ma il canto del cigno è riservato a Wrestlemania XIX. Qui viene indetto un nuovo supermatch, il terzo allo ‘Showcase of Immortals’, contro il rivale di sempre, The Rock. Stavolta single match e senza titoli in palio. Anche stavolta, però, sfida spettacolare. Ma in questo caso vince The Rock, al termine di un bellissimo incontro. Incontro, che però, lascia strascichi sul corpo malandato di Stone Cold, che viene costretto al ritiro dai medici WWE.

****
Sceriffo di Raw e rivale di Eric Bischoff
Stone Cold rimane, però, nella compagnia con il nuovo ruolo di sceriffo di Raw, come contraltare ‘face’ del general manager ‘heel’ di Eric Bischoff. Il feud si conclude alle Survivor Series, dove viene indetto un classico cinque contro cinque a eliminazione tra il team di Bischoff e quello di Stone Cold con speciale stipulazione: se vince il team di Austin, quest’ultimo sarà general manager unico di Raw; se vince quello di Bischoff, Austin verrà licenziato. Bischoff punta su Chris Jericho, Christian, Randy Orton, Scott Steiner e Mark Henry; Austin punta forte su Booker T, Rob Van Dam, i Dudley Boyz e un vecchio rivale ora alleato, Shawn Michaels. Proprio Shawn si fa onore eliminando molti suoi rivali quando rimane l’unico sopravvissuto del team Austin. ‘HBK’, però, è esausto e allora proprio Stone Cold interviene in soccorso approfittando dell’arbitro ko e attaccando sia Bischoff fuori dal ring, sia Randy Orton, ultimo rimasto del team rivale. Ma un altro intervento a sorpresa sconvolge il match: Batista, alleato di Orton nella Evolution, rifila una Batista Bomb a Shawn Michaels, e favorisce il pin di Randy. Vince il team di Bischoff e Stone Cold Steve Austin viene incredibilmente licenziato. A fine match simbolica e iconica stretta di mano tra Stone Cold e Shawn Michaels, che insieme vanno verso il backstage.

****
Sporadiche apparizioni e Hall of Famer
Da qui in poi per Stone Cold ci saranno solo alcune sporadiche apparizioni. Sarà arbitro speciale del match tra Goldberg e Brock Lesnar a Wrestlemania XX, dove rifila a entrambi la sua Stunner. Introduce Bret Hart nella Hall of Fame nel 2006 ed è arbitro speciale a Wrestlemania 23, dello stesso anno, nella ‘Battle of Billionairs’ tra Vince McMahon e Donald Trump, nella sfida in cui sono in palio i capelli dei due nel match tra Umaga e Lashley. E’ arbitro speciale anche nella sfida tra Michael Cole e Jerry Lawler a Wrestlemania XXVII. Nel 2009 viene introdotto nella WWE Hall of Fame, entrando definitvamente nell’arca della gloria della compagnia. E’ protagonista del celebre angle introduttivo di Wrestlemania XXX con The Rock e Hulk Hogan. Diventa anche direttore di un suo podcast dal 2015 fino al 2016, ripreso nel 2020.
***
Ancora un main event.
Eppure c’è ancora un capitolo da scrivere. E’ il 2022 e Kevin Owens è in preda alla pazzia per non avere in programma per lui neanche un match in vista di Wrestlemania 38. Per settimane il canadese si assilla e assilla i fan per questa situazione a suo dire vergognosa. Ma alla fine trova una soluzione. Chiede e ottiene per il main event della prima serata, di poter condurre il suo ‘KO Show’ per un’edizione speciale con un ospite speciale e fa il nome nientemeno che di Stone Cold Steve Austin, di cui Owens utilizza la stessa finisher, la Stunner. Stone Cold non si fa vedere mai nelle settimane precedenti, ma a Wrestlemania c’è e risponde alle domande di Kevin. Il ‘Prizefighter’ provoca il ‘Rattlesnake’ a tal punto da convincerlo ad accettare la proposta di un no holds barred match immediato. La sfida ha inizio e dopo anni di stop, Stone Cold torna a combattere e torna a farlo in un main event di Wrestlemania. Incontro gradevole, che è una rissa senza sconti tra i due. Alla fine Austin ha la meglio e ha l’onore di chiudere la prima serata di Wrestlemania 38 trionfante con le sue birre mentre viene osannato dai fan come ai bei tempi.
Queste le tappe della fantastica carriera di un grandissimo campione. L’uomo che ha salvato la WWE dal tracollo, incarnando col suo essere ribelle, l’era Attitude e diventando uno dei simboli di questa compagnia e di questo sport-spettacolo.
****
Dieci match da vedere di STONE COLD STEVE AUSTIN in ordine cronologico
- WWF Survivor Series 1996 : Stone Cold Steve Austin v Bret Hart
- WWF Wrestlemania 13 : Stone Cold Steve Austin v Bret Hart [Submission match]
- WWF Royal Rumble 1998 : Royal Rumble match
- WWF Wrestlemania XIV (1998) : Stone Cold Steve Austin v Shawn Michaels (c) [per il WWF Championship]
- WWF Wrestlemania XV (1999) : Stone Cold Steve Austin v The Rock (c) [No Disqualification match per il WWF Championship]
- WWF Royal Rumble 2001 : Royal Rumble match
- WWF No Way Out 2001 : Stone Cold Steve Austin v Triple H
- WWF Wrestlemania X-Seven (2001) : Stone Cold Steve Austin v The Rock (c) [No Disqualification match per il WWF Championship]
- WWF Summerslam 2001 : Stone Cold Steve Austin (c) v Kurt Angle [per il WWF Championship]
- WWE Wrestlemania XIX (2003) : Stone Cold Steve Austin v The Rock